La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Barbera e … champagne … istituto Luigi Pirandello

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Barbera e … champagne … istituto Luigi Pirandello"— Transcript della presentazione:

1 Barbera e … champagne … istituto Luigi Pirandello
lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

2 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi
Insieme brindiam…. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

3 Prevenzione… Perché?

4

5

6

7 Il ruolo della scuola! Della nostra scuola!!!

8 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi
Sara' colpa del whisky? istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

9 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi
alcol e... L'etanolo è un alcol a corta catena, la cui formula bruta è CH3CH2OH, È anche chiamato, per antonomasia, semplicemente alcol essendo alla base di tutte le bevande alcoliche. È noto anche come alcol etilico, spirito di vino, spirito da ardere. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

10 Farmacologia e tossicologia
L'etanolo è un composto stupefacente; ha molteplici effetti sull'organismo umano, di natura energetica nutrizionale farmacologica tossica psichica istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

11 Metabolismo L'etanolo, dopo essere ingerito, viene rapidamente assorbito dallo stomaco e dall’intestino tenue e si distribuisce in tutta l'acqua corporea La maggior parte (circa il 90%) dell’etanolo viene metabolizzato nell'organismo, mentre una piccola parte viene eliminata nelle urine, nel sudore e nell’aria espirata istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

12 Il metabolismo comincia già nello stomaco ad opera dell’enzima alcol deidrogenasi (ADH) gastrica, ma per lo più avviene nel fegato, per opera di una serie di reazioni di ossidazione. L’etanolo viene prima trasformato in acetaldeide, che viene poi convertita in acido acetico . istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

13 Effetti sull’organismo
Sistema nervoso centrale L’etanolo ha un effetto di depressione del sistema nervoso centrale, e, analogamente ad altre sostanze come i barbiturici , ha un effetto ansiolitico e provoca disinibizione comportamentale. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

14 Sistema cardiocircolatorio
L’alcol ha numerosi effetti acuti e cronici sull’apparato circolatorio. L’ingestione di etanolo provoca vasodilatazione cutanea e un aumento del flusso sanguigno a livello gastrico, con aumentata perdita di calore (che dà la tipica sensazione di calore). La perdita di calore fa diminuire la temperatura corporea, cosa che, associata a un effetto depressorio sui centri regolatori della temperatura a livello centrale, aumenta il rischio di morte per ipotermia. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

15 L’alcol inoltre ha degli effetti a livello cardiaco: provoca aritmie (prolungamento dell’intervallo QT nell’elettrocardiogramma) e deprime la contrattilità del muscolo cardiaco, portando a lungo termine a una cardiomiopatia. Inoltre provoca aumento della pressione sanguigna. Questi ultimi elementi insieme sembrano essere alla base dell’aumento di incidenza di infarto che si osserva in chi beve tra i 40 e i 60 grammi di alcool al giorno. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

16 Un moderato consumo giornaliero (20-40 g/dì) invece è correlato a una riduzione di circa il 30% della mortalità associata a ischemia miocardica in concomitanza con una dieta "mediterranea". Questo effetto è dovuto all’inibizione dell'aggregazione piastrinica e un aumento del colesterolo HDL, con una conseguente protezione dalle coronaropatie e prevenzione dell’aterosclerosi. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

17 Apparato urinario L’alcol stimola la diuresi a causa di una inibizione del rilascio di vasopressina da parte dell’ipofisi posteriore. Il consumo cronico di alcol provoca tolleranza a questo effetto istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

18 Apparato gastroenterico
L’ingestione di alcool provoca un aumento della secrezione salivare e gastrica. In bevitori cronici di alcol si osserva generalmente malassorbimento a livello intestinale e diarrea. L’alcol ha un effetto tossico sia acuto che cronico sul pancreas, provocando pancreatiti istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

19 I maggiori effetti tossici si osservano nel fegato
I maggiori effetti tossici si osservano nel fegato. Uno dei primi effetti della tossicità è l’accumulo di grasso (lipidosi), che avviene anche dopo l’assunzione di dosi relativamente basse. Il danno epatico progredisce verso un'irreversibile necrosi e fibrosi epatica. La cirrosi è fattore di rischio per l'epatocarcinoma (HCC). istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

20 Apparato genitale Sia l’esposizione acuta che cronica all’alcol provoca impotenza nell’uomo. Circa il 50% degli etilisti cronici di sesso maschile sono impotenti e mostrano segni di femminilizzazione testicolare e ginecomastia istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

21

22 L’effetto sulla funzione sessuale nelle donne è meno noto, ma in donne alcoliste è stata segnalata una diminuzione della libido e alterazioni del ciclo mestruale. L’etanolo riduce la secrezione di ossitocina, il che provoca un ritardo del parto. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

23

24 Embrio e Fetopatia L’assunzione di alcol durante la gravidanza provoca effetti tossici gravi sull’embrione e sul feto. Nel primo trimestre aumenta significativamente il rischio di aborto spontaneo. Nel bambino si osserva tipicamente la sindrome alcolica fetale, caratterizzata da tre condizioni: anomalie craniofacciali (tra cui microcefalia), disfunzioni del sistema nervoso centrale (iperattività, deficit di attenzione, ritardo mentale e disfunzioni dell’apprendimento),difetti del setto interatriale nel cuore e rallentamento della crescita. L’incidenza della sindrome alcolica fetale negli Stati Uniti è di circa 0,5-1 bambino su 1000 nati. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

25

26 Intossicazione acuta I primi ben noti sintomi di intossicazione acuta da etanolo nell'uomo sono un eloquio indistinto, incoordinazione muscolare motoria, aumentata fiducia in se stessi ed euforia. La maggior parte dei soggetti sono rumorosi ed estroversi, mentre altri diventano più chiusi e solitari: comunque l'umore rimane labile, con atteggiamenti alternati di aggressività, sottomissione, euforia, malinconia. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

27 L'intossicazione da alcol si misura in grammi per litro di sangue (g/l). Approssimativamente, un aumento di 0,2 g/l in una persona a stomaco pieno di 60 kg di peso corrisponde all'assunzione di 12 g di alcol. Mentre sotto 0,2-0,4 g/l non si osservano generalmente effetti sul comportamento, assunzioni più elevate provocano, tra l'altro, un aumento esponenziale della probabilità di incidenti stradali poiché dosi anche relativamente basse di etanolo diminuiscono la capacità di guida istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

28 Fino a 0,2 g/l nella donna e fino a 0,4 g nell'uomo non fanno rilevare significativo cambiamento del comportamento; 0,5 g/l è il limite di etanolemia secondo il Codice della strada italiano: oltre questo livello le prestazioni intellettuali e motorie e le discriminazioni sensoriali sono ridotte, ma i soggetti sono incapaci di rendersene conto; 0,8 g/l corrisponde al precedente livello alcolemico, tollerato dalla legge prima del 2002: è stato ridotto poiché fino a 0,8 g/l è presente euforia o disforia, estroversione o timidezza, concentrazione e capacità di giudizio sono compromessi; la probabilità di incidenti stradali aumenta di circa 4 volte; istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

29 con circa 4 g/l si manifesta incoscienza e coma;
al di sopra di 1,5 g/l l'ubriachezza è evidente: difficoltà a mantenere l'equilibrio, cammino atassico, nausea, tachicardia, eloquio difficoltoso, diplopia, sonnolenza, marcate alterazioni dell'umore; aumenta di circa 25 volte la probabilità di incidenti stradali; al di sopra di 2,5 g/l si presenta stato di stupor, respiro pesante, perdita di tono muscolare, indifferenza all'ambiente circostante, immobilità, mutacismo e assenza di reazione agli stimoli esterni alternato con fasi di eloquio incoerente o aggressività, vomito; con circa 4 g/l si manifesta incoscienza e coma; oltre i 5 g/l si va incontro alla depressione dei centri respiratori e conseguente morte. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

30 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

31 Gli alcolismi La prima classificazione degli alcolisti che ha tenuto conto degli aspetti sociali, psicologici, medici del bere è quella di Jellinek (1960) che individuò cinque diverse categorie: Bevitori alfa: consumatore che beve per disinibirsi, per allentare i propri freni. Bevitori beta: bevitore occasionale. Questi due tipi non sono affetti da dipendenza, ma hanno un maggior rischio, rispetto alla popolazione generale. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

32 Bevitori gamma: in questa categoria rientrano coloro la cui caratteristica centrale è la perdita di controllo. Sono soggetti che possono anche astenersi dall’alcol, ma nel momento in cui ne iniziano l’uso lo fanno in modo incontrollato. Bevitori delta: è l'etilista soggetto a crisi di astinenza. Spesso necessitano di ricoveri in ospedale a causa delle complicazioni organiche e delle crisi astinenziali, ma tornano a bere non appena dimessi. Bevitori epsilon: il soggetto è un bevitore episodico, con periodi di eccesso (per es. sobrio durante tutta la settimana, ubriaco nel weekend). Comprende anche quei soggetti che possono astenersi dal bere anche per lunghi periodi, poi improvvisamente ricominciano in modo incontrollato. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

33 Altre classificazioni si sono basate sulle caratteristiche di personalità del bevitore
Bevitore compulsivo: beve ogni giorno fino ad ubriacarsi; dopo aver iniziato a bere, non riesce più a controllarsi. Smette soltanto perché lo stato di incoscienza, la fine del denaro o interventi esterni lo costringono ad arrestarsi istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

34 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

35 Bevitore gregario: corrisponde all'alcolista da bar o da trattoria di paese, che di rado perde totalmente il controllo: ingerisce grandi quantità di alcol, ma riesce a smaltirle nelle serate in compagnia. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

36 Bevitore autistico: corrisponde al clochard, al mendicante-assistito, al barbone per vocazione, all'artista introverso e chiuso al mondo. Sono in genere persone emarginate dalla società o per rifiuto o per costrizione, ma che non sono necessariamente "fuorilegge". Vivono grazie all'assistenza o a un'attività minima che consente loro di sopravvivere. L'alcol potrebbe essere il mezzo di consolazione per la situazione vissuta, oppure potrebbe essere stato la causa di questo tipo di vita. Talvolta questo tipo di bevitore vive momenti di grande generosità, di acquisti insensati e di tentativi di mutamento radicale della sua vita. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

37 Bevitore solipsistico: corrisponde al professionista che si chiude nello studio e passa buona parte del tempo a bere, soprattutto superalcolici. Questo tipo di bevitore sfoga nell'alcol le tensioni della vita quotidiana, la sua paura di non farcela e di non essere all'altezza.. La società o, a suo tempo, la famiglia contribuiscono a creare la paura di non essere all'altezza, di non essere capace di soddisfare il suo compito e a creare, quindi, una situazione di grande conflitto. Può essere definito un alcolismo da successo, e si può manifestare in tutte le classi sociali quando il punto d'arrivo non è in sintonia con i reali investimenti personali istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

38 Bevitore regressivo: è colui che beve periodicamente, intervallando mesi di eccessi a mesi di bevute normali. È un soggetto che cerca di controllarsi, ma in situazioni a rischio, come in compagnia, a un ricevimento o quando la scelta delle bevande è ampia, difficilmente riesce a mantenere i buoni propositi. Il soggetto insomma è consapevole del problema e pur essendo in grado di autocontrollarsi, si lascia coinvolgere facilmente in situazioni di tipo disinibitorio e di eccesso istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

39 Bevitore reattivo: incontra l'alcol in conseguenza di una situazione dolorosa, come un lutto, e il tutto assume il carattere di una crisi. Non essendo in grado di reagire diversamente, beve e questo accentua la disperazione che ha scatenato la situazione. La battaglia contro l'alcol diventa particolarmente fallimentare e destinata a cocenti sconfitte, perché l'alcol diviene il mezzo per sopportare, per lenire le paure e il dolore, diventando così un sostituto affettivo gratificante e soddisfacente. Anche la casalinga frustrata e insoddisfatta del suo ruolo corrisponde a questa tipologia di bevitore, perché l'alcol diventa il mezzo compensatorio della situazione a cui non riesce a ribellarsi e diviene una forma di aggressione nei confronti dell'uomo che la fa sentire una donna-oggetto. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

40 Bevitore pulsionale: è colui che, pur bevendo in modo eccessivo se sollecitato emotivamente, pur ricorrendo all'alcol per eludere l'ansia e i conflitti, è consapevole della sua dipendenza, ma cerca l'alcol volontariamente, perché questo assume il significato di sedativo e diventa una fonte di piacere. Anche se è consapevole dei danni che si procura, preferisce bere per affrontare situazioni di tensione o di noia quotidiana istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

41 L'alcolismo è una minaccia per la vita e spesso porta alla morte, specialmente come causa di malattie del fegato ed emorragie interne. Ci sono anche altri rischi di morte derivanti dall'assunzione di alcol, come gli incidenti alcol-correlati (sul lavoro, stradali, ecc.) o il suicidio, anche fra i giovani alcoldipendenti. La dipendenza da alcol è più dura da spezzare e molto più dannosa di molte altre sostanze che provocano dipendenza. I sintomi fisici durante l'astinenza da alcol sembrano essere uguali a quelli sperimentati nella fase di astinenza dall'eroina. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

42 I disturbi correlati all'alcol sono identificabili come:
Intossicazione Abuso Dipendenza Astinenza Delirio da intossicazione Delirium tremens (da astinenza) Demenza persistente Disturbo amnestico persistente istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

43 Effetti neurologici Astinenza
Sintomi frequenti al mattino dopo l'astinenza notturna, costituiti da tremori, senso di angoscia, irritabilità, nausea, vomito, inappetenza. I sintomi regrediscono appena l'alcolista inizia a bere. Con il tempo la sintomatologia peggiora e sopraggiungono anche tachicardia, arrossamento del viso e delle congiuntive, illusioni (disturbi percettivi), allucinazioni uditive e visive istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

44 Convulsioni da astinenza
Sopraggiungono tra le 13 e 24 ore dopo aver smesso di bere e di solito si risolvono spontaneamente. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

45 Delirium tremens è un delirio causato dalla deprivazione alcolica. Si manifesta con delirio, agitazione, allucinazioni, convulsioni, tachicardia, febbre, disidratazione, sudorazione profusa, insonnia. La fase acuta dura circa tre giorni e si risolve poi con un lungo sonno profondo. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

46 Degenerazione cerebellare alcolica
è associata ad atassia agli arti inferiori, tremore a riposo ed intenzionale. E’ caratterizzata dalla degenerazione delle cellule del Purkinje. Questa malattia è diagnosticata attraverso la TAC e la RMN, che permettono di individuare la degenerazione. La terapia consiste nella somministrazione di Tiamina. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

47 Encefalopatia acuta di Wernicke e Sindrome di Korsakoff
L'encefalopatia acuta di Wernicke è dovuta ad una carenza di vitamina tiamina. Si manifesta con un'alterazione dello stato mentale, atassia, ed oftalmoplegia. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

48 Neuropatia alcolica causata da deficit delle vitamine B1 (Tiamina) e B12 (Cobalamina) (per mancata alimentazione adeguata), e danno tossico assonale che causa neuropatia sensitivo-motoria distale, con ipoestesia, parestesie, deficit sensibilità profonda di tipo tabetico, deambulazione steppante istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

49 Idiosincrasia alcolica
Questa patologia può sfociare in un comportamento aggressivo, spesso associato a fenomeni psicopatici e criminali. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

50 Demenza alcolica e atrofia cerebrale
è la via finale comune di tutti gli alcolisti che non rinunciano all'alcol. Si ha una progressiva perdita dell'integrità della persona. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

51 Malattia di Marchiafava e Bignami
è rappresentata da una degenerazione della mielina delle fibre del corpo calloso con relativa conservazione degli assoni. Il corpo calloso appare incavato, rossastro, grigio-giallastro. In questi pazienti, vi era uno stato di demenza, apatia, spesso commettevano atti e reati a sfondo sessuale. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

52 Terapie I trattamenti per l'alcolismo includono programmi di disintossicazione gestiti da istituzioni mediche. Questi possono richiedere il ricovero di un paio di settimane in reparti ospedalieri specializzati dove possono essere somministrati farmaci per evitare i sintomi dell'astinenza. Dopo la disintossicazione, si usano diverse forme di terapia di gruppo o di psicoterapia, per occuparsi dei problemi sottostanti. Queste terapie possono essere supportate da farmaci. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

53 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi
terapia nutrizionale. La maggior parte degli alcolisti accusano problemi nel trattamento degli zuccheri, con resistenza all'insulina, che può essere trattata con una dieta ipoglicemica. L'ipoglicemia causa un livello discontinuo di zuccheri nel sangue ed il relativo apporto al cervello. Ciò coinvolge il comportamento e gli stati emotivi spesso riscontrati fra gli alcolisti in trattamento. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

54 Liberarsi dalla schiavitù dell’alcol… ….Si può!
Con tanta forza di volontà e tanto aiuto. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

55 HANNO PARTECIPATO: 1^F Calvani Giordana, Capozzo Noemi, Etto Luana, Leone Gabriele, Miano Valeria, Scio Aurora. 2^F Ayroldi Francesca, Boccia Daniele, Bottiglione Antonio, Greco Gianmarco, Incalza Luca, Montanaro Salvatore, Serio Valeria 3^F Acacia Andrea, Apicella Marika, Assi Denise, Gentile Alessio, Orlando Ramona, Pitto De Vita Tiziana, Tamburrino Francesca, Vacca Giulia istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

56 Le immagini parlano….. senza bisogno di parole!!
istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

57 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

58 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

59 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

60 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

61 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

62 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

63 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

64 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

65 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

66 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

67 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

68 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

69 Non cadere nell’imbuto!
istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

70 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

71 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

72 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

73 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

74 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

75 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

76 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

77 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

78 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

79 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

80 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

81 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

82 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

83 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

84 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

85 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

86 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

87 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

88 istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi

89 CORO: Prof.ssa Claudia Corona 2^ F: Ayroldi Francesca, Boccia Daniele, Corallo Sara, Fontana Oksana, Incalza Luca, Milazzo Mirko, Mileo Denis, Montanaro Salvatore, Quarto Giuseppe, Serafino Jessica, Surico Luca. 3^ F: Acacia Andrea, Apicella Marika, Benegiano Diego, Caldarone Valeria, Ciraci Vincenzo, Cristello Francesca, D’Andria Gaia, Fiorino Federica,Gaeta Alessandra, Giordano Sonia, Guarino Luca, Pitto de Vita Tiziana, Solfrizzi Alessia, Spataro Simona, Tamburrino Francesca, Vacca Giulia. istituto Luigi Pirandello lavoro coordinato da Maria rosaria Cagnazzi


Scaricare ppt "Barbera e … champagne … istituto Luigi Pirandello"

Presentazioni simili


Annunci Google