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Chi vuol capire bene il proprio tempo, deve guardarlo da lontano.

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Presentazione sul tema: "Chi vuol capire bene il proprio tempo, deve guardarlo da lontano."— Transcript della presentazione:

1 Chi vuol capire bene il proprio tempo, deve guardarlo da lontano.
ORTEGA y GASSET Chi vuol capire bene il proprio tempo, deve guardarlo da lontano.

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3 I Sumeri sono la civiltà occidentale più antica

4 PAUL - EMILE BOTTA Sargon II incontra un dignitario.
Bassorilievo proveniente dal palazzo reale PAUL - EMILE BOTTA Museo del Louvre.

5 Nelle profondità dell’Iraq sono nascosti i segreti del maestoso passato dei Sumeri e dell’umanità
8 ottobre 2013 Un gruppo di archeologi ha portato alla luce un'antica città sepolta nella regione del Kurdistan, nel nord dell'Iraq. La città, chiamata Idu, era nascosta sotto un tumulo di 10 metri. I ricercatori pensano che l'insediamento abbia raggiunto il suo massimo sviluppo tra i 3300 e i 2900 anni.

6 MESOPOTAMIA = IN MEZZO AI FIUMI
LA MEZZALUNA FERTILE

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8 Oggi quella che un tempo fu la Mesopotamia appartiene quasi interamente all'Iraq. Il suo territorio è quasi completamente desertico, ma ricco di petrolio.

9 Questa è la pianura mesopotamica oggi
Questa è la pianura mesopotamica oggi. Il clima è caldo e secco e, senza la ‘tecnologia degli antichi’ i terreni fertili si sono inariditi

10 FIUME EUFRATE FIUME TIGRI
SHATT-al ‘ARAB In epoca antica TIGRI ed EUFRATE erano due fiumi distinti. Ora confluiscono a 150km dalla foce che si trova nel GOLFO PERSICO

11 Civiltà mesopotamiche

12 Nonostante l'aridità del clima riuscirono a sfruttare le acque dei fiumi Tigri ed Eufrate per rendere fertile la loro terra. Per regolare e impedire le inondazioni costruirono canali artificiali, dighe e argini; per conservare l'acqua nei momenti di siccità impararono a costruire bacini e cisterne.

13 I Sumeri idearono un nuovo sistema di irrigazione: da un canale centrale a forma di V derivavano numerosi canali laterali

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16 Ancor oggi il trasporto sul Tigri e l'Eufrate avviene con imbarcazioni affusolate, per lo più monoxile.

17 Le città più antiche del mondo 3500-3000 a. c .
NIPPUR UR (ricostruzione) Scavi ad opera dell’Università di Pennsylvania ( ) URUK

18 RICOSTRUZIONE ZIGGURAT DI URUK
Le prime testimonianze sulla produzione di mattoni risalgono ai tempi dei Sumeri oltre 5000 anni fa. Inizialmente si utilizzavano crudi, solo essiccati al sole; dal 2500 a.C. si iniziò la cottura.

19 LA ZIGGURAT DI URUK OGGI

20 Le classi dominanti in Mesopotamia
I Sacerdoti Il Re I Guerrieri

21 Stendardo di UR

22 Scriba di Ningirzu «L’arte della scrittura è la madre degli oratori, il padre dei maestri. L’arte della scrittura è appassionante, non ti sazia mai. L’arte della scrittura è difficile da imparare, ma colui che l’ha appresa avrà il mondo in mano.» (antico testo sumero )

23 SCRITTURA CUNEIFORME Tavoletta con contratto di vendita di uno schiavo
( Louvre ). Tavoletta amministrativa con figura maschile, cani e cinghiali (Moma ).

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25 Georg Friedrich Grotefend (1775 - 1853)
Linguista e insegnante di tedesco : la prima persona che, a soli 27 anni , studiando la lingua persiana, riuscì a decifrare la scrittura cuneiforme

26 BIBLIOTECA DI ASSURBANIPAL A NINIVE
Antiche tradizioni persiane ed armene indicano che Alessandro Magno vedendo la grande biblioteca di Assurbanipal a Ninive, fu ispirato a crearne una sua propria.

27 Il Codice di Ur-Nammu Il più antico codice finora conosciuto
Ur-Nammu fu un re sumerico di Ur che regnò fra il XXII e il XXI sec. . Stele di Ur-Nammu Philadelphia Museum

28 Il Codice di Hammurabi Il dio solare della giustizia, Shamash, porge ad Hammurabi il codice delle leggi. Le leggi sono dunque considerate di origine sacra. La stele è di basalto nero, alta circa 225 cm. Venne rinvenuta nella città di Susa (oggi Shush in Iran) Museo LOUVRE

29 Hammurabi

30 LA RELIGIONE SUMERICA I Sumeri erano politeisti, cioè adoravano molti dei I sacerdoti erano i portavoce degli dei e quindi erano temuti e rispettati persino dal re

31 PRIMISSIMI IDOLI O EX VOTO ?
Durante gli scavi, di eseguiti nel da un archeologo britannico, vennero rinvenuti i resti di un antichissimo tempio con centinaia di piccoli idoli caratterizzati da uno o più paia di occhi intagliati, a causa dei quali il tempio venne denominato “Tempio dell’occhio”.

32 Pantheon sumerico

33 La vita in Mesopotamia era dominata da quattro elementi: il cielo infinito, il vento, la terra, le acque. Ai Sumeri questi elementi apparvero come potenti divinità.

34 TRIADE COSMICA Enlil An Enki

35 An: il dio della volta celeste
Ideogramma sumero kudurru Cippo di confine che reca iscrizioni ed elementi figurativi. Rappresenta il dio AN, ma anche il ‘’CIELO’’, una ‘’spiga’’, un ‘’grappolo di datteri’’.

36 Enlil: dio dell’atmosfera
Stella a otto punte simbolo del dio Custode dei cento ME, le leggi divine incise su tavolette Sovrintendeva al mondo dei viventi, di quanto nasce, cresce e muore sulla terra. Puniva severamente ogni trasgressione degli uomini. Proteggeva i traffici carovanieri.

37 Enki: dio delle acque dolci
Serpenti incrociati ancora oggi simbolo della medicina Signore della terra Dio della magia Protettore dell’uomo e del mondo Dio della saggezza

38 NINHURSAG SIGNORA DELLE COLLINE
Beleth = signora degli dei Nintu = signora delle nascite Ninmah = signora maestosa Col nome KI costituisce all’inizio del cosmo insieme a An un unico insieme Montagna cosmica

39 Anunnaki: progenie principesca
Dei del cielo, della terra, degli inferi che esercitavano all’interno della comunità divina i principali ruoli di comando

40 IGIGU Dei della terra considerati ‘’inferiori’’
Dovevano lavorare e sottostare agli ordini degli Anunnaki

41 Poema di atrasis British museum ,Londra

42 Anni ’30 : l’inglese JOHN SMITH trova i primi frammenti del poema tra le rovine della biblioteca di Assurbanipal. Negli anni successivi vengono alla luce un’altra ventina di frammenti , rielaborazione di testi più antichi. Il frammento più antico fedelmente ricopiato dalla scriba che si firmava NUR – AYA risale a epoca prebabilonese ( a. C.) Nel 1956 l’assirologo danese J. LAESSOE ricostruisce tutti i frammenti nel giusto ordine del testo e dimostra che il “poema di Atrahasis “ è una specie di Genesi mesopotamica.Il titolo era “ ENUMA ILU AWILUM “

43 Quando gli dei erano uomini
Enuma ilu awilum QUANDO GLI DEI ERANO UOMINI erano di servizio e portavano il canestro di lavoro; Il canestro degli dei era troppo grande , pesante il lavoro , infinita la fatica. Quando gli dei erano uomini

44 Gli igigi scavarono i corsi d’acqua
Aprirono canali che vivificarono la terraterra Così crearono il corso del tigri e dopo quello dell’eufrate Per 10 anni essi portarono il canestro Di lavoro per 20 anni essi portarono il canestro di lavoro Per 30 anni essi portarono il canestro di lavoro Per 40 anni essi portarono il canestro Di lavoro

45 Quando ebbero ammucchiato
Tutte le montagne , Fecero il conto dei loro anni Di servizio. Quando ebbero organizzato La grande pianura Meridionale Fecero il conto dei loro anni di Servizio. Duemila e cinquecento anni, e Più, Che essi avevano , giorno e Notte , sopportato questo pesante Servizio !

46 “ noi abbiamo impegnato tutte le nostre forze in questo continuo smuovere terra…..l’eccessiva fatica ci ha uccisi ! “

47 Gli dei anunnaki si riuniscono per decidere cosa fare e infine riconoscono le ragioni degli igigu

48 ENKI APRì LA BOCCA E COSI DISSE AGLI DEI GRANDI :
“ IL PRIMO GIORNO DEL MESE , IL SETTE , IL QUINDICI ORGANIZZERÒ UNA PURIFICAZIONE ; SI ABBATTA UN DIO STABILITO E GLI DEI SI PURIFICHINO PER IMMERSIONE. IL DIO STESSO E L’UOMO SIANO MESCOLATI NELL’ARGILLA. “ e eN

49 Grazie alla carne divina , vivrà nell’uomo uno spirito che lo manterrà sempre vivo anche dopo la morte , e questo Spirito esisterà per preservarlo dall’oblio ! “

50 Nella “ sala dei destini” Enki e Nintu entrano da soli portandovi l’impasto di argilla e carne e sangue. Enki plasma l’argilla mentre Nintu pronuncia formule sacre. Alla fine la dea stacca quattordici pani di argilla : ne mette sette a destra e sette a sinistra Da sette di essi nasceranno gli uomini Dagli altri sette le donne . Da sette di essi nasceranno gli uomini Dagli altri sette le donne . Dagli altri sette le donne Dagli altri sette le donne Dagli altri sette le donne .

51 “Il lavoro che mi avete ordinato io l’ho compiuto!
Voi avete immolato questo dio con la sua intelligenza, io vi ho liberato dal vostro pesante lavoro, io ho imposto la vostra fatica all’uomo. Voi avete imposto il lamento all’ umanità , Io ho reciso la vostra catena , voi siete liberi !“

52 E gli uomini costruirono nuovi picconi e zappe,
poi edificarono grandi dighe di irrigazione per provvedere alla fame degli uomini e degli dei .

53 Genesi due

54 Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata - perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo -; allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l'oro e l'oro di quella terra è fine; qui c'è anche la resina odorosa e la pietra d'ònice. Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d'Etiopia. Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l'Eufrate. Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti». Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato.


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