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CARITAS DIOCESANA DI VITERBO

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Presentazione sul tema: "CARITAS DIOCESANA DI VITERBO"— Transcript della presentazione:

1 CARITAS DIOCESANA DI VITERBO
Laboratorio Caritas Parrocchiali Incontri interparrocchiali ottobre – novembre 2008

2 Sintesi degli incontri interparrocchiali sull’accoglienza anno 2007
La comunità deve essere in grado di accogliere l’altro, accompagnandolo senza soffocare la sua libertà. Molte povertà chiedono la disponibilità a “camminare insieme”, nel rispetto di una dignità che nessuna miseria e e nessuna indigenza possono spegnere. La comunità deve essere in grado di accogliere l’altro, accompagnandolo senza soffocare la sua libertà.

3 Non è facile condividere povertà senza umiliare, senza voler cambiare l’altro secondo parametri di chi presta l’aiuto e senza sostituirsi a chi vive in momenti di difficoltà: è questo il senso dell’accogliere nel rispetto della dignità di ogni uomo.

4 Spunti proposti per sensibilizzare la comunità
Conoscenza ed accoglienza: all’interno della Caritas parrocchiale con tutte le realtà presenti nella parrocchia Accoglienza della SOFFERENZA della VITA della PACE dei MALATI del “DIVERSO” e degli “ULTIMI” della NATURA e dell’AMBIENTE favorire nei bambini che si preparano alla Prima Comunione un atteggiamento di condivisione incontrare le famiglie per riflettere su un percorso di sobrietà specialmente in occasione delle celebrazioni liturgiche

5 VERIFICA SULLE PROPOSTE PRESENTATE NEGLI INCONTRI CON LE PARROCCHIE DELLO SCORSO ANNO
E’ stata privilegiata qualche situazione, qualche luogo ? E’ cresciuta in noi la consapevolezza dell’importanza di accogliere e di essere accolti ?

6 PERCORSO PER LE CARITAS PARROCCHIALI PER IL 2008
ASCOLTO E’ VITA

7 L’ASCOLTO E’………. Alcune definizioni sull’ascolto
tratte dal Seminario formativo L’ASCOLTO E’………. Bagnoregio – giugno 2008 Bagnoregio – giugno 2008

8 ASCOLTO E’ : condivisione, relazione. Senza l’ASCOLTO
L’uomo è come il NULLA condivisione, relazione. Senza l’ASCOLTO L’uomo è come il NULLA

9 Ascolto è: attenzione al mistero presente nella propria vita
e in quella dell’ altro Ascolto è: attenzione al mistero presente nella propria vita e in quella dell’ altro

10 ASCOLTO E’ AMORE, PAZIENZA AMORE, PAZIENZA

11 ASCOLTO: NON PUO’ ESSERE STRUMENTO DI POTERE

12 ASCOLTO E’’ Desiderio di capire gli altri e me stesso: è disponibilità
del proprio cuore ad amare TUTTI Desiderio di capire gli altri e me stesso: È disponibilità Del proprio cuore Ad amare TUTTI

13 L’ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
Dt 6,4-9 “Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. [5]Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. [6]Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; [7]li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. [8]Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi [9]e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.”

14 è il luogo della rivelazione di Dio, è il soggetto del dialogo con Dio
L’uomo è centro della comunicazione, è il luogo della rivelazione di Dio, è il soggetto del dialogo con Dio (dalla relazione del Vescovo al Seminario formativo -giugno 2008) l’uomo è centro della comunicazione, è il luogo della rivelazione di Dio, è il soggetto del dialogo con Dio

15 LE REGOLE DELL’ ASCOLTO
Non avere fretta, le conclusioni sono la parte meno importante della ricerca Non avere fretta, le conclusioni sono la parte meno importante della ricerca

16 LE REGOLE DELL’ ASCOLTO
Quello che vedi dipende dal TUO punto di vista; per riuscire ad ascoltare e comprendere l’altro devi cercare di entrare nel SUO punto di vista Quello che vedi dipende dal TUO punto di vista; per riuscire ad ascoltare e comprendere l’altro devi cercare di entrare nel SUO punto di vista

17 LE REGOLE DELL’ ASCOLTO
Non è solo la parola importante per l’ascolto…………….

18 LE REGOLE DELL’ ASCOLTO
…ma …….. anche la gestualità, le reazioni, la mimica e tutto ciò che può metterci in comunicazione con gli altri. ….ma anche la gestualità, le reazioni, la mimica e tutto ciò che può metterci in comunicazione con gli altri.

19 LE REGOLE DELL’ ASCOLTO
Un buon ascoltatore coglie volentieri anche le assurdità del pensiero e della comunicazione Un buon ascoltatore coglie volentieri le assurdità del pensiero e della comunicazione ……………..

20 LE REGOLE DELL’ ASCOLTO
Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi nella gestione creativa dei conflitti Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi nella gestione creativa dei conflitti

21 “Oggi le persone hanno più bisogno di ascolto che di parole.
Abbiamo imparato tutti a parlare, magari anche più lingue, e non siamo più capaci di ascoltarci. Soltanto quando diamo ascolto all’altro, acquistiamo il diritto e l’autorevolezza di parlargli al cuore”. Carlo Maria Martini “Oggi le persone hanno più bisogno di ascolto che di parole. Abbiamo imparato tutti a parlare, magari anche più lingue, e non siamo più capaci di ascoltarci. Soltanto quando diamo ascolto all’altro, acquistiamo il diritto e l’autorevolezza di parlargli al cuore”. Carlo Maria Martini

22 “Scegliere il cammino della condivisione
vuol dire mettersi in atteggiamento di ascolto e di disponibilità; liberarsi dai propri egoismi che impediscono di vedere nell’altro una persona diversa e singola, avente una sua propria storia”. Bogdan Piwowarczyk “Scegliere il cammino della condivisione vuoi dire mettersi in atteggiamento di ascolto e di disponibilità; liberarsi dai propri egoismi che impediscono di vedere nell’altro una persona diversa e singola, avente una sua propria storia”. Bogdan Piwowarczyk

23 affascinato dal futuro che sboccia,
“Vorrei che ogni uomo, affascinato dal futuro che sboccia, tenda l’orecchio verso la vita di quelli che lo circondano, come se ascoltasse il maturare di un frutto o l’aprirsi di un fiore”. Gérard Bessières “Vorrei che ogni uomo, affascinato dal futuro che sboccia, tenda l’orecchio verso la vita di quelli che lo circondano, come se ascoltasse il maturare di un frutto o l’aprirsi di un fiore”. Gérard Bessières

24 COSA FACCIAMO per migliorare l’ascolto in particolare: nella famiglia nella comunità parrocchiale nella vita di relazione ? Nella famiglia

25 POSSIBILI PROPOSTE - 1 Ascolto in famiglia Consumare almeno un
pasto insieme privilegiando tutte le varie esperienze dei componenti la famiglia piuttosto che ascoltare la TV. Consumare almeno un pasto insieme privilegiando tutte le varie esperienze dei componenti la famiglia piuttosto che ascoltare la TV.

26 Prendere la decisione di incontrarsi per un breve momento di preghiera
insieme nel tempo della giornata più adatto ( al mattino, prima del pranzo, la sera…… eventualmente perché non la recita del rosario?) Prendere la decisione di incontrarsi per un breve momento di preghiera insieme nel tempo della giornata più adatto ( al mattino, prima del pranzo, la sera…… eventualmente perché non la recita del rosario?)

27 POSSIBILI PROPOSTE - 2 Vita quotidiana Superare l’abituale
indifferenza e rivolgere il proprio saluto all’altro per primi Superare l’abituale indifferenza e rivolgere il proprio saluto all’altro per primi

28 Sapersi fermare per dedicare attenzione all’altro Sapersi fermare

29 POSSIBILI PROPOSTE - 3 Comunità parrocchiale Porsi in continuo
atteggiamento di dialogo con le altre realtà presenti in parrocchia certi che ogni esperienza Porsi in continuo atteggiamento di dialogo con le altre realtà presenti in parrocchia certi che ogni esperienza è ricchezza da conoscere ed apprezzare ( qualche spunto pratico?) è ricchezza da conoscere ed apprezzare .

30 Programmare qualche attività insieme alle altre realtà parrocchiali

31 ...UN PENSIERO… PER RIFLETTERE…UN IMPEGNO DA VIVERE
Che cos’è che non va? Io innanzitutto. Perché sono chiuso in me stesso. Se volessi tentare di comprendere e di aiutare il mio vicino, se volessi mettere in pratica una carità vera, quella che vede in ogni uomo un essere da rispettare e da amare, qualche cosa presto nel mondo cambierebbe”. Raul Follereau Non potrò mai trovare me stesso se mi isolo dal resto dell’umanità. Non mi lavo i piedi per renderli più belli della mia faccia. Noi siamo membra l’uno dell’altro, e tutto ciò che è dato a un membro è dato a tutto quanto il corpo”. Thomas Merton

32 APPUNTAMENTI DIOCESANI
Incontri interparrocchiali: ottobre - novembre 2008 Giornata diocesana Caritas - quarta domenica di Avvento (21 dicembre 2008 ) Corso di formazione: gennaio-febbraio 2009: quattro incontri di giovedì a Viterbo ( 29 gennaio, febbraio) Giornata di spiritualità: 7 marzo 2009 Quaresima 2009: sacrificio quaresimale Seminario formativo: giugno 2009 a Bagnoregio


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