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Massimo Lanza Università degli Studi di Verona L’importanza sociale dell’educazione fisica: dall’infanzia all’età anziana.

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Presentazione sul tema: "Massimo Lanza Università degli Studi di Verona L’importanza sociale dell’educazione fisica: dall’infanzia all’età anziana."— Transcript della presentazione:

1 Massimo Lanza Università degli Studi di Verona L’importanza sociale dell’educazione fisica: dall’infanzia all’età anziana

2 Background … but the effects are likely to be mediated by the nature of the interactions among students and their teachers, parents and coaches Physical education promote physical activity and health… Physical activity is associated with improvements in brain function, cognition and mental wellbeing during childhood and throughout adulthood... Physical activity, exercise and sport improve fitness levels and reduce health risk factors… (Sibley 2003 - Hillman, 2008 - Angevaren 2008 - van Praag, 2009 - Smith 2010 - Whitelaw 2010) (Cce, 2007 – WHO, 2010 – CSEP, 2011). (Malina, 2001, Wallhead, 2004 – Pate, 2006) … (Bailey, 2006)

3 “Il fallimento del modello italiano di promozione dell’attività motoria e sportiva ! Quinti in Europa nella classifica della sedentarietà (40%)

4 Troppi sedentari a tutte le età

5 Chi promuove l’attività fisica in Italia ? Mondo sportivo CONI + Enti promozione Scuola Educazione Fisica Governo Ministero salute (dal 1998) e Programma interministeriale Guadagnare Salute (dal 2009) Media Televisioni, giornali, social network, siti internet

6 Il fallimento del modello sportivo italiano nella promozione della pratica sportiva

7 … società sportive in Europa

8 … tesserati

9 Il fallimento dell’educazione fisica nella promozione dell’attività motoria …

10 … che ruolo gioca la comunicazione ? … Già nel 1998, 18 delle 20 trasmissioni sportive più viste sono state incontri di calcio, così come quasi tutte le prime 20 trasmissioni televisive per audience totale della storia della televisione italiana.

11 Pechino ‘08 Usain Bolt ha appena vinto i 100 metri in 9”69 e festeggia a modo suo vittoria e primato mondiale … Martelli, 2011

12 …ripreso dalle televisioni di tutto il mondo… Si stima che il pubblico collegato in diretta mondovisione abbia superato i 3 miliardi di persone … Martelli, 2011

13 L’apparente stimolo alla pratica sportiva che le performance dei campioni in TV hanno sui giovani ha brevissimo effetto lasciando, nella maggior parte di loro, un effetto di frustrazione.

14 … quindi … … sembra necessario un nuovo modello per la promozione dell’attività fisica in Italia!

15 Con quali obiettivi ? Sociali Cognitivi Motori

16 Cosa sono le competenze sociali ? “La competenza sociale è la capacità di raggiungere i propri obiettivi nelle interazioni sociali mantenendo simultaneamente buone relazioni con gli altri nel tempo e in situazioni diverse”. (Rose-Krasnor, 1997)

17 … cioè ? (Rubin, Bukowski, Parker, 1998). saper comprendere i pensieri, le emozioni e le intenzioni degli altri; saper astrarre informazioni sul partner sociale e sull’ambiente in cui la potenziale interazione ha luogo; generare vari mezzi attraverso cui iniziare una conversazione o interazione, mantenerla e concluderla positivamente; capire le conseguenze di un’azione sociale per se stesso e per l’obiettivo posto; avere un giudizio morale che guidi le azioni;

18 2 … cioè ? (Rubin, Bukowski, Parker, 1998). comportarsi positivamente e altruisticamente; esprimere in modo appropriato le emozioni positive e inibire le negative; inibire i comportamenti negativi che potrebbero derivare da emozioni e pensieri negativi nei confronti del partner sociale; comunicare verbalmente e non, in un modo che risulti nella comprensione sociale del partner; prestare attenzione ai tentativi di comunicazione dell’altro ed essere ben disposti ad adattarsi alle richieste del partner sociale.

19 Il gioco tra bambini … L’azione individuale L’azione parallela con gli altri bambini Lo scambio L’individuazio ne di un’utilità (piacere) superiore La condivisione degli strumenti La contrattazione di regole di cooperazione Le sanzioni alle infrazioni “… allora non gioco più“ Interiorizzazio ne del ruolo delle regole … e acquisire il significato della “REGOLA” ! J. Piaget

20 Documenti internazionali L'attività fisica non è solo un tema di salute pubblica; affronta anche il benessere delle comunità, la tutela dell'ambiente e l’investimento nelle generazioni future.

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22 Prospettive per un positivo sviluppo dei giovani Lo sviluppo positivo dei giovani prevede lo sviluppo di competenze personali cognitive, sociali, emotive ed intellettuali necessarie per diventare membri funzionali ed integrati della società. I programmi efficaci di sviluppo sottolineano tre componenti principali: – (a) lo sviluppo delle competenze personali e di vita; – (b) positive relazioni con adulti, tra pari e con la comunità, – (c) un clima psicologico incentrato sull'apprendimento, la padronanza, e il sostegno all'autonomia.

23 Allenatori, insegnanti e genitori sono responsabili di assicurare che i giovani raccolgano esiti evolutivi positivi dalla partecipazione all'attività fisica. Ciò significa che gli insegnati devono acquisire le migliori pratiche di insegnamento da adottare in modo sistematico, e senza soluzione di continuità.

24 Scopi dell’EF (Finalità) Le finalità disciplinari dovrebbero articolarsi in … – intrinseche che si manifestano con il linguaggio motorio – ed estrinseche che possono diventare esplicite attraverso una pluralità di linguaggi e comportamenti (Carraro, 2003)

25 Intriseche l'acquisizione di un ricco bagaglio di abilità motorie – schemi motori di base, – specifiche abilità tecniche, sportive ed espressive, – competenze per uno stile di vita attivo e gratificante sviluppo e mantenimento di un adeguato livello di wellness – come elemento della salute, del benessere e strumento di prevenzione

26 Estrinseche formazione dei concetti logici in età infantile e, successivamente, sostegno del loro consolidamento; formazione delle capacità relazionali in età infantile - giovanile e sostegno del loro consolidamento.

27 Come possiamo affermarlo ?

28 La storia dell’Educazione Fisica (in Italia) del secolo scorso Da Piaget...... a Le Boulch, Parlebas, Singer... –... in Italia E. Fabbri … (e perdonate le omissioni) ISSP. (1992). Int. Journal of Sport Psychology – Physical activity and psychological benefits: A position statement. Anche un libro … un po’ velleitario – Bryan J. Cratty. Espressioni fisiche dell’intelligenza – Società Stampa Sportiva – 1985...

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30 EVIDENCE BASED PHYSICAL ACTIVITY FOR SCHOOL-AGE YOUTH (J Pediatr 2005) Revisione di più di 300 articoli scientifici relativi alla relazione tra attività fisica e salute nei giovani … riscontrando evidenze in: Controllo ponderale Salute e Fitness cardiovascolare Asma Salute mentale Prestazioni scolastiche Incidenti – infortuni Salute e fitness muscoloscheletrica

31 Gioco e abilità … sociali Rispettare il turno … Cercare la relazione con altri … Interpretazione del contesto relazionale … Riduzione dell’ansia … ◦ Minori % di soggetti con problemi di interazione sociale Singer, 2006

32 Gioco “libero” e gioco con “regole imposte” Gioco con regole Sviluppo di competenze – sociali–motorie-cognitive Coesione di gruppo Pellegrini, 2007 Gioco libero  … idem …  Abilità innovative

33 Gioco libero e soluzione di problemi … … immaginazione … … nuovi ruoli … … mettersi nei panni dell’altro … … ripetizioni con variazioni “casuali”… … contrattazione … … sperimentazione di nuove “azioni”…... Wenner, 2009

34 Attività fisica e abilità innovative … Linguaggio più complesso Soluzioni plurime a problemi – Migliori prestazioni scolastiche in chi è “attivo fisicamente” Bruner, 1985 - Jeffrey, 1973 – Oliverio, 2007

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36 Conclusioni Un clima di cura e orientato allo sviluppo della padronanza, rapporti di sostegno con adulti e coetanei, opportunità di apprendere competenze sociali, emotive e comportamentali sono gli elementi per promuovere lo sviluppo positivo dei giovani attraverso l'attività fisica. Weiss, 2009. Promoting Positive Youth Development Through Physical Activity - President’s Council on Physical Fitness and Sports

37 Grazie per l’attenzione !

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39 Life skills L’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblica, nel 1993, il Documento “Life skills education in schools” contenente l’esplicitazione di abilità e competenze sociali e relazionali indispensabili per ogni persona per rapportarsi con positività verso se stessi, gli altri e la comunità.

40 ... “Con il termine Skills for life si intendono tutte quelle competenze che è necessario apprendere per mettersi in relazione con gli altri e per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana. La mancanza di tali skills socio-emotive può causare, in particolare nei giovani, l’instaurarsi di comportamenti negativi e a rischio in risposta agli stress: tentativi di suicidio, tossicodipendenza, fumo di sigaretta, alcolismo, ecc. Per insegnare ai giovani le Skills for life è necessario introdurre specifici programmi nelle scuole o in altri luoghi deputati all’apprendimento”. (Bollettino Skills for life, n. 1, 1992).

41 Le life skills … decision making, problem solving, pensiero creativo, pensiero critico, comunicazione efficace, capacità di relazioni interpersonali, autoconsapevolezza, empatia, gestione delle emozioni gestione dello stress.

42 In particolare alcune sono profondamente legate alle attività motorie … Comunicare in maniera efficace – significa esprimersi con modalità appropriate rispetto alla cultura e alle situazioni, manifestare opinioni e desideri, bisogni e saper dare e chiedere aiuto, La capacità di relazioni interpersonali – implica la competenza relazionale e di interazione positiva con gli altri.

43 … L’autoconsapevolezza – riguarda il riconoscimento di sé, dei propri desideri e dei propri limiti l’empatia – è la competenza relativa alla comprensione e all’ascolto dell’altro. la gestione delle emozioni – coinvolge il riconoscimento delle proprie emozioni e la loro capacità regolativa

44 Competenze chiave di cittadinanza : “Le competenze sono definite in questa sede alla stregua di una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e l'occupazione. Il quadro di riferimento delinea otto competenze chiave

45 comunicazione nella madrelingua; comunicazione nelle lingue straniere; competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; competenza digitale; imparare a imparare; competenze sociali e civiche; spirito di iniziativa e imprenditorialità; consapevolezza ed espressione culturale.

46 Le Competenze chiave di cittadinanza e loro relazione con le Life skills

47 Fig. 3 – L'audience tv dei Mondiali 2010 nelle 6 aree continentali: Esposizione fugace (almeno 1’) e costante (almeno 20’) Fonte: Fifa 2010: 17. Martelli, 2011

48 La Fifa e i Mondiali di calcio in Germania (2006) e in Sud Africa (2010): diritti tv, sponsorizzazioni e altri introiti Martelli, 2011

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50 Preferenze MotivazioniBarriere Obiettivi

51 Le dinamiche nel gruppo Popolari o no? Leader o gregari? Accettati o rifiutati? Ricercati o trascurati? Leader (collaborativo – autoritario) Gregario (attivi – passivi – … ) Emarginato (autonomo – dipendente – … )

52 Le relazioni che i bambini costruiscono con i pari sono in grado di rivelare i meccanismi messi in atto per affrontare il mondo sociale; questi meccanismi sembrano essere stabili negli anni e possono contribuire a prevedere lo sviluppo di futuri problemi di adattamento

53 Strumenti di valutazione sociometrici Per accertare la popolarità, ad esempio, si consegna ai bambini un elenco di nomi dei compagni di classe e si chiede loro "Con chi di loro preferiresti giocare?" e "Con chi di loro non vorresti giocare?". In alternativa, si pongono ai bambini domande su ogni singolo compagno, come "Quanto vorresti stare con questo bambino?", che producono valutazioni per ogni soggetto su una scala del gradimento-avversione. – Queste menzioni da parte dei pari sono utilizzate per accertare il grado di popolarità di ogni bambino. Un'altra possibilità consiste nell'osservare i bambini, ad esempio nell'area giochi, e rilevare chi interagisce con chi e con quale frequenza viene ricercata la compagnia di un certo bambino. – In questo modo, si costruisce l'immagine della struttura sociale del gruppo che indica il grado di popolarità o di avversione attribuibile ai singoli soggetti.

54 Interpretazioni … (tra le possibili) cinque condizioni sociometriche, – secondo la frequenza con cui i loro nomi sono menzionati dai pari, sia in negativo, sia in positivo. bambini controversi: piacciono ad alcuni, ma non ad altri, bambini nella media rientrano nella media delle valutazioni dei pari, non suscitano sentimenti decisi. bambini popolari: estroversi e amichevoli, spesso leader naturali. bambini rifiutati: spesso aggressivi e irruenti, o con altre caratteristiche socialmente svalutate. bambini trascurati: tendenzialmente inetti nei rapporti sociali; spesso timidi e irresoluti, solitamente giocano soli o ai margini di un gruppo.

55 Considerazioni didattiche … (Rubin, Bukowski, Parker, 1998; Slee, Rigby, 1998). la condizione del gruppo di pari è associata all'adattamento futuro. – In altri termini, i giudizi che i bambini danno dei loro compagni possono farci prevedere il probabile esito dello sviluppo di questi ultimi. I bambini popolari, negli anni a venire, mostrano generalmente il livello più alto di socializzazione e le maggiori abilità cognitive rispetto agli altri gruppi, oltre al livello minimo di aggressività e di isolamento sociale. I bambini trascurati (un esito questo piuttosto sorprendente) non rischiano di sviluppare problemi di adattamento successivi, in parte perché, a differenza di altri gruppi, la loro condizione sociometrica tra i pari non è molto stabile, in quanto dipende più dallo specifico gruppo di cui fanno parte al momento. Sono tendenzialmente individui meno socievoli e forse un po' passivi, ma queste caratteristiche hanno solo di rado risvolti patologici.

56 (Rubin, Bukowski, Parker, 1998; Slee, Rigby, 1998). I più preoccupanti sono i bambini rifiutati, due sottogruppi: – coloro che sono rifiutati dai pari a causa del loro comportamento aggressivo e irruente (la maggior parte), – quelli che vengono rifiutati a causa della loro tendenza all'isolamento sociale e sono estremamente inibiti. Entrambi devono essere considerati a rischio di disturbi psicologici futuri: i bambini rifiutati/aggressivi rischiano di sviluppare problemi di esteriorizzazione, mentre i bambini rifiutati/trascurati corrono il pericolo di sviluppare problemi di interiorizzazione.

57 (Rubin, Bukowski, Parker, 1998; Slee, Rigby, 1998). I problemi di esteriorizzazione comprendono tratti come l'ostilità interpersonale, la tendenza alla disgregazione, la mancanza di controllo degli impulsi e la delinquenza; – i bambini che presentano queste caratteristiche sono impegnati in numerose attività violente e asociali, possono diventare bulli e sfaticati e hanno probabilità di sviluppare varie difficoltà di adattamento a scuola, comprese le prestazioni insufficienti nello studio e l'abbandono precoce. In età adulta, accade che manifestino ancora tratti patologici.

58 (Rubin, Bukowski, Parker, 1998; Slee, Rigby, 1998). I problemi di interiorizzazione, invece, comprendono l'ansia, la solitudine, la depressione e la paura; – i bambini che manifestano questa tendenza, spesso oggetto di angherie, diventeranno individui socialmente isolati, con rari legami con altre persone e scarsa capacità di costruire relazioni con gli altri.

59 Perché abbiamo relazioni sociali ? (Schaffer, 2005) 1 - È vantaggioso sul piano della sopravvivenza 2 - Sostiene la definizione del senso di sé. – Il senso di sé si costruisce principalmente nel contesto relazionale, all'inizio con i genitori, in seguito sempre più di frequente con i pari. – L'opinione dei pari sul bambino e il modo in cui si comportano nei suoi confronti hanno un'enorme importanza, a partire dalla fascia prescolare fino all'adolescenza. Questo è il motivo per cui l'amicizia conta così tanto nell'infanzia: significa essere apprezzato e accettato e quindi aiuta a creare un senso positivo di sé.

60 Perché abbiamo relazioni sociali ? 3 - Favorisce lo sviluppo intellettuale – I bambini acquisiscano conoscenze dagli adulti, e dalle relazioni con i loro pari. – Quando i bambini affrontano un problema in gruppo progrediscono nella comprensione del problema stesso più di quanto non accada quando cercano di risolverlo da soli. Dover interagire con qualcuno che ha un'opinione diversa del problema stimola i bambini a esaminare le proprie idee e favorisce la nascita di un nuovo approccio, più adeguato alla soluzione del problema rispetto alle idee del singolo bambino. – la collaborazione tra pari, almeno in certe circostanze, rappresenta uno strumento efficace per l'apprendimento sia che il processo fondamentale implichi la cooperazione, sia che implichi la contrapposizione di opinioni differenti. – Certo è che una discussione a ruota libera tra bambini, ugualmente privi di conoscenza sul problema che stanno affrontando, sulle varie soluzioni che possono adottare genera nuove opportunità di comprensione e favorisce l'apprendimento nei singoli partecipanti. La collaborazione tra pari sembra far progredire tanto lo sviluppo cognitivo, quanto quello sociale (Howe, 1993).

61 Educazione motoria e Life skills Educare le Life skills attraverso il corpo:  coinvolge tutte le dimensioni della persona (pervasività);  permette al bambino di sperimentare tutte le funzioni del movimento: prassica, comunicativa, preventiva, ludica e adattativa (variabilità e interferenza contestuale);  interessa le dimensioni spazio-temporale, della logica, della lateralità, della dominanza e della convergenza;  sviluppa numerose abilità sociali;  aumenta la qualità delle relazioni tra i bambini (Kutnick, 2005).  L’intersoggettività positiva favorisce l’apprendimento delle Life skills.


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