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Scuola di Elea fondatore = Parmenide di Elea (costa della Campania a sud di Paestum (Velia) visse tra il 550 e 450 a.C. Opera in versi “Intorno alla natura”

Copie: 1
I Presofisti.

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Presentazione sul tema: "Scuola di Elea fondatore = Parmenide di Elea (costa della Campania a sud di Paestum (Velia) visse tra il 550 e 450 a.C. Opera in versi “Intorno alla natura”"— Transcript della presentazione:

1 Scuola di Elea fondatore = Parmenide di Elea (costa della Campania a sud di Paestum (Velia) visse tra il 550 e 450 a.C. Opera in versi “Intorno alla natura” di cui restano 154 versi

2 Senofane di Elea critica dell’antropomorfismo religioso = … anche i buoi, i cavalli e i leoni, se potessero, immaginerebbero la divinità a loro somiglianza Omero ed Esiodo hanno attribuitop agli dei furti, adulteri e reciproci inganni.

3 Parmenide di Elea L’essere
Nel poema parmenideo si parla dell’essere come soggetto, trattando questo termine come un sostantivo, a cui si attribuiscono una serie di caratteri: ingenerato (se nascesse o perisse implicherebbe il non essere) eterno (se fosse nel tempo implicherebbe il non essere del passato e del futuro) immutabile e immobile (altrimenti si troverebbe in condizioni in cui prima non era) unico e omogeneo (se fosse molteplice o differenziato implicherebbe degli intervalli di non essere) finito (per la mentalità greca il finito è sinonimo di compiutezza e perfezione – immagine della sfera

4 Parmenide di Elea … si è accorto che il crescere e il diminuire della luna (le fasi lunari) sono solo delle apparenze, inganni che si rinnovano nel tempo. La luna è una sfera perfettamente rotonda e immutabile. Infatti, durante il suo periodo di rivoluzione, essa, mostrando alla terra la stessa faccia, ha fasi calanti e crescenti. Anche se è presente in tuta la sua metà sferica, viene illuminata solo in parte dal sole, e nell'altra adombrata. L'ombra, che fa credere che l'altra parte del satellite non ci sia, è quindi irreale. L'inganno si rinnova nel tempo e, dunque, anche il tempo deve essere a sua volta illusorio.

5 Parmenide di Elea Parmenide è un razionalista radicale, che trova la verità solo percorrendo la via della dimostrazione logica, ripudiando l'osservazione empirica.

6 Parmenide di Elea la sua scoperta deve essere argomentata a priori, con una dimostrazione coerente e conseguente: solamente ciò che è, è; il nulla non esiste, perché dal nulla non può nascere nulla; non esiste lo spazio vuoto; il mondo (l'Essere) è pieno; il movimento e il mutamento sono impossibili; se il mondo è pieno non c'è spazio né per il movimento, né per il mutamento.

7 Parmenide di Elea se il non essere non è, non può inframmezzarsi all'essere e dividerlo in parti; né può essere qualcosa da cui l'essere sorga o in cui si dissolva.

8 Parmenide di Elea Parmenide fa notare che è logicamente contraddittorio affermare che il non essere ci sia, che il nulla esista, perché il non essere è il contrario dell'essere e affermare della stessa realtà un carattere e il carattere contrario è un errore logico: un nonsenso.

9 Parmenide di Elea In questa argomentazione di Parmenide, viene utilizzato un fondamentale principio logico detto di "non contraddizione", secondo il quale non vengono accettati contemporaneamente di una stessa realtà un carattere ed il suo contrario

10 Parmenide di Elea Il divenire dell'essere è quindi un'opinione senza verità, un'apparenza illusoria di cui si convincono i "mortali", che invece di prestare ascolto ad essa seguono il percorso della non-verità , ovvero ciò che è apparenza

11 Parmenide di Elea il nulla non può esistere come tale e nessuna cosa può derivare dal nulla o nel nulla terminare la sua esistenza, per la semplice ragione che il nulla non c’è. Parmenide sostiene che il nulla non è neppure pensabile, perché se lo fosse penseremmo qualcosa; dunque pensare e pensare l’essere e non il nulla significa dire la stessa cosa. Quindi ogni proposizione che implichi l’esistenza del non-essere non può essere vera, e anzi non può neppure essere pensata.

12 Parmenide di Elea pensare = essere
la nostra mente può riferirsi solo all’essere mentre il non essere risulta impensabile ed inesprimibile “non mai questo può venir imposto, che le cose che non sono siano…” “è la stessa cosa pensare ed essere”

13 Parmenide di Elea La conoscenza
Alétheia = “ciò che non è nascosto”, e fa riferimento alla realtà dell’essere. Gli esseri umani sono, però, limitati nella loro conoscenza dai sensi, quindi non sono in grado di cogliere la verità e rimangono relegati alla sfera dell’opinione (dóxa).

14 Parmenide di Elea La conoscenza
dóxa = indicare qualsiasi conoscenza umana e quindi qualsiasi proposizione che la esprime, che implica l’esistenza del non-essere. Tutto il mondo della esperienza ricade sotto questa definizione, perché i nostri sensi ci mostrano un mondo diviso in realtà diverse in movimento.

15 Il vedere è un vedere oggettivo … ??

16 Il vedere è un vedere oggettivo … ??

17 Il vedere è un vedere oggettivo … ??

18 Il vedere è un vedere oggettivo … ??

19 Paradossi di Zenone di Elea
Amico e scolaro di P. nacque intorno al 489 a.C. / Zenone vuole ridurre all’assurdo le teorie che ammettono la molteplicità e il mutamento e così portare conferma alle tesi di P. / metodo della dialettica = ammettere in via ipotetica l’affermazione dell’avversario per ricavarne le conseguenze che la confutano

20 Paradossi di Zenone di Elea
se le cose sono molte il loro numero è insieme finito (perché non possono essere né più né meno di quante sono) e infinito (perché tra 2 cose ce ne sarà sempre una terza e così all’infinito) 2. se si ammette che ogni cosa è costituita da molte unità a) se queste unità non hanno grandezza le cose da esse composte non avranno grandezza – b) se le unità hanno grandezza le cose composte da infinite unità avranno infinita grandezza

21 Paradossi di Zenone di Elea
il paradosso di Achille egli, pur essendo il “piè veloce”, non raggiungerà mai una tartaruga partita prima di lui. Questo accade poiché lui dovrà, innanzi tutto, giungere sempre al punto in cui questa si trovava prima, mentre questa, nel frattempo, è già avanzata (la raggiunge, perciò, solo in apparenza)

22 Paradossi di Zenone di Elea
paradosso dello stadio, una serie di masse che si muovono in uno stadio impiega un certo tempo ad incrociare una serie di masse ferme ed un tempo dimezzato ad incrociare una serie di masse che si muove in senso contrario. In questo modo, un certo tempo viene a coincidere con la sua metà, il che è contraddittorio, perciò il moto è solo apparente.


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