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CON LA FAMIGLIA LA CHIESA DIVENTA CASA FESTA DELLA FAMIGLIA MONTECCHIA DI CROSARA.

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Presentazione sul tema: "CON LA FAMIGLIA LA CHIESA DIVENTA CASA FESTA DELLA FAMIGLIA MONTECCHIA DI CROSARA."— Transcript della presentazione:

1 CON LA FAMIGLIA LA CHIESA DIVENTA CASA FESTA DELLA FAMIGLIA MONTECCHIA DI CROSARA

2 FAMIGLIA “PICCOLA CHIESA” Il legame tra la famiglia e la comunità cristiana è un legame “naturale”, perché la Chiesa è una famiglia spirituale e la famiglia è una piccola Chiesa. (Lumen Gentium n. 9) La Comunità cristiana è la casa di coloro che credono in Gesù come la fonte della fraternità tra tutti gli uomini. La famiglia è il luogo della nostra iniziazione cristiana, che finirà nella contemplazione di Dio per tutta l’eternità. IL FIGLIO DI DIO IMPARÒ LA STORIA UMANA PER QUESTA VIA, EGLI NACQUE IN UNA FAMIGLIA E LÌ “IMPARÒ IL MONDO”…

3 COMPITO DELLA FAMIGLIA: CUSTODIRE, RIVELARE E COMUNICARE L’AMORE La famiglia secondo il disegno divino, è costituita quale “intima comunità di vita e di amore” la famiglia ha la missione di diventare sempre più quello che è, ossia comunità di vita e di amore… L’essenza e i compiti della famiglia sono ultimamente definiti dall’amore. “Per questo la famiglia riceve la missione di custodire, rivelare e comunicare l’amore quale riflesso vivo e reale partecipazione dell’amore di Dio per l’umanità e dell’amore di Cristo Signore per la Chiesa sua sposa”. “Ogni compito particolare della famiglia è l’espressione e l’attuazione concreta di tale missione fondamentale”.

4 GESU’ NACQUE E VISSE IN UNA FAMIGLIA Gesù, quando lasciò Nazaret e incominciò la vita pubblica, formò intorno a sé una comunità, una “assemblea”, cioè una con- vocazione di persone Questo è il significato della parola “chiesa”. Nei Vangeli, l’assemblea di Gesù ha la forma di una famiglia e di una famiglia ospitale, non di una setta esclusiva, chiusa: vi troviamo Pietro e Giovanni, ma anche l’affamato e l’assetato, lo straniero e il perseguitato, la peccatrice e il pubblicano, i farisei e le folle. …E Gesù non cessa di accogliere e di parlare con tutti, anche con chi non si aspetta più di incontrare Dio nella sua vita… LA CHIESA, PER ESSERE SECONDO IL VANGELO, NON PUÒ CHE AVERE LA FORMA DI UNA CASA ACCOGLIENTE E SOLIDALE, CON LE PORTE APERTE, SEMPRE.

5 ALLEANZA CRUCIALE Rafforzare il legame tra famiglia e comunità cristiana è oggi indispensabile e urgente è una alleanza cruciale. Tutti dobbiamo essere consapevoli che la fede cristiana si gioca sul campo aperto della vita condivisa con tutti, la famiglia e la parrocchia debbono compiere il miracolo di una vita più comunitaria per l’intera società.

6 …TEMPO PER ASCOLTARE L’ALTRO… Il tempo della famiglia, è un tempo complicato e affollato, occupato e preoccupato… E’ sempre poco, non basta mai, ci sono tante cose da fare. Buone guide per noi sono le sorelle Marta e Maria ( Lc 10,38- 42), esse impararono da Gesù l’armonia dei ritmi famigliari. Marta imparò che il lavoro dell’ospitalità, pur importante, non è tutto, lei è una donna attiva, nell’accoglienza prende l’iniziativa, ci mette entusiasmo, dona a Gesù tutti i suoi talenti, in questo atteggiamento possiamo riconoscere molte mamme e donne di casa… … Lei imparò che il lavoro dell’ospitalità, pur importante, non è tutto, ma che ascoltare il Signore, come faceva Maria, era la cosa veramente essenziale, la “parte migliore” del tempo.

7 ESPERIENZA DI COMUNIONE Maria nel suo apparente “far niente” rivela che al centro di tutta la casa, e di ogni suo interesse c’è solo Gesù, si abbandona a Lui ed entra nella beatitudine, in Lui si libera da ogni ansia e preoccupazione … La sua non è passività, ma fiducia e speranza. E’ pronta a cambiare, cioè a convertirsi alla novità della Sua Parola. Ella sente che l’incontro con quell’ospite le cambierà la vita

8 COME OSPITARE GESÙ IN CASA NOSTRA? Marta e Maria (Mt. 6, 25-34) “Entrambe offrono accoglienza al Signore di passaggio, ma lo fanno in modo diverso. Marta è troppo assorbita e preoccupata dalle cose da fare”, … Maria ha un altro passo: si siede ai piedi di Gesù in ascolto e si prepara a ricevere il dono della parola. “In un cristiano, le opere di servizio e di carità non sono mai staccate dalla fonte principale di ogni nostra azione: cioè l’ascolto del Signore, stando davanti a lui senza pensare troppo alle cose da fare, da dire o da dare…” In famiglia sono importanti e necessari i servizi materiali (pulire la casa, preparare da mangiare, ecc.) ma è altrettanto importante trovare del tempo da dedicare alla persona, al suo mondo interiore. Capire come sta, che emozioni vive, possiamo dire: “parla che ti ascolto…”. Il dialogo va portato, non solo sugli impegni, ma anche sulla condivisione degli stati d’animo che si vivono.

9 ATTEGGIAMENTI COMPLEMENTARI Non c’è contrapposizione tra i due atteggiamenti, l’ascolto della parola del Signore, la contemplazione e il servizio al prossimo non sono due atteggiamenti contrapposti, ma al contrario, sono due aspetti entrambi essenziali per la nostra vita cristiana, dentro ognuno di noi coabitano le due attitudini. Maria mette al centro l’ascolto della Parola, Marta rende esplicita con i suoi gesti l’affermazione di Gesù, venuto non per essere servito ma per servire. Noi tutti siamo al tempo stesso Marta e Maria. “Questi aspetti che non vanno mai separati, ma vissuti in profonda unità e armonia”.

10 PREGHIERA E AZIONE Preghiera e azione sono profondamente unite, dice il Papa: “Una preghiera che non porta all’azione concreta verso il fratello povero, è una preghiera sterile e incompleta. Allo stesso modo, quando nel servizio in famiglia e nella chiesa si è attenti solo al fare, si dà più peso alle cose, alle funzioni, alle strutture, e ci si dimentica della centralità di Cristo, si rischia di servire se stessi e non Dio o il prossimo. Bisogna accogliere l’altro non solo nella propria casa, ma anche nella propria vita; solo attraverso una familiarità con Cristo può nascere in noi la capacità di vivere e di portare l’amore di Dio, la sua misericordia, la sua tenerezza verso gli altri

11 VICINANZA Vicinanza, ha spiegato il Pontefice, è una «parola tanto importante: non si può fare comunità senza vicinanza; vicinanza come amore che si identifica e diventa prossimità. non si può fare il bene senza avvicinarsi, è molto difficile fare del bene senza sporcarsi le mani. Gesù toccava per guarire e non aveva paura di sporcarsi per mostrare la Sua vicinanza.

12 VICINANZA Lc. 24 Gesù appare agli apostoli e dice “pace a voi”, apparve in mezzo a loro “perché siete turbati? Dice loro “toccatemi”… La vicinza vera è fatta di gesti concreti, tutti abbiamo bisogno di essere toccati.

13 SAPIENZA DEGLI AFFETTI Primo luogo in cui vivo la vicinanza è la famiglia, attraverso i legami familiari I legami familiari, all’interno dell’esperienza della fede e dell’amore di Dio, vengono trasformati, vengono “riempiti” di un senso più grande e diventano capaci di andare oltre sé stessi. La sapienza degli affetti che non si comprano e non si vendono è la dote migliore del genio famigliare. Proprio in famiglia impariamo a crescere in quell’atmosfera di sapienza degli affetti ed è proprio questo il linguaggio attraverso il quale Dio si fa comprendere da tutti

14 STILE FAMILIARE La circolazione di uno stile famigliare nelle relazioni umane è una benedizione per i popoli: riporta la speranza sulla terra. Un solo uomo e una sola donna, capaci di rischiare e di sacrificarsi per un figlio d’altri, e non solo per il proprio, ci spiegano cose dell’amore che molti scienziati non possono comprendono. E dove ci sono questi affetti famigliari, nascono questi gesti dal cuore che sono più eloquenti delle parole…

15 RIDARE PROTAGONISMO ALLA FAMIGLIA La famiglia che risponde alla chiamata di Gesù, ascolta la Sua parola e la mette in pratica, diventa come il vino buono delle nozze di Cana, farà fermentare la società dal suo interno. E’ necessario rendere protagonista la famiglia, soggetto attivo nella società e nella chiesa.

16 COMUNIONE DEI CARISMI La comunione dei carismi del matrimonio e dell’ordine è destinata a trasformare la Chiesa in un luogo pienamente famigliare per l’incontro con Dio. Dove c’è una famiglia con amore, quella famiglia è capace di riscaldare il cuore di tutta una comunità Il mondo creato è affidato all’uomo e alla donna: quello che accade tra loro dà l’impronta a tutto.

17 VALORI VISSUTI IN FAMIGLIA Famiglia: luogo di integrazione delle diversità: maschile-femminile, ruoli, generazioni, responsabilità. Gratuità. Attività e contemplazione, luogo di accoglienza, di protezione, di contenimento, di accudimento ("I care": mi interessa, mi prendo cura... don Milani) di educazione (tirare fuori, far emergere e incoraggiare) di correzione (insegnare a imparare dai propri errori)

18 SOLITUDINE: MALE DEL NOSTRO TEMPO Papa Francesco richiama che anche con la crisi economica il problema più grosso del nostro tempo è la solitudine… La famiglia ha una nuova missione, cioè quella di abbattere i muri dell’indifferenza, impegnarsi ad infrangere questi muri… fare passi di avvicinamento, gli uni verso gli altri, verso le persone che abbiamo accanto a noi. PER DONARE LEGAMI FAMILIARI, SERVE UNA STRATEGIA CHE LI DIFFONDA E LI DIFENDA.

19 SOLITUDINE La famiglia nasce per questo, ha dalla sua origine il compito specifico di “togliere l’uomo dalla solitudine” per farlo vivere in una comunione che in qualche modo ricorda la comunione da cui veniamo e alla quale siamo diretti (Trinità). Gli psicologi ci dicono che è la relazione che fa esistere la persona; questo vale soprattutto per il bambino, per l’anziano, per l’handicappato e in generale per chi è in una situazione di bisogno anche fisico e da solo non ce la fa. Solo attraverso la relazione la persona può “uscire dalla solitudine”, sentirsi amata e riscoprire in sé la capacità d’amare. La relazione gratuita diventa perciò terapia e via di guarigione nell’incontro con Dio e con il valore di ogni perso na.

20 FAMIGLIA = ACCOGLIENZA PERCHÉ Il ministero dell’accoglienza è intrinseco alla famiglia, accoglienza come vicinanza all’altro che soffre. Nel matrimonio, più passa il tempo e più aumenta l’amore, perché ci si accorge di essere dentro un amore più grande, che ci purifica, un amore che diamo in eredità ai nostri figli… figli vedono una modalità di accoglienza e la imparano…

21 FAMIGLIE ACCOGLIENTI Le famiglie cristiane che si sentono chiamate a vivere la dimensione della carità possono trovare la forma di accoglienza possibile per loro, che si potrà concretizzare in diverse risposte. Potrà essere a tempo pieno, oppure un sostegno diurno, un posto a tavola, l’aiutare un bambino in difficoltà nei compiti, il supportare una famiglia in difficoltà, ecc. I minori, o le persone in difficoltà, in questo modo non avranno bisogno di essere “trapiantate” dal loro ambienti, perché le famiglie cristiane, magari mettendosi insieme, sapranno dare loro delle risposte. La parrocchia in questo modo potrà davvero diventare “famiglia di famiglie” come auspicano i nostri Vescovi.

22 FAMIGLIE = MODO E METODO COME Famiglie come soggetti attivi, le famiglie diventano il modo di evangelizzare e il metodo. Lo Spirito Santo continuamente soffia su ciascuno di noi perché usciamo dall’indifferenza, serve gioia, coraggio, è un percorso in salita, la grazia di Dio ci accompagna

23 METODO Come Gesù davanti a Zaccheo “lo vede, lo comprende, si autoinvita a casa sua… supera le barriere… Pasto in famiglia come momento di superamento delle barriere, superamento dell’estraneità e della solitudine.

24 CREARE RETI DI SOLIDARIETA’ Come parrocchie, creare reti di solidarietà familiari, incontrarsi nei quartieri… a livello micro, amicizie, aiuti anche semplici, vedere l’altro, sentire e condividere il suo vissuto… Promuovere reti diocesane di accoglienza familiare, non solo formazione ma aiuto concreto in situazioni concrete, condividere spazi di cura condivisa. Rendersi presenti senza essere invadenti.

25 ABBASSARE SOGLIA DI ACCESSO Bisogna abbassare la soglia di accesso, c’è analfabetismo relazionale e quindi dobbiamo essere tolleranti, dare occasioni di incontri light. (es. inizialmente solo aperitivo oppure gita, con poche persone, oppure passeggiate mensili, dove ognuno invita 1 persona, passeggiate solidali, accompagnare in macchina…)

26 TEMPO Non azioni nel tempo libero, ma un nuovo modo di gestire il tempo, nella quotidianità, rivedere i nostri tempi dando priorità alla relazione. Vygotsky parlava di prossimità educativa, zona di sviluppo prossimale, è un insieme di gesti possibili alle persone che vivono accanto a chi è in difficoltà. E’ importante promuovere azioni prossimali… (Es.: fare la spesa per un’anziana quando vado per me.)

27 RECIPROCITA’ E’ creare uno scambio: “Oggi io aiuto te, domani tu aiuti me”... Saper trovare nuove strategie pastorali, cioè riuscire a cogliere le risorse delle famiglie in difficoltà e valorizzarle, facendo un intreccio tra chi aiuta e chi è aiutato.

28 SPAZI DI CONDIVISIONE Cioè luoghi concreti, dove le famiglie possano incontrarsi per far giochi, partite, chiacchierate, dove ognuno possa esprimere le proprie risorse e dimostrare il proprio valore. Il bene più grande non è dare le nostre ricchezze, ma far loro scoprire le proprie. Il sacramento dell’ordine e quello del matrimonio sono ordinati insieme per la salvezza degli altri.

29 FAMIGLIA = METODO DELLA PASTORALE Aiutare il povero con il modo famigliare, è anche il FINE, per diventare famiglia di Dio. C’è distanza tra attendere la maturazione del gruppo (formazione) e un metodo, es cena. Metodo familiare, presuppone il dialogo tra persone, famiglie, gruppi, non richiede tempi ulteriori, ma è un modo di agire: la condivisione

30 3 VERTICI FONDAMENTALI CONDIVISIONE AZIONI CONCRETE FORMAZIONE CONDIVISIONE: gioie e dolori FORMAZIONI: senso, come e perché AZIONI CONCRETE: azioni e obiettivi concreti

31 STARE NEL TRIANGOLO Per funzionare dobbiamo stare dentro questo schema. Servono tutti e tre i vertici, questo triangolo deve essere coerente, ci deve essere uno scambio tra vertici, fiduciosi soprattutto nella grazia di Dio che opera attraverso di noi, c’è una circolarità, una fantasia dello spirito che opera al di là e al di sopra dei nostri progetti.

32 PRENDERE L’INIZIATIVA Papa Francesco ci invita a: PRENDERE L'INIZIATIVA (primerear) "Il Signore ha preso l'iniziativa, ci ha preceduti nell'amore, per questo la comunità cristiana è chiamata a fare il primo passo, andare incontro ai lontani, cercarli e arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi... contrastare la cultura dello scarto. “LA PIETRA SCARTATA DAI COSTRUTTORI È DIVENTATA TESTATA D’ANGOLO”…

33 PROMUOVERE SOLIDARIETA’ E’ una solidarietà che si esprime, innanzitutto, nell’attenzione al quotidiano, nelle azioni piccole e umili di ogni giorno, attraverso le quali si concretizza l’amore per gli altri. Da essa fioriscono molteplici forme di servizio, specialmente a vantaggio dei poveri, degli orfani, delle persone handicappate, dei malati, degli anziani, di chi è nel lutto, di quanti sono nel dubbio o nella solitudine, nell’abbandono… Nello stesso tempo, la solidarietà si manifesti anche nel “farsi voce” di ogni situazione di disagio presso le istituzioni, perché esse se ne facciano carico secondo le loro specifiche finalità.

34 SERVIZIO Gesù ha lavato i piedi ai suoi discepoli, occorre assumere questo atteggiamento di servizio anche concreto, mettendosi con umiltà in ascolto dei bisogni e delle attese della famiglia che è cellula fondamentale della società...

35 VALORI DA PROMUOVERE E VIVERE GRATUITA'- CONSEGNARSI ALL'ALTRO CONDIVISIONE-COMUNIONE CORRESPONSABILITA’-PRENDERE SU DI SE LA FRAGILITA’ DELL’ALTRO COMPLEMENTARIETA’ MASCHILE-FEMMINILE, ETA’, RUOLI PROGETTARE INSIEME PERDONO-AMARE DI PIU’

36 VALORI DA PROMOVERE E VIVERE ASCOLTO E DIALOGO GIOIA CORAGGIO CASA COME PALESTRA DI ALLENAMENTO ALLA RELAZIONE E ALLA VITA SCAMBIO DI ESPERIENZE CONCRETE PER NON RESTARE NELLA TEORIA PROCEDERE A PICCOLI PASSI VALORIZZANDO I PERCORSI DI CIASCUNO

37 FAMIGLIA: SCUOLA DI UMANITA’ La famiglia cristiana è inserita a tal punto nel mistero della Chiesa da diventare partecipe, a suo modo, della missione di salvezza propria di questa. “Tutti i membri della famiglia, ognuno secondo il proprio dono, hanno la grazia e la responsabilità di costruire giorno per giorno la comunione delle persone, facendo della famiglia una “scuola di umanità più completa e più ricca”: è quanto avviene con la cura e l’amore verso i piccoli, gli ammalati e gli anziani; col servizio reciproco di tutti i giorni; con la condivisione dei beni, delle gioie e delle sofferenze”.

38 FAMIGLIA: FONDAMENTO DELLA SOCIETA’ Con le famiglie e per mezzo loro, il Signore Gesù continua ad avere “compassione” delle folle”. “Poiché il Creatore di tutte le cose ha costituito il matrimonio quale principio e fondamento dell’umana società” la famiglia è divenuta la “prima e vitale cellula della società”. La famiglia costituisce il fondamento della società e la sua vocazione è proprio quella di estendere il suo modello alla società intera. Una società in cui l’amore gratuito fonda ogni relazione è in contrapposizione radicale con l’attuale società che è invece fondata sul profitto.

39 GRATUITÀ “ Perché fondati sull’amore e guidati dall’amore, i rapporti familiari sono vissuti all’insegna della gratuità, la quale, “rispettando e favorendo in tutti e in ciascuno la dignità personale come unico titolo di valore, diventa accoglienza cordiale, incontro e dialogo, disponibilità disinteressata, servizio generoso, solidarietà profonda”. La famiglia diventa così “prima e insostituibile scuola di socialità, esempio e stimolo per i più ampi rapporti comunitari all’insegna del rispetto, della giustizia, del dialogo, dell’amore”.

40 MOSTRARE IL VOLTO DI DIO “Gli sposi cristiani e le famiglie attraverso il loro amore e la loro accoglienza mostreranno al mondo il vero Volto di Dio. Non si può separare l’evangelizzazione dalla carità, né l’evangelizzazione dall’accoglienza, né evangelizzazione dalla solidarietà, perché la carità è il luogo dell’accoglienza. L’accoglienza e la solidarietà dovrebbero diventare una scelta quotidiana da proporre a tutte le famiglie.

41 PARLARE DEI BISOGNI E RICERCARE RISPOSTE Nei consigli parrocchiali ci si potrebbe ritrovare non solo per l’organizzazione della catechesi o l’evangelizzazione, ma anche parlare dei bisogni e delle risposte che le famiglie stesse sono chiamate a dare.

42 CENTRO UNIFICATORE DELL’AZIONE PASTORALE I Vescovi italiani hanno ravvisato proprio nella famiglia “il centro unificatore dell’azione pastorale”. La cui identità è fondata e forgiata dal sacramento del matrimonio, che abilita e impegna gli sposi a svolgere una loro specifica missione nella Chiesa e nel mondo.

43 “BUONA NOTIZIA”…SOGGETTO CREATIVO Costituisce essa stessa un “Vangelo”, una “buona notizia” per tutto il mondo e per ogni uomo. Il matrimonio e la famiglia diventano così testimonianza e profezia, oggetto e soggetto di evangelizzazione.

44 VIA DELLA CHIESA: FAMIGLIA DI FAMIGLIE La famiglia è «via della Chiesa» perché è il luogo della nascita e della crescita personale e sociale dell’uomo e perché è il luogo dell’incarnazione del Figlio di Dio e della sua vita nascosta e obbediente a Nazaret. Dio «è entrato nella storia degli uomini attraverso la famiglia» ; così anche la Chiesa può farsi più vicina all’uomo di oggi e prendere parte alle sue gioie e speranze, alle sue tristezze e angosce, attraverso la famiglia. Ecco il motivo per cui la parrocchia missionaria deve fare della famiglia «un luogo privilegiato della sua azione, scoprendosi essa stessa famiglia di famiglie».

45 METTERE AL CENTRO LA PERSONA È nella famiglia, quindi, che si impara a mettere al centro la persona, attraverso un’opera educativa che aiuta ciascuno dei suoi componenti a vincere il più grande nemico delle relazioni di comunione: l’egoismo, l’autonomia individualista, l’indifferenza verso gli altri. La famiglia deve essere aiutata a diventare scuola di comunione. È attraverso questa scuola che la persona diviene adulta, solidale con tutti, capace di responsabilità e di condivisione. La legge, infatti, che regola la vita della famiglia è la gratuità che è l’esperienza generata dal dono e che genera a sua volta quella che possiamo definire l’etica del dono. «Gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date» (Mt 10,8).

46 LIBERARE L’AMORE E LA FECONDITÀ DI DIO… È soprattutto nell’assemblea festiva, che la famiglia può essere aiutata a riscoprire la sua identità di «Chiesa domestica» e a credere in se stessa. Famiglia, diventa ciò che sei!, dice la Familiaris consortio (n. 17). “Famiglia, credi in ciò che sei!”, ha gridato con forza il Papa alla vigilia della beatificazione di Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi (21 ottobre 2001): dobbiamo aiutare le famiglie a prendere coscienza gioiosa e grata della ricchezza straordinaria che c’è nel loro matrimonio, nella sua capacità di liberare l’amore e la fecondità di Dio all’interno della famiglia, nella comunità cristiana e nella società.

47 PER LAVORO DI GRUPPO SPUNTI SUL METODO Nei gruppi di lavoro è importante:  Accoglienza (presentazione e valorizzazione di ciascuno)  Creare clima di sospensione di giudizio e accoglienza delle idee diverse dalle mie, valorizzando il contributo di ciascuno, la verità la cerchiamo insieme, nessuno di noi ne è l'unico portatore.  Il conduttore è facilitatore del dialogo, aiuta a fare in modo che tutti si possano esprimere e si sentano ascoltati.  Il contributo di ciascuno va valorizzato e incluso nella stesura del lavoro finale.  Nel gruppo ci mettiamo anche in ascolto di esperienze significative di condivisione di vita, cercando di essere concreti e semplici nell'esposizione e nelle proposte.  Alla fine dell'incontro di gruppo ognuno sceglie di prendersi un impegno concreto (anche piccolo) sul tema trattato.  Ci diamo dei tempi di sperimentazione e ci impegniamo a verificarne i risultati prima dell'estate.

48 DOMANDE 1. Come posso io diventare punto di incontro e relazione in prima persona? 2. Come far passare la famiglia da oggetto di pastorale famigliare a soggetto attivo, anzi metodo? 3. Quali azioni propongo affinché le parrocchie possano diventare famiglia di famiglie, dove ogni membro possa sperimentare la relazione d'amore e di accoglienza, tipica della famiglia? 4. Come contribuire a facilitare la relazione tra le persone, abbattendo il muro dell'individualismo, costruendo ponti di dialogo, in famiglia, nella chiesa, nella società, tra culture e religioni diverse?

49 DOMANDE 5. Comunione nel rispetto di ciascuno, corresponsabilità, gratuità, accoglienza, condivisione, servizio, dialogo, rispetto, perdono, fiducia... ecco alcuni valori che la famiglia vive e propone, come possiamo farli diventare valori da vivere in parrocchia e nella società. Provo a fare proposte concrete, possibili a tutti, partendo dalla vita quotidiana. 6. Come integrare la diversa funzione del ministero ordinato (sacerdote) con quella dei coniugi nell'unica missione di rendere presente e incontrabile "oggi" il "Dio amore" che si è fatto carne in Gesù? 7. Come tradurre la formazione della famiglia in azione concreta, sapendola inserire in un orizzonte di senso?(triangolo per azione pastorale: condivisione- formazione-azioni concrete)

50 SINTESI Famiglia=piccola chiesa Gesù è nato e vissuto in famiglia, Maria si è fatta casa MARTA E MARIA Marta, servizio, accoglienza e Maria, ascolto, tempo per Lui, Gesù al centro, fiducia, speranza Noi siamo Marta Maria, atteggiamenti non in contraddizione DOBBIAMO ACCOGLIERE L’ALTRO NELLA NOSTRA VITA

51 VALORI FAMILIARI VICINANZA, toccare, sporcarsi, tutti abbiamo bisogno di essere toccati SACRIFICIO COMUNIONE DEI CARISMI matrimonio-ordine INTEGRARE DIVERSITA’ EDUCAZIONE-CORREZIONE- DRAMMA SOLITUDINE-DONARE LEGAMI SOLIDARIETA’: FARSI VOCE ACCOGLIENZA A PIU’ LIVELLI GRATUITA’-PERSONA AL CENTRO

52 PERCHE’-COME FAMIGLIA HA IL DONO DELLA FECONDITA’ E’ ACCOGLIENZA METODO FAMILIARE TEMPO-PRIORITA’ RELAZIONE-PERSONA AL CENTRO CREARE SPAZI DI CONDIVISIONE TRIANGOLO: CONDIVISIONE-FORMAZIONE- AZIONI CONCRETE PRENDERE INIZIATIVA-CENTRO DI UNIFICAZIONEPASTORALE

53 LAVORI DI GRUPPO IMPEGNI OPERATIVI: Abbraccio fisico ed esistenziale Doni reciproci e servizio Più cura e tempo a sé stessi Saper ascoltare in famiglia Attenzioni e propositi semplici Accoglienza, casa aperta e accogliente

54 IMPEGNI OPERATIVI: Essere contagiosi nella gioia, capire quando Dio si manifesta Non aver paura di chiedere e fare il primo passo, senza paura Non solo fare, fare con qualità nelle relazioni Politica dei piccoli fatti quotidiani, partendo dall’ascolto

55 IMPEGNI OPERATIVI: Disponibilità all’ascolto verso il diverso Voglia di conoscersi Coraggio di camminare insieme Facilità di relazioni con i bimbi piccoli Attenzione ad influenza mass-media che creano la cultura del sospetto Paura del rifiuto e del giudizio, Per accogliere ci vuole fantasia e assumere il rischio dei no Paura di essere invadenti

56 IMPEGNI OPERATIVI Ascoltare la lingua dello spirito Accoglienza come punto di salvezza Coltivare la relazione di coppia e il confronto

57 IMPEGNI OPERATIVI Sensibilità alle persone sole nelle contrade disperse) Essere accoglienti. Famiglia di marocchini. Difficili e abitudini diverse. Ma come fare per approcciare questa famiglia ? Ogni persona e ogni famiglia ha il suo tempo I figli sono dei mezzi eccezionali per creare legame e relazione fra gli adulti. Sfruttare le tecnologie. Famiglie unite attorno al parco giochi, in cui i genitori sono genitori di tutti, i nonni sono nonni di tutti.

58 IMPEGNI OPERATIVI Accoglienza in famiglia è il primo traguardo da raggiungere. ACCOGLIENZA E CONDIVISIONE. MANCANZA DI GIUDIZIO. PICCILI PASSI E PICCOLE COSE

59 IMPEGNI OPERATIVI La solitudine è anche in casa e con i familiari. Persone vedove. Telefonate Obbiettivo potrebbe porci in una rete Essere i prima a partire con il sorriso per andare incontro all’altro. Saluto alle persone anziane che incontro per la strada, anche se non le conoscono. Le persone rispondono con gioia. Permesso, scusa e grazie di papa Francesco. Nei confronti delle


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