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I componenti formali del linguaggio

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Presentazione sul tema: "I componenti formali del linguaggio"— Transcript della presentazione:

1 I componenti formali del linguaggio

2 Componenti formali del Linguaggio
Fonologia Morfologia Sintassi Lessico Semantica Pragmatica Fonologia: studia il modo in cui i suoni si comportano sistematicamente in una lingua. L’unità linguistica oggetto di studio è il fonema, cioè la più piccola particella nel linguaggio che produce distinzioni nel significato (es. rana/tana) Morfologia : studia la struttura della forma delle parole, cioè come le parole cambiano forma per esprimere funzioni diverse Sintassi: studia le regole che governano il modo in cui le parole si compongono per formare le frasi di una lingua Levels of linguistic knowledge – Fonema, Morpheme, Semantics, Syntax, Discourse • Areas of language knowledge – Phonology: the system of sounds in a language. – Semantics: The meaning of sentences and words. – Syntax: the grammatical arrangement of words within the sentence. – Pragmatics: the social rule involved in language use.

3 Fonologia Studio dei suoni di una lingua: Fonemi, allofoni & foni
Fonemi – più piccola unità di suono in una lingua che produce distinzioni di significato (/c/ e /p/ in cane/pane). Allofoni – suoni diversi che vengono categorizzati come lo stesso fonema. Foni – termine generale per indicare i suoni di una lingua. Regole di combinazione dei suoni nella lingua. Mentre la fonetica si riferisce allo studio delle proprietà articolatorie e acustiche dei suoni la fonologia è usata per riferirsi alle regole e ai principi astratti che governano la distribuzione dei suoni in una lingua.

4 Fonologia valanga pane [ŋ] [n] /n/ Allofoni Fonema
Regola: in valanga il fono nasale velare /ŋ/ è foneticamente differente dalla /n/ di pane, alveolare. Se si pronunciasse [paŋɘ]? Non cambierebbe nulla. I simboli che uso qui sono quelli utilizzati dall’Alfabetico Fonetico Internazionale (IPA). In questo caso la n questo fonema n viene detto simbolo di copertura per una serie di diversi foni che occorrono nella lingua reale. Quindi si dice che questi due diversi suoni della n sono allofoni dello stesso fonema.

5 Fonemi Rispetto alla fonologia, le lingue si distinguono per due aspetti: L’insieme dei fonemi che impiegano: Italiano fonemi Inglese 40 Pirahã Khoisan (‘Bushman’) 141 L’insieme delle regole fonologiche. a 141 nello !Xũ (parlato in Africa meridionale, nel deserto del Kalahari) che rappresenta il primato mondiale attuale.

6 Come individuare i Fonemi?
- Sostituzioni Si prendano le parole che condividono la sequenza finale /ai/. pie, buy, tie, die, sigh, lie, my, guy, why, shy - Coppie minime se a un diverso suono iniziale corrisponde un significato diverso, i suoni iniziali rappresentano fonemi distinti. /p/ /b/ /t/ /d/ /s/ /l/ /m/ /g/ /w/ /sh/

7 Regole fonologiche Dico, dici, dice, dica Leggo, leggi, legge, legga
Dico, dici, dice, dica Leggo, leggi, legge, legga Piango, piangi, piange, pianga {k,g}  {tʃ, dʒ } / __ {e, i} Processo di palatalizzazione nei paradigmi verbali. c davanti ad e, i, velare in latino, è diventata palatale in it

8 Componenti formali del Linguaggio
Fonologia Morfologia Sintassi Lessico Semantica Pragmatica Fonologia: studia il modo in cui i suoni si comportano sistematicamente in una lingua. L’unità linguistica oggetto di studio è il fonema, cioè la più piccola particella nel linguaggio che produce distinzioni nel significato (es. rana/tana) Morfologia : studia la struttura della forma delle parole, cioè come le parole cambiano forma per esprimere funzioni diverse Sintassi: studia le regole che governano il modo in cui le parole si compongono per formare le frasi di una lingua Levels of linguistic knowledge – Fonema, Morpheme, Semantics, Syntax, Discourse • Areas of language knowledge – Phonology: the system of sounds in a language. – Semantics: The meaning of sentences and words. – Syntax: the grammatical arrangement of words within the sentence. – Pragmatics: the social rule involved in language use.

9 Morfologia Morfema –più piccola unità linguistica che veicola un significato. Non ha struttura morfologica interna. /s/ /ì/ non hanno significato se presi singolarmente. La morfologia è l’area della linguistica che studia la struttura delle parole, che vengono tipicamente analizzate come sequenze di uno o più morfemi. I morfemi sono sequenze di uno o più fonemi che costituiscono la più piccola unità linguistica dotata di significato. What’s a word? Five tests of word identification: Potential pause: say a sentence slowly, pauses often will fall between words (but not always, e pauses also show up between syllables within words) Indivisibility: try to add extra words to a sentence. The extra words will fall between, but not within words. Minimal free forms: The smallest units that can meaningfully stand on their own. Phonetic boundaries: sometimes stress patterns can indicate where a word begins or ends Semantic units: look for the units that carry meaning (e.g., Dog bites man. Clearly has 3 units of meaning) -bile suffisso derivazionale Radice legg- Cavall- Parl- Suffisso derivazionale -ibil - Suffisso flessivo -e (maschile) -i (plurale) -ando (gerundio) leggibile cavalli parlando

10 Morfemi Liberi: possono stare da soli come parole.
sì, lo, la, per Legati: non possono stare da soli come parole. prefissi (ir-ragionevole, il-logico), suffissi (brucia-tore), infissi Flessivi: Aggiungono alla parola informazione di natura generale ( sing/plur, passato/presente, masc/fem) Derivazionali: Usati per formare parole nuove complesse e.g., futuro --> futur-ismo I morfemi possono essere: - liberi, quando possono occorrere da soli all’interno della frase: ieri per già Sono morfemi liberi alcune parole del nostro lessico. - legati, quando sono obbligati a cooccorrere con altri morfemi all’interno della stessa parola: -tore brucia+tore -ura frittura calzatura -o ramo Sono morfemi legati tutti gli affissi di una lingua e quindi tutti i suffissi, prefissi, infissi, sia derivazionali che flessivi. Anche se il confine non è netto, l’intuizione alla base della distinzione tra derivazione e flessione è quella che i morfemi derivazionali creano parole nuove, mentre i morfemi flessivi creano forme diverse della stessa entità lessicale. L'infissazione aggiunge l'affisso in mezzo alla parola, cioè un infisso; in italiano questo meccanismo di derivazione è praticamente limitato all'ambito della nomenclatura chimica IUPAC: esistono due infissi derivazionali -pe- (significa "idrogenazione completa" e fa derivare ad esempio "pipecolina" da "picolina") e -et- (significa "etile" e fa derivare ad esempio "fenetidina" da "fenidina")

11 Interazione Fonologia & Morfologia
Allomorfi: variazioni dello stesso morfema. Esempio di allomorfo in italiano: a/an a+critico an+abbagliante a+partitico an+alfabeta a+simmetrico an+archia devono essere predicibili dal contesto fonologico. il significato e le proprietà del morfema non cambiano. Cominciamo dal caso più semplice: a/an; se sono allomorfi dello stesso morfema la loro distribuzione deve essere predicibile sulla base del contesto fonologico: a+critico an+abbagliante a+partitico an+alfabeta a+simmetrico an+archia

12 Morfologia Diversi tipi di lingue:
Isolanti: no terminazioni, solo ordine delle parole (es. Cinese) Inflessive (Italiano, Latino & Greco) (Nel greco classico ogni verbo ha 350 forme) Agglutinanti ( Turco, Finlandese, Eskimo) Eskimo: angyaghllangyugtuq = Vuole acquistare una grande barca Angya- ‘barca’; -ghlla- ‘significato aumentativo’; -ng- ‘acquistare’; -yug- ‘indica volontà o desiderio’; -tuq- terza persona singolare. Languages don’t fit perfectly into these categories. English is probably best put in the Isolating language category. Yes we have inflections, but not many. Nouns:2 - Boy e Boys Verbs: 4 - Walk, walks, walked, walking Il tipo isolante non ammette nemmeno processi di combinazione, essendo le parole unità autonome. Un secondo tipo è rappresentato dalle lingue inflessive, per alcuni aspetti simili alle precedenti; a variare è in questo caso la biunivocità[23] tra l’elemento significante e l’idea ad esso associata, poiché in queste lingue la medesima idea può essere espressa anche attraverso elementi tra loro differenti. Dato che quest’ultima suddivisione può risultare complessa, si è scelto di utilizzare un esempio che la renda facilmente intuitiva. Nell’inglese la formazione del plurale è spesso dovuta all’aggiunta del suffisso –s in finale di parola, come nel caso di cat/cats; in italiano invece la variazione del numero avviene con l’aggiunta di suffissi che variano a seconda dei vocaboli e non può essere standardizzata: gatto/gatti, uomo/uomini, donna/donne. Quindi la realizzazione del plurale in inglese è un esempio del secondo tipo di lingue: agglutinanti, mentre l’italiano lo è del terzo: inflessive. Un terzo gruppo è rappresentato dalle lingue agglutinanti, nelle quali è possibile scomporre una parola in parti minori aventi significato autonomo che si manterrà tale anche in altre combinazioni; all’interno di nuove formulazioni gli elementi significanti apporteranno l’idea ad essi associata. Una lingua agglutinante è un idioma in cui le parole sono costituite dall'unione di più morfemi.

13 Morfologia Il sistema verbale Italiano: 6 persone [(7 tempi x 2 composti) x 2 pass] = indefiniti = 173 x 3 coniugazioni = 519 morfemi flessivi! Quello Inglese: 4 morfemi flessivi! (Walk, walks, walked, walking)

14 Realtà Psicologica dei Morfemi
Errori del parlato: Spostamento: Il morfema libero si muove, mentre quello legato rimane nello stesso posto They are Turking talkish (talking Turkish) Sostituzione dei morfemi Where's the fire distinguisher? (Where's the fire extinguisher?) Shift dei morfemi I haven't satten down and writ__ it  (I haven't sat down e written it)

15 Componenti formali del Linguaggio
Fonologia Morfologia Sintassi Lessico Semantica Pragmatica

16 Semantica & Lessico Lo studio del significato Arbitrarietà
“Che cosa c’è in un nome? Quel fiore che chiamiamo rosa, con un altro nome avrebbe un profumo altrettanto dolce. ” Parole non sono la stessa cosa del significato. Le parole sono simboli legate a rappresentazioni mentali del significato (concetti). Anche cambiando il nome “rosa”, non cambieremmo il concetto di cosa è una rosa.

17 Lessico & Semantica Parole
Il lexicon mentale: le parole che conosciamo In media composto da parole Come sono rappresentate e organizzate? Definizioni di un dizionario? Caratteristiche necessarie e sufficienti? Lista di caratteristiche? Reti?

18 Conoscenza semantica Significato = referenza + senso
Referenza: legame tra la parola e la cosa nel mondo. Referente: la cosa nel mondo. Senso: La posizione, in un sistema di relazioni, che la parola occupa rispetto alle altre parole nel vocabolario mentale. Relazioni di senso: sinonimi, antonimi, iponimia (rapporto cane < mammifero). Denotazione, connotazione Significato base vs. implicazioni emotive rapporto di inclusione semantica di una unità lessicale in un'altra di significato più esteso.

19 Conoscenza semantica Come è rappresentata nella nostra mente?
2 possibili rappresentazioni: Network semantico gerarchico Rete spreading activation NB: Sono *rappresentazioni* e non modelli di accesso lessicale.

20 Network Semantico L’organizzazione della conoscenza semantica può essere vista come un network di elementi interconnessi (concetti o nodi).

21 Network Semantico Gerarchico
Le associazioni specificano qualcosa di più di un semplice legame (link “è un”). Non tutta l’informazione è immagazzinata in un solo nodo. L’informazione può essere recuperata per inferenza.

22 Network Semantico Gerarchico
Sentence Verification Task. A robin is a bird. < RT A robin is an animal. > RT Problemi: I nodi di uno stesso livello della gerarchia dovrebbero essere equidistanti da nodi più alti (canarino e pellicano vs. animale). Non è così. Quale relazione tra parole astratte (“giustizia”, “libertà”)?

23 Rete Spreading Activation

24 Rete Spreading Activation
Attivazione parte da un nodo e si diffonde in parallelo attraverso il network. Minore attivazione quando c’è distanza tra nodi. Concetti più vicini tra di loro più attivati di concetti distanti.

25 Rete Spreading Activation
L’organizzazione della rappresentazione lessicale = rete di nodi interconnessi. Forza dell’attivazione tra nodi dipende: dalle caratteristiche strutturali dell’ente (relazioni tassonomiche e grado di appartenenza alla categoria). dalla tipicalità e numero di associazioni con concetti collegati.

26 Rete Spreading Activation
Problema: modello (rappresentazione) non tiene conto degli aspetti fonologici, sintattici, e morfologici della parola. Da non confondersi con modelli di accesso lessicale: Bock Caramazza


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