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La Scuola-autori INVALSI: esperienza di confronto e condivisione

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Presentazione sul tema: "La Scuola-autori INVALSI: esperienza di confronto e condivisione"— Transcript della presentazione:

1 La Scuola-autori INVALSI: esperienza di confronto e condivisione
Ida Spagnuolo – Liceo Scientifico Morgagni - Roma

2 Una domanda Nel maggio 2011 la prova SNV è diventata obbligatoria per il Livello 10 e i miei studenti e anche alcuni colleghi, mi hanno rivolto diverse domande. In particolare mi hanno chiesto “Chi prepara la prova?”

3 http://www.invalsi.it/snvpn2013/index.php?action=mater ialistudenti
Chi prepara le prove? “Le domande delle prove, i cui contenuti rispettano un preciso quadro di riferimento sia per l’italiano sia per la matematica, sono predisposte da insegnanti dei diversi livelli scolastici opportunamente formati. Queste domande sono prima testate su un campione ristretto di studenti per verificarne l’affidabilità e la validità e, successivamente, solo quelle valide vengono scelte collegialmente da un team di esperti” ialistudenti

4 La Scuola _ autori La scuola autori dell’INVALSI è costituita da docenti di ogni ordine e grado e nel corso degli anni ha modificato alcune modalità di lavoro al fine di favorire sempre più la condivisione Il lavoro prevede diverse fasi ed è preceduto da una preparazione specifica individuale (analisi QdR, documenti normativi, Rapporti tecnici, …)

5 I quadri di riferimento – I e II ciclo
Sono strumenti che contengono, tra le altre informazioni , le due dimensioni della valutazione: contenuti e processi e sono realizzati - in un’ottica di continuità per essere utilizzati nella fase preparatoria dei questionari per supportare gli insegnanti* a interpretare i risultati ottenuti dalle singole classi nelle prove del SNV per essere usati dai responsabili dei diversi livelli come strumento per interpretare i risultati del sistema nel suo complesso, per poter adottare opportune strategie di intervento o per riflessioni sul curricolo programmato.

6 Documenti normativi per i QdR
le Indicazioni per il curricolo della scuola primaria e secondaria di primo grado(2007) vengono rimodulate e sono contenute in un documento del MIUR , pubblicato nel settembre 2012 e successivamente divenuto oggetto di decreto ministeriale (D.M. 254 del 16/11/2012) documenti relativi all'Obbligo di istruzione (cfr. legge 26 dicembre 2006, n.296, elevazione dell’obbligo di istruzione a 10 anni; le Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre competenze chiave di cittadinanza e gli assi culturali) Indicazioni Nazionali (e OSA) per i licei Linee guida per l’istruzione tecnica e professionale

7 TEST Autore Revisioni del gruppo di livello Preparazione pretest
Revisioni del gruppo di livello Preparazione pretest Somministrazione pretest Analisi prestest Preparazione test TEST

8 La prima fase Autore Un esempio: luglio 2013 Ciascun autore porta del materiale predisposto secondo specifiche richieste I docenti partecipanti - in gruppi da tre - lavorano per livelli (o gruppi di livelli) sotto la guida costante di un coordinatore Il numero di gruppi è stato variabile: da 3 (L10) a 11 (L02 + L05)

9 Il “cuore” del lavoro di autore
Costruire una prova che fornisca informazioni sugli apprendimenti in matematica degli studenti delle scuole italiane “Question intent” : partiamo da quello che vogliamo sapere, e costruiamo di conseguenza la domanda

10 L’etichettatura Ogni item deve essere etichettato dall’autore
L’etichettatura è un aspetto fondamentale perché serve: agli autori - come primo momento di riflessione ai revisori – per l’analisi, l’eventuale scelta e modifiche prima e dopo il pretest a tutti coloro che ne dovranno poi utilizzare i risultati

11 Classe Indicare la classe per cui si intende proporre il quesito Ambito Fare riferimento agli ambiti indicati nei QdR: Numeri - Spazio e figure - Relazioni e funzioni Dati e previsioni Tipologia MC (scelta multipla), MCC (scelta multipla complessa), fa riferimento a tabelle dicotomiche (V-F, …) o tricotomiche (SI, NO, Non si può ricavare, ….) RU (risposta univoca) RC (richiesta di indicazione di calcoli , procedimenti,…) RG (richiesta di giustificazione), CL (cloze, sono quesiti in cui si richiede il completamento di frasi, calcoli o espressioni mediante l'utilizzo di elementi forniti nel testo).

12 Risposta corretta Per le domande aperte occorre indicate le risposte ritenute accettabili per la correzione. Ad esempio va specificato il margine di errore tollerato nel caso di un calcolo approssimato Distrattori Processo prevalente Deve essere indicato uno degli 8 processi indicati nei QdR Scopo della domanda (Question Intent) Va indicato, in modo molto sintetico, lo scopo della domanda - “question intent“. In pratica va indicata la risposta alla domanda Cosa si vuole misurare con questo quesito? In questo campo vanno inseriti eventuali osservazioni/commenti sul quesito e sui distrattori. Riferimenti Indicazioni Vanno riportate diciture tratte dalle Indicazioni nazionali. Per le superiori fare riferimento alle Indicazioni e Linee guida.

13 Analisi dell’esperienza
A posteriori ecco le domande alle quali ho cercato di dare risposta insieme ai miei “due compagni di cordata” . La partecipazione alla scuola autori: quali aspettative? La scelta e preparazione del materiale da presentare al gruppo:quale logica? Aspetti positivi e negativi del lavoro “a tre” Cosa modificare nell’organizzazione del lavoro?

14 Le aspettative Crescere dal punto di vista della produzione dei quesiti ma anche, più in generale, dal punto di vista professionale. Confrontarsi con colleghi con diversi approcci concettuali o applicativi, per poter aggiungere contributo alla visione personale dell’insegnare e imparare la matematica. Le nostre esperienze precedenti sono state di lavoro “solitario” (non per tutti è stato così)

15 La preparazione del materiale
Stimoli dalla quotidianità - lettura di giornali, notizie su internet, esperienze personali… Stimoli da parte di studenti – domande poste, applicazioni didattiche, … Scambi d’idee, di opinioni e di materiali con colleghi, non necessariamente di matematica.

16 Il lavoro “a tre” … lessicale: doveva essere chiaro, possibilmente breve, non ripetitivo, non ambiguo, completo contestuale: la situazione doveva essere accattivante/stimolante, ma anche plausibile o realistica. grafico: gli elementi grafici dovevano essere chiari, univoci e di effetto, purtroppo in bianco e nero concettuale: si doveva chiarire in maniera netta lo scopo, capire tutte le possibili strategie di pensiero e scegliere come sviluppare la situazione in più sottodomande, con singoli sottoscopi univoci metacognitivo: si doveva riesaminare tutto il lavoro fatto cercando di catalogarlo in base ai processi messi in atto o alle conoscenze specifiche da testare.

17 … e la contaminazione di idee
A propone una situazione B comincia a fare domande, mettendo in luce anche nuovi aspetti a cui A non aveva pensato e anche C dice le sue impressioni e propone alcune variazioni che poi vengono rimaneggiate e continuamente discusse, con un ritmo incalzante, da tutti i componenti. Il prodotto finale, ormai orfano di padre/madre o meglio avente tre nuovi genitori A-B-C, è molto più valido del prodotto di partenza che comunque era indispensabile per l’innesco del lavoro.

18 Eventuali modifiche Avere qualche informazione in più sul lavoro svolto dai gruppi degli altri livelli (era previsto un confronto quotidiano con i gruppi del medesimo livello) per un confronto trasversale sia in termini di contenuti che di processi. In poche parole: cosa implementare nel corso degli anni?

19 Perché è così importante?
Question intent Perché è così importante?

20 Perché nell’ottica di una prova che fornisca informazioni sugli apprendimenti sia al sistema che ai docenti che operano nella realtà quotidiana, deve essere chiaramente descritto lo scopo dell’item ma deve risultare altresì evidentemente deducibile – attraverso la risposta attesa e senza ambiguità - il processo da testare

21 Un primo esempio (L10 – 2012/13)

22

23 Se lo scopo è la determinazione dell’area di una figura piana in posizione non standard, i due processi possibili che portano alla risposta corretta in base al riconoscimento del parallelogramma e delle relative grandezze caratteristiche (b ed h) Oppure alla strategia “per sottrazione” a partire dal quadrato e dai due triangoli rettangoli forniscono, in ogni caso, l’acquisizione della competenza richiesta

24 Un altro esempio (L10 – 2010/11)

25 Tralascio, per ovvi motivi, l’item D13_a Appare evidente che lo scopo dell’ item D13_b è costruire un modello : p = 4n-2(25-n) = 6n – 50 e quello dell’item D13_c di utilizzare tale modello per “tradurre” la richiesta nella disequazione 6n – 50 ≥ 60 Per quest’ultimo item tuttavia bastava procedere per tentativi e scoprire così che, per avere la sufficienza, il numero di quesiti esatti deve essere almeno 19 Ma in questo modo la risposta corretta non fornisce certezza sull’acquisizione della competenza richiesta

26 e ancora … (L /13) D24. Al centro della figura c'è un quadrato nero Q. Il quadrato è circondato da una prima cornice bianca formata da 8 quadrati tutti uguali a Q e da una seconda cornice grigia. Immagina che la figura si estenda con successive cornici (terza, quarta, ecc.) sempre formate da quadrati tutti uguali a Q. a. Quanti sono i quadrati della quarta cornice? Risposta:

27 Scegli una delle due risposte e completa la frase.
 b. Se si continua a estendere la figura nello stesso modo, è possibile ottenere una cornice formata da 70 quadrati tutti uguali a Q? Scegli una delle due risposte e completa la frase. □ È possibile ottenere una cornice di 70 quadrati perché …………………………….. □ Non è possibile ottenere una cornice di 70 quadrati perché ……………………….

28 Tralascio, per ovvi motivi, l’item 24_a Lo scopo dell’item 24_b è individuare una regolarità nella successione del numero di quadrati E’ vero che continuando il disegno delle cornici e contando direttamente il numero di quadrati si può giungere alla risposta corretta ma tale strategia diventa “impraticabile” in termini di tempo impiegato Ci si attende quindi che chi risponde correttamente all’item b dimostri di possedere competenze nell’osservare e scoprire regolarità.

29 Le fasi successive

30 TEST Autore Revisioni del gruppo di livello Preparazione pretest
Revisioni del gruppo di livello Preparazione pretest Somministrazione pretest Analisi prestest Preparazione test TEST

31 Revisioni del gruppo di livello -Preparazione pretest
II fase Revisioni del gruppo di livello -Preparazione pretest I quesiti formulati dagli autori passano ai “gruppi di livello” che lavorano secondo il seguente protocollo: inizialmente a distanza, ciascun componente del gruppo di livello esamina alcuni quesiti, inizia a proporne modifiche, evidenzia punti di forza e di debolezza e raccoglie le proprie osservazioni in un file che viene messo a disposizione di tutti i componenti del gruppo su una piattaforma dell’INVALSI, ad accesso riservato successivamente in una prima riunione (Skype) si condividono perplessità, si avanzano richieste di modifica, di sostituzione e cambiamento dei quesiti.

32 Il coordinatore si occupa di raccogliere tutte le osservazioni e prepara due proposte di fascicoli che vanno a costituire la prima bozza dei due pretest. Segue quindi una prima riunione in presenza (un giorno e mezzo di lavori del gruppo al completo) in cui si esaminano approfonditamente i due fascicoli proposti dal coordinatore e si perviene a una seconda bozza dei due fascicoli. Adesso ciascun componente del gruppo ha circa un mese di tempo per riesaminare la seconda bozza dei fascicoli e può inserire sulla piattaforma dell’INVALSI i commenti sulla seconda bozza.

33 Il coordinatore raccoglie i commenti e compone una terza bozza - con griglia di risoluzione - e consegna questo lavoro a un docente esperto esterno che NON ha mai partecipato alle precedenti fasi. I commenti dell’esperto esterno sono raccolti dal coordinatore e oggetto di ulteriore discussione da parte del gruppo di lavoro. Su questa base viene costruita la quarta bozza del pretest (2 fascicoli) I due pretest, vengono quindi esaminati e discussi da un altro gruppo di lavoro dell’INVALSI, e apportate eventuali modifiche, soprattutto tese a migliorare il testo (del gruppo fa parte anche una linguista)

34 Somministrazione pretest e analisi pretest
III fase Somministrazione pretest e analisi pretest I due fascicoli vengono finalmente pretestati. Una ricercatrice, seguita dal coordinatore del gruppo di livello, analizza le risposte degli studenti e evidenzia i quesiti che hanno comportato maggiori problemi nella correzione o risoluzione. La correzione è condivisa dalla ricercatrice e dal coordinatore e solo dopo tale condivisione i risultati vengono analizzati automaticamente per l’elaborazione statistica.

35 IV fase Preparazione test Nell’anno successivo, verso i primi di ottobre, il gruppo di lavoro dell’INVALSI, con i coordinatori del gruppo di livello, esamina i risultati del pretest e, con le domande che sono risultate migliori dal punto di vista misurativo, tenendo presenti gli equilibri tra i vari processi, gli ambiti di contenuto e le tipologie dei quesiti, definisce il test finale. Il gruppo di lavoro esamina il test così prodotto; riesegue tutti le domande e controlla la griglia di correzione ed infine un esperto esterno, che non ha partecipato ad alcuna delle fasi precedenti, controlla alla sola ricerca di errori dal punto di vista matematico.

36 La genesi di un item Alcuni esempi

37 Dal Testo dell’autore …

38 Etichettatura del’autore

39 … alla revisione … La discussione porta a modificare: la grafica
la tipologia: da MC a RG La seconda modifica aggiunge quindi la richiesta di argomentazione e “cambia” in parte lo scopo dell’item

40 … per il pretest

41 I risultati del pretest
Alcuni dati del pretest (condotto su 879 studenti): Risposta errata: 58.25% Risposta corretta : % Risposta non data : 32,88% La ricercatrice e il gruppo di lavoro decidono di modificare nuovamente l’item tornando alla tipologia MC che, in questo caso, prevede la scelta di un’argomentazione corretta

42 SNV 2012/13 – L10

43 Etichettatura e risultati
AMBITO PREVALENTE Spazio e figure SCOPO DELLA DOMANDA Riconoscere, tra diverse argomentazioni, quella corretta. RISPOSTA CORRETTA: A PROCESSO PREVALENTE Utilizzare forme tipiche del ragionamento matematico. Indicazioni Nazionali e Linee Guida Fondamenti della geometria euclidea del piano. Conoscere e usare misure di grandezze geometriche: perimetro, area e volume delle principali figure geometriche del piano e dello spazio. RISULTATI DEL CAMPIONE Non risp. A B C D G 4,0 22,7 18,8 46,4 8,1 L 29,2 16,3 44,8 5,7 T 3,7 18,3 20,7 49,3 8,0 P 4,6 17,1 45,0 12,6 Interessante il distrattore C

44 Storia delle cornici quadrate
TITOLO dell’autore: Anelli quadrati La figura mostra un quadrato Q, circondato da un primo anello formato da 8 quadrati uguali. Vediamo anche un secondo anello formato da 16 quadrati ed un terzo anello più esterno. Immaginiamo che la figura si estenda con anelli successivi, concentrici, formati da quadrati tutti uguali a Q. Quanti sono i quadrati del 100° anello concentrico?

45 Etichettatura dell’autore
Classe 2 superiore Ambito Numeri Tipologia Risposta unica Risposta corretta 800 Osservazioni Difficoltà ** Oggetto di valutazione Successioni numeriche e funzioni lineari Processo cognitivo Acquisire progressivamente forme tipiche del pensiero matematico (congetturare, verificare, …) Compito Determinare la formula esplicita che genera una successione

46 La revisione … La discussione porta a suddividere il quesito proposto in due item e a modificare il testo C’è, in parte, un cambio di consegne ma non cambia sostanzialmente lo scopo dell’item (b)

47 … il pretest a. Quanti sono i quadrati della quinta cornice?
Risposta: b. Quale tra le seguenti formule non fornisce il numero di quadrati dell'ennesima cornice? A □ 2n(n+1)+4 B □ 4(2n+1) – 4 C □ (2n + 1)2 – (2n – 1)2 D □ 8n Al centro della figura c'è un quadrato nero Q circondato da una prima cornice formata da 8 quadrati tutti uguali a Q. Nella figura vediamo anche la seconda cornice evidenziata in grigio. Immaginiamo che la figura si estenda con successive cornici (terza, quarta, ecc.) sempre formate da quadrati tutti uguali a Q.

48 I risultati del pretest
Alcuni dati del pretest (condotto su 879 studenti): Item_a Risposta errata: 55.06% Risposta corretta : % Risposta non data : 14.22% Item_b Risposta corretta : % I distrattori non sono “convincenti” e la formalizzazione difficile La ricercatrice e il gruppo di lavoro decidono di modificare nuovamente l’item tornando ad una consegna simile a quella iniziale, ma con argomentazione

49 … il test (SNV - L /13) D24. Al centro della figura c'è un quadrato nero Q. Il quadrato è circondato da una prima cornice bianca formata da 8 quadrati tutti uguali a Q e da una seconda cornice grigia. Immagina che la figura si estenda con successive cornici (terza, quarta, ecc.) sempre formate da quadrati tutti uguali a Q. a. Quanti sono i quadrati della quarta cornice? Risposta:

50 Scegli una delle due risposte e completa la frase.
 b. Se si continua a estendere la figura nello stesso modo, è possibile ottenere una cornice formata da 70 quadrati tutti uguali a Q? Scegli una delle due risposte e completa la frase. □ È possibile ottenere una cornice di 70 quadrati perché …………………………….. □ Non è possibile ottenere una cornice di 70 quadrati perché ……………………….

51 Etichettatura … AMBITO PREVALENTE Numeri a. 32
SCOPO DELLA DOMANDA a. Individuare una strategia di conteggio. b. Individuare una regolarità nella successione del numero di quadrati. PROCESSO PREVALENTE a. Conoscere e utilizzare algoritmi e procedure. b. Utilizzare forme tipiche del pensiero matematico. Indicazioni nazionali e Linee Guida Conoscenza della struttura dei numeri interi. Le operazioni con i numeri interi e le loro proprietà. RISPOSTA CORRETTA: a. 32 b. Non è possibile ottenere una cornice di 70 quadrati, perché 70 non è un multiplo di 8. Accettabili risposte che equivalgano ad affermare che il numero di quadrati è uguale a 8n dove n è il numero d’ordine della cornice. Accettabili anche risposte che facciano uso di formule algebriche equivalenti a 8n. Accettabili anche risposte che calcolino i quadrati della ottava (64) e nona cornice (72) e che quindi concludano che non è possibile.

52 …e risultati Item Mancata risposta Errata Corretta G 6,3 54,4 39,4
D24_a 6,3 54,4 39,4 D24_b 19,5 29,7 50,9 L 3,9 51,5 44,6 14,8 26,9 58,3 T 5,3 55,0 39,7 18,2 29,5 52,4 P 11,9 58,8 29,3 29,8 35,0 35,1

53 Per approfondire I quadri di riferimento I rapporti tecnici
I quaderni del SNV

54 Ringraziamenti Lorenza e Benedetto, miei compagni di “cordata”: senza di loro non avrei potuto apportare alcun contributo alla discussione odierna Domingo per i preziosi suggerimenti Aurelia e Stefania per il materiale fornito … e a tutti voi che avete avuto la pazienza di ascoltarmi! Grazie!

55 La fase preparatoria: le richieste
1.      una domanda per ambito. È importante proporre domande non banali e non artificiose, possibilmente significative dal punto di vista didattico … Nella costruzione delle domande è necessario a.       coprire più tipologie (scelta multipla, risposta univoca,…) b.      costruire almeno una domanda con più di un item 2.      una situazione ricca - con dati, grafici, immagini - che possa costituire uno “stimolo” su cui il gruppo possa lavorare e costruire più item I materiali predisposti da ogni autore costituiscono la base iniziale per il lavoro nei gruppi.

56 Le informazioni di base da cui si parte per l’analisi del funzionamento di un item sono sostanzialmente tre: quanti alunni hanno risposto correttamente; quanti hanno scelto ciascuno dei possibili distrattori; quanti hanno omesso la risposta. A partire da queste informazioni è possibile rispondere a tre domande: quanto è difficile l’item? l’item è in grado di discriminare fra gli alunni più abili e quelli meno abili? gli alunni hanno scelto tutte le opzioni? O ci sono alcune opzioni che non sono state scelte da nessuno?


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