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Modulo 1.1.1: “Architettura statica e dinamica del veicolo” Corso di Alta Formazione: ”Progettazione e Sperimentazione di Sistemi e Componenti Avanzati.

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1 Modulo 1.1.1: “Architettura statica e dinamica del veicolo” Corso di Alta Formazione: ”Progettazione e Sperimentazione di Sistemi e Componenti Avanzati Afferenti ai Sistemi di Insonorizzazione Interna Veicolo e Rumore di Rotolamento” Anno 2014/2015

2 Modulo 1.1.1 “Architettura statica e dinamica del veicolo” Gli incontri si articoleranno in spiegazioni ed esercitazioni. Testi e materiale didattico di approfondimento: G. Genta, “Meccanica dell’Autoveicolo”, Ed. Levrotto&Bella, Torino Alessandro Soprano, Note dal corso di “Costruzione di Autoveicoli”, Università di Napoli “Federico II” Georg Rill, “Vehicle Dynamics”, Lectures Notes by Fachhochschule Regensburg, University of Applied Science W. F. Milliken, D. L. Milliken, “Race Car Vehicle Dynamics”, SAE Society of Automotive Engineers, Inc., Warrendale Pa.

3 Introduzione. La norma ISO 3833 “Road Vehicle Types” elenca come veicoli: Motorcycles Passenger Cars Busses Trucks Agricultural Tractors Passenger Cars with Trailer Truck Trailer / Semitrailer Road Trains

4 Introduzione. Definizione di veicolo secondo il “codice della strada", decreto legisl. 30 aprile 1992 n. 285 e successive modificazioni: a) veicoli a braccia; b) veicoli a trazione animale; c) velocipedi; d) slitte; e) ciclomotori; f) motoveicoli; g) autoveicoli; h) filoveicoli; i) rimorchi; l) macchine agricole; m) macchine operatrici; Definizione dall’articolo 54: Gli autoveicoli sono veicoli a motore con almeno quattro ruote, esclusi i motoveicoli, e si distinguono in: Autovetture, autobus, autoveicoli per trasporto promiscuo, autocarri, trattori stradali, autoveicoli per trasporti specifici, autotreni, autoarticolati, autocaravan.

5 Introduzione. Considerando gli articoli del Codice della strada n° 54 e 53 (quest’ultimo definisce i motoveicoli) si può dire che l’autovettura è “un veicolo a motore con almeno quattro ruote, destinato al trasporto di persone, avente al massimo nove posti, compreso quello del conducente e con almeno una delle seguenti caratteristiche:  numero di posti maggiore di 2  massa a vuoto maggiore di 0,55 t.  capacità di sviluppare su strada orizzontale una velocità massima fino a 80 km/h.”

6 Introduzione. Sito Covini Engineering

7 Introduzione. Requisiti progettuali di un’autovettura: 1. Trasporto dei passeggeri e dei relativi bagagli. 2. Incremento delle Prestazioni velocistiche (Accelerazione Longitudinale, Accelerazione Laterale, Velocità, Spazi di Arresto) 3. Incremento dell’Autonomia di Viaggio 4. Gradevolezza estetica 5. Aumento del Comfort 6. Incremento della Sicurezza Attiva e Passiva 7. Riduzione dei Consumi 8. Riduzione dell’Impatto Ambientale

8 Introduzione.

9 Principali componenti di un’autovettura.

10 Introduzione. Principali componenti di un’autovettura.

11 Introduzione. Principali componenti di un’autovettura. 1. Telaio 2. Ruote (Pneumatico + Cerchio) 3. Sistema di Sospensioni (Bracci + Molla Elicoidale o Balestra, Ammortizzatore) 4. Motore Alternativo a Combustione Interna e Relativi Impianti (Alimentazione, Raffreddamento, Lubrificazione, Accensione, Scarico)

12 Introduzione. Principali componenti di un’autovettura. 5. Sistema di trasmissione (Frizione, Cambio di Velocità, Albero Motore, Differenziale) 6. Impianto Frenante 7. Sistema di Sterzo (con o senza Servosterzo, Idraulico o Elettrico) 8. Impianto Elettrico/Elettronico 9. Impianto Climatizzazione Abitacolo

13 La Insight si avvale di profilati estrusi in alluminio e il peso del telaio risulta il 40% più di leggero uno paragonabile in acciaio. L'obiettivo era un telaio che offrisse maggiore rigidità, sicurezza in caso di collisione, riciclabilità e leggerezza. Il risultato è stato un telaio di 150 kg, la metà di quello della Civic 3 porte.

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15 Introduzione.

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18 Sospensione a monotrave con balestra

19 Introduzione. In alto, braccio trapezioidale oscillante e, in basso, l'estremità della molla trasversale a balestra sono entrambi collegati al montante della sospensione, sul quale é incernierato il fuso a snodo che reca le ruote Fiat 500

20 Introduzione. La balestra é costituita da una foglia maestra (quella che reca l'occhio per l'attacco al montante) e da foglie (lame), fra le quali sono interposte strisce di materiale plastico non usurabile (polietilene, che ha lo scopo anche di diminuire la rumorosità). Le foglie sono riunite da un bullone passante centrale e da due staffe laterali rivestite di polietilene; la balestra é vincolata alla cassa mediante due supporti. Fiat 500

21 Introduzione. Nelle sospensioni posteriori della 500 l'articolazione delle ruote rispetto alla struttura portante é ottenuta a mezzo di grandi bracci triangolari e di molloni elicoidali, integrati da ammortizzatori. Ogni braccio a forma di V é composto da elementi saldati recanti fori di alleggerimento, e il vertice prevede l'appoggio del mollone elicoidale, dell'ammortizzatore idraulico telescopico e l'alloggiamento del mozzo della ruota. Fiat 500 Il braccio é collegato al fondo della scocca tramite piastre alle quali é incernierato con boccole elastiche tipo “estendbloc”.

22 Introduzione.

23 Disegno Assonometrico dello Spaccato di un motore V6 a 4 tempi

24 In passato sono stati utilizzati motori alternativi a combustione interna a due tempi ( ad esempio per la VEB Trabant). Inoltre ci sono stati pochi casi di impiego di motore tipo Wankel (ad esempio Mazda RX7 e RX8) Introduzione. I motori alternativi a combustione interna, che attualmente si usano per gli autoveicoli sono a quattro tempi e si dividono in due grandi categorie: 1. Accensione comandata 2. Accensione Spontanea

25 Introduzione. Schema essenziale di un motore a scoppio

26 Introduzione. Una accensione ogni due giri motore.

27 Introduzione. Schema del motore Wankel: 1 - Ugello di iniezione 2 - Ugello di scarico 3 - Camera esterna 4 - Camera di combustione 5 - Ingranaggio centrale 6 - Rotore 7 - Ingranaggio interno 8 - Albero motore 9 - Candele di accensione

28 Introduzione. Freni a Tamburo (con comando a camma o a cuneo) A Disco ( a semplice e doppio pistoncino)

29 « Un giorno si sarà in grado di costruire carri in grado di muoversi e di conservare il loro movimento senza essere spinti o tirati da alcun animale » Roger Bacon

30 Cenni Storici. Prima dell’invenzione dell’automobile datata al 1886 vi erano già stati dei mezzi a propulsione autonoma. Il veicolo, era dotato di una macchina a vapore bicilindrica (alesaggio di 325 mm, cilindrata di 62000 cm 3 ) era lungo 7,25 m e largo 2,19 m ed era guidato mediante un manubrio. Fu impiegato per il traino di cannoni. Il Carro di Cugnot. Costruito nel 1769 dall’ingegnere militare francese Joseph Nicolas Cugnot Aveva un peso di circa 5 tonnellate e velocità di 5 km/h.

31 Cenni Storici. 1803: il London Steam Carriage dell'ingegnere Richard Trevithick.

32 Cenni Storici. Virginio Bordino (1804 - 1879) ufficiale dell’esercito, trasforma nel 1854, un landò, in un veicolo motorizzato. Dietro al sedile del conducente fu installato un generatore di vapore a 38 tubi,alimentato a carbon coke, e in corrispondenza dell'asse posteriore fu alloggiato il motore, costituito da due cilindri disposti orizzontalmente. La potenza era trasmessa all'assale posteriore, a forma di albero a gomiti, tramite un meccanismo di bielle. Dietro il generatore di vapore e il motore fu posto un ulteriore sedile, destinato al fuochista. Sotto i sedili furono collocati quattro serbatoi per l'acqua. Il landò fu inoltre dotato di sospensioni a doppia molla e di un sistema di sterzo a cremagliera. La massa del veicolo era di circa 3000 kg. E raggiungeva una velocità di 6–8 km/h. I circa 60 kg di coke, immagazzinabili sul mezzo, offrivano un'autonomia di circa due ore. La vettura di Bordino percorse le vie di Torino fino al 1865. Oggi è esposta al Museo dell'Automobile della città di Torino.

33 Cenni Storici. 1876: Nikolaus August Otto, costruisce il primo motore a combustione interna a quattro tempi. Anche in questo caso l’invenzione è preceduta da altri studi come quelli dell’abate Barsanti e dell’ing. Matteucci. I due depositarono l'invenzione il 5 giugno 1853 presso l'Accademia dei Georgofili e, nel 1854, la brevettarono in Inghilterra, Francia, Belgio, Prussia e Piemonte. Nel 1856 costruirono un motore due cilindri di 2CV. Nel 1883 nascono le prime aziende per la costruzione di automobili, De Dion, Bouton, Puteaux in Francia, Benz in Germania. In Italia Enrico Bernardi nel 1884 realizza a Verona un prototipo di veicolo con motore a benzina e tre ruote, azionato da un motore di piccola potenza. Il prototipo fu presentato all'esposizione internazionale di Torino del 1884. Attualmente è conservato alla Facoltà d’ingegneria di Padova.

34 Cenni Storici. Nel 1883 era pronto e funzionante il primo motore di Daimler, un monocilindrico orizzontale a quattro tempi, in cui l'accensione era ottenuta con un tubetto di platino mantenuto incandescente da un bruciatore esterno; il secondo motore di Daimler, un monocilindrico verticale, fu applicato a una rudimentale bicicletta (1885). Nel 1886 nacque la sua prima “automobile”: un'autentica carrozza senza cavalli, le cui ruote posteriori erano mosse da un motore di 462 cm 3 erogante 1,1 CV a 650 giri al minuto. In questo veicolo la forza propulsiva del motore, sistemato sotto il doppio sedile posteriore, veniva trasmessa alle due grandi ruote posteriori (fisse e a raggi di legno) mediante ruota dentata; lo sterzo, a manubrio, aveva un piantone verticale. c'era ancora, addirittura, l'attacco per l'eventuale traino animale.

35 Cenni Storici. Benz, nel 1885, realizzò un triciclo con motore a scoppio e, nel 1886, un veicolo a quattro ruote, anch'esso mosso da un motore monocilindrico a quattro tempi alimentato a benzina, che sviluppava una potenza di 1,5 CV facendo raggiungere al mezzo la velocità di ca. 20 km/h. Questo veicolo presentava, rispetto a quelli di Daimler, notevoli innovazioni quali: il raffreddamento a vaporizzazione d'acqua; l'accensione con magnete ad alta tensione e candela; l'albero di trasmissione fra il motore e una sorta di rudimentale cambio; le ruote a raggi fisse ma gommate. Questi sono tutti gli elementi che caratterizzeranno per molti anni la produzione automobilistica più avanzata; inoltre il secondo veicolo di Benz risultava, per la prima volta, da una progettazione integrale e si discostava alquanto, nella struttura, dalla carrozza a cavalli.

36 Nell'aprile 1887 un triciclo a vapore De Dion e Bouton partecipò (e fu l’unico concorrente) a quella che potrebbe forse definirsi la prima corsa automobilistica che la storia ricordi, la Neuilly-Versailles e ritorno, di 32 km, coprendo il percorso in 1 h 14´. I veicoli di De Dion e Bouton erano tricicli e quadricicli attrezzati con motori a vapore e presentavano pregi tecnici assai superiori ai loro rudimentali concorrenti con motori a benzina: ruote anteriori con sospensione indipendente, differenziale, trasmissione longitudinale, cambio di velocità a ingranaggi. Fra il 1886 e il 1891 nascono le prime due case per la produzione automobilistica su scala industriale di vetture con motore a benzina, la Panhard-Levassor (derivata da una fabbrica di macchine per la lavorazione del legno) e la Peugeot (antica acciaieria). Entrambe costruivano automobili equipaggiate con motori Daimler, sistemati in posizioni differenti (rispettivamente anteriore e posteriore)

37 Cenni Storici. 1894: Prima vera corsa “Parigi-Rouen” (100 partecipanti) 1895: La seconda corsa della storia “Parigi-Bordeaux-Parigi” sancisce il tramonto dei veicoli a vapore. Nel 1895 compare il primo pneumatico su una autovettura, montato dai fratelli francesi A. ed E. Michelin sulle loro Peugeot. 1899: La prima auto nella storia supera il muro dei 100 km/h!

38 Cenni Storici. 1899: Renault realizza la prima automobile a guida chiusa 1899: a Palazzo Bricherasio, viene firmato l'atto costitutivo della "Società Anonima Fabbrica Italiana Automobili Torino". Trenta azionisti per un capitale sociale di 800 mila lire. Tra i membri del consiglio di amministrazione, un ufficiale di cavalleria, Giovanni Agnelli. Nel 1900 in Corso Dante 35 venne inaugurato il primo stabilimento Fiat. All'interno dei suoi 12.000 mq, lavorano 150 operai. Durante questo anno furono realizzate trenta 3 1/2 HP

39 Cenni Storici. Il freno a pedale si trova già sulla prima FIAT del 1899, ma agisce ancora sulla trasmissione, integrato da un freno a mano per le ruote posteriori; manca ancora il volante. Con l’inzio del 900 compare la manovella d'avviamento frontale collegata con l'albero motore. 1903: nasce la Ford Motor Company 1904: Charles Rolls e l’ingegnere Henry Royce fondano una società. 1908: nasce la Ford T (4 Cil.,2,9l., 20 CV)

40 Cenni Storici. Tra il 1910 e il 1914 si hanno evoluzioni tecniche notevoli:  fusione dei cilindri in un solo blocco, con nascita del motore monoblocco;  spostamento delle valvole dai due lati dei cilindri, su un fianco solo e infine sopra i cilindri stessi;  primi esperimenti di cambio sincronizzato;  introduzione dello spinterogeno;  abbandono dei motori monocilindrici e bicilindrici, con sviluppo di quelli a 4, 6 e 8 cilindri;  estensione dei freni alle quattro ruote (che però sono ancora fisse) progressivo abbandono del sistema di freno a nastro per quello a tamburo;  adozione anche sull'automobile a benzina degli ammortizzatori;  comparsa (1912) del sistema di avviamento elettrico.

41 Cenni Storici. Verso il 1924, le ruote cominciarono a essere fatte con lamiera stampata, a preferenza del vecchio sistema a raggi;  gli pneumatici vennero realizzati di maggior sezione riducendo la pressione d'esercizio, con conseguente miglioramento dell'aderenza;  nell'impianto elettrico si migliora il circuito d'accensione e la potenza erogata (da un decennio erano stati abbandonati i vecchi fari costituiti da antiquati bruciatori di acetilene in favore dei proiettori a lampadina elettrica);  i motori diventano più silenziosi grazie alla progressiva eliminazione delle fonti di vibrazioni e all'adozione di ingranaggi migliori. Con il 1926 cominciò la tendenza ad ammorbidire la linea spigolosa delle carrozzerie e a ridurre e poi a eliminare del tutto i predellini, con il contemporaneo abbassamento del pianale che porta la base della carrozzeria fino al livello dei marciapiedi;  compare, per la prima volta, il bagagliaio chiuso.

42 Cenni Storici. Nello stesso periodo si assisté in Europa alla nascita dei primi modelli di “utilitarie” (per esempio la Renault 6 CV, la Peugeot Quadrilette). Tali vetture si affermarono già negli anni Trenta (in Italia FIAT 508 e 500 Topolino, Lancia Aprilia).Si accentua anche la tendenza a conferire alle carrozzerie migliori doti aerodinamiche, in ciò favoriti dagli sviluppi degli studi teorici di aerodinamica e dal progresso tecnologico che permise l'introduzione di tecnologie avanzate (per esempio i proiettori furono incorporati nella carrozzeria eliminando questa linee spigolose non necessarie).

43 Cenni Storici. 1934: Citroen realizza la “Traction Avant”, prima vettura di dimensioni medie a ruote motrici anteriori e sospensioni indipendenti, prodotta in serie 1937: Nasce la Volkswagen 1941-1945: Jeep Utility truck ¼ t 4x4 1948: Maggiolino di 1131 cm 3 di cilindrata con motore e trazione posteriori 1948:Citroën 2 CV con cilindrata di 375 cm 3, prima utilitaria con motore e trazione anteriori. Entrambe con raffreddamento ad aria.

44 Cenni Storici. Anni 50: Cominciano ad affermarsi le marche giapponesi Nissan, Toyota, Honda. Tra le berline vanno ricordate: la Mercedes 170 DS (1952), l'Alfa Romeo Giulietta (1954), la Citroën DS (1956), la Lancia Flavia (1960), vetture provviste di cambio con marce sincronizzate, freni a disco almeno sulle ruote anteriori, alcune con alternatore al posto della dinamo, doppio circuito frenante, servofreno e servosterzo; sulle Mercedes vennero montati i primi pneumatici senza camera d'aria (tubeless). La Citroën e la Lancia adottarono anche soluzioni motoristiche cadute in disuso, riproponendo sistemi motore-trazione anteriori, di nuova concezione, che consentivano un maggior spazio nell'abitacolo: questa tendenza si affermerà progressivamente in quasi tutte le utilitarie Citroën, Mini, Peugeot, Austin, Autobianchi ecc.

45 Cenni Storici. 1957: nasce la Fiat “500”, la bicilindrica progettata dall’ingegner Dante Giocosa, che in pochi anni sarebbe divenuta l’auto simbolo dell’Italia del dopoguerra. Ha uno schema “tutto indietro”, cioè con motore e trazione posteriori (come NSU Prinz e FIAT 600). Si produrrà fino al 1975. In questi anni cominciarono a essere costruite automobili di media cilindrata con motore Diesel (Peugeot 204, 1357 cm 3 ). Anni 60 e 70 Durante questo periodo le automobili giapponesi, per i loro prezzi contenuti, si affermarono anche sul mercato americano e poi in quello europeo nonostante i protezionismi commerciali di alcuni Paesi. In questi anni per tutte le vetture europee fu adottata la cosiddetta scocca portante che, semplificando il ciclo di produzione, permetteva di applicare motori diversi su uno stesso modello di carrozzeria;

46 Cenni Storici. Negli stessi anni fu perfezionato il cambio a marce tutte sincronizzate e divenne generale l'uso dell'alternatore, dei freni a disco con doppio circuito idraulico sulle vetture di grossa cilindrata, della distribuzione con albero a camme in testa, delle sospensioni con barre, bracci, ammortizzatori telescopici, molloni al posto delle balestre, che garantivano una più sicura tenuta di strada alle alte velocità. Si diffondono soprattutto negli Stati Uniti le station wagons e i fuoristrada. La carrozzeria prodotta per stampaggio consentiva continue modifiche dei vari modelli (restyling) che permise alle Case di adeguarsi a un mercato in rapida e continua evoluzione. In questo campo i designers italiani (Pininfarina, Bertone, Giugiaro, Zagato, i più noti) si posero ben presto all'avanguardia, non solo nel settore delle fuoriserie e delle automobili di prestigio, ma anche in quello delle utilitarie e delle vetture di media cilindrata, suggerendo nuove soluzioni estetiche con un alto contenuto tecnico.

47 Cenni Storici. Un esempio resta la Giulia dell'Alfa Romeo (1962) con “coda mozza”, la quale, limitando la turbolenza posteriore, migliorava il coefficiente di penetrazione nell'aria, questa automobile era caratterizzata anche da carrozzeria a deformazione progressiva, modalità costruttiva divenuta d'uso generale per tutte le vetture di moderna produzione.

48 Cenni Storici. Anni 70: compaiono altri costruttori asiatici: Hyundai e Daewoo. In Europa, la sagoma delle automobili piccole e medie assunse profilo a cuneo e a coda mozza, senza spigoli vivi e con maniglie incassate, con cristalli di sicurezza e parabrezza bombati per favorire il deflusso dell'aria. Antesignana di questa concezione fu l'Alfa Romeo Alfasud (1971), seguita poi dalla Citroën GS Club (1974), dalla Volkswagwn Polo (1975) e dalla FIAT 128 3P (1975), tutte con motore e trazione anteriori.

49 Cenni Storici. Anni 70:

50 Cenni Storici. Anni 70: Maggiore Attenzione alla Sicurezza e all’Ergonomia. Adozione di struttura a deformazione progressiva della scocca; la regolazione della posizione dei sedili e del volante; poggiatesta regolabili; insonorizzazione dell'abitacolo; negli USA introdotti:  i serbatoi a tenuta d'urto con interruttori del flusso della benzina;  cinture di sicurezza (prima in Australia);  1973: prima auto di serie con air bags, a protezione del guidatore (Oldsmobile Toronado)

51 Cenni Storici. Anni 70: Negli USA Maggiore Attenzione all’inquinamento A causa dalla saturazione del traffico, il governo statunitense fu indotto a promulgare le prime norme, onde ridurre le emanazioni di gas incombusti dai motori. 1972 la BMW utilizza, per la sua 520i, l'iniezione indiretta al posto del carburatore. Nello stesso periodo, venivano studiati sistemi per l'ottimizzazione del rendimento del motore mediante carburatori a doppio corpo e nuove valvole a regolazione automatica, inoltre furono adottati il raffreddamento del motore a circuito chiuso con liquido speciale, nuovi rapporti di cambio demoltiplicati con la generalizzazione della quinta marcia di economia (overdrive).

52 Cenni Storici. Anni 70: Inizia la “Prima Globalizzazione” Dalla seconda metà degli anni Settanta si generalizzò la creazione, in diversi Paesi stranieri, di molti impianti di produzione da parte delle grandi industrie automobilistiche: in Europa, la Ford installò stabilimenti in Germania, Spagna, Belgio; la Chrysler in Francia e Austria; la Honda e la Nissan in Gran Bretagna e Spagna; anche la Volkswagen, l'Opel, la Renault, la Citroën e la FIAT costruirono fabbriche, o realizzano joint ventures con piccole Case locali, in altri Paesi europei e soprattutto extraeuropei. 1973: Crisi Energetica 1978: ABS (1988 prima motocicletta, 2004………) Anni 80 All’inizio degli anni 80 ci sono più di 600 milioni di vetture nel mondo.

53 Cenni Storici. Anni 80: L’era degli Optionals Le vetture furono realizzate con accurati studi nelle gallerie del vento e severe prove simulate di comportamento su strada e d'urto contro barriere. In Europa, sulle automobili di classe (Alfa Romeo, Lancia, Audi, BMW, Volvo, Mercedes), si diffondono i motori con alimentazione a iniezione e turbocompressore. Le carrozzerie più diffuse sono la berlina a due volumi e mezzo o a tre volumi. 1983: Stati Uniti nasce la Chrysler Voyager 1984: In Italia la Lancia “Thema” e in Francia la Renalut “Espace”

54 Cenni Storici. Anni 80: L’era degli Optionals Per le automobili si generalizza la trazione a motore anteriore, con la conseguente realizzazione di abitacoli comodi e confortevoli (solo Mercedes, BMW, Volvo, oltre alle Case statunitensi, continuarono ad adottare soluzioni tradizionali). Per le utilitarie si progettarono nuove carrozzerie compatte a due volumi, con due o quattro porte, ma tutte con portellone posteriore nel quale è inserito il lunotto, che migliora sia l'abitabilità sia la capacità di carico (FIAT Panda e Uno, Ford Fiesta, Opel Kadett, Peugeot 104, Volkswagen Polo, tra le europee alle quali si adeguarono subito quelle prodotte dalle Case asiatiche). Per queste utilitarie vengono studiati motori a ciclo Diesel di contenute dimensioni. 1986: Fiat Croma a Iniezione Diretta!

55 Cenni Storici. Anni 90: L’era delle norme Antinquinamento, dell’elettronica, dei diesel. 1992: Fiat Panda Elettrica 1997: Common Rail by Fiat

56 Nomenclatura Layout Trazione Anteriore: Con Motore: Frontale o Arretrato. Con Motore: Longitudinale o Trasversale

57 Nomenclatura Layout Trazione Anteriore: Vantaggi:  Maggiore Spazio Interno  Minor Peso e Minore Inerzie.  Minor Costo  Assemblaggio più agevole  Handling più prevedibile  Miglior comportamento a bassa aderenza Svantaggi: Comportamento sottosterzante Maggior Slittamento Ruote Anteriori in Accelerazione Minor Carico sulle Ruote Posteriori in Frenata Ruote Direzionali e Traenti coincidenti. Motori di dimensioni inferiori alloggiabili in posizione trasversale.

58 Nomenclatura Layout Trazione Posteriore: Con Motore Anteriore: Frontale o Arretrato Con Motore Centrale Con Motore Posteriore Vantaggi:  Migliore Distribuzione dei Pesi  Migliore Frenata  Miglior Handling per driver esperti Svantaggi:  Peggior comportamento a bassa aderenza  Maggior Peso e Minor Spazio  Albero più elastico

59 Nomenclatura Layout Trazione Integrale: Svantaggi:  La 4WD è una trasmissione più complessa, richiede più componenti.  Maggior Costo  Maggiore peso, inerzie e perdite. Consumi più elevati nel confronto con 2WD

60 Il Mercato dell’Auto A livello globale nel 2014 si sono venduti circa 85 milioni di vetture e veicoli commerciali leggeri (<3,5 t) con un +3% rispetto all’anno precedente.

61 Il Mercato dell’Auto Oggi i tre mercati principali sono 1.Cina 19,5 milioni di unità (17 veicoli/1000 abitanti nel 2005 a 60 veicoli/1000 ab. nel 2012. Nel 2020 180 veicoli/1000 ab.) 2.USA 16,2 milioni di unità (777 veicoli/1000 abitanti) 3.Europa13,1 milioni di unità (603 veicoli/1000 abitanti) Per quanto riguarda l’Italia: 1.1,359 milioni di unità (675 veicoli/1000 abitanti) Dati Findomestic (Società Gruppo Bnp Paribas)

62 Il Mercato dell’Auto Dati www.motori24.il sole24ore.com


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