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Lo sviluppo morale.

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Presentazione sul tema: "Lo sviluppo morale."— Transcript della presentazione:

1 Lo sviluppo morale

2 Approccio cognitivo-evolutivo (fasi)
’60-70 1932

3 Approccio cognitivo-evolutivo (fasi)
John Gibbs James Rest ’80-90

4 Approccio cognitivo-evolutivo (Piaget 1932)
Le regole del gioco Pratica: come i bambini applicano le regole Coscienza: come i bambini rappresentano le regole

5 Approccio cognitivo-evolutivo (Piaget 1932)
Il gioco delle biglie

6 Approccio cognitivo-evolutivo (Piaget 1932)
Pratica della regola: Fino a 3 anni : nessuna regola 5-6 anni: regole apprese dall’esterno-no cooperazione 7-8 anni: interesse sociale e condivisione regole 11-12 anni: concertazione e riflessione sulle regole

7 Approccio cognitivo-evolutivo (Piaget 1932)
Coscienza della regola: Nessun interesse Immutabilità della regola Le regole possono essere modificate (verso i 10 anni)

8 Approccio cognitivo-evolutivo (Piaget 1932)
Le regole morali si comportano come qualsiasi altro tipo di regola Eteronomia vs autonomia Realismo vs soggettivismo

9 Approccio cognitivo-evolutivo (Piaget 1932)
Realismo morale (7-8 anni) Soggettivismo morale (> anni) Egocentrismo cognitivo cooperazione Principio di autorità reciprocità Ordine naturale del mondo

10 Approccio cognitivo-evolutivo (Piaget 1932)
Bambini sbadati, ladri e bugiardi Chi è il più cattivo?

11 Quale bambino è più cattivo?
Un bambino piccolo, che si chiamava Giovanni, era nella sua camera. È stato chiamato per il pranzo. Egli è entrato nella stanza da pranzo. Ma dietro la porta vi era una sedia. Sulla sedia vi era un vassoio e su questo vassoio vi erano quindici tazze. Giovanni non poteva sapere che vi era tutto questo dietro alla porta. È entrato: la porta ha urtato il vassoio, e, patatrac, le quindici tazze si sono rotte. C’era una volta un bambino che si chiamava Enrico. Un giorno che la mamma non c’era, egli ha voluto prendere della marmellata nella credenza. È salito su una sedia e ha steso il braccio. Ma la marmellata era troppo in alto, e non ha potuto prenderla per mangiarla. Tentando di prenderla, ha però urtato una tazza. La tazza è caduta e si è rotta. Quale bambino è più cattivo? Giovanni o Enrico?

12 Furti Alfredo incontra un amichetto che è molto povero. Questo suo amichetto gli dice che non ha mangiato, quel giorno, perché a casa sua non c’era niente da mangiare. Allora Alfredo entra in una panetteria, ma siccome non ha soldi, approfitta del momento in cui la fornaia gli volta le spalle per rubare un panino. Esce in fretta e dà questo panino al suo compagno. Enrichetta entra in un negozio. Vede su un tavolo un bel nastro e pensa che andrebbe bene per il suo vestito. Allora, mentre la negoziante volta le spalle, ruba il nastro e scappa subito.

13 Bugie Un bambino cammina per la strada e incontra un grosso cane che gli fa molta paura. Allora ritorna a casa e racconta alla mamma che ha visto un cane grosso come una mucca. Un bambino ritorna da scuola e racconta alla mamma che la maestra gli ha dato dei bei voti. Ma non era vero: la maestra non gli aveva dato nessun voto, né buono né cattivo. Allora la mamma è stata molto contenta e lo ha ricompensato.

14 Approccio cognitivo-evolutivo (Piaget 1932)
Concezione della sanzione, giustizia e responsabilità Realismo Soggettivismo Giustizia retributiva (primitiva: occhio x occhio) Giustizia distributiva Sanzione espiatoria Uguaglianza e reciprocità Concezione immanente della giustizia Sanzione per reciprocità (commisurata alla colpa)

15 Approccio cognitivo-evolutivo (Piaget 1932)
Caratteri generali dell’approccio: Interdipendenza tra sviluppo cognitivo e sviluppo morale Primato della organizzazione cognitiva Ordine gerarchico

16 Approccio cognitivo-evolutivo (Kohlberg)
… il povero Heinz e il suo dilemma

17 In Europa, una donna era prossima alla morte a causa di una particolare forma di cancro. C’era solo una medicina che secondo i medici avrebbe potuto salvarla. Era un composto a base di radio che un farmacista della stessa città aveva recentemente scoperto. La medicina aveva alti costi di fabbricazione, ma il farmacista la faceva pagare dieci volte tanto quello che gli era venuta a costare. Pagava 400 dollari per il radio e faceva pagare dollari per una piccola dose della medicina. Il marito della donna malata, Heinz, andò da tutti quelli che conosceva per farsi prestare il denaro e tentò tutti i mezzi legali, ma riuscì a mettere insieme solo dollari, cioè metà del prezzo. Disse al farmacista che sua moglie stava morendo e gli chiese di vendergli il farmaco a un costo minore o di accettare che lo pagasse in seguito. Ma il farmacista rispose: «No, io ho scoperto il farmaco e ho intenzione di guadagnarci molti soldi». Così, avendo tentato tutti i mezzi, Heinz viene preso dalla disperazione e pensa alla possibilità di entrare furtivamente nel negozio per rubare il farmaco per la moglie. Dovrebbe Heinz rubare il farmaco? Perché sì o perché no?

18 Approccio cognitivo-evolutivo (Kohlberg)
Livelli Stadi Pre-convenzionale 1-Orientamento premio punizione 2 – orientamento individualistico e strumentale Convenzionale 3 – Orientamento del “bravo ragazzo” 4 – Sistema sociale e coscienza Post-convenzionale 5 - contratto sociale e dei diritti individuali 6 - principi etici universali

19 Approccio cognitivo-evolutivo (Kohlberg)
LIVELLO PRECONVENZIONALE – è prevalente al di sotto dei 9-10 anni. La norma è legata alla punizione. Si considera prevalentemente il proprio punto di vista. C’è consapevolezza del punto di vista dell’altro ma non dei principi che regolano il giudizio morale.

20 Approccio cognitivo-evolutivo (Kohlberg)
Stadio 1 – (orientamento premio-punizione) – “non si ruba per non finire in prigione” – “si ruba il farmaco per non essere giudicati male dagli altri per avere fatto morire la moglie” – morale eteronoma Stadio 2 – (orientamento individualistico e strumentale) – si riconosce che i bisogni possono essere diversi e bisogna rispettarli – non c’è un criterio universale di giustizia – Hanno ragione sia Heinz che il farmacista – giusto è ciò che è leale, uno scambio alla pari, un patto.

21 Approccio cognitivo-evolutivo (Kohlberg)
LIVELLO CONVENZIONALE Dalla pre-adolescenza alla tarda adolescenza (20 anni) – consapevolezza del carattere convenzionale e societario delle norme

22 Approccio cognitivo-evolutivo (Kohlberg)
Stadio 3 (orientamento del “bravo ragazzo”) – il rispetto delle norme è realizzato in modo tale da rispondere alle aspettative della comunità ai cui valori si aderisce – Heinz ruba perché la famiglia lo giudicherebbe inumano – Heinz non ruba perché non sopporterebbe l’onta di essere giudicato un ladro dalla comunità –

23 Approccio cognitivo-evolutivo (Kohlberg)
Stadio 4 - (orientamento al mantenimento dell’ordine sociale) – il sistema sociale si basa sul mantenimento ed il rispetto delle regole – Le norme non sono legate al rapporto affettivo con la propria comunità ma riguardano la società nel suo insieme – Heinz ruba perché deve salvare la moglie ma dopo deve accettare la condanna – Heinz non ruba perché la legge va rispettata anche se va contro i sentimenti personali

24 Approccio cognitivo-evolutivo (Kohlberg)
LIVELLO POSTCONVENZIONALE Le norme morali vanno al di là della società e sono legate ad un sistema di principi astratti ed universali

25 Approccio cognitivo-evolutivo (Kohlberg)
Stadio 5 – (orientamento del contratto sociale) – Le regole morali non sono fisse ed immodificabili ma create in base ad un contratto sociale. Alcuni valori sono assoluti anche se non condivisi da tutti – Heinz può rubare perché una legge va sì rispettata ma non può violare il diritto universale alla vita – Heinz va condannato ma la legge andrebbe rivista

26 Approccio cognitivo-evolutivo (Kohlberg)
Stadio 6 – (orientamento della coscienza e dei principi universali) – Si seguono principi etici universali, che possono non essere scritti nelle leggi, e dei quali ognuno risponde con la propria coscienza. Sono principi astratti e non regole concrete di comportamento. – Heinz ruba perché la questione si pone in una sfera diversa da quella della legge cioè in quella dei principi etici universali –

27 Approccio cognitivo-evolutivo (Kohlberg)
I concetti chiave della teoria di Kohlberg L’universalità : Lo sviluppo del pensiero morale presenta caratteristiche comuni in tutto il genere umano, indipendentemente da fattori legati al genere sessuale, all’etnia, al contesto storico e socioculturale. Il principio gerarchico: La moralità emerge da un livello molto superficiale per progredire verso livelli sempre più avanzati e maturi. La stadialità: Il pensiero morale progredisce per stadi di sviluppo secondo una sequenza ordinata e invariante, Il primato della cognizione: è il ragionamento morale che qualifica le azioni come specificamente morali

28 Approccio cognitivo-evolutivo (Kohlberg)
Il conflitto sociomorale: Il pensiero morale viene attivato, e ha la possibilità di evolversi, soprattutto in situazioni che implicano un conflitto di tipo interpersonale Primato delle analisi delle strutture o forme del pensiero morale: Kohlberg, come Piaget, può definirsi uno strutturalista, Rifiuto del relativismo culturale ed etico: Kohlberg non teme di affrontare le grandi questioni etiche e di inserirsi nel dibattito filosofico sulla morale. si ricollega a una tradizione filosofica di tipo razionalista che vuole porre le basi per la fondazione di una teoria della moralità non soggettivista o relativista. Il role taking: La cognizione sociale è resa possibile dalla consapevolezza della profonda comunanza esistente fra gli esseri umani che consente di assumere la prospettiva dell’altro

29 Approccio cognitivo-evolutivo (Kohlberg)
Punti di forza del modello di Kohlberg: È una vera e propria teoria dello sviluppo morale Ripresa interesse sulla morale in ambito evolutivo Modello universalistico Influenze sul sapere psicologico e filosofico

30 Approccio cognitivo-evolutivo (Kohlberg)
Punti di debolezza del modello di Kohlberg: Non è chiaro il ruolo del genere sessuale Una concezione universalistica della morale non tiene conto delle differenze culturali Sovrapposizione dell’ambito morale a quello delle convenzioni sociali Debolezza del legame tra tra ragionamento e comportamento morale Poca considerazione del ruolo dell’affettività

31 Approccio cognitivo-evolutivo (I neokohlbeghiani)
James Rest Il modello a 4 componenti Secondo il modello a quattro componenti (Rest, 1983) il processo che conduce dal pensiero al comportamento morale richiede 4 passaggi: – sensibilità morale; – giudizio morale; – decisione morale (o motivazione morale); – azione morale (o carattere morale).

32 Approccio cognitivo-evolutivo (I neokohlbeghiani)
James Rest Sul piano teorico, Rest introduce un’altra variazione al modello kohlberghiano. Egli propone di abbandonare la nozione di stadio, vista come troppo rigida e poco aderente all’esperienza reale dei soggetti, ritenendo più consona quella di schema o struttura mentale. A tal fine nel corso dello sviluppo è possibile rintracciare tre diversi schemi: – schemi personali (1-2-3 stadio di Kohlberg); – schemi finalizzati al mantenimento delle norme (4 stadio Kohlberg); – schemi postconvenzionali.

33 Approccio cognitivo-evolutivo (I neokohlbeghiani)
James Rest – schemi personali (1-2-3 stadio di Kohlberg):Gli individui che utilizzano questo schema aderiscono a una concezione morale ancorata alla valutazione costi-benefici dell’azione morale, al guadagno o alla perdita personale; concezioni micro-morali Schemi finalizzati al mantenimento delle norme: Prospettiva sociocentrica che mette da parte il punto di vista personale - Lo schema postconvenzionale è basato sull’idea che le obbligazioni morali siano fondate su principi ideali condivisi in un quadro di relazioni interumane basate sulla reciprocità.

34 Approccio cognitivo-evolutivo (I neokohlbeghiani)
John Gibbs Il modello bi-fasico – fase standard: comprende i processi di base della comprensione morale, quelli che si attivano quando occorre valutare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e presiedono, più in generale, all’azione morale. – fase esistenziale: riguarda invece le abilità di riflessione contemplative e metaetiche, che consentono di elaborare filosofie e principi morali

35 Approccio cognitivo-evolutivo (I neokohlbeghiani)
John Gibbs Il modello bi-fasico La fase standard si divide in due livelli: Immaturi maturi

36 Approccio cognitivo-evolutivo (I neokohlbeghiani)
John Gibbs Il modello bi-fasico I livelli immaturi sono superficiali perché la morale è confusa con valutazioni contingenti, materiali (primo stadio) o pragmatiche (secondo stadio). 1 stadio – Centrazione - La moralità tende a essere confusa con le dimensioni fisiche o il potere (“Mio padre ha ragione perché è grande e forte”) o con i desideri momentanei (“È giusto che mi compri quel gioco perché lo desidero”). 2 stadio – scambio pragmatico – “fai qualcosa per gli altri se essi lo fanno per te”.

37 Regola aurea (golden rule):
Approccio cognitivo-evolutivo (I neokohlbeghiani) John Gibbs Regola aurea (golden rule): “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te” Il modello bi-fasico I livelli maturi fanno riferimento a basi ideali intangibili (concetti astratti quali fiducia reciproca, cura, rispetto) e all’idea che le relazioni sociali debbano essere regolate dal principio della regola aurea della morale. Il concetto chiave è quello di “reciprocità” 3 stadio – Mutualities- Reciprocità fra individui specifici 4 stadio – sistemi – il principio della mutualità si espande oltre la relazione diadica per andare verso la condivisione di valori e standard accettati da tutto il sistema sociale.

38 Approccio cognitivo-evolutivo (I neokohlbeghiani)
John Gibbs Lo sviluppo esistenziale Questa fase dello sviluppo morale non è presente in tutti gli individui, ma non è considerata da Gibbs un’evoluzione dell’ultimo livello della fase standard. La fase esistenziale coinvolge una contemplazione ipotetica, riflessioni metaetiche, principi morali o filosofie, ricerca spirituale.

39 Approccio cognitivo-evolutivo (I neokohlbeghiani)


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