La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

GRUPPO Processo di Team building

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "GRUPPO Processo di Team building"— Transcript della presentazione:

1 GRUPPO Processo di Team building
Alessandra Fermani Università degli Studi di Macerata

2 Approcci Approccio psicologico Approccio sociologico
Approccio psico sociale Piccolo vs grande gruppo vs folla

3 Definizione di gruppo KURT LEWIN (1948 tr.it. 1972)
Il gruppo è una totalità dinamica in cui i membri sono in interdipendenza e al cambiamento dello stato di uno degli elementi mutano anche tutti gli altri componenti e il gruppo stesso come totalità

4 TEAM BUILDING OBIETTIVO METODO RUOLI LEADERSHIP COMUNICAZIONE CLIMA
SVILUPPO

5 Dal GRUPPO al GRUPPO di LAVORO
INTERAZIONE (coesione /uniformità)  INTERDIPENDENZA(differenze/negoziazione) INTEGRAZIONE  GRUPPO DI LAVORO

6 Fase individuale Fase di cooperazione

7 MORELAND e LEVINE (1994) 3 processi psicologici di formazione
VALUTAZIONE il gruppo e l’individuo valutano quanto possano giovarsi reciprocamente IMPEGNO il gruppo si impegna con chi lavora di più e l’individuo con il gruppo che soddisfa di più i suoi bisogni TRANSIZIONE DI RUOLO quando l’impegno si modifica (ex: decresce) si ha una transizione di ruolo (ex. Si cambia leader)

8 Modello di Mereland e Levine 5 fasi di socializzazione (ingresso-accettazione-divergenza- uscita)
Esame accurato ingresso nel gruppo (riti di iniziazione) Socializzazione influenza reciproca per soddisfare i propri bisogni Mantenimento negoziazione tra i bisogni del gruppo e del soggetto Risocializzazione se c’è un elemento deviante (può determinare l’uscita) Ricordo del gruppo e del soggetto dopo l’uscita

9 TUCKMAN 5 stadi di sviluppo
Costitutivo – cautela (i newcomers apprendono la cultura del gruppo – veterani e mentori) Conflittuale – bisogni gruppali vs bisogni individuali Normativo – conflitti mediati mediante creazione di regole Realizzativo – cooperazione verso l’obiettivo comune Sospensione - disimpegno

10 4 DIMENSIONI GRUPPO DIMENSIONE REALE (membri, risorse, compiti)
DIMENSIONE SOCIALE (ruoli, regole, rapporti intergruppi) DIMENSIONE RAPPRESENTATA (rappresentazione del gruppo all’esterno e all’interno) DIMENSIONE INTERNA (sentimenti, miti) Bion e assunti di base (attacco fuga - dipendenza – accoppiamento)

11 OBIETTIVO contratto di lavoro socializzante e culturalizzante
Definito in termini di risultato Definito sui fatti e sulle risorse disponibili Finalizzato esplicitamente Chiarito e articolato in compiti (PERT) Perseguibile Valutato (costruzione di uno strumento )

12 COMPITO VS OBIETTIVO Compito: che cosa dobbiamo fare? E’ il lavoro che ci consente di raggiungere l’obiettivo. Se non viene chiarito non si può definire il percorso Obiettivo: perché dobbiamo fare questa cose? È la finalità. Il risultato atteso. Se non viene chiarito si agisce alla cieca

13 METODO CONTRATTO DI LAVORO Psicologico - socializzante
Istituzionale – metodologico Valutazione dei tempi (PERT) Strumenti Risorse economiche e umane Stile di conduzione Elaborazione di uno strumento di valutazione

14 RUOLI Tutti i membri del gruppo sono fondamentali al vissuto del gruppo. Tra i ruoli: negoziatore, organizzatore, conservatore, innovatore, creativo.

15 LEADERSHIP Orientamento personologico Orientamento funzionalista
Conduttore Leadership di servizio Leader istituzionale VS Leader spontaneo

16 CONDUZIONE Coinvolgere gli altri
Non agganciarsi all’emotività dell’altro Non essere centrato nel qui ed ora ma nel là – allora Utilizzare l’ironia Sapersi mettere in discussione Facilitare le comunicazioni Valorizzare le differenze permettendo il confronto Valorizzare il silenzio e l’ascolto (da qui)

17 CLIMA ES. PRIMO INCONTRO Presentazione conduttore e dei membri
Definizione del contratto di lavoro (disposizione spazi, turni di parola, strumenti, diario scritto o online, definizione dei tempi di realizzazione e dell’incontro, definizione dei luoghi e degli argomenti, presentazione dell’obiettivo) Il conduttore fa sempre una proposta

18 SVILUPPO DIMENSIONE INDIVIDUALE è il momento del farsi delle idee
DIMENSIONE INTERSOGGETTIVA è il momento del confronto , della negoziazione e del conflitto. È il disfarsi delle idee per aprirsi all’Altro DIMENSIONE COOPERATIVA è il momento dell’interdipendenza, essere pronto a chiedere aiuto e a darlo

19 Introduzione alla comunicazione
Il soggetto umano è un essere comunicante La comunicazione umana ha molteplici dimensioni: è un’attività eminentemente sociale comunicare è partecipare e condividere i significati è un’attività eminentemente cognitiva è strettamente connessa con l’azione non è disgiunta dalla discomunicazione Perché è importante studiare la comunicazione? Molti dei fenomeni sociali ( stereotipi, pregiudizi) si originano nel corso di interazioni comunicative fra le persone nei gruppi La comunicazione : È un processo dinamico e circolare richiede la condivisione di codici astratti (il linguaggio) e di segnali non verbali

20 LA COMUNICAZIONE NEL GRUPPO
Rete a croce Rete a catena Rete a “Y” Rete a cerchio Indice di distanza Indice di centralità

21 CONDUTTORE E RETI COMUNICATIVE

22 COMUNICAZIONE Quando non vi sentite ascoltati? Quali sono le cose che vi danno più fastidio? La consulenza parte con l’ascolto degli altri membri o dell’utenza Luogo privo di rumore Non interrompere Non mettere in bocca le parole Essere empatici ma professionali Accogliere l’altro specie nei momenti in cui è a disagio Scusarsi se ci sono interruzioni anche non volute Offrire dei feedback

23 Scuola di Palo Alto: Paul Watzlawick. Assiomi della comunicazione
Non si può non comunicare Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione (il secondo classifica il primo, metacomunicazione) La natura della comunicazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze (io sto in silenzio per cui io sto in silenzio, io brontolo perché tu stai in silenzio) Comunichiamo attraverso un modulo numerico e uno analogico Tutti gli scambi sono simmetrici (uguaglianza di ruolo) o complementari (differenza) Critica del modello e nascita del modello Intenzionale: distinzione tra Comunicazione e comportamento

24 La distinzione fra comunicazione e comportamento
Comportamento = qualsiasi azione motoria di un individuo, percepibile in qualche maniera da un altro Fra comportamento e comunicazione vi è un rapporto di inclusione: ogni comunicazione è un comportamento, in quanto si esprime attraverso azioni manifeste non tutti i comportamenti sono comunicazione, in quanto esistono numerose forme di comportamento che possono essere informative ma non comunicative

25 Il principio di Cooperazione è declinato in quattro massime:
Massima di Quantità: 1. Dai un contributo che soddisfi la richiesta di informazioni in modo adeguato agli scopi della conversazione; 2. Non fornire un contributo più informativo del necessario Massima di Qualità: cerca di fornire un contributo vero; in particolare, 1. Non dire ciò che credi falso; 2. Non dire ciò per cui non hai prove adeguate Massima di Relazione: sii pertinente Massima di Modo: sii perspicuo; in particolare, 1. Evita espressioni oscure; 2. Evita le ambiguità; 3. Sii breve; 4. Sii ordinato nell’esposizione

26 Competenza linguistica aspetti fonologici, sintattici, semantici e pragmatici della lingua
Competenza paralinguistica intercalari come le risate, silenzi, borbotii, dizione, cadenze nella pronuncia Competenza cinesica: gesti e posture (notevoli le implicazioni culturali) Competenza prossemica: gestione dello spazio (pubblico oltre 4 metri, intimo 0-0.5, personale 0-1 m, sociale 1-3) aptica: azioni di contatto corporeo (notevoli le implicazioni culturali) Competenza performativa: impiego intenzionale di atti linguistici e non per realizzare gli scopi della comunicazione Competenza pragmatica: saper usare i segni linguistici verbali e non in modo adeguato alla situazione Competenza cronemica: uso del tempo (culture veloci e lente, ritmo personale) Competenza socioculturale : saper comunicare in base al ruolo

27 DEFINIZIONE DI COMUNICAZIONE
Scambio interattivo osservabile fra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità reciproca e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e di segnalazione secondo la cornice culturale di riferimento

28 PERSUADERE VS CONVINCERE ENTIMEMA SILLOGISMO

29 Petty e Cacioppo Modello della probabilità di elaborazione:
Due processi di elaborazione dei messaggi: a) Percorso centrale: elaborazione attenta delle argomentazioni e delle informazioni richiede risorse cognitive: focalizzazione dell’attenzione comprensione delle argomentazioni confronto e integrazione fra informazioni e credenze possedute b) Percorso periferico: basato su elementi che non hanno a che fare con le argomentazioni ma sul modo in cui vengono presentate e su elementi del contesto (attrattività della fonte, musica, colori vivaci)

30 ROBERT CIALDINI Le armi della persuasione Principio del contrasto - Euristiche
Regola del contraccambio e Reciprocità: siamo obbligati a restituire i favori, regali, omaggi ecc… Impegno e coerenza: dobbiamo essere coerenti Riprova sociale: “laddove tutti la pensano alla stessa maniera nessuno pensa un gran che” Simpatia:effetto alone (bellezza, somiglianza ecc…) Autorità: esperimento di Milgram Scarsità: lede la nostra libertà


Scaricare ppt "GRUPPO Processo di Team building"

Presentazioni simili


Annunci Google