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Corso di laurea in Disegno Industriale corso di: Cultura e tecnica nella produzione industriale a.a. 2006-2007 (prof. F. La Rocca)

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Presentazione sul tema: "Corso di laurea in Disegno Industriale corso di: Cultura e tecnica nella produzione industriale a.a. 2006-2007 (prof. F. La Rocca)"— Transcript della presentazione:

1 Corso di laurea in Disegno Industriale corso di: Cultura e tecnica nella produzione industriale a.a. 2006-2007 (prof. F. La Rocca)

2 Lo sguardo vuoto il mito dellottimizzazione del prodotto Lo sguardo miope la nuova vicinanza delloggetto post-industriale La qualità compiuta forme evolutive del design contemporaneo

3 Il design tra tecnica e arte Fin dalla sua nascita il design si è definito come insieme di tecnica e arte, ma ha rappresentato in realtà un crocevia complesso ed esplosivo dei due termini. Tecnica e arte sono stati messi in correlazione nella storia del design nei modi più vari, a seconda dei momenti storici, e questo dibattito ha finito per coinvolgere temi cruciali dellepoca moderna. Storicamente nato nelle scintille dellopposizione moderna di tecnica e cultura, il design si è nutrito anche della ricchezza vivificante di questo conflitto, sfuggendo sia allambito dellarte che a quello della tecnologia e nello stesso tempo servendosi di entrambe. Questa ambiguità strategica è servita al design a definire un territorio riservato in cui operare e sperimentare, riuscendo a salvaguardare aspetti altrimenti rifiutati dalla modernità.

4 Il grimaldello della modernità Benché vicinissimo allindustria e alle sue logiche, il design non ha mai rispecchiato fedelmente lottimizzazione tecnicista, riducendosi a semplice mezzo della ragione economica, né ha aderito in pieno ai paradigmi scientifici del riduzionismo. Il design ha spesso agito, invece, come una sorta di grimaldello della modernità: più indisturbato nello sperimentare rispetto allarchitettura, legato alla quotidianità e alla dimensione privata dellabitare, ha fatto della vicinanza allutente la sua forza persuasiva.

5 Peculiarità del design Il design è più libero e indisturbato nello sperimentare rispetto allarchitettura, in primo luogo per una questione di scala dimensionale; È esonerato dal ruolo primario di rappresentazione civile della società, di cui sono investiti architettura e progettazione urbana; In quanto oggetto il prodotto di design è materialmente più vicino allutente, entra nella quotidianità, nella dimensione del privato; Loggetto di design è spesso frutto di una scelta diretta dellutente; una volta entrato nella vita quotidiana, loggetto manifesta una sua propria capacità di persuasione: ha una sua autonoma capacità di trasformare il mondo attraverso la relazione con gli utilizzatori, anche al di là delle intenzioni e delle idee del progettista.

6 Design e ottimizzazione tecnica Il design, nonostante sia vicinissimo allindustria e alle sue logiche, è riuscito nel complesso a mantenere una propria autonomia rispetto alle visioni economiche e ai modelli produttivi imperanti. Sfogliando una qualsiasi storia del disegno industriale ci accorgiamo che il significato più profondo del design non risiede nellottimizzazione tecnologica. La cultura del design dimostra, in un campo significativo proprio perché attiguo allindustria, la tesi di Heidegger sulla tecnica: lessenza più profonda della tecnica non è nulla di tecnico.

7 Il design tra tecnica e cultura Nella modernità la superficie delloggetto ne prosciuga la profondità, loggetto non possiede quindi segreti né una sua specificità interiore. La diffusione universale di prodotti neutri, grigi, freddi, razionali è esito ed espressione della volontà di rendere accessibile una qualità codificata. Loggetto post-industriale rivendica attraverso i caratteri dellindistinzione, dello sfumato, dellopaco il diritto a custodire quella dimensione di interiorità e intimità dellanima negata dallottimizzazione tecnica. il ruolo svolto dal design in questo passaggio dalla fase moderna alla postmoderna, dal progetto trasparente al progetto opaco è molto rilevante

8 Trasparenza / opacità La categoria della opacità in opposizione alla trasparenza del progetto moderno emerge e si pone allattenzione con lavvento della fase storica post-industriale. Il termine opacità si presta ad esprimere un carattere fondamentale del progetto contemporaneo il design in particolare ha avuto un ruolo fondamentale nel passaggio dal progetto trasparente al progetto opaco, dallo sguardo vuoto e dallanonimato del progetto moderno a nuovi valori di vicinanza allutente del progetto post-industriale.

9 Trasparenza / opacità Credo che ogni problema contenga e suggerisca per natura la sua soluzione (L. Sullivan, 1880) Contro le peggiori aberrazioni nel senso delladdobbo irrazionale e delle simulazioni di ogni genere la produzione industriale deve mirare ad una nuova trasparenza delloggetto (H. Muthesius, 19…) Il concetto di standard significa separazione di ciò che è essenziale e sovrapersonale da ciò che è singolare e particolare (W. Gropius) Lidea di progettazione basata sul metodo scientifico classico di risoluzione dei problemi e sul concetto di ottimizzazione tecnica ed economica comincia ad entrare in crisi già negli anni 70 (…) il progettista non è quindi colui che analizza una realtà e dal processo di analisi trae automaticamente la soluzione (F. La Rocca, 2006) Lambiguità degli oggetti deriva dal fatto che la natura concettuale del design produce sempre segni metaforici, che creano attorno agli oggetti una sorta di nebbia, prodotta dalla sostanziale imprecisione che circonda la loro interpretazione (A. Branzi, 2005)

10 Corso di laurea in Disegno Industriale corso di: Il sistema sociologico degli oggetti a.a. 2006-2007 (prof. F. La Rocca)

11 Evoluzione delloggetto tecnico ed esperienza duso scrivere ascoltare pulire preparare il cibo igiene e cura del corpo produrre/vedere immagini fare luce

12 Due visioni delloggetto tecnico LA SCUOLA DI ULM IL DESIGN ITALIANO

13 La scissione tra tecnica e cultura nellepoca della modernità La nostra epoca (che prende il nome, dal punto di vista economico, di età capitalistica, dal punto di vista tecnico di età delle macchine e dal punto di vista di storia della civiltà di età della tecnica) è caratterizzata proprio dalla misura e dal grado che ha raggiunto lestraniazione reciproca dei due mondi del lavoro economico e di quello spirituale, che è pervenuta quasi allostilità di un conflitto culturale (E. Zschimmer, 1920)

14 La ricerca del Bauhaus per una nuova alleanza tra tecnica e cultura La casa come macchina per abitare La forma come prodotto della funzione: la bellezza scaturisce dal rigore teorico del progetto La creazione di tipi standard: la soddisfazione di esigenze uguali con mezzi uguali Semplicità nella varietà: impiego strettamente economico di spazio, materiale, tempo e denaro Progettazione scientifica, basata sullanalisi di esigenze obiettive delluomo Note: Lobiettivo della scuola del Bauhaus è di ricomporre il divario tra tecnica e cultura, portando valori di qualità nella produzione quantitativa dellindustria

15 Linflusso del paradigma scientifico meccanicista sulla cultura progettuale Il mito della macchina La macchina come modello delluniverso: la fisica di Newton La macchina come metafora del progetto (inteso come prodotto della progettazione) La macchina come metafora della progettazione (inteso come processo intellettuale di ideazione) La macchina come mezzo attuativo del progetto (strumento produttivo dellindustria) La macchina come ideale estetico

16 Tecnica e risorse naturali Heidegger e il mulino, Xenakis e il petrolio Il mulino ad acqua utilizza una risorsa ma rimane strettamente dipendente dalla sua disponibilità in quel particolare luogo. Luso limitato è presupposto per la futura disponibilità di quella risorsa. Architetture dellenergia idraulica. Il tratto distintivo della tecnologia moderna è il modello accumulativo: le risorse, lenergia vanno accumulate e rese disponibili in qualunque momento e luogo. Il petrolio e lInternational Style. Il tratto che distingue la tecnica tradizionale rispetto alla tecnologia moderna è il rapporto con le risorse utilizzate (materia o energia): Rapporto tra materia e manufatti umani:risorse rinnovabili e non rinnovabili (es: la città di tufo: Napoli) ( es: I. Xenakis e la città cosmica)

17 Paul Valery, La conquista dellubiquità (1934) Tecnologia e diffusione dellinformazione Come lacqua, il gas o la corrente elettrica, entrano grazie a uno sforzo quasi nullo, provenendo da lontano, nelle nostre abitazioni per rispondere ai nostri bisogni, così saremo approvvigionati di immagini e di sequenze di suoni, che si manifestano a un piccolo gesto, quasi un segno e poi subito ci lasciano Note: La tecnologia moderna permette non solo laccumulo e la distribuzione delle risorse materiali, ma si configura come società della comunicazione in cui una fornitura immateriale, linformazione, permea il nostro modo di abitare. Lodierno affermarsi della telematica segna un passaggio ulteriore e connota la società post-industriale, fondata sullespandersi del settore del terziario dei servizi, rispetto a settori primari come lagricoltura o secondari come lindustria manifatturiera e il commercio dei beni. Con le tecnologie telematiche linformazione non è più unilaterale, ma diventa comunicazione interattiva tra soggetti FLR

18 La progettazione come rigorosa razionalità delle forme, intese come deduzioni logiche da esigenze obiettive Lidea di incorporare determinate discipline scientifiche o modi di pensare nel lavoro di progettazione fu già realizzata alla fine degli anni 20 da Hannes Meyer alla Bauhaus. Già nel 1910, larchitetto Lethaby scrisse: Siamo entrati nellera scientifica e le vecchie arti pratiche che lavorano con listinto appartengono ad unepoca completamente diversa. Bisogna incrementare la parte scientifica dei nostri studi e decrementare la parte archeologica (G. Bonsiepe 1967). Per Meyer la progettazione consiste in unanalisi scientifica del programma dei requisiti, da cui la forma, i materiali e addirittura i tessuti e i colori da usare scaturirebbero automaticamente. Note: La qualità delloggetto dipende, secondo questa concezione, dal rigore con cui il metodo progettuale è applicato. La progettazione tecnica comprende tre parti: 1) un sistema coerente di principi, 2) una disciplina operativa che guida lazione, 3) un apparato critico di retroazione che misura vantaggi e difetti per unulteriore ottimizzazione del processo progettuale.

19 Limiti della progettazione come processo scientifico di determinazione della qualità Lidea corrente di progettazione è basata sul metodo scientifico di risoluzione dei problemi, sul concetto di ottimizzazione tecnica ed economica. È questo lambito di azione del progettista, salvo poi lo scontro e il compromesso su altri tipi di soluzioni progettuali che comunque non lo riguardano come tecnico. Ma questa è solo una comoda illusione: lequazione progettuale così impostata in realtà non ha soluzione e sta al progettista tentare di accogliere una serie di istanze progettuali, oppure relegarle allesterno in quanto non di sua competenza alla ricerca di unideale soluzione tecnicamente ottima (M. Abis, C. Ciborra, Lingegneria dellinvisibile, 1998) Note: Scriveva L: Sullivan nel 1880: Credo che ogni problema contenga e suggerisca per sua natura la propria soluzione. Ciò è vero solo se riconosciamo che il punto di vista da cui osserviamo un problema implica già uninsieme di soluzioni e ne esclude invece altre. La qualità non è un valore fisso: non si può decontesualizzare né dai luoghj né dai tempi e non può quindi dar luogo ad un criterio di determinazione unico. Cè bisogno però in molti campi di regole comuni per assicurare la qualità.

20 Lobiettivo del progetto: il raggiungimento di una qualità delloggetto Qualità: Linsieme delle caratteristiche di unentità che conferiscono ad essa la capacità di soddisfare esigenze espresse ed implicite Entità: Ciò che può essere descritto o considerato individualmente (Definizioni sancite dalla norma tecnica ISO/DIS 8402) È Klee che avverte come la qualità non sia un valore costante, o una forma perfetta, ma un valore che cresce e matura nel tempo dellumana esistenza: il prodotto di una lunga meditazione sullavventura interiore, il frutto della più personale, singolare ed irripetibile delle esperienze umane (G. C. Argan, Walter Gropius e la Bauhaus, 1951) Definizione tecnica e definizione umanistica di qualità

21 Lapproccio esigenziale-prestazionale: la misurabilità della qualità Per progettare oggetti di riconosciuta qualità bisogna che vi sia un sistema comune di norme e principi rispetto ai quali sia possibile scomporre e misurare la qualità. La normativa tecnica ha il ruolo di prescrivere, per classi di prodotti omogenei, i requisiti che quei prodotti devono possedere per soddisfare determinate esigenze dellutenza. La certificazione di un prodotto ha lo scopo di verificare le prestazioni del prodotto stesso, allo scopo di dimostrare la sua rispondenza ai requisiti dettati da una norma. Note: La qualità di un prodotto può essere autocertificata dal produttore o dal fabbricante, o essere controllata da un ente di certificazione indipendente accreditato (dal SINCERT), che può far svolgere specifiche prove tecniche a laboratori accreditati (dal SINAL).

22 Le due metafore per la progettazione: il computer e il cervello nel vuoto Rappresentazionismo La progettazione avviene quasi meccanicamente: come fosse un computer, noi immettiamo i dati che ci provengono dall ambiente (input) nel cervello, e il progetto scaturisce dalla loro elaborazione (output) Solipsismo La progettazione avviene nellassoluta solitudine conoscitiva: il sistema nervoso funziona indipendentemente dallambiente circostante (input = interiorità), può creare in maniera autonoma qualsiasi progetto

23 Problem solving e problem setting: la progettazione e la sfida della complessità Problem solving: Scegliere lidea ottimale fra le alternative possibili rispetto alle esigenze individuate, elaborare i dati informativi cercando la soluzione tecnicamente più efficace rispetto alle risorse disponibili. Prevale lanalisi delle necessità e la riduzione della complessità dei problemi in gioco. Problem setting: Fornire diverse visioni e formulazioni del problema progettuale, aprendo nuovi punti di osservazione della realtà, nuovi schemi di interpretazione. Prevale la proiezione delle possibilità, la considerazione della complessità del progetto e della sua ricaduta globale.

24 Lape e larchitetto: progettare e modellizzare Lanalista è in grado di comprendere il problema che si pone. Lideatore sa che i problemi non si pongono da soli, ma vanno posti. Progettare scientificamente non significa risolvere un problema, cercando un modello già formulato nel portafoglio accumulato dalle scienze in millenni. Progettare riconoscendo e non riducendo la complessità vuol dire concepire - poi costruire - un modello di riferimento; non significa analizzare, sezionare, disseccare una realtà ritenuta oggettivabile, come un operatore che manipola il suo bisturi. Questa idea proiettiva della conoscenza sollecita sempre lesplicitazione dei fini per cui progettiamo, formulati di volta in volta. Impedisce, invece, di cadere in un equivoco in cui la scientificità viene intesa come lapplicazione di una metodologia oggettiva, cioè lasciata alla fine indiscussa Lape sembra eguagliare con la struttura delle sue celle di cera più di unarchitetto. Ma ciò che distingue la più abile ed esperta delle api dal più mediocre degli architetti, è che questi ha costruito dapprima un modello mentale di ciò che voleva realizzare (J.L. Le Moigne, 1984)

25 Adolf Loos Ornamento e delitto (1908)

26 Adolf Loos, Ornamento e delitto (1908) Purismo radicale e rigore del progetto Evoluzione della cultura come eliminazione della decorazione La superiorità della civiltà occidentale moderna: il papua e il bambino La grandezza dellepoca moderna è che essa è incapace di creare un nuovo ornamento Lornamento non è più organicamente connesso alla cultura industriale e non ne è quindi lespressione Lornamento è un delitto contro leconomia politica: applicato a cose che si sono sottratte al destino della decorazione è solo forza-lavoro e materiale sprecati. Ammetto gli ornamenti del cafro, del persiano, (…) del mio calzolaio, perché tutti costoro non hanno altro mezzo per giungere al culmine della loro esistenza. Noi abbiamo larte che ha eliminato la decorazione Luomo moderno usa gli ornamenti delle culture passate e straniere come più gli piace. La sua capacità inventiva la concentra su altre cose

27 Walter Benjamin, Lopera darte nellepoca della sua riproducibilità tecnica (1936)

28 La perdita dell aura Teoricamente è riproducibile qualsiasi manufatto, ma larte tradizionale è caratterizzata dalla sua esistenza unica e irripetibile nel luogo in cui si trova L hic et nunc dellopera darte viene svalutato nellepoca della sua riproducibilità tecnica: loggetto perde la sua aura, la sua autorità come cosa La tecnica della riproduzione sottrae ciò che riproduce allambito della tradizione: essa pone al posto di un evento unico una serie quantitativa di eventi. Permettendo alla riproduzione di esistere come originale attualizza ogni volta il riprodotto La riproducibilità delloggetto rende possibile la sua diffusione sociale: da un valore cultuale e rituale larte assume un valore espositivo e comunicativo Note: Ha un significato diverso riprodurre fedelmente un mobile del XV secolo, oppure oggetti darredo del Movimento Moderno? Nel primo caso si tratta di un falso, nel secondo caso noi riattualizziamo un oggetto che ha il suo originale nellidea e nel progetto. La poltrona in tubo metallico cromato Wasily di M. Breuer prodotta oggi ha la stessa autenticità del pezzo del 1926. FLR

29 L aura delloggetto: storia e natura Il concetto di aura a proposito degli oggetti storici è illustrato da Benjamin facendo riferimento agli oggetti naturali: Noi definiamo questi ultimi apparizioni uniche di una lontananza, per quanto questa possa essere vicina. Seguire, in un pomeriggio destate, una catena di monti allorizzonte oppure un ramo che getta la sua ombra sopra colui che si riposa – ciò significa respirare laura di quelle montagne, di quel ramo. Sulla base di questa descrizione è facile comprendere il condizionamento sociale dellattuale decadenza dellaura

30 La decadenza dellaura: dal carattere cultuale al carattere espositivo dellarte Per Benjamin la fine dellaura si fonda su due circostanze: La prima è quella di rendere le cose spazialmente e umanamente più vicine. La seconda è la tendenza al superamento della unicità di qualunque dato mediante la ricezione della sua riproduzione. La distruzione dellaura segue allesigenza di impossessarsi delloggetto da una distanza il più possibile ravvicinata nellimmagine, nelleffige dello stesso. Loggetto integrato nella tradizione è caratterizzato da unicità e durata; Loggetto senza aura è caratterizzato invece dalla ripetibilità e labilità

31 teatro / cinema produzione artigianale /industriale Lattore teatrale vive l hic et nunc della rappresentazione, la sua prestazione è unitaria; il punto di vista è dato dal pubblico. Lattore cinematografico svolge una prestazione scomposta in numerose singole prestazioni - effettuate in momenti e luoghi disparati - ricomposte poi nel montaggio; la macchina da presa sostituisce il pubblico NB: Il cinema secondo Benjamin offre una possibilità di indagare la realtà sinora sconosciuta, penetrando al suo interno attraverso la scomposizione dei luoghi, dei gesti, dei tempi, ingrandendo o riducendo le cose; nel far ciò riesce a cogliere realtà altrimenti nascoste, un inconscio ottico, paragonabile allinconscio istintivo indagato dalla psicanalisi

32 La riproducibilità della realtà nel film: realismo e immaginazione A bloccare al cinema laccesso al regno dellarte è il concepirlo come sterile copia del mondo esterno: il film non ha ancora percepito il suo vero senso (…), che consiste nella possibilità che gli è peculiare di portare allespressione con mezzi naturali e con una capacità di convincimento assolutamente incomparabile ciò che è magico, meraviglioso, sovrannaturale

33 Arte e livello tecnico Uno dei compiti principali dellarte è stato da sempre quello di generare esigenze che non è in grado di soddisfare attualmente. La storia di ogni forma darte conosce periodi critici in cui questa determinata forma mira a certi risultati, i quali potranno essere ottenuti soltanto ad un livello tecnico diverso, cioè attraverso una diversa forma darte. Le stravaganze e le prevaricazioni che da ciò conseguono, specie nelle cosiddette epoche di decadenza, procedono in realtà dal loro centro di forza storicamente più ricco (…) Ogni formulazione nuova, rivoluzionaria di determinate esigenze è destinata a colpire al di là del suo bersaglio Esempi: Il Gruppo Archigram (Walking-City e Plug-in City) rispetto alle attuali tecnologie telematiche; il Gruppo dei Metabolisti giapponesi (Studio dei cicli metabolici di Tokio: la città come organismo) rispetto alle attuali tecnologie per il riciclaggio e la gestione del ciclo di vita dei manufatti FLR

34 Una transizione di scenario: dalla Modernità alla Post-modernità Paradigma scientifico meccanicista Riduzionismo Produzione in serie Tempo lineare progressivo Tecnologia meccanica La produzione come processo lineare aperto Il nuovo come valore Prevalenza dellhardware Controllo sulla macchina Unità progettuale: il prodotto Simbolo della tecnologia: la macchina, le grandi dimensioni Progetto trasparente Paradigma scientifico neo-organicista Scienze della complessità De-standardizzazione del prodotto industriale Fine del mito del progresso Tecnologia elettronica e dellinformazione La produzione come processo ciclico chiuso Il riuso come valore Prevalenza del software Autoregolazione delle macchine Unità progettuale: il prodotto-nel-suo- ambiente Simbolo della tecnologia: la smaterializzazione, dimensioni minime Progetto opaco

35 Nuove condizioni della cultura progettuale nella società post-industriale La questione ambientale I disastri ecologici ci hanno messo di fronte alla complessità dellambiente: mentre prima si riteneva che luomo sarebbe stato in grado di controllare in maniera sempre più sofisticata e potente la natura attraverso lo sviluppo tecnologico, sappiamo oggi che non si riesce realmente a prevedere e gestire la ricaduta sullecosistema delle nostre azioni. Il tramonto della meccanica In passato ciò che luomo produceva era alla sua scala dimensionale, cosicché tutti gli artefatti risultavano leggibili nelle loro parti costituenti e nel funzionamento. Con lo sviluppo della tecno-scienza gli oggetti non esibiscono più strutture cui collegare percettivamente gli effetti. Nella pratica corrente, cioè nelluso delloggetto non da parte dello specialista, le funzioni sembrano emergere in modo misterioso da componenti inespressivi e muti (E.Manzini, Artefatti 1990) I due fattori emergenti che cambiano il panorama della produzione di oggetti nella società post-industriale sono la centralità assunta dalla crisi ecologica e laffermarsi delle nuove tecnologie legate allelettronica

36 Possibili atteggiamenti di fronte alla crisi ecologica: la dicotomia dominio/ adattamento Controllo/dominio Si approntano strumenti sempre più potenti e sofisticati per trasformare lambiente naturale ed asservirlo alle necessità e ai valori delluomo (visione ipertecnologica) Sottomissione/adattamento Si progetta in unottica di mimetismo totale nella natura, si utilizzano tecnologie minimali e poco invasive degli equilibri naturali, si rinuncia allinnovazione tecnologica (visione ipotecnologica) Note: Ambedue questi atteggiamenti portano in un vicolo cieco: - Postulare un agire indiscriminato sulla natura per asservirla ai fini delluomo nega i pericoli per luomo insiti nel danneggiamento dellecosistema. - Teorizzare lintoccabilità della natura (deep ecology), oltre ad essere storicamente impossibile, contraddice lidea stessa di evoluzione naturale che implica lidea di innovazione.

37 Sviluppo sostenibile e cultura progettuale La tecnologia moderna era basata su un continuo accrescimento di potenza, teso a superare continuamente i limiti delle possibilità umane. La crisi ecologica ha frustrato questa aspirazione, perché ha mostrato invece i limiti delle risorse, cioè il loro tendenziale esaurimento attraverso uno sviluppo incontrollato, nonché la limitatezza del pianeta ad assorbire gli scarti derivanti dalle attività umane. Ý Non cè più sulla terra uno sgabuzzino, un angolo nascosto in cui infilare ciò che non vogliamo più vedere: la montagna crescente dei rifiuti di ciò che consumiamo dobbiamo tenercela nel salotto buono della nostra unica casa (E. Manzini, Artefatti, 1990). Le ecotecnologie si inseriscono in una cultura progettuale del limite: linsieme degli oggetti artificiali è concepito pensando al loro reinserimento nei cicli biologici di trasformazione della materia e dellenergia, (sviluppo sostenibile).

38 Compatibilità ed estensione della coscienza: strategie di vivibilità per la tecnologia Compatibilità Per superare sia la prospettiva del dominio, che quella di un adattamento passivo alla natura vi è la possibilità di usare tecnologie basate sulla compatibilità e la vivibilità. Il sistema (nel nostro caso il progetto) e lambiente (il contesto globale) interagiscono in un regime di compatibilità delle trasformazioni: i cambiamenti reciproci che si innescano non sono distruttivi, ma ciascuna componente conserva la propria identità. Cè una reciproca dipendenza, vivibilità e coevoluzione. (Maturana e Varela, Lalbero della conoscenza, 1987) Estensione della coscienza Unaltra via è quella di una estensione della coscienza, ossia la possibilità di controllare meglio lambiente accrescendo enormemente la nostra capacità di elaborare e gestire linformazione. Infatti attraverso lo sviluppo delle tecnologie informatiche e telematiche lefficacia dellazione umana aumenta in maniera esponenziale, senza che ciò comporti grandi movimenti di materia ed energia, ossia un impatto fisico pesante.

39 Lecologia dellartificiale Ecologia dei sistemi naturali: Lo studio dei sistemi naturali, visti in relazione inscindibile con il proprio ambiente, dei loro processi di trasformazione ed evoluzione, al fine di comprenderne le caratteristiche di autoorganizzazione e di creazione di sempre nuovi equilibri. Tali caratteristiche sono il presupposto per la conservazione delladattamento, fattore essenziale per la sopravvivenza dellecosistema. Ecologia dei sistemi artificiali: Il sostantivo ecologia, riferito allartificiale, sottintende un modello di analisi della realtà mutuato dallo studio ecologico dellambiente naturale. Lecologia dei sistemi artificiali è un modo di leggere il sistema degli artefatti materiali e immateriali in relazione e in competizione tra loro allinterno di un ambiente limitato, per proporre modelli di sviluppo in cui lesistenza delluomo sia compatibile con la sopravvivenza dellecosistema. Es: LE METODOLOGIE PROGETTUALI DI LIFE CYCLE ANALYSIS

40 Requisiti per il controllo ecologico del progetto Biocompatibilità: Controllo dei potenziali rischi per la salute umana Verificare la presenza di inquinanti di tipo fisico, chimico e biologico: pericolosità implicita dei materiali o delle sostanze in essi contenuti e rischio connesso Ecocompatibilità: Controllo delle interazioni con lambiente e dellimpatto globale Verificare limpatto del progetto in ogni sua fase (dalla pre-produzione fino alla dismissione) relativamente a una pluralità di parametri (es: impatto su aria, acqua, suolo; produzione di rifiuti) Risparmio energetico Controllo dellefficienza energetica e uso preferenziale di fonti rinnovabili Minimizzare limpiego di fonti non rinnovabili (es. petrolio) e massimizzare luso di fonti come il vento (raffrescamento passivo) e il sole (solare termico o fotovoltaico ) Ý FLR

41 Criteri per una produzione eco-sostenibile: il materiale e la dimensione tempo Minimizzare luso di risorse Ottimizzare la durata Facilitare il riciclaggio e il riuso De-materializzare Usare la quantità minore possibile di materia ed energia (materia minima) Prevedere una lunga durata del prodotto (materia eterna) Progettare con materiali riciciclabili, con componenti riusabili, biodegradabili o adatti allincenerimento (materia in circolo) Con lausilio delle nuove tecnologie miniaturizzare o smaterializzare. Sostituire un prodotto con un servizio (materia assente)

42 Materia e materiali tra natura e artificio Età preindustriale Età proto-industriale Industrializzazione Industrializzazione avanzata Società postindustriale I materiali naturali Lo sfruttamento intensivo dei materiali naturali I materiali di sintesi I compositi Il metabolismo dei materiali I materiali con proprietà biologiche LA MATERIA TROVATA LA MATERIA ACCUMULATA LA MATERIA INVENTATA LA MATERIA ESATTA LA MATERIA REINTEGRATA LA MATERIA INTERATTIVA

43 Oggetto tecnico ed oggetto estetico Per Gilbert Simondon la cultura è squilibrata quando riconosce alcuni tipi di oggetto, come loggetto estetico, e gli accorda diritto di cittadinanza nel mondo della significazione, mentre relega altri oggetti, in particolare gli oggetti tecnici, nel mondo privo di struttura di ciò che non possiede significato, ma solo una funzione di utilità Scrive Theo van Doesburg nel 1926: Se uno vuol mettere un secchio per terra: immediatamente il gran sacerdote dellArte viene a dirci che turba larmonia della strada, o larmonia della città, o il paesaggio. Se uno vuole mettere una macchina da scrivere o una macchina da cucire in una stanza, ecco che si sente subito la padrona di casa che insiste perché si porti via quella roba, turba larmonia della stanza. Cartoline, francobolli, pipe, biglietti, pot de nuit, ombrello, asciugamano, pigiama, sedia, coperte, fazzoletto, lampade, stufe, cravatta… tutto è Arte. Diamoci una rinfrescata con quello che Arte non è: il bagno, il tubo del W.C., il telescopio, la bicicletta, lautomobile, la metropolitana, il ferro da stiro. FLR 2007

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45 Loggetto tecnico nelle immagini della letteratura Loggetto nelle immagini della letteratura - secondo le analisi di Francesco Orlando - è spesso rotto, o è sporco e impolverato, o è un oggetto desueto, della memoria e del ricordo. In particolare loggetto funzionale non è mai rappresentato come neutro, latteggiamento che si riscontra tende o ad esaltarlo o a criticarlo. La rappresentazione letteraria di cose funzionali, sembra complessivamente molto più legata a un atteggiamento che tende a trascenderla. Loggetto tecnico nellesperienza letteraria, la più vicina come la più lontana in senso temporale, non è quindi mai percepito come veramente chiuso nei suoi caratteri di efficienza e razionalità. Tanto che la stessa nozione di tecnica si apparenta al magico.

46 Mestiere e mistero Se per definizione ogni soprannaturale è solo in parte comprensibile e percettibile, è per definizione che ogni efficienza tecnica abbastanza complicata da sfuggire al controllo dei sensi può imparentarsi al soprannaturale. Questo è vero in epoca moderna come nelle epoche arcaiche: quando, in greco, la parola téchne si applicò ad abilità anche magiche prima che soltanto artigianali; o, nelle lingue romanze, si ebbe contaminazione etimologica tra mestiere e mistero.

47 Funzionale e sperimentale Non solo quindi gli oggetti tecnici sono più inspiegabili di quelli magici, non solo sono più magici di altri, ma sono le vere e sole cose magiche. la polarità di funzionale e soprannaturale si sposta nella modernità a considerare interessante un funzionale che è sorprendente e sperimentale, proiettato al futuro, aperto a curiosità e speranza, come esposto a sospetto e a timore.

48 Quattro aspetti degli oggetti industriali Prodotti di un sistema di produzione Le tecnologie relative alle differenti fasi della produzione, dai dati per la progettazione fino alla realizzazione del prodotto, spiegano perché loggetto è fatto in quel dato modo. Oggetti di un sistema di consumo Loggetto è messo in relazione con il sistema economico (commercializzazione, distribuzione, concorrenza ecc.) e il sistema sociale, in particolare la domanda sociale. Macchine di un sistema di utilizzazione Loggetto rinvia al rapporto uomo- macchina, sia in senso più strettamente ergonomico (consumo dutilizzo) che in senso relazionale affettivo (consumo di segni). Esseri i sé stessi in un sistema degli oggetti Ogni serie di oggetti si può considerare come geneticamente legata ad oggetti precedenti di cui costituisce una variante FLR Y.Deforge propone quattro punti di vista sotto cui guardare gli oggetti duso e gli oggetti industriali (Technologie et génétique de lobjet industriel, 1985)

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50 La destandardizzazione del prodotto industriale La valorizzazione dellidea di standard è uno dei capisaldi della produzione industriale ed è un concetto centrale nella cultura del razionalismo; nella post-modernità si assiste alla destandardizzazione del prodotto industriale. Tecnologie produttive ad alta flessibilità Lintroduzione di nuovi metodi i di produzione ha portato a superare lidea di standard: nei processi di produzione contemporanei può esistere un treno di lavorazione comandato da un calcolatore centrale e servito da macchine utensili a controllo numerico. Sono quindi possibili, variando il programma prestabilito, diverse lavorazioni differenziate secondo la sequenza degli interventi. Piccole serie e pezzi unici In queste condizioni si possono produrre industrialmente piccole serie, fino alla produzione di veri e propri pezzi unici. NB: Vedi il caso della prototipazione rapida: il macchinario permette un passaggio immediato dal modello virtuale 3d alla produzione

51 Miniaturizzazione, smaterializzazione, comunicazione Laffermarsi dellelettronica e delle tecnologie informatiche e telematiche sono i tratti caratterizzante letà post-industriale. Le tecnologie post-industriali si distinguono profondamente dalle tecnologie prevalentemente meccaniche dellepoca precedente. Esse implicano tre fattori: 1 Miniaturizzazione, 2 smaterializzazione, 3 comunicazione Le tecnologie elettroniche implicano la miniaturizzazione dei componenti delloggetto tecnico Si va inoltre verso una tendenziale smaterializzazione della tecnologia: il software prevale sullhardware La possibilità di ricevere e fornire informazioni diviene essenziale: la ars producendi è subordinata alla ars comunicandi

52 Miniaturizzazione, smaterializzazione, comunicazione: alcune conseguenze per il progetto di design 1 miniaturizzazione, La miniaturizzazione dei componenti delloggetto tecnico elettronico fa sì che questo sfugga ad una comprensione intuitiva, come loggetto meccanico. Le funzioni sembrano emergere quasi magicamente da oggetti muti. Non è più riconoscibile il rapporto classico forma/funzione. La progettazione si risolve spesso in una configurazione dellinterfaccia tra loggetto e lutilizzatore. 2 smaterializzazione, La smaterializzazione delle tecnologie investe il prodotto: è una conseguenza della miniaturizzazione tecnologica. Il designer deve avere a che fare con dei funzionoidi, oggetti a funzione indefinita e diversificata. A volte, inoltre, il prodotto viene sostituito da un prodotto-servizio. 3 comunicazione Loggetto, per quanto sopra detto, ha una forma e delle superfici più liberamente progettabili e cresce il suo valore simbolico e figurativo. Il campo della comunicazione diviene centrale per ogni forma di lavoro o azienda: le professioni legate alla comunicazione multimediale avanzano.

53 Verso un nuovo linguaggio internazionale? (Branzi 1992) A partire dagli anni 60 il Nuovo Design italiano attraverso uno spiccato sperimentalismo si muove contro la omologazione sancita dallinternational Style: il progetto pone al centro del proprio teorema non più lomologazione modernista dellInternational Style, bensì la complessità di una società e di un mercato sempre più frazionati e conflittuali: non è più la logica razionale della produzione che detta le leggi e i codici linguistici del progetto, ma è la logica ambigua e e emozionale dei consumi che si pone al centro di questa nuova stagione culturale; Il Nuovo Design ha portato avanti la ricerca di un concetto di funzionalità delloggetto che rispondesse anche ai parametri incontrollabili della poesia, della psicologia, della spiritualità Il design deve valorizzare oggi la sua natura di grande cultura internazionale: non proponendo un nuovo linguaggio unico, ma ponendosi al centro delle problematiche della società ed elaborando risposte diversificate e sempre innovative


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