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Formatori dei Giovani CRI Provincia di Parma

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Presentazione sul tema: "Formatori dei Giovani CRI Provincia di Parma"— Transcript della presentazione:

1 Formatori dei Giovani CRI Provincia di Parma
Lezione V Base Formatori dei Giovani CRI Provincia di Parma 1

2 SOGGETTI BISOGNOSI CHI SONO I SOGGETTI BISOGNOSI NELLA SOCIETA’?
COME SI MISURA IL BENESSERE? 2

3 PIRAMIDE DEI BISOGNI D Piramide di Maslow (1954) -Respiro
-Alimentazione -Sonno -Omeostasi Generale 3

4 PIRAMIDE DEI BISOGNI G Sicurezza: -Fisica -Psicologica -Salute 4

5 PIRAMIDE DEI BISOGNI 3 -Amicizia -Intimità famigliare
-Intimità sessuale 5

6 PIRAMIDE DEI BISOGNI 4 -Autostima -Autocontrollo -Rispetto Reciproco 6

7 PIRAMIDE DEI BISOGNI 5 7

8 Attività per i Giovani A.P.G.
L’impegno di noi Giovani della Croce Rossa Italiana all’interno della comunità ha come obiettivo quello di agire in supporto degli individui che, trovandosi a vivere in una situazione di rischio e difficoltà sociale, costituiscono le fasce vulnerabili della nostra società. Per vulnerabilità si intende la capacità di un individuo o di una comunità di far fronte in un determinato momento a particolari minacce. Non necessariamente però la vulnerabilità è associata ad un’emergenza o a una situazione catastrofica: nella stessa vita quotidiana di un paese o di una cittadina possono esservi rischi che minano queste fasce vulnerabili. In questa lezione vedremo come i Giovani della CRI operano per salvaguardare e proteggere uno degli elementi più delicati fra quelli che compongono la fascia vulnerabile: i Giovani. 8

9 PEER EDUCATION Caratterische: Vicinanza generazionale
Condivisione delle esperienze Carattere non formale Crescita dell’individuo Comunicazione multidirezionale Per ottenere la maggior efficacia possibile ci sono alcuni principi da seguire nella Peer Education: -Vicinanza Generazionale: per non essere visti come i professori o come i genitori, nè come bambini, importante è essere di età simile ai nostri interlocutori anche per capire meglio i loro interventi e non avere una mentalità molto diversa dalla loro; -Condivisione di esperienze: è importante riuscire a condividere esperienze e pensieri su diversi temi in modo da generare un dialogo-pensiero che sia la somma di tutti gli interventi fatti; -Carattere non formale: appunto non dobbiamo far sentire gli altri ragazzi come a scuola durante un’interrogazione ma in un ambiente dove si sentano a loro agio; -Crescita dell’individuo: la peer education favorisce la crescita dell’individuo attraverso lo sviluppo del senso critico, della coscienza di sé e della propria generazione; -Comunicazione Multidirezionale: è molto importante che tutti prendano parte alla discussione e non vi siano soggetti leader nel gruppo (il nostro ruolo è più che altro aiutare anche i più timidi ad esprimersi su ogni tema e nel caso anche a contrastare con quelli che la pensano in modo differente) Questo è un metodo di insegnamento e confronto che si svolge disponendosi in cerchio ponendo tutti sullo stesso piano: non ci sono veri o propri docenti e alunni e non vengono fatte distinzioni di credo, di religione o in base al colore della pelle. In tal modo si rende tutti liberi da pregiudizi, da etichette, da soggezioni, tutti fattori che troppo spesso e impediscono a molti di esprimere le proprie idee apertamente. Questa metodologia non solo garantisce il diritto di parola ma lo favorisce anche perché l’idea di ognuno è per tutti e di tutti e non viene giudicata. 9

10 LO STRUMENTO PRINCIPALE È IL
PEER EDUCATION LO STRUMENTO PRINCIPALE È IL GIOCO Se la Peer Education è il metodo da utilizzare il Gioco è lo strumento per mettere in pratica tali principi 10

11 Gioco Peer Education EducAzione
STRUMENTO METODO = METDOLOGIA Gioco Peer Education EducAzione L'azione è l'elemento principale dell'attività, e la parte formativa si adegua all'esigenza 11

12 Il GIOCO è un mezzo di socializzazione e convivenza civile
Attraverso la condivisione delle regole e degli sforzi viene realizzata una comunità Mettersi a giocare con qualcuno implica l’accettazione serena di questo qualcuno Mettersi a giocare con qualcuno implica l'accettazione serena di questo qualcuno senza alcun distinguo; questo può essere un metodo di socializzazione (ad esempio i rompighiaccio) o di condivisione d’esperenze (come i giochi mirati ad uno scopo). Il gioco è divertimento con una conseguente diminuzione della tensione ed un aumento dello slancio vitale. Il gioco è in grado di creare un mondo parallelo in cui i partecipanti (condividendo regole, principi, scopi-obbiettivi da raggiungere, sentendosi parte di una squadra) vivono in una nuova comunità sicura. 12

13 Regole del GIOCO Richiede libertà di espressione
Deve svolgersi entro una sfera di protezione e di garanzia: non può esserci spensieratezza senza sicurezza Lo scopo del gioco è giocare Ovviamente ci sono linee guida da seguire nell’organizzazione e nella gestione di un gioco al fine di renderlo il più efficace possibile: -Libertà d’espressione: l’individualità, i pensieri, le idee dei partecipanti devono essere incoraggiate al fine di farli sentire parte della nostra comunità; ovviamente ognuno è libero di esprimersi come preferisce anche se ci sono limiti a cui attenersi (come disse Martin Luther King «La mia libertà finisce dove comincia la vostra»). -Sfera di protezione: ognuno deve trovarsi a proprio agio all’interno del gioco; ognuno deve avere il proprio ruolo per essere un partecipante attivo e deve sentirsi sicuro nell’ambiente creato. Solo soddisfando questi requisiti possiamo realmente giungere all’obbiettivo primario del gioco: DIVERTIRSI. 13

14 APG IN EMERGENZA D 14

15 APG A PARMA D 15


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