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della Religione Cattolica

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Presentazione sul tema: "della Religione Cattolica"— Transcript della presentazione:

1 della Religione Cattolica
Ufficio Diocesano per l’Insegnamento della Religione Cattolica Percorsi di formazione sugli aspetti psicologici e pedagogici dell'insegnamento UNA RELAZIONE CHE FA CRESCERE

2 UNA RELAZIONE il percorso CHE FA CRESCERE 1° ANNO 2007/2008
QUALE ARMONIA? Prospettive e problemi nel rapporto tra persone. SILENZIO!? Ascolto e dialogo nella scuola, tra adulti, tra insegnanti e alunni. TI FIDI DI ME? Le dinamiche della fiducia nel contesto formativo. IO + TU = NOI. Insieme alla scoperta dell’empatia. 2° ANNO /2009 NON SIAMO TUTTI UGUALI. L’insegnante in relazione con i colleghi. LA DIDATTICA, IL MIO STILE. Mettersi in gioco tra modelli e bisogni personali. LA FIDUCIA NON E’ UN REGALO. Imparare ad avere fiducia degli altri per dare fiducia. COLLABORARE! CHI IO? Dalla sopportazione all’adattamento creativo

3 LA FIDUCIA NON E’ UN REGALO
3° incontro LA FIDUCIA NON E’ UN REGALO Imparare ad avere fiducia degli altri per dare fiducia a cura di Girardi Gaetano

4 LA FIDUCIA NON E’ UN REGALO
“Di chi non si fida non è da fidarsi”: così recita un noto proverbio, per evidenziare che c’è un legame stretto tra il dare e il ricevere fiducia

5 LA FIDUCIA NON E’ UN REGALO
Per approfondire il rapporto tra giovani e fiducia il ministero per le Politiche Giovanili alla fine del 2006 ha incaricato l’Istituto IARD “Franco Brambilla” di realizzare un’indagine su un campione di giovani tra i 15 e i 35 anni. L’obiettivo era proprio quello di analizzare come si compone la costruzione della fiducia individuale e sociale dei giovani italiani. Il risultato più interessante è stata la constatazione che, oggi più che mai, per i giovani italiani il concetto di fiducia è in stretta relazione con quello di prevedibilità dei comportamenti altrui.

6 CARATTERISTICHE CHE PORTANO AD AVERE FIDUCIA IN UNA PERSONA (VALORE MEDIO IN DECIMI, BASE = 7982)

7 “Ho fiducia in colui con il quale posso interagire, che reagisce ai miei stimoli, che mi permette di comprendere qualcosa di se stesso aprendomi parte del suo mondo, ma, allo stesso modo, mostrandosi interessato a ciò che avviene nel mio mondo”. “Al contrario non riesco ad avere fiducia in chi ha costruito un sistema di norme e regole che mi impediscono di comunicare, di comprendere ciò che pensa o che esplicitamente non è interessato a me”

8 Allo stesso tempo, i giovani intervistati sembrano caratterizzarsi per un orizzonte di fiducia assai limitato. La fiducia verso l’altro è sempre una fiducia condizionata: non si fa qualcosa semplicemente perché qualcuno di nostra fiducia ci ha detto di farlo, ma solo nel momento in cui siamo convinti che quella sia la scelta giusta. Non basta avere fiducia in qualcuno per mettere in atto comportamenti di cui non siamo convinti. Si tratta di un passaggio cruciale all’interno dei percorsi educativi: la perdita di peso dell’autorità fine a se stessa è certificata. Le parole pronunciate da insegnanti, animatori, sacerdoti, esperti non valgono perché arrivano da persone “autorevoli”, se non possono essere calate concretamente nella realtà, sperimentate e così fatte proprie.

9 I miei allievi si fidano di me?
OTTENERE FIDUCIA I miei allievi si fidano di me? Un bambino, un ragazzo o un adolescente stabilisce un rapporto affettivo positivo nei confronti di quelle persone che, con una certa continuità, interagendo con lui, lo aiutano a crescere come persona sotto tutti gli aspetti ( autostima, capacità di autonomia, di programmare, di interagire con gli altri, di assumersi le proprie responsabilità, di ispirare il proprio comportamento a valori morali universali, di reagire positivamente ad un insuccesso, ecc), a crescere intellettualmente e culturalmente e lo coinvolgono nelle attività di apprendimento

10 Per ottenere fiducia Adottare uno stile di guida né autoritario né paternalistico né permissivo , ma democratico Apparire ed essere accessibili quando un allievo ci cerca (né distratti né scostanti), perché questo trasmette a chi cerca l’idea di essere rispettato, di essere considerato importante (= stimato) sia come persona sia per quello che deve dire.

11 dominanza accettazione rifiuto sottomissione Autoritarismo freddo
Autoritarismo benevolo: paternalismo Guida democrazia ascolto accettazione rifiuto Permissivismo freddo Permissivismo benevolo sottomissione

12 Essere disponibili a dare aiuto, sotto forma di
- counseling: aiutare una persona, inducendolo a esprimersi e a riflettere, sia ad analizzare la situazione in cui si trova e le difficoltà che lo angustiano, sia a trovare poi in modo il più possibile autonomo la soluzione e, dentro di sé, le forze per realizzarla (= si ha fiducia nella sua sincerità e nelle sue potenzialità) - incoraggiamento: dare il senso che un obiettivo è alla portata dell’allievo, perché egli ha le capacità per raggiungerlo (= fiducia in lui) - disponibilità a fare da tramite fra lui e altri con cui ha difficoltà a comunicare

13 Valorizzare frequentemente (= evidenziare gli elementi positivi che sono sempre presenti): sia le singole prestazioni che la persona. Valorizzare anche un solo elemento di una prestazione è sempre implicitamente valorizzare la persona che l’ha fornita, e ciò indica stima e fiducia, e predispone anche meglio ad accettare eventuali critiche Aiutare nella conoscenza di sé, sia proponendo attività in cui può mettersi alla prova, sia attraverso le valutazioni che diamo. ATTENZIONE! Noi diamo giudizi con il nostro comportamento (più o meno attenzione, ascolto più o meno attivo, atteggiamento più o meno indifferente, trasmettono più o meno stima e fiducia) e con le parole ( che dovrebbero essere realistiche [le bugie, anche quelle pietose, hanno le gambe corte], dinamiche [ “non sei ancora arrivato a fare giusto”], ottimistiche [“se fai così, sono sicuro che riuscirai”])

14 DARE FIDUCIA ho fiducia nei miei allievi?
Senza fiducia reciproca non c’è relazione educativa, perché imparare è comunque avventurarsi in un terreno sconosciuto Abbiamo fiducia nei bambini-ragazzi-adolescenti? La relazione educativa è asimmetrica: tocca a noi dare fiducia per primi se vogliamo che gli studenti ne abbiano in noi Siamo capaci di dare fiducia?

15 DARE FIDUCIA Per dare fiducia bisogna essere disponibili a mettersi in gioco, ad aprire noi stessi, a farci conoscere: siamo disposti a farlo o ci difendiamo, magari trincerandoci dietro il ruolo o i regolamenti?

16 DARE FIDUCIA Il nostro stile comunicativo dimostra fiducia nei nostri allievi? Analizzando onestamente il nostro modo di comu- nicare possiamo avere utili indicazioni su qual è il nostro reale atteggiamento nei confronti degli allievi ( e anche dei colleghi ), perché inevitabilmen- te noi comunichiamo quello che siamo e le nostre reali relazioni, anche se non sempre ne siamo consapevoli o lo vogliamo

17 DARE FIDUCIA Uno stile comunicativo fatto di descrizione, orientamento sul problema, autenticità, empatia, flessibilità e pariteticità trasmettono fiducia perché metacomunicano disponibilità e attenzione all’altro nella sua realtà. Viceversa valutazione (giudizio), controllo, manipo- lazione, superiorità, neutralità e dogmatismo non trasmettono fiducia, perché metacomunicano concentrazione su di sé e disinteresse alle esigenze dell’altro ( “tu non sei importante per me”)

18 DARE FIDUCIA Valutazione/descrizione: concerne la capacità di riportare fenomenologicamente i fatti osservati: valutazioni (giudizi) e interpretazioni giudicano il pensiero e le idee degli altri provocando chiusura e irrigidimento. Le descrizioni dei fatti osservabili invece sono comunicazioni che non spingono gli altri a cambiare il loro comportamento, e quindi uno si sente accettato per quello che è.

19 DARE FIDUCIA Controllo/orientamento sul problema: concerne il grado in cui chi comunica si assume il diritto di stabilire i confini di competenza (“qui decido io le regole”) controllo = proibizioni, disposizioni, forme autoritarie, direttive ( tipiche dello stile autoritario) orientamento sul problema: manifestano il desiderio di lavorare insieme per la soluzione di un problema, e quindi la fiducia che l’altro sia in grado di dare un contributo significativo (stile democratico)

20 DARE FIDUCIA Manipolazione/autenticità: concerne il grado in cui una persona si introduce nella relazione in modo autentico e personale (senza secondi fini occulti o palesi) Manipolazione: comunicazioni incongruenti, strategiche (= mi interessa che l’altro contribuisca a realizzare i miei scopi/progetti), di ruolo Autenticità: corrispondenza tra pensare e agire, senza motivi nascosti.

21 DARE FIDUCIA Neutralità/empatia: concerne il grado di interesse e coinvolgimento che una persona dimostra nella sua interazione con gli altri: Neutralità: comunicazioni che metacomunicano freddezza, distanza, scarsa considerazione Empatia: comunicazioni di vicinanza, interesse, sostegno emotivo

22 DARE FIDUCIA Superiorità/pariteticità: concerne la capacità di considerare il proprio interlocutore come persona di pari dignità: l’altro vale per se stesso Superiorità: comunicazioni che tendono a metacomunicare superiorità rispetto all’interlocutore Pariteticità: comunicazioni che considerano l’altro come persona di pari dignità

23 DARE FIDUCIA Dogmatismo/flessibilità: concerne la capacità di confrontarsi con apertura e flessibilità con la diversità Dogmatismo: comunicazioni rigide, persuasive a tutti i costi Flessibilità: comunicazioni di confronto, disponibili al cambiamento, adattabili

24 DARE FIDUCIA Non è detto che ci riesca sempre facile e spontaneo dare
fiducia alle persone, nemmeno ai nostri allievi, anche se sono piccoli. Quali esperienze nella nostra vita ci rendono difficile dare fiducia? Possiamo mancare più o meno profondamente della fiducia di base nella vita e negli altri che deriva dalla nostra primissima infanzia, ma di questo di solito non siamo consapevoli, e su cui possiamo fare ben poco con i normali mezzi psicologici a nostra disposizione (tendenze depressive ansie immotivate……..), ma che possiamo comunque riconoscere e gestire.

25 DARE FIDUCIA Possiamo aver fatto esperienze di tradimento
della nostra fiducia che ci hanno fatto chiudere in noi stessi e resi diffidenti verso tutti o verso alcune categorie di persone. Ne siamo consapevoli? Quando un bambino/ragazzo/giovane tradisce la nostra fiducia , siamo capaci di continuare ad avere fiducia in lui, magari con altre motivazioni? O aspettiamo che sia lui a cambiare?

26 DARE FIDUCIA Bambini/ragazzi/giovani spesso provocano per vedere fino a che punto siamo disposti a fidarci di loro. Siamo capaci di riconoscerlo? La fiducia si nutre di speranza e apre alla speranza: soprattutto per soggetti in età evolutiva è una molla potente per credere in se stessi e riuscire Siamo disposti a dare fiducia a “tutti” i nostri studenti o pensiamo che qualcuno non la meriti proprio? In base a quali caratteristiche?

27 DARE FIDUCIA DARE FIDUCIA stimare
Per dare fiducia è necessario il che significa che la persona ha una valenza positiva stabile, cioè un potere di attrazione che non subisce frequenti oscillazioni nel tempo. stimare

28 DARE FIDUCIA Ci possono essere aspetti della personalità dei nostri allievi che facciamo fatica ad accettare perché fanno riemergere in noi stati emotivi spiacevoli o conflitti non risolti, con relativo seguito di insicurezze, frustrazioni, magari rivalità, rancori più o meno mascherati, ricordi dolorosi. In queste situazioni noi tendiamo a mettere in atto dei meccanismi di difesa (razionalizzazioni, proiezioni….) che ci impediscono di vedere quanto di buono ha l’altro e di avere fiducia in lui.

29 DARE FIDUCIA DARE FIDUCIA DARE FIDUCIA
L’importanza del dare fiducia, specialmente in ambito educativo, è stata confermata da molti studi. Ricordiamo, tra l’ altro, le ricerche sul cosiddetto “Effetto Pigmalione”, che hanno dimostrato quanto la consapevolezza di godere della fiducia di qualcuno riesca a mobilitare energie e risorse che rendono possibili miglioramenti e progressi anche notevoli

30 LA FIDUCIA NON E’ UN REGALO
IMPARIAMO A CONOSCERCI PER ESSERE IN GRADO DI MERITARE E DI DARE FIDUCIA


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