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Tecniche di Gestione della Qualità Prof. Alessandro Ruggieri Prof. Enrico Mosconi A.A. 2011-2012.

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Presentazione sul tema: "Tecniche di Gestione della Qualità Prof. Alessandro Ruggieri Prof. Enrico Mosconi A.A. 2011-2012."— Transcript della presentazione:

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2 Tecniche di Gestione della Qualità Prof. Alessandro Ruggieri Prof. Enrico Mosconi A.A. 2011-2012

3 OGGETTO DELLA LEZIONE La certificazione ambientale Il sistema integrato qualità-ambiente- sicurezza Sviluppo Sostenibile

4 LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE

5 Evoluzione dei rapporti impresa e ambiente Evoluzione storica Fino agli anni ‘70 - fase della non significatività : le risorse sono considerate illimitate e non sono tutelate Anni ‘80 - fase della regolamentazione: la tutela è esclusivamente affidata alla legislazione che reprime gli abusi (command & control) Anni ‘90 - fase del miglioramento continuo V Programma d’azione per l’ambiente (CEE)

6 Evoluzione dei rapporti impresa e ambiente Strategie aziendali Fino agli anni ‘70 - passiva : l’importante è non andare in galera Anni ‘80 - adattiva: facciamo il minimo indispensabile per non avere problemi Anni ‘90 - proattiva miglioriamo assieme le nostre prestazioni

7 Evoluzione dei rapporti impresa e ambiente L’esempio della chimica Fino agli anni ‘70 - chimica = inquinamento: conflitti con le comunità locali, nascita del movimento ambientalista Anni ‘80 - grandi incidenti attenzione dei mass media, atteggiamento difensivo, diffusione delle tematiche ambientali Anni ‘90 - proattiva la chimica prende l’iniziativa (fabbriche aperte, Responsible Care, …)

8 Evoluzione dei rapporti impresa e ambiente Il Responsible Care sicurezza, salute e ambiente sono parte integrante della politica aziendale comportamenti e pratiche industriali orientati alla sicurezza, salute e ambiente informazione trasparente e collaborazione attiva con il mondo esterno collaborazione con clienti e fornitori per la sicurezza dei prodotti e dei loro residui sostegno a questi principi e collaborazione col le altre imprese

9 VERSO IL SISTEMA DI GESTIONE GLOBALE MANAGEMENT INDICATORI TUTELA DELL’AMBIENTE NATURALE SODDISFAZIONE E GARANZIA DEL CLIENTE VALORI DELLA SOCIETÀ GLOBALIZZAZIONE,COMPETIZIONE L’AMBIENTE AZIENDALE SISTEMA QUALITÀ SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI RESPONSABILITÀ SOCIALE DELL’IMPRESA CONTROLLO DI GESTIONE PRIVACY E SICUREZZA DELLE INFORMAZIONI

10 Mondo imprenditoriale Ministeri e P.A. Presidente, Vice Presidente e coordinatori GL Altri Organi Tecnici dell’UNI Società civile e Associazione consumatori Accreditamento e Certificazione Liberi professionisti

11 Un SGA è uno strumento di identificazione e soluzione dei problemi che assiste le organizzazioni con un metodo per gestire in modo sistematico le attività ambientali, i prodotti e i servizi e le aiuta ad ottenere gli obiettivi di performance ambientale

12 Strumento per l’organizzazione e il miglioramento della gestione ambientale (qualità ambientale)

13 SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE (ISO 14001/14004) AUDITING AMBIENTALE (ISO 19011) ETICHETTATURA AMBIENTALE (serie ISO 14020) VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI AMBIENTALI (serie ISO 14030) VALUTAZIONE DEL CICLO DI VITA (serie ISO 14040)

14 stabilire, attuare, mantenere attivo e migliorare La norma fornisce una guida per stabilire, attuare, mantenere attivo e migliorare un SGA e coordinarlo con altri sistemi di gestione. applicabili a qualunque organizzazione Le linee guida della norma sono applicabili a qualunque organizzazione indipendentemente dalle sue dimensioni, dalla tipologia, dalla localizzazione o dal livello di maturità e sono coerenti con il modello del sistema di gestione ambientale della UNI EN ISO 14001. NONinterpretazioni Le linee guida NON intendono fornire interpretazioni ai requisiti della UNI EN ISO 14001. Bisogna infatti ricordare che non si tratta di uno strumento certificativo o che fornisce interpretazioni in caso di dubbi sui requisiti del sistema ISO 14001, ma piuttosto di un modello gestionale completo che fornisce spunti utili proprio per applicare quei requisiti e calarli nella propria realtà Sistemi di gestione ambientale - Linee guida generali su principi, sistemi e tecniche di supporto

15 Indicatori di prestazione ambientale per misurare e tenere sotto controllo il miglioramento L’identificazione e l’utilizzo di adeguati indicatori ambientali si dimostra indispensabile per misurare e tenere sotto controllo il miglioramento delle prestazioni ambientali dell’organizzazione come richiesto dalla norma UNI EN ISO 14001 e dal Regolamento (Ce) N. 761/2001 (EMAS). requisiti caratteristiche Nella norma vengono definiti i requisiti del processo di raccolta dei dati e le caratteristiche che dovrebbero avere gli indicatori per essere adeguati a descrivere le prestazioni ambientali ed il loro andamento nel tempo. Che cos’è un indicatore ambientale? Un indicatore ambientale è una descrizione verbale di un aspetto ambientale o di un fattore correlato misurabile che deve essere tenuto sotto controllo. Ad esempio: Obiettivo: conservare le risorse Traguardo: avere nel prodotto il 30% di fibra riciclata Indicatore: contenuto di riciclato in un prodotto Indicatore con l’unità di misura (metrica): % di fibra riciclata nel prodotto.

16 ISO 14001:2004 - ISO 14004:2005 ISO 14010-11-12:1996 ISO 14015:2001 ISO 14020:2002 - ISO 14021:2002 - ISO 14024:2001 - ISO 14025:2006 ISO 14031:2000 - ISO 14032:2000 ISO 14040:2006 - ISO 14041:1998 - ISO 14042:2000 - ISO 14043:2000 – ISO 14048:2002 - ISO 14049:2000 ISO 14050:2009 ISO 14061:1998 ISO 14062:2002

17 ISO 14001: fornisce i requisiti di un Sistema di Gestione Ambientale in modo da permettere ad un’organizzazione di formulare una politica e stabilire degli obiettivi. E’ l’unica norma a fronte della quale un’impresa può essere certificata da un verificatore indipendente ISO 14004: fornisce le linee guida generali ed i principi relativi allo sviluppo di un Sistema di Gestione Ambientale

18 LA CERTIFICAZIONE DELLA QUALITÀ “AMBIENTALE” LO STANDARD INTERNAZIONALE DI RIFERIMENTO, PER QUANTO RIGUARDA I SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE, E’ COSTITUITO DALLE NORME ISO 14000, (IN PARTICOLARE LA NORMA DI RIFERIMENTO PER LA CERTIFICAZIONE E’ LA ISO 14001) MA E’ POSSIBILE APPLICARE, A LIVELLO COMUNITARIO, ANCHE IL REGOLAMENTO EMAS.

19 garantire La Norma è finalizzata a garantire la capacità dell’Organizzazione di gestire i propri processi di salvaguardia dell’ambiente, non solo rispettando le norme di legge vigenti in materia, ma una vera propria politica ambientale dotandosi di una vera propria politica ambientale, obiettivi di qualità ambientale definendo obiettivi di qualità ambientale, predisponendo ed implementando predisponendo ed implementando gli elementi (processi e risorse) necessari per attuare una politica, conseguire conseguire gli obiettivi correlati impegnandosi a migliorare continuamente impegnandosi a migliorare continuamente le proprie prestazioni ambientali.

20 aspetti ambientali INDIRETTI La nuova edizione 2004 della norma impone all’Organizzazione di tener conto anche degli aspetti ambientali INDIRETTI, quali: Impatti ambientali correlati all’utilizzo dei prodotti e servizi forniti; Impatti ambientali connessi alle attività svolte dai fornitori dell’organizzazione aspetti ambientali significativi influenzabili Identificazione degli eventuali aspetti ambientali significativi influenzabili relativi ai prodotti e ai servizi utilizzati requisiti Definizione dei requisiti di acquisto e relativa comunicazione ai fornitori Controllo Controllo del rispetto di tali requisiti o al limite qualificazione dei fornitori in base alle capacità di fornire prodotti e servizi conformi alle specifiche definite

21 CONSAPEVOLEZZA La competenza, la formazione e la CONSAPEVOLEZZA La nuova edizione modifica il termini “sensibilizzazione” in “CONSAPEVOLEZZA”. maggiore attenzione Concettualmente il significato porta ad avere una maggiore attenzione verso il risultato delle azioni di sensibilizzazione delle persone, cioè, appunto, la consapevolezza delle stesse riguardo alla gestione ambientale dell’Organizzazione, e non alla esclusiva effettuazione della stessa. Una volta identificate le necessità formative, l’Organizzazione deve anche provvedere alla relativa formazione o intraprendere azioni.

22 IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE SECONDO LA NORMA ISO 14001 Miglioramento continuo POLITICA AMBIENTALE PIANIFICAZIONE ATTUAZIONE E FUNZIONAMENTO CONTROLLI E AZIONI CORRETTIVE VERIFICA RIESAME DELLA DIREZIONE

23 UN PO’ DI DATI A fine 2003 le imprese certificate in conformità alla norma ISO 14001, nel mondo, erano 66.070 (il 34% in più rispetto all’anno predente) appartenenti a 113 differenti Paesi. NORMASITI PRODUTTIVICERTIFICATI UNI EN ISO 9001:2008 93598 70581 UNI EN ISO 14001:2004 28121 19109 TOTALE 121719 89690

24 EMAS (ECO-MANAGEMENT AND AUDIT SCHEME) Nuovo regolamento n.761.01 del 19 marzo del 2001 abrogativo del regolamento 1836.93 del 29 giugno 1993

25 miglioramento ambientale È un sistema di certificazione che riconosce a livello europeo il raggiungimento di risultati di eccellenza nel miglioramento ambientale. dichiarazione ambientale Le Organizzazioni che partecipano volontariamente si impegnano a redigere una dichiarazione ambientale in cui sono descritti gli obiettivi raggiunti e come si intende procedere per il miglioramento continuo.

26 LE AZIENDE ADERISCONO ALLA PROCEDURA SU BASE VOLONTARIA (PRINCIPIO DELLA VOLONTARIETA’) PRINCIPALE OBIETTIVO: MIGLIORAMENTO CONTINUO DELL’EFFICIENZA AMBIENTALE COME? CON L’INTRODUZIONE DI POLITICHE E PROGRAMMI DI GESTIONE AZIENDALE, LA VALUTAZIONE PERIODICA E SISTEMATICA DI TALI ELEMENTI E L’INFORMAZIONE OGGETTIVA DEL “PUBBLICO” L’ADESIONE AL SISTEMA NON SOTTRAE LE IMPRESE DALL’OSSERVANZA DELLE NORME COMUNITARIE E NAZIONALI

27 EMAS maggiori garanzie comunicazione all’esterno EMAS e ISO 14001 presentano scopi e requisiti simili, ma EMAS va oltre nel richiedere maggiori garanzie di conformità legislativa e la comunicazione all’esterno degli impegni presi nei confronti dell’ambiente, prevedendo, per le Organizzazioni che si certificano o che mantengono le registrazioni, incentivi economici statali e regionali e diverse forme di semplificazione amministrativa.

28 ISOEMAS È uno standard internazionale stabilito da un organismo privato È un Regolamento stabilito dalla Commissione Europea Presuppone la conformità legislativa, cioè il rispetto della normativa ambientale, nel limiti in cui l’azienda abbia fatto tutto il possibile per ottenerla Richiede che il rispetto della conformità legislativa sia un requisito verificato dall’Autorità di controllo Richiede la certificazione da parte di un organismo terzo accreditato Richiede la certificazione da parte di un organismo terzo accreditato e una registrazione finale attuata da un organismo istituzionale che in Italia è il Comitato Ecolabel-Ecoaudit con sede presso il Ministero dell’Ambiente che si avvale del supporto tecnico di ISPRA e delle Agenzie regionali. È facoltativo redigere una dichiarazione ambientale La dichiarazione ambientale è obbligatoria come anche la sua diffusione, impegnando pubblicamente l’impresa a mantenere gli obiettivi prefissati

29 SICUREZZA E SALUTE DEL LAVORATORE (OHSAS 18001) La norma OHSAS 18001 (Occupational Health & Safety Assessment Series) rappresenta un riferimento, riconosciuto a livello internazionale, per la certificazione di un Sistema di Gestione per la Sicurezza e Salute sui luoghi di lavoro. Il Sistema OHSAS 18001 definisce i requisiti necessari per l'adozione di pratiche gestionali sistematicamente orientate alla sicurezza e salute sul lavoro. La norma si pone come uno strumento efficace per completare e razionalizzare l'applicazione di un sistema gestionale incompleto e cogente quale quello fornito dal D.Lgs 626/94 e successive integrazioni e/o di quello esplicitato dal testo del D.Lgs 334/99 (Seveso bis). D.Lgs 626/94 D.Lgs 334/99 La validità dell'OHSAS 18001 è tale che sia gli organismi nazionali competenti sui temi della sicurezza (INAIL, ISPSEL, UNI), che quelli internazionali (ISO) hanno trovato nella specifica un importante punto di riferimento per le proprie attività di controllo e normazione.

30 I REQUISITI adozione di una politica per la gestione della sicurezza; identificazione dei pericoli, valutazione dei rischi e individuazione delle modalità di controllo, in stretta connessione alle prescrizioni legislative o altre adottate; definizione di programmi e obiettivi specifici attuando la logica del Plan Do Check Act; definizione di compiti e responsabilità; formazione, addestramento e coinvolgimento del personale; modalità di consultazione e comunicazione con i dipendenti e le parti interessate; gestione controllata della documentazione; attuazione delle modalità di controllo delle attività connesse a rischi significativi identificati, inclusi processi, quali la progettazione e la manutanzione; preparazione di misure atte a individuare, prevenire e controllare i possibili eventi accidentali (infortuni e mancati incidenti) ed emergenze; monitoraggio e misurazione delle prestazioni del sistema per la sicurezza e salute, nonché per il mantenimento della conformità legislativa; definizione e realizzazione di controlli sistematici (infortuni, incidenti, non conformità, azioni correttive e preventive) e periodici sull'adeguatezza del sistema gestionale; riesame della direzione e miglioramento continuo.

31 IL SISTEMA INTEGRATO QUALITA’-AMBIENTE-SICUREZZA

32 QUALITA’ AMBIENTESICUREZZA

33 32 I principi comuni a qualità, ambiente e sicurezza Health, Safety, Environment hanno in comune alcuni principi: 1.prevenzione: si passa dal controllo ex-post a quello volto alla eliminazione alla fonte delle difettosità e degli inconvenienti; 2.miglioramento continuo: è necessario un costante miglioramento delle proprie prestazioni, supportato da uno sforzo innovativo continuo; 3.coinvolgimento dei vertici: è necessario un impegno diretto del top management; 4.diffusione della cultura e partecipazione della struttura;

34 33 5.documentazione dei programmi, delle mansioni e delle procedure; 6.coerenza tra gli elementi del sistema di gestione; 7.verifica sistematica del sistema di gestione: verifica e valutazione sistematica, documentata, periodica ed obiettiva dell’efficienza del sistema di gestione; 8.integrazione con la filiera a monte e a valle: sviluppo di forme di partnership con i fornitori per supportare un comune orientamento al miglioramento continuo; 9.certificazione. I principi comuni a qualità, ambiente e sicurezza

35 Impegno del Top Management Miglioramento continuo Coinvolgimento del personale Controllo di gestione Prevenzione dei danni e delle non conformità Soddisfazione dei clienti Definizione di obiettivi e di una politica formalizzata Definizione della struttura organizzativa e delle responsabilità Gestione e controllo della documentazione Formazione e istruzione del personale Verifiche e azioni correttive Revisioni e riesami manageriali Comunicazione interna ed esterna

36 Assenza di duplicazione della documentazione Conduzione di audit in modo congiunto ed integrato Possibilità di una certificazione congiunta Strutture organizzative più agili ed efficaci Ottimizzazione dell’impiego delle risorse umane Ottimizzazione dell’uso delle risorse finanziarie e materiali Ottimizzazione delle attività Miglioramento dell’immagine esterna Semplificazione dei rapporti assicurativi e finanziari Possibilità di ottimizzare i rapporti con la Pubblica Amministrazione

37 Le esigenze relative ad ambiente, salute e sicurezza possono essere subordinate a quelle relative alla produzione ed alla qualità Un eccesso di attenzione agli aspetti formali del sistema può andare a scapito dell’effettiva rispondenza con la prassi quotidiana Una integrazione troppo spinta può portare ad una scarsa attenzione verso le specificità dei singoli sub-sistemi Esiste una certa incertezza sugli atteggiamenti della P.A. verso i sistemi integrati come risposta a disposizioni e prescrizioni di norme e leggi differenti

38 SVILUPPO SOSTENIBILE

39 Sviluppo sostenibile “… soddisfacimento dei bisogni delle generazioni presenti, senza compromettere le possibilità delle generazioni future.” Rapporto Brundtland “Our Common Future”

40 39 La strategia ambientale (1) I processi sociali, le normative e le pressioni competitive, hanno conferito alle questioni ambientali una crescente valenza strategica. Risulta, pertanto, necessario identificare gli scenari e predisporre gli strumenti adeguati per una efficace strategia ambientale.

41 40 La strategia ambientale (2) L’impostazione innovativa è quella di vedere l’ambiente fisico non solo come un rischio, ma come una opportunità per il conseguimento di vantaggi competitivi. Questa impostazione richiede necessariamente un cambiamento radicale nella pianificazione strategica complessiva. Se per lungo tempo la gestione dell’ambiente è apparsa soprattutto come un costo, oggi sembrano più evidenti i costi dovuti all’assenza di azioni di salvaguardia ambientale, prima fra tutti gli oneri diretti-indiretti di eventuali incidenti o le sanzioni per il mancato adeguamento alla normativa.

42 41 Il posizionamento ambientale dell’impresa Il posizionamento può essere determinato facendo riferimento a tre variabili: la sensibilità ecologica, il grado di innovatività dell’impresa, l’intensità ambientale del business in cui l’impresa opera, inteso come livello di criticità che le questioni ecologiche assumono in una determinata area competitiva.

43 42 La sensibilità ecologica ed il grado di innovatività… … dipendono da: la cultura ed il sistema dei valori aziendali, l’attenzione del management all’etica degli affari, gli obiettivi degli stakeholder, il possesso di competenze specifiche, la disponibilità delle risorse umane e finanziarie, la possibilità di influire sul contesto esterno.

44 43 L’intensità ambientale … … dipende dal: settore industriale, tipo di lavorazione o processo aziendale, prodotto, grado di pressione concorrenziale, altre forze competitive (produttori di beni sostitutivi).


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