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150 anni. Da Gramsci a Saviano Quaderni dal carcere Vieni via con me.

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Presentazione sul tema: "150 anni. Da Gramsci a Saviano Quaderni dal carcere Vieni via con me."— Transcript della presentazione:

1 150 anni

2 Da Gramsci a Saviano Quaderni dal carcere Vieni via con me

3 LItalia unita non fu mai in discussione Molte cose hanno unito Cè qualcuno che oggi lavora a dividere lItalia ? Oggi cè una diffusa esigenza di identità e di unità, di cittadinanza Cerano 161 veneti fra i Mille Italiano è: Primo Levi, parlare italiano, il lavoro di mio padre, gli onesti lavoratori, se non fosse per loro lItalia sarebbe un popolo di servi…………………………………………………………………… Italia: tutti i santi giorni mentre guardiamo il mare Che cosa è lUnità dItalia? Sicuramente lo capirono i soldati che l8 settembre 43 furono abbandonati senza direttive, venivano da contrade diverse ma ogni loro paese era un pezzo dellItalia libera che stava nascendo Ma cè chi si ostina a celebrare questo anniversario: Noi credevamo di Mario Martone, linno di Mameli sussurato da Benigni, i commoventi discorsi di Napolitano, Bella e perduta di Lucio Villari, La patria bene o male di Fruttero e Gramellini…..noi..

4 SUD E NORD:EORA DI SMETTERLA Due anni dopo lunità Legge contro il brigantaggio: briganti erano i garibaldini allo sbando ma anche contadini in rivolta le cifre non tornano Quattro, seimila briganti fucilati Unità come storia di pensieri divergenti ma convergenti Mazzini era diverso da Cavour, ma avevano lo stesso obiettivo Garibaldi aveva alle spalle Crispi, un siciliano italiano Non fu scelta a caso la Sicilia per limpresa dei Mille Al Sud circolavano idee liberali, sentimenti antiborbonici Crispi tentò di animare per ben due volte i contadini dicendo loro che non avrebbero mai avuto le terre dai Borboni preparava il terreno per lo sbarco dei Mille

5 Lunita Roma non è la matrigna e non è neanche ladrona: è la capitale Le ragioni Mentre lAlto Adige vagheggia il referendum pro Austria noi andiamo a lezione di unità dal nostro Presidente della Repubblica (Discorso Per lunità dItalia): La riflessione storica per i 150 anni deve abbracciare levoluzione dello Stato unitario dalla fondazione ad oggi per consentire un bilancio persuasivo da far valere nel presente. Non sottovalutare la presa che può avere in diversi strati dellopinione pubblica la deriva di vecchi e nuovi luoghi comuni in termini di divisione e secessione. Nella Carta, che lAssemblea adottò il 22 dicembre 1947, campeggia lespressione una e indivisibile riferita alla Repubblica che era stata proclamata un anno prima : è un vincolante impegno morale e politico valido allora come oggi. Il rischio dissolutivo degli anni tra il 43 e il 45 (Croce ne era convinto:tutto ciò che è stato costruito politicamente, economicamente e moralmente è distrutto). LItalia potè nel 1945 ricongiungersi come paese libero e indipendente grazie a tre fattori: la Resistenza- il senso dellonore e la fedeltà allItalia delle nostre unità militari che si impegnarono nella guerra di liberazione fino alla vittoria sul fascismo-la saggezza delle forze forze politiche antifasciste che trovarono la strada dellimpegno comune.

6 Va pensiero (non lasciamo questo canto in mani rozze, la musica di Verdi è l Italia ) Sentirsi italiani per ragioni storiche,geografiche, linguistiche, culturali Lidentità di una nazione e di un popolo nel segno politico che ne ha determinato lautenticità:la proclamazione dellunità dItalia Partire dallattualità? Si sono capovolti i punti di vista? Il processo della tradizione unitaria è passato nelle mani della cultura leghista, mentre limpostazione unitaria è sostenuta oggi dalla tradizione di sinistra? Non siamo eredi di Gramsci? Riproposizione di un problema culturale strumentale leghista che riscopre il carattere accidentato del nostro Risorgimento Si tratta di un ricatto ammantato di motivazioni culturali La sperequazione del reddito tra Nord e Sud Lemigrazione dal Sud dimostra che ci sono radici profonde? Secessione al Nord? rivoluzione al Sud? I leghisti si atteggiano a gramsciani? La democrazia italiana è sofferente Per le delusioni della seconda repubblica dopo la crisi della prima Lo stato unitario si sta disarticolando? Le regioni del Sud si consegnano al potere delle mafie?

7 -prima solo parte della Calabria poi esteso alla penisola -prima dellarrivo dei Greci nel Meridione estremo forse sarebbero vissuti gli Italòi, appartenenti alla terra che i Greci chiamavano Enotria o Ausonia -altri si richiamavano alla parola vitelus ( vitello sfuggito ad Eracle mentre riportava a Gerione la sua mandria attraverso il territorio italico, donde Vitulia a tutta la regione). L arelazione del nome Italia con vitello venne ripresa dalle monete osche emesse durante la guerra sociale. Nel V secolo i Greci estesero il nome Italia da Posidonia a Taranto. I Romani, conquistata lItalia meridionale chiamarono Italia fino al Rubicone (prima metà del sec. III a.C). Lestensione fino ai piedi delle Alpi è dovuta a Ottaviano (42°a.C.)che nella sua divisione dellItalia in regioni comprese lItalia padana. I diversi significati della parola Italia:

8 Nelletà dei Comuni si costituiscono i nuovi gruppi cittadini e non nasce lo stato nazionale come nel resto dEuropa e poi le monarchie assolute mentre lItalia è sotto le dominazioni straniere Gramsci: il Risorgimento Quaderni dal carcere Ecco limprovvisa unificazione dellimpresa garibaldina. Il Mazzinianesimo ( è una novità) supera lastrattismo rivoluzionario. Metternich dice:non ho visto mai un uomo così attaccato ai suoi ideali come Mazzini. Mazzini vuole saldare nazione e repubblica partendo dallItalia meridionale che non doveva rimanere preda delle forze che avevano vinto nel 1799. Poi la Rivoluzione francese(patria, nazione, rivoluzione). Il Piemonte tende ad unirsi alla Francia. Repubblica Cisalpina al Nord mentre il Meridione è legato alla rivoluzione partenopea del 1799, la cui sconfitta è linizio di tutti i nostri mali.Non cè contatto tra le élites giacobine e i contadini del Sud che dietro il cardinale Ruffo e fra Diavoloimpiccano i giacobini (Cuoco: Saggio del 1801). Limpero romano ha penalizzato lItalia tpgliendo allItalia legemonia territoriale e trasferendo la funzione egemonica a una classe imperiale e quindi supernazionale Lo Stato della Chiesa frantuma il paese

9 Sempre sul Risorgimento 1861-1961-2011 Nel quadro internazionale Mazzini e Cavour si contendono il processo unitario: Cavour sa bene che bisogna fare i conti con le grandi potenze (la Francia, Pio IX, lalleanza con Napoleone III) e procede vero lunificazione sabauda. Garibaldi coglie il momento opportuno in cui le grandi potenze non sono interessate. Cavour sottobanco dà una mano a Garibaldi. Mazzini si precipita a Napoli e intanto si producono fatti terribili: Bronte (i contadini che avevano sparato contro i giacobini adesso accolgono Garibaldi ma vogliono la terra). Napoleone III autorizza Cavour a mandare Cialdini a fermare Garibaldi (vedi lincontro tristissimo di Teano) Da Teano parte la questione meridionale che ci trasciniamo dietro. Cavour morente dice : lItalia del Nord è stata fatta, ma ci sono ancora i napoletani,… quel briccone di Ferdinando…bisogna che lavorino i meridionali, che siano onesti, io li governerò con la libertà… niente stato dassedio…Garibaldi vuole andare a Roma… ma…. Libera chiesa in libero stato.. Ma poi cè lo stato dassedio contro il brigantaggio. I successori di Cavour furono brutali. Quella ferita è ancora aperta. … sacrifici non distribuiti equamente …..lemigrazione….unificazione strabica….capitalismo che ha potenziato la parte già forte…..(es.pochi km di ferrovia tra Napoli e Portici al Sud e al Nord migliaia di km.). La questione meridionale è il perno dellunità nazionale:

10 La Costituzione Uno dei tesori del nostro Paese è la Costituzione….. Ecco il discorso che Piero Calamandrei,uno dei padri della Costituzione,membro dellAssemblea costituente, fece agli studenti dellUniversità di Milano nel 1955:..la Costituzione non è una macchina che

11 una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta: la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna metterci limpegno, lo spirito,la volontà di mantenere le promesse, la propria responsabilità.. Lindifferenza alla politica, la non partecipazione era il rischio che Calamandrei paventava…

12 La barca di Calamandrei Calamandrei usa la metafora della barca: Due emigranti,due contadini, che attraversano loceano su un piroscafo traballante..uno si accorge che onde altissime fanno oscillare la barca..laltro dorme nella stiva …il marinaio dice … se continua cosi tra mezzora la barca affonda…il navigante sveglio corre a svegliare laltro…il bastimento affonda ….Che me ne importa,non è mica mio!... Questi sono gli indifferenti

13 Gli indifferenti di Antonio Gramsci Odio gli indifferenti Credo che vivere vuol dire essere partigiani. Non possono esistere gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, parteggiare. Indifferenza è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.

14 A cura della prof.ssa Tonia Salamina 17 marzo 2011


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