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PSICOLOGIA DEL TERRORISMO

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Presentazione sul tema: "PSICOLOGIA DEL TERRORISMO"— Transcript della presentazione:

1 PSICOLOGIA DEL TERRORISMO
Dr. Marco Cannavicci psichiatra – criminologo

2 Terrorismo Non esiste una definizione universalmente accettata
Definizione possibile: “violenza e minaccia di violenza per creare paura ed allarme e quindi cambiamenti sociali e politici”

3 Assume le forme del reato e del crimine:
Terrorismo Assume le forme del reato e del crimine: omicidi rapimenti esplosioni IL TERRORISMO RIENTRA TRA GLI ATTI CRIMINALI

4 Terrorismo “nessuno è terrorista se lotta per una causa giusta”
I terroristi non si definiscono tali: “nessuno è terrorista se lotta per una causa giusta” (dichiarazione di Arafat all’ONU)

5 Terrorismo I terroristi sono coloro che combattono in modo illegittimo
Secondo i codici del Diritto Internazionale, di Guerra ed Umanitario colpendo i civili per scopi politici

6 Terrorismo Nel terrorismo c’è una forte componente psicologica:
nelle CAUSE: dissenso, odio, vendetta negli EFFETTI: paura, angoscia, inibizione sociale, incremento del disagio esistenziale e sociale

7 Terrorismo OBIETTIVO PRIMARIO: suggestionare la paura
nella popolazione civile come forma di controllo ed inibizione del comportamento sociale Per diminuire la LIBERTA’ DEI CITTADINI

8 Terrorismo Verso la popolazione nemica da sempre si effettuano
pressioni psicologiche in modo indurre paura (esempio: PSYWAR – PSYOP) Attraverso: la propaganda le minacce gli attentati

9 Terrorismo: la paura Nella popolazione generale
si crea inibizione del comportamento e dei consumi Quindi: effetti politici recessione economica screditamento del Governo

10 batteriologiche e chimiche
Terrorismo Esempi: con le minacce batteriologiche e chimiche meno cinema meno ristoranti meno mezzi pubblici meno uso della posta

11 Terrorismo: effetti psicologici
Con il terrorismo: .vengono prodotte nuove paure .vengono amplificate quelle preesistenti “fobici, ossessivi, ansiosi depressi, ipocondriaci” .intolleranza verso gli estranei ed i diversi .intolleranza allo stress e frustrazioni .maggiore produzione di violenza

12 Terrorismo Problemi opinione pubblica: Chi sono loro?
Dove sono e dove colpiscono? Come posso sentirmi sicuro? Di chi è la colpa? EFFETTI ECONOMICI E POLITICI

13 Terrorismo: altri effetti economici
Trasformare il rischio in profitto Nuove professioni: Pianificatore anti-terrorismo Nuovi strumenti: Rilevatori di sostanze chimico-biologiche

14 Terrorismo: effetti USA
Diffusione dei chip RFID della Matrics Espansione settore telefonia mobile Rilevatori di gas velenosi ed esplosivi Films scaricati da internet (blockbuster)

15 Terrorismo: evoluzione
1. Dissenso proteste verbali, dimostrazioni pacifiche 2. Condotte illegali accettabili manifestazioni violente, vandalismo, furti, espropri 3. Condotte illegali inaccettabili aggressioni, bombe, sequestri, omicidi, stragi

16 Terrorismo Ha effetti psicologici ed induce comportamenti di massa
Ha bisogno di pubblicità di casse di risonanza dei media Ha bisogno di giornali e TV per far credere alla sua forza

17 Terrorismo Non basta sapere E’ necessario vedere
Il terrorismo non produce effetti se non lo trasmette la TV Quante volte sono crollate le Twin Towers?

18 Terrorismo L’immagine del crollo delle Twin Towers
non è solo “informazione” È un crollo di certezze e di sicurezze per cui si incrina l’equilibrio psicologico e si produce una enorme insicurezza collettiva

19 Terrorismo Più la TV trasmette e più forza ed importanza si concede
alla causa politica del terrorismo Importanza non reale ma amplificata dalla suggestione

20 Terrorismo I gruppi terroristici più sono piccoli e deboli
più hanno bisogno di “shoccare” più ricorrono alla violenza Usano le vittime per parlare al grande pubblico IL TERRORISMO E’ TEATRO

21 Terrorismo Le immagini di morte e di terrore
colpiscono l’emotività dello spettatore tanto più forte, quanto maggiore è l’immedesimazione “poteva capitare anche a me” Aumenta l’insicurezza e le modificazioni comportamentali

22 Terrorismo La morte evoca suggestioni ed emozioni
Resiste alle persuasioni ed non induce al ragionamento Ragionare scaccia le paure e permette di recuperare il controllo (effetti della psicoterapia)

23 Terrorismo: la risonanza
Perché ci interessa il terrorismo? Soddisfa la componente violenta e distruttiva del nostro inconscio C’è richiesta di violenza C’è sete di violenza Al cinema, sulla strada, dalla cronaca nello sport, nel terrorismo

24 Terrorismo Rispetto alla criminalità ed alle guerre
Il volume di violenza del terrorismo è minimo Sono “poche” vittime ma molto significative Il terrorismo non si misura a vittime ma per gli effetti psicologici ed i risultati politici

25 Terrorismo Il terrorismo può alterare la percezione
che un popolo ha del proprio governo (incompetenti, impotenti) I terroristi vogliono che molta gente GUARDI – GIUDICHI – ABBIA PAURA non che muoia IL FINE ULTIMO E’ POLITICO

26 Terrorismo Spesso usa la forza minima necessaria
o la reiterazione della minaccia La violenza sufficiente a mettere paura senza alienarsi il contesto sociale nè scatenare una forte reazione del governo

27 teocratico integralista
Terrorismo: le forme Internazionale: indipendentistico autonomistico teocratico integralista Interno: rivoluzionario di Stato

28 Terrorismo: le tattiche
Nel 95% degli atti: BOMBE ASSASSINI AGGRESSIONI CON ARMI OCCUPAZIONE DI LUOGHI SEQUESTRO DI OSTAGGI DIROTTAMENTO AEREO

29 Terrorismo Obiettivi: USA ISRAELE RUSSIA INGHILTERRA FRANCIA TURCHIA

30 Terrorismo Tutti possono essere dei bersagli C’è un forte squilibrio
tra gli attaccanti terroristi ed i difensori dell’antiterrorismo È economico per gli autori costosissimo per i bersagli

31 Terrorismo Arruolamento del terrorista
necessita di molti fondi per vivere si distacca dalla realtà passa il suo tempo a valutare gli obiettivi e stilare piani di fattibilità sono pronti ad uccidere e morire

32 Terrorismo: identikit del terrorista
Uomini di 20 – 30 anni di aspetto comune fortemente impregnati di ideologia e fanatismo per l’azione diretta non discutono gli ordini ricevuti hanno grande rapidità di movimento adattabilità ambientale e capacità di sostenere lo stress e l’isolamento

33 Terrorismo Anni di piombo: giovane di elevata, buona, cultura
ateo, con famiglia disgregata alle spalle discreto equilibrio psicologico Islamici: giovani di bassa cultura, fanatici religiosi, con forti famiglie alle spalle

34 Terrorismo Entrambi hanno uno scarso senso della realtà
per chiusura ed isolamento rispetto alla società CHE SI ODIA

35 Il terrorismo islamico
Nasce nel 1967 per effetto della guerra dei 6 giorni tra israeliani ed egiziani Nasce in senso anti-Israele viene esteso agli USA e poi a tutto l’Occidente (recuperando la storia delle crociate)

36 Il terrorismo non islamico
Nasce negli anni ’60 per degenerazione dei movimenti giovanili e studenteschi nel 1964 (negli USA) nel 1968 (in Europa)

37 Terrorismo Negli anni ’60 convergono CIRCOSTANZE POLITICHE
SVILUPPO TECNOLOGICO SVILUPPO ECONOMICO SVILUPPO DEI MEDIA

38 Il terrorista: elementi psicologici
I vari gruppi terroristici studiati hanno evidenziato scarsi elementi psicologici comuni diverse condizioni economiche e sociali diversi contesti storico-culturali diverse caratteristiche del terrore diversi bersagli

39 Il terrorista Non sono possibili delle generalizzazioni:
sulla tipologia psicologica sulla personalità sulle modalità operative Ogni movimento terrorista e diverso dall’altro Diversi sono i suoi componenti

40 Il terrorista Aspetti comuni: giovane età dei militanti
forte condizionamento ideologico disponibilità all’azione capacità di adattamento capacità di movimento

41 Il terrorista Persone tra i 45 ed i 60 anni se entrano nel terrorismo
hanno un ruolo IDEOLOGICO E STRATEGICO non un ruolo esecutivo I terroristi attivi hanno tra i 20 ed i 30 anni

42 Il terrorista I migliori terroristi sono giovani perché
NON DISCUTONO GLI ORDINI NON ATTIRANO L’ATTENZIONE

43 Il terrorista Non ci sono altre somiglianze
Hanno storie familiari dissimili Hanno rapporti parentali dissimili L’adesione al terrorismo avviene per contagio ideologico nell’ambito delle proprie amicizie

44 I terroristi tedeschi di sinistra
Studenti o assistenti di sociologia Università di Amburgo ed Heidelberg Convinti che i mali sociali sono le Istituzioni Che l’aggressione armata è legittima Tutti con marcate conflittualità familiari Hanno avuto donne nei ruoli direttivi

45 Terroristi italiani (Bruno – Ferracuti)
Se di sinistra: personalità non patologiche con forte ideologizzazione della violenza Se di destra: caratteristiche psicopatologiche credenze magiche e superstiziose bassa infarinatura ideologica violenza non ideologizzata

46 Terroristi: le donne In passato solo casi isolati (es. Cordey)
Presenti nei gruppi di sinistra Si dissocia e si pente di meno degli uomini Più dure, più fanatiche, più fedeli alla causa Hanno maggiori difficoltà di reinserimento Nessuna viene dal proletariato Inglobano l’emancipazione femminile Rifiutano la femminilità

47 Il terrorista: classi sociali (secondo Lucien de la Hodde)
studenti: fin dal medio evo, per cui in GB le Università sono fuori dalle grandi città “les impuissants”: “avvocati senza clienti, medici senza pazienti, scrittori senza lettori, anime candide che si improvvisano uomini di stato dopo la lettura dei giornali” “declasses”: colti o semicolti

48 Il terrorista: le classi sociali
“bohemiens” : “sognatori che hanno orrore della vita quotidiana” La classe operaia “les gobe-musches”: “i semplicioni, gli ingenui ed i creduloni” Gli eterni scontenti I rifugiati politici I criminali

49 Il terrorista e le vittime
I terroristi verso le vittime sono più crudeli dei criminali comuni Il criminale cerca il profitto non la soddisfazione psicologica IL FANATISMO GENERA CRUDELTA’ “i sentimenti umanitari sono un pregiudizio borghese”

50 Il terrorista Nella clandestinità: maggiore è l’isolamento
minore è l’oggettività del pensiero nessuno ha idee contrarie nessuno le discute tutto ciò che è diverso è nemico

51 Il terrorista Nella clandestinità: Il gruppo fornisce
affetto, amicizia, protezione, amore, cultura, politica SOSTITUISCE LA FAMIGLIA

52 Il terrorista Nella clandestinità: il gruppo ha il suo linguaggio
i suoi simboli la sua scala di valori Non si riesce a pensare ad una vita fuori dal gruppo IL GRUPPO NON SI ABBANDONA

53 Il terrorista e la violenza
Tutti i gruppi terroristici prima o poi si dividono sull’uso della violenza Duri vs moderati Ala militare vs ala politica

54 Il terrorismo: radici sociali
Il terrorismo non potrà mai essere eliminato dalle evoluzioni socio-politiche (libertà, giustizia, dignità politica …) OGNI TIPO DI REALTA’ SOCIALE DELUDERA’ LE ASPETTATIVE DI UN CERTO NUMERO DI PERSONE

55 Il terrorismo Le loro frustrazioni alimenteranno l’aggressività
e la richiesta di cambiamento Più forti sono i conflitti sociali maggiori sono le scelte di terrorismo OGNI ATTIVISMO EVERSIVO EVOLVE VERSO IL TERRORISMO

56 Il terrorismo L’attivismo eversivo è base, culla, serbatoio per la violenza e la disobbedienza civile per il reclutamento, il fiancheggiamento la pubblicistica di base OGNI IDEOLOGIA RADICALE EVOLVE VERSO IL TERRORISMO

57 La vita in clandestinità
Requisiti psicologici: disciplina, impegno continuo capacità di gestire lo stress rispetto delle regole di sicurezza rispetto della compartimentazione prevenzione del dissenso interno monitoraggio psicologico dei simpatizzanti reclutamento mirato

58 Il profiling del terrorista:
Il terrorista Il profiling del terrorista:

59 Conclusioni

60 Conclusioni

61 GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE
Dr. Marco Cannavicci Psichiatra – criminologo


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