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Assessorato Territorio ed Ambiente

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Presentazione sul tema: "Assessorato Territorio ed Ambiente"— Transcript della presentazione:

1 Assessorato Territorio ed Ambiente
“SOS Desertificazione” Progetto di sensibilizzazione degli studenti ai temi della desertificazione attraverso il linguaggio dei simboli e delle immagini” Istituto Superiore “MAJORANA” Anno 2009 – 2010 Insegnante: Prof. E. Genna Tutor: M. Perricone Dott.ssa Geologo T.Dieli D.ssa Biologo Assessorato Territorio ed Ambiente

2 desertificazione definita come “il degrado delle terre nelle aree aride, semi-aride e sub-umide secche, attribuibile a varie cause, tra le quali le variazioni climatiche e le attività umane”

3 l’importanza del SUOLO

4 fattori naturali fattori antropici
Indice di aridità Indice di siccità Temperature Piogge Urbanizzazione Agricoltura intensiva Pascolamento Incendi Boschivi

5 precipitazioni scarse o assenti

6 fattori antropici: urbanizzazione

7

8 incendi boschivi

9 IL BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME ORETO
Ha una superficie complessiva di kmq 127,52 L’asta principale è lunga 23 km

10 FASI DELLO STUDIO SUL FIUME ORETO
- Descrizione del BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME ORETO Analisi della STORIA DEL FIUME Caratterizzazione CHIMICA/FISICA E BIOLOGICA di un tratto Definizione dello STATO DI “SALUTE” DEL FIUME Idee per la RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE di alcuni tratti del FIUME ORETO.

11 Comuni del bacino idrografico del fiume Oreto
Altofonte, Belmonte Mezzagno, Monreale, Palermo; Piana degli Albanesi

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13 Ponte Ammiraglio

14 VIA IMERA – PALERMO, 1931

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17 Canale di Boccadifalco.
Foce del Fiume Oreto. Stop 1 Stop 2 Stop 3 Canale di Boccadifalco. Pressi dell’acqua park di Monreale, Prelievo campioni.

18 STOP 1 - LA FOCE DEL FIUME ORETO

19 STOP 1 - LA FOCE DEL FIUME ORETO

20 STOP 1 - LA FOCE DEL FIUME ORETO

21 STOP 2 – A MONTE DEL CANALE DI BOCCADIFALCO

22 IL PROTOCOLLO "I.B.E." (Indice Biotico Esteso)
STOP 3 – Località Pioppo Applicazione del IBE (per indagini sui macroinvertebrati di acqua dolce) IL PROTOCOLLO "I.B.E." (Indice Biotico Esteso)

23 L’INDICE "I.B.E." L’ecosistema fluviale
FASI DELL’APPLICAZIONE Definizione degli obiettivi dell’indagine 2) Studio preliminare del corso d’acqua (analizzare reticolo idrografico, regime idrologico, morfologia corso, localizzazione e consistenza scarichi inquinanti, chimismo del corso, localizzazione stazioni di campionamento,verifica accessi al corso e possibilità di corretto campionamento) 3) Procedure di campionamento e prima definizione del valore dell’indice biologico Compilazione schede di campo Campionamento,con verifica dell’efficienza di cattura Separazione in vivo degli organismi Determinazione sistematica degli organismi da eseguire in campo e formulazione di un primo giudizio di qualità (Calcolo preliminare dell’indice) Etichettatura dei campioni degli organismi separati in campo ed eventuale conservazione del rsiduo non separato 4) Procedure di controllo in laboratorio e definizione del valore di indice Verifica in laboratorio della determinazione sistematica e stesura della scheda definitiva con formulazione del giudizio finale Ordinamento delle schede per una analisi complessiva dei dati e per le necessarie verifiche da realizzare più avanti Verifica delle possibili cause di turbativa dell’ambiente,in relazione all’impatto prodotto sulle comunità La sigla sta per extended biotic Index, coniata da WOODIWISS nel 1978, quando ha ritenuto dimodificare la tabella originaria (B.I) per la definizione dei valori di indice (scala 1-10) (Woodwiss, 1964) estendendo la scala nei livelli più alti (1-15), come richiesto dalla comunità europea per ragioni di uniformità. Questa modifica consentiva una buona correlaione con i risultati ricabati dagli indici saprobici, soprattutto per gli ambienti di migliore qualità. PROCEDURE IN SINTESI Per determinare la qualità biologica di un tratto di un corso d’acqua mediante l'uso dei macroinvertebrati il metodo utilizzato in Italia è l' I.B.E. (Indice Biotico Esteso) elaborato dal prof. P.F. Ghetti e pubblicato nella revisione più aggiornata dalla Provincia Autonoma di Trento (Ghetti,1997). Il metodo è stato ufficializzato con l'inserimento nel Decreto Legislativo 130/92 in attuazione della Direttiva CEE 659/78 sulla "Qualità delle acque dolci che richiedono protezione o miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci" . Esso fissa dei valori massimi per ogni parametro fisico-chimico per le acque salmonicole e ciprinicole. Esso si basa essenzialmente sulla diversa sensibilità agli inquinanti di alcuni gruppi faunistici e sulla ricchezza complessiva in specie della comunità di macroinvertebrati . L’applicazione dell’I.B.E.prevede una serie di procedure che si possono sintetizzare in: 1) definizione degli obiettivi dell’indagine 2) studio preliminare del corso d’acqua 3) campionamento e prima definizione del valore dell’indice biologico 4) controllo in laboratorio e definizione della qualità dell’acqua E’ importante seguire questo protocollo per ridurre i margini di soggettività e quindi uniformare il metodo [ per informazioni più dettagliate consultare il testo di P.F.Ghetti citato in bibliografia] Gli obiettivi che si possono raggiungere sono diversi: a) fornire un giudizio sintetico sulla qualità complessiva dell’ambiente b) fornire un giudizio complementare al controllo chimico-fisico e microbiologico c) individuare e quantificare gli effetti di scarichi saltuari o accidentali d) classificare i corsi d'acqua in classi di qualità lungo il profilo longitudinale e) valutare le capacità autodepurative di un corso d’acqua f) definire i livelli di riferimento della qualità dell'ambiente su cui commisurare nel tempo l'efficacia degli interventi risanatori g) definire il valore naturale di un determinato ambiente per una politica di protezione e conservazione h) supportare la redazione delle carte ittiche

24 L’INDICE "I.B.E." A CHE SERVE?
Serve a determinare la qualità biologica di un tratto di un corso d’acqua mediante l'uso dei macroinvertebrati Si basa essenzialmente sulla diversa sensibilità di alcuni gruppi faunistici agli inquinanti e sulla ricchezza complessiva in specie della comunità di macroinvertebrati . La sigla sta per extended biotic Index, coniata da WOODIWISS nel 1978, quando ha ritenuto dimodificare la tabella originaria (B.I) per la definizione dei valori di indice (scala 1-10) (Woodwiss, 1964) estendendo la scala nei livelli più alti (1-15), come richiesto dalla comunità europea per ragioni di uniformità. Questa modifica consentiva una buona correlaione con i risultati ricabati dagli indici saprobici, soprattutto per gli ambienti di migliore qualità. PROCEDURE IN SINTESI Per determinare la qualità biologica di un tratto di un corso d’acqua mediante l'uso dei macroinvertebrati il metodo utilizzato in Italia è l' I.B.E. (Indice Biotico Esteso) elaborato dal prof. P.F. Ghetti e pubblicato nella revisione più aggiornata dalla Provincia Autonoma di Trento (Ghetti,1997). Il metodo è stato ufficializzato con l'inserimento nel Decreto Legislativo 130/92 in attuazione della Direttiva CEE 659/78 sulla "Qualità delle acque dolci che richiedono protezione o miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci" . Esso fissa dei valori massimi per ogni parametro fisico-chimico per le acque salmonicole e ciprinicole. Esso si basa essenzialmente sulla diversa sensibilità agli inquinanti di alcuni gruppi faunistici e sulla ricchezza complessiva in specie della comunità di macroinvertebrati . L’applicazione dell’I.B.E.prevede una serie di procedure che si possono sintetizzare in: 1) definizione degli obiettivi dell’indagine 2) studio preliminare del corso d’acqua 3) campionamento e prima definizione del valore dell’indice biologico 4) controllo in laboratorio e definizione della qualità dell’acqua E’ importante seguire questo protocollo per ridurre i margini di soggettività e quindi uniformare il metodo [ per informazioni più dettagliate consultare il testo di P.F.Ghetti citato in bibliografia] Gli obiettivi che si possono raggiungere sono diversi: a) fornire un giudizio sintetico sulla qualità complessiva dell’ambiente b) fornire un giudizio complementare al controllo chimico-fisico e microbiologico c) individuare e quantificare gli effetti di scarichi saltuari o accidentali d) classificare i corsi d'acqua in classi di qualità lungo il profilo longitudinale e) valutare le capacità autodepurative di un corso d’acqua f) definire i livelli di riferimento della qualità dell'ambiente su cui commisurare nel tempo l'efficacia degli interventi risanatori g) definire il valore naturale di un determinato ambiente per una politica di protezione e conservazione h) supportare la redazione delle carte ittiche

25 L’INDICE "I.B.E." L’ecosistema fluviale
Definizione degli obiettivi dell’indagine: OBIETTIVI a) fornire un giudizio sintetico sulla qualità complessiva dell’ambiente (diagnosi di qualità a grande scala) b) fornire un giudizio complementare al controllo chimico-fisico e microbiologico c) individuare e quantificare gli effetti di scarichi saltuari o accidentali d) classificare i corsi d'acqua in classi di qualità lungo il profilo longitudinale e) valutare le capacità autodepurative di un corso d’acqua f) definire i livelli di riferimento della qualità dell'ambiente su cui commisurare nel tempo l'efficacia degli interventi risanatori g) definire il valore naturale di un determinato ambiente per una politica di protezione e conservazione h) supportare la redazione delle carte ittiche La sigla sta per extended biotic Index, coniata da WOODIWISS nel 1978, quando ha ritenuto dimodificare la tabella originaria (B.I) per la definizione dei valori di indice (scala 1-10) (Woodwiss, 1964) estendendo la scala nei livelli più alti (1-15), come richiesto dalla comunità europea per ragioni di uniformità. Questa modifica consentiva una buona correlaione con i risultati ricabati dagli indici saprobici, soprattutto per gli ambienti di migliore qualità. PROCEDURE IN SINTESI Per determinare la qualità biologica di un tratto di un corso d’acqua mediante l'uso dei macroinvertebrati il metodo utilizzato in Italia è l' I.B.E. (Indice Biotico Esteso) elaborato dal prof. P.F. Ghetti e pubblicato nella revisione più aggiornata dalla Provincia Autonoma di Trento (Ghetti,1997). Il metodo è stato ufficializzato con l'inserimento nel Decreto Legislativo 130/92 in attuazione della Direttiva CEE 659/78 sulla "Qualità delle acque dolci che richiedono protezione o miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci" . Esso fissa dei valori massimi per ogni parametro fisico-chimico per le acque salmonicole e ciprinicole. Esso si basa essenzialmente sulla diversa sensibilità agli inquinanti di alcuni gruppi faunistici e sulla ricchezza complessiva in specie della comunità di macroinvertebrati . L’applicazione dell’I.B.E.prevede una serie di procedure che si possono sintetizzare in: 1) definizione degli obiettivi dell’indagine 2) studio preliminare del corso d’acqua 3) campionamento e prima definizione del valore dell’indice biologico 4) controllo in laboratorio e definizione della qualità dell’acqua E’ importante seguire questo protocollo per ridurre i margini di soggettività e quindi uniformare il metodo [ per informazioni più dettagliate consultare il testo di P.F.Ghetti citato in bibliografia] Gli obiettivi che si possono raggiungere sono diversi: a) fornire un giudizio sintetico sulla qualità complessiva dell’ambiente b) fornire un giudizio complementare al controllo chimico-fisico e microbiologico c) individuare e quantificare gli effetti di scarichi saltuari o accidentali d) classificare i corsi d'acqua in classi di qualità lungo il profilo longitudinale e) valutare le capacità autodepurative di un corso d’acqua f) definire i livelli di riferimento della qualità dell'ambiente su cui commisurare nel tempo l'efficacia degli interventi risanatori g) definire il valore naturale di un determinato ambiente per una politica di protezione e conservazione h) supportare la redazione delle carte ittiche

26 L’INDICE "I.B.E." Perché i macroinvertebrati?
● Numerose specie sono sensibili all’inquinamento e reagiscono prontamente; ● Esiste una conoscenza approfondita dell’ecologia di numerose specie; ● Questi organismi vivono sul fondo dei corsi d’acqua senza grandi migrazioni; ● Hanno cicli di vita raramente inferiori ad un anno, per cui sono presenti stabilmente nel corso d’acqua; ● Sono facilmente campionabili e il loro riconoscimento e classificazione risultano più semplici rispetto a quello di altri gruppi faunistici. numerose specie sono sensibili all’inquinamento e reagiscono prontamente (la diminuzione dell’ossigeno nell’acqua, determina la progressiva scomparsa delle specie più sensibili, a vantaggio di quelle più resistenti); ● esiste una conoscenza approfondita dell’autoecologia di numerose specie; ● questi organismi vivono sul fondo dei corsi d’acqua senza grandi migrazioni, per cui rispondono bene alle variazioni della qualità dell’acqua del luogo in cui vivono; ● hanno cicli di vita raramente inferiori ad un anno, per cui sono presenti stabilmente nel corso d’acqua; ● sono facilmente campionabili e il loro riconoscimento e classificazione risultano più semplici rispetto a quello di altri gruppi faunistici.

27 tratto a valle del sito di studio
Area di studio: tratto del fiume Oreto in Località Pioppo tratto a monte diviso in due rami A sisnistra il tratto a valle A destra il tratto a monte confluenza di due bracci: il fiume oreto e il braccio che scarica dall’abitato del Pioppo tratto a valle del sito di studio

28 Attività di campo Rilevamento di Parametri chimico fisici in situ:
pH, temperatura, conducibilità, velocità del flusso Misurazione della velocità di flusso Misurazione della temperatura

29 Schede di Campo

30 Raccolta di campioni di acqua
Attività di campo Campioni sub-superficiali di acqua prelevate con bottiglie in pvc da 2 litri per: Le analisi chimiche (durezza, sostanza organica, Ammoniaca, nitriti, nitrati,azoto totale, orto fosfati e fosforo totale) Campioni sub-superficiali di acqua prelevati con bottiglie in vetro Pirex da 300ml presterilizzate in autoclave e poste in borse termiche refrigerate per: Le analisi microbiologiche (coliformi fecali e streptococchi fecali) Raccolta di campioni di acqua per le analisi

31 Attività di campo Abbiamo steso una corda che rappreseta il nostro transetto Campioni di sedimento con retino immanicato per l’analisi dei macroinvertebrati

32 Attività di campo Campionamento di macroinvertebrati
Raccolta del campione Trasferimento del campione su vaschetta utilizzando il retino immanicato si opera controcorrente lungo un transetto obliquo del corso d'acqua per circa minuti setacciando il fondo, rimuovendo sassi o ciottoli ; scuotere le piante acquatiche in modo da provocare il distacco degli organismi che si sono nascosti o che sono attaccati ad esse. 6.3 Campionamento Il campionamento deve essere iniziato dal punto più a valle dell’area oggetto d’indagine proseguendo verso monte, in modo da non disturbare gli habitat prima del campionamento. 11 La tecnica di campionamento con la rete Surber prevede l’utilizzo delle mani (sempre con l’ausilio di guanti di adeguata lunghezza) per la rimozione del substrato ed è importante che la rete sia ben aderente al fondo e che sia posizionata controcorrente. Nel caso di uso di retino immanicato si può procedere al campionamento sia utilizzando i piedi per smuovere il fondo, sia utilizzando le mani. Il campionamento utilizzando i piedi per smuovere il fondo tramite retino immanicato, è sicuramente necessario per gli habitat caratterizzati da elevata profondità dell’acqua (> 40 cm); in tali condizioni, il campionatore deve essere tenuto verticale, in opposizione alla corrente, a valle dei piedi dell’operatore e il substrato fluviale deve essere rimosso con energia tramite il movimento dei piedi che devono smuovere dal fondo del fiume substrato e animali. In entrambi i casi il campione viene raccolto smuovendo il substrato localizzato a monte della rete in un’area definita (vedi norma EN 27828). Il campionamento dovrà essere effettuato su un’area complessiva di 0,5 m2. L’area di 0,5 m2 si raggiunge raccogliendo 10 incrementi ciascuno di area pari a 0,05 m2. Nonostante il campione finale sia costituito dal totale degli incrementi raccolti, per facilità di smistamento degli animali, gli incrementi caratterizzati da presenza di detrito vegetale e quelli effettuati su substrati fini possono, se necessario, essere raccolti e smistati separatamente (e.g. argilla, sabbia) dal resto degli incrementi. Riversare il contenuto del retino nelle vasche bianche e cominciare a osservare , separare , classificare (con l'uso di lenti , chiavi di riconoscimento e atlanti specifici) e distribuire con cautela , utilizzando pinzette e cucchiaini , i macroinvertebrati rinvenuti nei vasetti con acqua fresca . I vasetti vanno riempiti di acqua fino a metà per lasciare agli organismi ossigeno sufficiente per mantenersi in vita almeno un giorno .E' opportuno inoltre tenere separati i vari organismi per evitare fenomeni di predazione. Compilare la scheda in via provvisoria e definire successivamente in laboratorio le Unità Sistematiche , il codice I.B.E. e la classe di qualità dell'acqua. Chiusura ermetica della vaschetta Osservazione diretta del campione

33 Attività di laboratorio
Estratti, Scartato e contato e osservati al microscopio ottico ed elettronico gli organismi

34 Attività di laboratorio Attività di laboratorio
Dopo l’osservazione al microscopio stereoscopico e ottico, sono stati utilizzati atlanti e chiavi di riconoscimento per la determinazione sistematica degli organismi animali.

35 Ordine Efemerotteri Livello richiesto: Genere
Attività di laboratorio Ordine Efemerotteri Livello richiesto: Genere Genere Baetis Ninfa di Baetis, lunghezza mm 9 (ninfa nuotatrice) Gli organismi rinvenuti appartengono in parte a ll’ordine efemerotteri….Ordine Efemerotteri Ordine caratterizzato da una estrema eterogeneita' sia morfologica che ecologica, vivono in acque dolci sia ferme che correnti. La natura del substrato e la velocita' della corrente sono tra i principali fattori fisici determinanti la distribuzione degli Efemerotteri. Le larve possono essere distinte in 4 gruppi principali: forme litofile o piatte, forme scavatrici, forme nuotatrici, forme striscianti o marciatrici. Presentano branchie laterali e un unghia per arto. Molte specie sono particolarmente sensibili all'inquinamento. famiglia Ephemeridae Genere Ephemera : tracheobranchie ribattute dorsalmente sull'addome, processi mandibolari molto evidenti, genere frequente , scava gallerie ad U in substrati sabbiosi. famiglia Heptageniidae Ninfe larghe e notevolmente appiattite dorso-ventralmente. Gruppo indicatore di buona qualita' ambientale Genere Epeorus:riconoscibile in quanto privo di paracerco,capo appiattito subtrapezioidale (piu' largo anteriormente che posteriormente, particolarita') presenta occhi dorsali. Vive nel tratto superiore dei fiumi e torrenti non inquinati. Genere Rhithrogena:numerose specie italiane tipiche dei tratti superiori di fiumi e torrenti, e' relativamente frequente.caratterizzato dall'avere il primo paio di tracheobranchie espanse ventralmente a reciproco contatto Genere Ecdyonurus:capo appiattito piu' largo posteriormente, presenta occhi semplici e composti, molto diffuso e frequente. famiglia Baetidae corpo cilindrico affusolato idrodinamico Genere Baetis:e' il genere di efemerotteri piu' frequente ed abbondante, con numerose specie anche piuttosto resistenti all'inquinamento. Il paracerco e' piu' corto dei cerci e questo porta a confusione con il Genere Acentrella Tavole interattive Efemerotteri Epeorus-Rhithrogena-Ephemera-Baetis Ninfa di Caenis, lunghezza mm 5 (ninfa strisciante) Genere Caenis

36 Ordine Tricotteri Livello richiesto: Famiglia
Attività di laboratorio Ordine Tricotteri Livello richiesto: Famiglia Famiglia Rhyacophilidae Le larve dei Tricotteri, con la sola eccezione della famiglia Rhyacophilidae, costruiscono ripari fissati ai substrati oppure ripari trasportabili (astucci di materiale vario).Ricoprono tutti i ruoli trofici dei consumatori (erbivori, detritivori, carnivori). Sono considerati buoni indicatori della qualita' ambientale. Il loro ciclo vitale dura un anno, ma gli adulti vivono solo alcune settimane. Famiglia Rhyacophilidae Larve che conducono vita libera,molto frequenti sono predatori erranti resistono all'inquinamento Famiglia Hydropsichidae Larve che costruiscono un ricovero fisso con foglie e sassolini, branchie addominali ventrali,pigopodi con ventagli di setole. Molto frequenti resistono anche ad inquinamenti elevati Tavole interattive Tricotteri Rhyacophilidae-Astuccio Famiglia Hydropsichidae

37 Ordine Coleotteri Livello richiesto: Famiglia
Attività di laboratorio Ordine Coleotteri Livello richiesto: Famiglia Famiglia Dytiscidae Ordine Coleotteri Nei campionamenti e' possibile rinvenire sia individui allo stato larvale sia adulto. Colonizzano tutti gli ambienti acquatici lentici e lotici, dalla pianura alla montagna. Gli adulti sono riconoscibili per la presenza di elitre (ali rigide con funzione protettiva per le ali posteriori). Le larve hanno capo ben differenziato e presentano arti toracici articolati, occhi semplici, assenza di pigopodi. famiglia Dytiscidae: adulti con antenne lunghe e moniliformi, 11 articoli,glabre, ben piu' lunghe dei palpi mascellari. Sono agili nuotatori e frequenti. Le larve presentano una forma del corpo molto caratteristica, le zampe sono lunghe, le lunghe mandibole sono ricurve e canicolate, anch'esse frequenti. famiglia Hydrophilidae: gli adulti sono simili ai dytiscidae a prima vista ma con antenne corte e clavate, non sono frequenti. Le larve sono carnose e con superficie ruvida.

38 Ordine Ditteri Livello richiesto: Famiglia
Attività di laboratorio Ordine Ditteri Livello richiesto: Famiglia Ordine Ditteri Gli adulti conducono vita aerea le larve trascorrono la vita in acqua. Coprono i ruoli trofici dagli erbivori ai carnivori ai detrirtivori tra il loro cibo ci sono le Diatomee. Allo stadio larvale sono privi di zampe articolate, sono abbondanti in ogni tipo di ambiente. Alcune specie sono particolarmente resistenti all'inquinamento, spesso le larve rosse dei Chironomidi sono sinonimo di inquinamento organico. Le larve delle famiglie hanno aspetto caratteristico, questo permette un facile riconoscimento che si basa sulla forma del corpo grandezza e posizione del capo (forme larvali eucefale, acefale e emicefale), posizione e numero delle appendici. Famiglia Chironomidae Le larve di questa famigli occupando qualunque ambiente acquatico, presentano uniformita' morfologica. Per lo piu' detritivori La capsula cefalica e' sclerificata (forma eucefala), corpo cilindrico con due paia di pseudopodi ventrali. Sono molto comuni e sebbene alcune specie resistano all'inquinamento, sono gli unici macroinvertebrati a scomparire quando questo e'molto elevato. Famiglia Simulidae Le larve sono facilmente distinguibili per l'addome che si rigonfia all'estremita'posteriore per poi restringersi con un disco adesivo. Molto frequenti, reofili, si agganciano con gli uncini del disco al substrato. Famiglia Tipulidae Larve cilindriche, vermiformi, prive di appendici motorie. Spesso sono di grandi dimensioni. Vivono infossati nei sedimenti sabbiosi. Frequenti ma non abbondanti Famiglia Blephariceridae Aspetto caratteristico, capo molto grande con antenne evidenti. Corpo appiattito con grosse ventose ventrali che gli permettono di resistere anche a forti portate e velocita' elevate. Pseudopodi atipici, piccoli e tozzi. Tavole interattive Ditteri Chironomidae-Tipulidae anteriore-Tipulidae posterire-Simulidae Chironomidae Famiglia Chironomidae

39 Ordine Ditteri Livello richiesto: Famiglia
Attività di laboratorio Ordine Ditteri Livello richiesto: Famiglia Culicidae Dolichopodidae

40 Phylum Molluschi Classe Gasteropodi Livello richiesto: Famiglia
Attività di laboratorio Phylum Molluschi Classe Gasteropodi Livello richiesto: Famiglia Famiglia Ancylidae Famiglia physidae

41 Phylum Anellidi Classe Irudinei Livello richiesto: Genere
Attività di laboratorio Phylum Anellidi Classe Irudinei Livello richiesto: Genere Classificazione scientificaRegno:AnimaliaSottoregno:EumetazoaRamo:BilateriaPhylum:AnnelidaClasse:ClitellataSottoclasse:Hirudinea Famiglia erpobdella

42 Attività di laboratorio
LISTA FAUNISTICA

43 Compilazione della scheda
Compilare la scheda in via provvisoria e definire successivamente in laboratorio le Unità Sistematiche, il codice I.B.E. e la classe di qualità dell'acqua. Compilazione della scheda di rilevazione e registrazione dei dati di campo Procedimento

44 Risultati delle analisi dei Macroinvertebrati
7 In una tabella a due entrate allincrocio di colonna e riga abbiamo trovato il valolre di IBE. La definizione del valore di indice da assegnare ad una determinata sezione di un corso d’acqua si basa su di una tabella a due entrate (Tab. 2). In ordinata sono riportati alcuni gruppi di macroinvertebrati che, dall’alto verso il basso, ri- flettono una sempre minore sensibilità agli effetti di alterazione della qualità dell’ambiente. In ascissa sono riportati degli intervalli numerici che fanno riferimento al numero totale di Unità Sistematiche (“taxa” al livello di classificazione previsto in Tab. 1) rinvenute nella stazione di campionamento. Il metodo tiene conto del fatto che, non essendo possibile in una indagine con finalità pratiche classificare gli organismi di queste comunità a livello di specie, è stato definito un livello superiore di classificazione (famiglia o genere). Il calcolo dell’I.B.E. richiede quindi che vengano rispettati rigorosamente questi limiti di definizione tassonomica per i vari gruppi, altrimenti la “ricchezza in taxa” delle comunità potrebbe variare a seconda del grado di approfondimento della classificazione dei vari gruppi. Il totale delle “Unità Sistematiche” rinvenute in una determinata stazione determina la “ricchezza in U.S. o taxa” della stessa. Il valore di indice sarà definito dal numero indicato nella casella che si trova all’incrocio della riga di entrata orizzontale con la colonna di entrata verticale. Particolare attenzione va posta all’entrata orizzontale, essendo quella che può determinare il maggior intervallo di errore. Per questo è necessario verificare in modo rigoroso attraverso il campionamento la reale presenza dei “taxa” più sensibili.

45 Risultati delle analisi dei Macroinvertebrati
I valori di I.B.E. sono stati raggruppati in cinque Classi di Qualità (C.Q.) ciascuna individuata da un numero romano e corrispondente ad un giudizio di qualità delle acque e a un colore convenzionale come riportato nella tabella di conversione. CLASSI DI QUALITA' VALORE DI I.B.E. GIUDIZIO DI QUALITA' COLORE Classe I Ambiente non inquinato o comunque non alterato in modo sensibile  azzurro Classe II 8 - 9 Ambiente con moderati sintomi di inquinamento o di alterazione verde Classe III 6 - 7 Ambiente inquinato o comunque alterato  giallo Classe IV 4 - 5 Ambiente molto inquinato o comunque molto alterato arancione Classe V Ambiente fortemente inquinato o fortemente alterato rosso Tabella di conversione dei valori di I.B.E. in classi di qualità, con relativo giudizio e colore per la rappresentazione in cartografia  

46 Risultati delle analisi dei campioni di acqua
ANALISI BATTERIOLOGICA PRESENZA DI COLIFORMI TOTALI PRESENZA DI ESCHERICHIA coli PRESENZA DI E. aerogenes _ _ _ _ _ _ PARAMETRI FISICI TEMPERATURA 7,5 °C 8 °C CONDUCIBILITA’ ELETTRICA 545 µ S 570 µ S VELOCITA’ FLUSSO D’ACQUA 4,81 m/s ANALISI CHIMICHE PH 8,45 8,3 DUREZZA 54 °F 52 °F CLORURI 36,9 mg/l 35,8 mg/l SOLFATI 60 mg/l 28 mg/l NITRATI 3,2 mg/l 1,74 mg/l AMMONIACA TRACCE SOSTANZE ORGANICHE I.O.D. 10,64 mg/l 9,36 mg/l FIUME ORETO Tratto proveniente dall’abitato di Pioppo ANALISI DELLE ACQUE I valori delle analisi batteriologiche mostrano la presenza di batteri tipicamente associati ad acque inquinante da sbocchi cloacali. Dal punto di vista chimico i valori indicano un inquinameto in atto, che concorda con il valre di IBE riscontrato

47 RISULTATI Come risulta dai dati relativi alle acque e ai macroinvertebrati, nel tratto studiato la qualità delle acque del fiume risulta compromessa dalle attività umane esercitate nel bacino sotteso. L’inquinamento del corso d’acqua è prevalentemente di natura organica, ma anche zootecnica, ed è imputabile soprattutto al refluo proveniente dal centro abitato di Pioppo.

48 IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE

49 STATO ATTUALE DELLA FOCE COME VORREMMO CHE FOSSE

50 STATO ATTUALE DELLA FOCE COME VORREMMO CHE FOSSE

51 GRAZIE PER L’ATTENZIONE!


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