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IMMAGINE DI BAMBINO NELLE FAMIGLIE DI OGGI

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Presentazione sul tema: "IMMAGINE DI BAMBINO NELLE FAMIGLIE DI OGGI"— Transcript della presentazione:

1 IMMAGINE DI BAMBINO NELLE FAMIGLIE DI OGGI
Perfetto, precocismo, adulto, che niente lo sorprende, ossessione invece che dono, assediato da impulsi per la crescita, ricerca di dare delle competenze, necessario a me adulto per sentirmi famiglia, riempire dei vuoti, per relazionarmi con un tu, per mostrare qualcosa di me, la proiezione delle aspettative, delle frustrazioni zorro che difende le cause della mamma o del papà…, perché valgo qualcosa come persona, immagine, esibito, mostrato, adorato quando imita gli adulti dello spettacolo, gioiello, vestiti, fotografati…

2 IMMAGINE DI BAMBINO NELL’ANTROPOLOGIA CRISTIANA
Percepisce lo Spirito Santo prima di noi, che è da ascoltare nel bambino e poi ce lo ridona, rivela. Fa domande, esprime sentimenti che sono un dono da accogliere. Perdona, sa ripartire senza tenere tanto rancore. Ci rivela qualcosa di Dio che noi abbiamo dimenticato per un contatto vivo con l’interiorità prima dei determinismi sociali…

3 INCONTRI CON I GENITORI
Trovare un linguaggio per chiamare per nome quello spazio di interiorità. Se i genitori si accorgono che un certo comportamento toglie qualcosa alla vita del bambino, possono cercare con la scuola le strategie per educare meglio. COME ACCORGERSI DELLE ASPETTATIVE MALATE NEI RIGUARDI DEI BAMBINI ED EDUCARLI ALLA BELLEZZA DELLA SORGENTE INTERIORE

4 LAVORO DI GRUPPO 1 Essere d’accordo come corpo docente. Farlo in sezione. E’ giusto dare suggerimenti o fare che i genitori si accorgano dei problemi? Partiamo da una domanda al bambino: io sono contento quando attaccate alla sagoma. Poi al genitore: io faccio contento il mio bambino quando? Risposte sulla sagoma del genitore. L’insegnante aiuta nel confronto con le richieste dei bambini sottolineando cosa di positivo notiamo in scuola. Es: per il genitore la scarpa firmata è il meglio, ma a scuola… Immagini senza parole alla fine e poi verificare a fine anno se ci sono stati dei cambiamenti.

5 LAVORO DI GRUPPO 2 Ci siamo presentati per creare una sintonia tra noi. Titolo shock: con 60 persone: Come far raggiungere la perfezione al bambino. Così vengono per curiosità. Nell’aula ci sono figure prese dai giornali di bambini e situazioni e gli domandiamo di guardarsi attorno. Così ci si conosce tra genitori e con una musica di sottofondo ogni genitore sceglie nel fotolinguaggio un’immagine che lo emoziona. Ma cos’è la perfezione? Siete convinti che quella sia ciò che vuole il bambino? Piccolo blu e piccolo giallo modificata. La perfezione che cerchiamo non è solo la nostra idea, ma il «verde» che esce fuori dall’esperienza. Domande per la prossima volta e regalare il disegno da colorare…

6 Lavoro di gruppo 3 Ci siamo domandati di che tipo di genitori abbiamo. Prendono la scuola come parcheggio, sono frettolosi, per motivi di lavoro lasciano i bambini a scuola anche se sono un po’ disturbati… Strategia per far venire tutti alla riunione. Farli arrivare con un invito specifico di un disegno fatto dal bambino. Domanda da fare ai genitori: partendo dai bisogni dei bambini inglese o leggere e scrivere vanno contestualizzati nei bisogni veri e propri. Cosa offro a mio figlio? Cos’è la mia O.F.? Con la sagoma del corpo mettere cosa fa bene alle gambe, al cuore… Far vedere la sproporzione tra quello che diamo ad alcune parti del corpo e ad altre no.

7 Lavoro di gruppo 4 I bambini sono messi in primo piano i genitori e poi c’è una delega alla scuola per le regole, mentre la danza per il motorio. Cosa è il benessere globale del bambino? Dipende da noi ins. Saper indirizzare i genitori verso un progetto educativo, cfr. Monigo. Proiezione della preghiera di S. Francesco, come laboratorio fare il fotolinguaggio e domandare: Quale bambino eravate cose belle e felici ricordi. Quando siete felici con il vostro bambino. Cartellone con le immagini e parole chiavi da lasciare appeso nella scuola. Per poter ritornare nell’esperienza vissuta che rimane per la persona il motivo conduttore a casa e per i mesi successivi.

8 Lavoro di gruppo 5 Scambio sulle nostre realtà di lavoro con i genitori. Difficoltà e risorse. Scelta della tematica. Dagli atteggiamenti dei bambini e le loro parole e vissuto a scuola. Formazione dei docenti e del personale con un supporto che abbia già iniziato questo percorso Scelte didattiche in base ai bisogni con i bambini Insieme con i genitori la formazione non solo con operatori esterni Condivisione in gruppo, diapositive ecc…

9 Lavoro di gruppo 6 Problematiche con i genitori che vedono il bambino che deve raggiungere la perfezione e non sporcarsi creando. I genitori si lamentano anche per le unghie sporche! Bisogna far sperimentare e ricordare ai genitori la bellezza del creare manipolando con delle attività che fanno i bambini a scuola. Con l’aiuto di un esperto capire quali sono i bisogni emozionali del bambino in una visione più realistica rispetto a quello che vogliono dal loro figlio. Visione della figura dell’insegnante dove il genitore a volte si sostituisce all’ins. A partire da conoscenze astratte. Il ruolo viene messo in discussione manca quella fiducia di partenza come se non ci fosse invece uno studio di fondo per ogni anno. In questo senso anche il bambino rischia di mancare di rispetto verso la scuola.

10 CON L’AUTOVALUTAZIONE AL TERMINE DEL CORSO BASE VERIFICHIAMO QUALE PASSAGGIO E’ POSSIBILE OGGI PER LA NOSTRA SCUOLA CON L’ANNO DI APPROFONDIMENTO METTIAMO IN ATTO ALMENO LE DUE ORE SETTIMANALI DI PROPOSTA SPECIFICA DI IRC CON IL LABORATORIO ANNUALE DEL TERZO ANNO INIZIAMO A PROGETTARE CON UNA QUALCHE SINTONIA TRA TEMATICA GENERALE E PROPOSTA DI IRC Progettazione annuale di scuola e IRC CONSEGNA NO SI Per progettare avete citato un paragrafo del Progetto Educativo. Riportarlo per esteso. Questo aspetto del P. E. è stato poi tradotto nell’Offerta Formativa? Se si come? Nel titolo, nelle attività, in un laboratorio, un’esperienza che rispecchia questo aspetto. Citarla brevemente. C’è stata una riunione (giugno o settembre) del Collegio Docenti di Scuola che ha programmato l’offerta Formativa a partire da una verifica fatta dell’anno precedente? Se sì citate un passaggio tratto dai Verbali del Collegio di Scuola. Se finora avete risposto NO, descrivete brevemente come avviene la progettazione dell’IRC nella vostra scuola. Progettazione annuale di scuola e IRC CONSEGNA NO SI Per progettare avete citato un paragrafo del Progetto Educativo. Riportarlo per esteso. Questo aspetto del P. E. è stato poi tradotto nell’Offerta Formativa? Se si come? Nel titolo, nelle attività, in un laboratorio, un’esperienza che rispecchia questo aspetto. Citarla brevemente. C’è stata una riunione (giugno o settembre) del Collegio Docenti di Scuola che ha programmato l’offerta Formativa a partire da una verifica fatta dell’anno precedente? Se sì citate un passaggio tratto dai Verbali del Collegio di Scuola. Se finora avete risposto NO, descrivete brevemente come avviene la progettazione dell’IRC nella vostra scuola.

11 Da dove nasce la progettazione
Lettura del contesto culturale: autorevolezza nell’educare distaccarsi dal sempre fatto così nel progettare per scoprire nel Vangelo il movimento sempre nuovo che permette di dare ascolto alla realtà del bambino (unità di apprendimento sempre aperta). dare centralità al bambino sapendo discernere tra le varie proposte che non sempre tengono conto dell’antropologia cristiana (se non ritornerete come bambini). mettere in atto linguaggi che sanno entrare in dialogo con le nostre famiglie dando loro la chiave di lettura critica rispetto alla proposta consumistica che genera solitudine e incomprensioni, confronti e competizioni…

12 attingere ad un patrimonio
Lettura del contesto ecclesiale: attingere ad un patrimonio avere chiaro che ci sono delle chiavi di lettura, che permettono un’attualizzazione della Scrittura nel contesto dei bambini e delle famiglie di oggi. saper usare dei diversi linguaggi che caratterizzano i modi di comunicare attuali, senza prendere paura del sopravvento dei media rispetto alla scuola. far parte della comunità cristiana (feste, luoghi, celebrazioni, figure significative… 3° OSA) senza lasciarsi prendere dall’ansia di fare tutto. Essere presenti con un’azione pastorale che esprime il versante educativo, per quegli aspetti inerenti al POF.

13 metodologia nel collegio docenti di scuola
Condivisione delle risonanze e attualizzazioni del brano biblico Definizione degli obiettivi formativi da far vivere ai bambini per maturare le competenze Delineazione del percorso che prevede le attività, gli agganci con tutte le altre discipline, la verifica ecc…Cogliere un percorso possibile da fare con i genitori: individuazione di cosa proporre, come, chi coinvolgere Verifica, Valutazione e Documentazione E’ compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti assumersi la responsabilità di “rendere conto” delle scelte fatte e di porre le famiglie e il territorio nella condizione di conoscerle e di condividerle.

14 Gli elementi del cambiamento dentro la progettazione
Gustare la Parola di Dio, cogliendo in essa quell’energia insita che dispone ad uno sguardo sempre nuovo sulla vita. Ascoltare i bambini per quello che di Dio si portano dentro e come sono capaci di comunicarlo a noi adulti. Ridare identità al Progetto Educativo della scuola che ci colloca con la nostra originalità dentro il Sistema Scolastico Nazionale Lavorare tra colleghe a partire dai valori della vita insiti nel cristianesimo: solo così la scuola può crescere come luogo di sintesi culturale tra Bibbia e vita vissuta. Mettere in atto la formazione permanente attraverso un lavoro personale e di scuola che permette di non sentirci mai arrivate, chiedendo il contributo di persone qualificate e tra queste il parroco gestore della scuola.


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