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DIRE, NON DIRE… …MENTIRE

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Presentazione sul tema: "DIRE, NON DIRE… …MENTIRE"— Transcript della presentazione:

1 DIRE, NON DIRE… …MENTIRE
Proposta per riflettere insieme A cura di Saluta Paola

2 Il difficile non è avere idee nuove,ma sfuggire alle idee vecchie, le quali si ramificano in ogni angolo della mente John Maynard Keynes

3 Dire, non dire … mentire 1) Il comportamento obbligato
2) Il comportamento eticamente giustificabile: - la difesa del minimo morale - la promozione del massimo morale 3) Il comportamento eccellente - il quadrilatero della soddisfazione

4 Il comportamento obbligato:
Dire, non dire … mentire Il comportamento obbligato: A cosa siamo tenuti Rispetto dei presupposti scientifici delle attività e delle funzioni proprie della professione Rispetto delle norme di riferimento e dei codici deontologici Rispetto dei regolamenti e delle normative aziendali

5 Dire, non dire … mentire La difesa del minimo morale
2) Comportamento eticamente giustificabile La difesa del minimo morale Evitare ciò che nuoce o danneggia il paziente (principio di non maleficità) Opporsi a discriminazioni ed ingiustizie (principio di giustizia)

6 Dire, non dire … mentire Il quadrilatero della soddisfazione
3) Il comportamento eccellente Il quadrilatero della soddisfazione GIUSTAMENTE SODDISFATTO INSODDISFATTO INGIUSTAMENTE

7 Dire, non dire …mentire: la legge
Le norme giuridiche promuovono un atteggiamento minimalista: il dovere è compiuto quando si è rispettato il livello più basso di ciò che è prescritto. Eppure: Legge sulla privacy

8 Dire, non dire… mentire: il codice deontologico
Legge 42/1999: abolizione del Dpr 225/74 (mansionario) Guida per l’esercizio della professione infermieristica: codice deontologico patto infermiere/cittadino

9 Dire, non dire… mentire: il codice deontologico
Il rispetto del codice deontologico proprio di ciascuna professionalità, va visto come una guida e un riferimento quotidiano della professione, in un contesto nel quale sono venute aumentando sia le complessità dei problemi da affrontare, sia l’autonomia (si veda l’abolizione del mansionario infermieristico) e, pertanto le responsabilità derivanti: non è un libretto delle istruzioni da seguire in modo acritico.

10 Dire, non dire…mentire che fare?
I conflitti etici non si risolvono in solitudine

11 TECNICHE PER LA RISOLUZIONE DI CASI ETICI
Dire, non dire…mentire TECNICHE PER LA RISOLUZIONE DI CASI ETICI Metodo Cattorini 1° Formulare il problema Distinguere gli elementi tecnici da quelli etici… problemi di comunicazione…problemi legali… problemi assistenziali indicare gli ulteriori elementi fattuali (notizie, dati, informazioni varie…) che vorresti conoscere  Il problema è etico quando la risposta va cercata in un conflitto di valori 2° Esprimi la tua immediata valutazione … e la tua preferenza per una certa soluzione

12 Dire, non dire…mentire 3° Giustifica la tua preferenza
Individua i valori ed i principi in conflitto Esponi le tue argomentazioni a sostegno della tua valutazione  Metti in gioco i principi e i valori che regolano la tua scelta rispetto i principi su cui si basa l’etica ( autonomia, beneficialità, giustizia, integrità della professione, proporzionalità delle cure). Per confrontarsi è importante avere ben chiare le proprie posizioni. 4° Confronta la tua posizione con altre Riconosci l’esistenza di valutazioni morali diverse dalle tue. Occorre una mentalità aperta per affrontare problemi che possono essere insormontabili Individua i punti in cui esse ti sembrano meno convincenti Confessa le zone d’ombra che la tua posizione non riesce ad illuminare  Occorre prendere e valutare il buono ed il cattivo di entrambe le posizioni

13 Dire, non dire…mentire 5°) Abbozza una soluzione in merito al problema morale di partenza Sottoponi a trattativa la soluzione confermando o smentendo la valutazione iniziale espressa. Se le posizioni restano quelle di prima, il conflitto c’è sempre e non si risolve. 6°) Indica i metodi per comporre un eventuale dissenso che rimane insanabile Occorre trovare il male minore ma raccogliere anche i cocci 7°) raccomanda una strategia per limitare in futuro le contraddizioni più gravi Far tesoro delle esperienze…

14 Un operatore debitamente autonomo e responsabile, ha il dovere di
Dire, non dire…mentire Un operatore debitamente autonomo e responsabile, ha il dovere di “non sottrarsi al compito di comprendere la peculiarità della situazione esistenziale dell’individuo che gli sta di fronte, di non nascondersi dietro lo schermo protettivo di una consuetudine o di uno stereotipo comportamentale ma di accettare quel tanto di rischio e di imprevedibilità che è ineliminabile in ogni relazione umana vissuta sinceramente”.

15 Dire, non dire…mentire I rischi
Comunicare senza informare: «La comunicazione si ingorga quando si decide, per motivi di diversa natura – per ragioni di tempo e di opportunità, o anche per motivi etici – di saltare il momento dell’informazione, andando direttamente all’azione terapeutica. L’enfasi posta sul fare, piuttosto che sul parlare informativo, danneggia il processo della guarigione e si traduce in un saldo negativo sul piano della comunicazione» (S. Spinsanti)

16 Dire, non dire…mentire I rischi
Informare senza comunicare: significa non tenere conto delle ripercussione della notizia offerta sul malato. Non si tratta di carenza di sensibilità, quanto piuttosto di una considerazione superficiale della stessa comunicazione e dei suoi molteplici aspetti, che finisce ugualmente per lasciare il paziente solo di fronte al proprio destino, portando in sé l’informazione sulla propria condizione perché ne faccia in modo autonomo oggetto delle proprie scelte, ma senza percepire una reale rete di relazioni e comunicazioni significative che garantiscano una solidarietà umana di fronte all’evento malattia e al suo eventuale exitus infausto.

17 Dire, non dire…mentire …come dire?
Protocollo in sei step per le cattive notizie (Baile, Buckman, Lenzi, Glober, Beale, Kudelka – The oncologist 2000;5 : ) (SPIKES)

18 Dire, non dire…mentire …come dire?
OBIETTIVI ESSENZIALI Ottenere informazioni dal malato Fornire informazioni comprensibili in relazione ai bisogni e ai desideri del malato. Sostenere il paziente utilizzando competenze per ridurre l’impatto emotivo e l’isolamento Sviluppare un piano di trattamento insieme al malato

19 Dire, non dire…mentire …come dire?
1° STEP: Il Setting. Ovvero la preparazione al colloquio: luogo, tempi, persone presenti, contatto fisico, assenza di fattori disturbanti… Niente deve essere lasciato al caso

20 Dire, non dire…mentire …come dire?
2° STEP: Perception Occorre valutare la percezione del paziente. “Prima di parlare, chiedi!” Le domande aperte sono quelle più utili per ottenere informazioni; chiedere al paziente che ci racconti quel che lui sa, come si è ammalato… Valutare in quale fase il paziente si potrebbe trovare (negazione, aspettative eccessive, confusione…)

21 Dire, non dire…mentire …come dire?
 3° STEP: Invitation Quali sono le informazioni che il p.te vuole sapere? Occorre porre domande per capire quali informazione il p.te vorrebbe sapere o non sapere. Domandare al p.te vuol dire dargli la possibilità anche di non sentire. Se non vuole ulteriori informazioni, garantirgli comunque che allorquando lo vorrà potrà riceverne.

22 Dire, non dire…mentire …come dire?
4° STEP: Knowledge Dai le informazioni partendo da un livello compresnsibile al vocabolario del p.te. Non usare termini tecnici ed evita le prospettive senza uscita. “Dove non si può guarire, si può sempre curare”. Le informazioni vanno date a piccole dosi ed occorre verificare la comprensione del paziente.

23 Dire, non dire…mentire …come dire?
5° STEP: Emotions. Accogliere l’altro significa accoglierne tutte le emozioni, siano queste di disperazione o di abbandono… Le emozioni vanno attivamente ascoltate ed affrontate. La risposta empatica prevede che l’operatore sia in grado di: Osservare le emozioni dell’altro Dare un nome alle emozioni. Se il paziente sta zitto, chiedere al paziente come si sente Verificare la causa dell’emozione e esprimere al paziente che ha capito il nesso tra l’emozione e la causa Proseguire solo quando l’emozione è sufficientemente stabilizzata

24 Dire, non dire…mentire …come dire?
6° STEP: Strategy and summary. Pianificare il futuro. Prospettare al paziente possibilità concrete e concordarle con lui (solo quando sia pronto). Verificare cosa il paziente ha capito e coinvolgerlo attivamente nel piano decisionale.

25 Dire, non dire, mentire: quale professionista per le cure domiciliari?
Capace di prendersi cura del paziente e della sua famiglia Attento a sviluppare la propria autonomia, competenza e responsabilità Motivato in quanto disponibile a “far funzionare le cose”,a discapito di sottesi interessi personali In grado di collaborare attivamente, di tollerare le sovrapposizioni, di essere aperto alla comprensione dell’altro punto di vista, di lavorare per progetti, di lavorare per interposta persona

26 Dire, non dire, mentire: quale professionista per le cure domiciliari?
Attento a condurre percorsi assistenziali e terapeutici in equilibrio tra i desideri del malato e quelli di tutti gli altri soggetti coinvolti nel piano di cura Abile nelle relazioni interpersonali Aperto alla crescita personale e di gruppo Capace di affrontare l’incertezza ed il dinamismo e di assumere decisioni Rispettoso delle famiglie e delle diversità culturali e sociali In grado di sviluppare capacità di analisi e di giudizio (C.Prandi)

27 (Chochinow 1995; Emmanuel 2000)
Qualche dato MOTIVAZIONE TANATICA Ricerche condotte su persone morenti hanno messo in evidenza che trascorse DUE SETTIMANE pazienti che anelavano ad una morte rapida avevano manifestato dubbi sulla loro reale intenzionalità mortale (Chochinow 1995; Emmanuel 2000)

28 Cecile Saunders soleva dire che di fronte ad una richiesta eutanasica “Qualcuno o qualcosa è venuto meno”


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