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L’ECONOMIA-MONDO EUROPEA

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Presentazione sul tema: "L’ECONOMIA-MONDO EUROPEA"— Transcript della presentazione:

1 L’ECONOMIA-MONDO EUROPEA

2 INCREMENTO DEMOGRAFICO DEL 700
a migliori situazioni sanitarie (verso la fine del ‘600 ci furono grandi progressi nel campo della medicina quando si scoprirono sistemi di immunizzazione e di cura di malattie infettive come il vaiolo, che colpiva principalmente i bambini) e maggiore attenzione nella purezza dell’acqua e l’igiene personale contribuì molto al miglioramento della salute pubblica alla scomparsa delle frequenti epidemie di peste(l’ultima delle quali colpì Marsiglia tra il 1720 e 1723) e carestie dei secoli precedenti Anche se in modi diversi di paese in paese, il Mondo a partire dai primi decenni del 1700 assistette a un grande incremento demografico (66%) , dovuto principalmente: Miglioramento delle condizioni economiche e alimentari Aumento natalità Declino mortalità Aumento produzione agricola che mise in grado le campagne europee di alimentare una popolazione crescente Francesca Fiumana

3 «Rivoluzione agricola»
Grazi e a opere di bonifica o con la colonizzazione di ampi spazi disabitati Con l’ampliamento delle aree coltivate ESTENSIVA Ampliamento di produzione ottenuto per via: Con migliore sfruttamento del suolo INTENSIVA Grazie a tecniche più efficaci, migliori attrezzi, nuove coltivazioni Ciò portò gli storici a parlare di «Rivoluzione agricola» Francesca Fiumana

4 Trasformazioni fondamentali in Inghilterra tra 600 e 700:
Dissoluzione open field system (sistema dei campi aperti): formato da common lands (terre comuni), cioè appartenenti alla comunità, sulle quali le decisioni sopra le coltivazioni di ciascuna zona di terreno erano prese in comune tra vicini, nel rispetto delle tradizioni, erano prevalentemente usate dal popolo per pascolo e spigolatura. Si sviluppa il sistema delle ENCLOSURES (recinzioni) che crebbe nel 700, con cui si usurpavano le terre comuni, accorpandole in proprietà più grandi e chiudendole in recinti, a favore dei proprietari terrieri della borghesia mercantile. In particolare gli enclosure acts (leggi sulle recinzioni) che fra il 1700 e il 1810, il Parlamento inglese ha emanato danneggiarono principalmente i contadini, che così non potevano più usufruire dei benefici ricavati da quei terreni, favorendo i grandi proprietari terrieri. Infatti per le recinzioni era necessario sostenere spese di tipo privato ma anche legali, che scoraggiavano i piccoli proprietari terrieri. Così facendo si arrivo a distruggere interi ceti sociali come gli yeomen ( piccoli e medi proprietari indipendenti),che non potevano più competere con le aziende agricole che si andavano formando, e i cottagers (contadini poveri o senza terra) che sparite le terre comuni non poterono più usarle come sostentamento. Fiammetta Mancini

5 Integrazione tra cerealicultura e allevamento
Sostituzione della rotazione triennale a maggese: tre campi destinati a cereali invernali, cereali primaverili e uno lasciato a maggese. FORME PLURIENNALI: consiste nella variazione della specie agraria coltivata nello stesso appezzamento, al fine di migliorare o mantenere la fertilità del terreno e garantire, a parità di condizioni, una maggiore resa. Spesso si lasciavano anche, per alcuni periodi, appezzamenti destinati al pascolo del bestiame. La razionalizzazione della proprietà favori investimenti da parte degli imprenditori agricoli, tra cui il sistema di Norfolk: Sostituzione maggese con la coltivazione di piante foraggiere : ottenendo la completa rigenerazione del suolo e foraggio per il bestiame Integrazione tra cerealicultura e allevamento Si sviluppa, maggiormente, in questo periodo anche l’allevamento: che fornisce forza per il lavoro, carne e latte, con i suoi derivati. Fiammetta Mancini

6 Paesaggio Agrario Europeo
Innovazioni analoghe a quelle Inglesi in: Nessuna innovazione simile in: Paesi Bassi Europa Orientale Danimarca Europa Mediterranea (Spagna e Italia meridionale), in cui vi erano solo le colture specializzate arboree, su uno sfondo di latifondi e allevamento Germania Settentrionale (solo alcune zone) Ricca agricoltura francese, fondata su un intreccio fra piccola proprietà contadina e grande proprietà nobiliare Pianura Padana Solo in Inghilterra i cambiamenti e le innovazioni furono di tale portata da provocare la scomparsa della piccola proprietà terriera contadina: A causa del sistema delle enclosures i piccoli proprietari abbandonano i terreni; Si sviluppano grandi aziende agricole capitaliste: in cui l’imprenditore si limita a svolgere solamente funzioni direttive all’interno di essa, mentre tutti gli altri compiti sono attribuiti al personale salariato; Cosi coloro che hanno abbandonato i piccoli possedimenti terrieri diventano lavoratori salariati agricoli oppure operai di fabbrica. Fiammetta Mancini

7 Se l’agricoltura europea sei-settecentesca poté fornire adeguate risorse alimentari a una popolazione in crescita fu anche grazie alla: Diffusione di NUOVE COLTIVAZIONI FRUMENTO: il cereale più pregiato perché se ne ricavava pane bianco, riservato ai ricchi (la mensa contadina conosceva solo la SEGALE, che dava il pane nero, o le minestre di orzo, avena, sorgo, usati anche come foraggio per il bestiame. MAIS o GRANOTURCO: importato dal nuovo mondo e sempre più largamente coltivato nel Settecento. Consentiva rese per ettaro quasi doppie di quelle del frumento, e divenne (sotto forma di polenta o pane) un ingrediente fondamentale delle diete popolari. PATATA: insieme al mais, è uno degli ingredienti fondamentali della dieta popolare. La sua coltivazione si generalizzò a partire dalla seconda metà del Settecento. Proveniva dall’America meridionale e venne importata in Europa dagli spagnoli nel Cinquecento. Nel Settecento la coltura della patata divenne la risorsa fondamentale con cui l’agricoltura europea riuscì a vincere lo spettro delle carestie. ZUCCHERO, TE’, CACAO, CAFFE’: prodotti di importazione, non di prima sussistenza, il cui consumo crebbe nel Settecento. TABACCO: la sua coltivazione si diffuse nei Paesi Bassi, in Germania e in Italia. Francesca Fiumana

8 IL SISTEMA MANIFATTURIERO: L’INDUSTRIA A DOMICILIO
Industria a domicilio, manifattura dispersa o putting-out system sono vari termini utilizzati per indicare la cosiddetta PROTOINDUSTRIA. Essa si sviluppò tra il XVI e il XVII secolo e rappresenta la maggiore innovazione in campo industriale/manifatturiero del periodo diffusasi soprattutto in campo rurale o tessile. Si sviluppa prevalentemente in Inghilterra e Europa settentrionale. La zona più interessata fu la contea dello Yorkshire. Questo nuovo sistema manifatturiero ruotava esclusivamente attorno alla figura di un mercante-imprenditore e le botteghe artigiane o case dei singoli contadini dove si svolgeva l’attività artigianale (da qui appunto il termine “industria a domicilio”). La manifattura risultava pertanto “dispersa” e non più concentrata nelle industrie specializzate. Ecco come si svolgeva il processo: 1)il mercante imprenditore acquistava le materie prime grezze, da lavorare, e le portava a casa dei singoli contadini per la lavorazione, divenendo così un vero e proprio datore di lavoro per questi ultimi. Spesso il mercante era anche proprietario dei telai stessi. 2)I contadini lavoravano i prodotti che avevano ricevuto in affidamento creando il prodotto finito pronto per la vendita. 3)Il mercante-imprenditore acquistava dai contadini i prodotti finiti per poi andare a venderli ai mercati o ad altri mercanti. Cristian Balducci

9 VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA PROTOINDUSTRIA La protoindustria nacque nel XVI secolo per contrastare i rigidi regolamenti delle corporazioni (associazioni di lavoratori salariati che svolgevano lo stesso mestiere) e per aggirare i vari vincoli e divieti posti in essere dalle stesse corporazioni. La produzione artigianale, infatti, risultava limitata dei regolamenti corporativi perciò il settore dell’industria a domicilio divenne il settore più dinamico d’Europa nel seicento. VANTAGGI: ­ Basso costo della manodopera; ­Flessibilità: dal momento che non erano implicati grossi investimenti la produzione poteva essre aumentata o ridotta a seconda delle esigenze del mercato; ­Si faceva fronte alle necessità delle famiglie contadine povere che per guadagnare mettevano all’opera anche donne e bambini; ­Il mercante sfuggiva al controllo delle corporazioni. SVANTAGGI: ­Tecnologie rudimentali e bassa competenza dei lavoratori non consentivano produzione su larga scala. Cristian Balducci

10 PROTOINDUSTRIA E INDUSTRIA A CONFRONTO
PROTOINDUSTRIA INDUSTRIA INVESTIMENTO CAPITALE mercante-imprenditore imprenditore MATERIE PRIME E MACCHINARI nelle case contadine nelle fabbriche FLESSIBILITÀ alta molto bassa INNOVAZIONE molto ridotta molto elevata UTILIZZO DEL TERRITORIO dispersione concentrazione MANO D'OPERA contadini operai salariati La fine della proto industria si ha nel 1713 quando John Lombe fonda uno stabilimento dotato di una macchina per lavorare la seta che impiegava 300 operai. Cristian Balducci

11 Economia mondo nel XVIII secolo
Nel XVIII secolo ci fu una grande crescita degli scambi commerciali e l’Europa era al centro di questi scambi, esercitando il proprio predominio. Gli storici utilizzano il termine economia-mondo per indicare questo fenomeno, poiché vi era una gerarchia politica con un centro che controllava politicamente e commercialmente le periferie. All’interno di questo centro c’erano però altre gerarchie: infatti tra le principali economie europee c’era una forte competizione per avere sempre più controllo sui mercati internazionali, secondo la dottrina del mercantilismo, e per questo ci furono anche numerose guerre. Sofia Zavoli

12 L’Olanda, dopo essere stata la potenza maggiore del secolo precedente, iniziò un lento declino perché meno estesa e più debole militarmente. La Spagna e il Portogallo, non riuscirono a sfruttare le ricchezze provenienti dall’America perché tutto l’oro venne usato per coprire le spese dello stato e per pagare le importazioni. L’Inghilterra e la Francia utilizzarono invece i prodotti delle colonie come materie prime o come merce di esportazione. Inizialmente la Spagna aveva il monopolio sui commerci con l’America, ma la Francia e l’Inghilterra riuscirono a erodere questo monopolio sia con il contrabbando sia approfittando delle sconfitte nelle guerre che avevano luogo nel continente. Così gli inglesi e i francesi ottennero il monopolio dei commerci atlantici, a discapito di Olanda e Spagna. Sofia Zavoli

13 COMMERCI ATLANTICI E TRIANGOLARI
•La spagna gestiva i traffici con le sue colonie americane in regime di monopolio, imponendo loro di commerciare con altri e imponendo che ogni spedizione avvenisse con navi spagnole. •La Francia e l’Inghilterra tentarono di erodere tale monopolio: così con i trattati di Utrecht e Rastadt,che conclusero la guerra di successione spagnola ,la Gran Bretagna ottenne l’asiento ,ossia il monopolio del commercio di schiavi verso le colonie spagnole. •I commerci atlantici, si organizzarono durante la seconda metà del seicento e nel corso del settecento in una fitta rete di scambi tra Europa, Africa, America meridionale ,Caraibi e America settentrionale. •Il più importante di questi scambi era il commercio triangolare tra Europa ,Africa e Antille •All’inizio era solo un commercio bilaterale , poiché in Africa i mercanti locali vendevano schiavi in cambio di merci di produzione europea, nell’1500 con la colonizzazione del sud america si ampliò diventando il cosiddetto commercio triangolare. 1.I mercanti europei portano in Africa manufatti di vario genere ( vestiti,armi da fuoco, ecc), in cambio degli schiavi neri. 2.Gli schiavi vengono poi trasportati nelle Americhe ,in quello che si chiama “passaggio di mezzo”o tratta degli schiavi,per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero, cotone e tabacco. 3.Questi beni vengono poi riesportati in Europa per essere venduti. Anna Scalisi

14 INIZIO DI UN NUOVO COLONIALISMO IN ASIA
Già nel Seicento olandesi, portoghesi e inglesi avevano posto nel continente asiatico le loro basi commerciali per i traffici gestiti delle compagnie di navigazione. Solo nel secolo successivo il dominio commerciale instaurato nel continente si trasforma in sovranità coloniale con un processo che sarebbe durato fino all'Ottocento, detto colonialismo. Gli olandesi in particolare, che nel Seicento avevano ottenuto il primato nei commerci sovrastando i portoghesi nell'oceano Indiano, videro la loro supremazia sull'Oceano indiano messa in pericolo dalla potenza dell'East India Company inglese e la Compagnie des Indes francese. Nel corso del Settecento persero gran parte dei loro possedimenti, fino a veder i loro terreni ridotti all'area indonesiana (isola di Giava). Qui si specializzarono nella produzione di caffè e canna da zucchero, sfruttando la manodopera locale. Federica Presti

15 I flussi di traffici commerciali principali erano due: - il traffico verso l'Europa nel quale erano trasportati: tessuti di cotone ,seta, spezie, pepe, tè, tinture; tutto ciò che arrivava in Europa era pagato con metalli preziosi; - il traffico interasiatico (o country trade) il quale collegava le regioni del Mar Rosso, del Golfo Persico, l'India, l'Indonesia e Canton, ovvero il solo porto cinese aperto ai commerci con gli occidentali. Gli olandesi nel corso del Settecento persero gran parte dei loro possedimenti, fino a veder i loro terreni ridotti all'area indonesiana (isola di Giava). Qui si specializzarono nella produzione di caffè e canna da zucchero, sfruttando la manodopera locale. Federica Presti

16 ESPANSIONISMO ANGLO-FRANCESE IN INDIA
In India in seguito alla morte dell'imperatore Aurangzeb , la situazione politica si complica, a causa delle lotte interne fra principi, fra religioni e portò al decadimento dell'Impero musulmano moghul. Ne approfittarono gli inglesi e francesi che riuscirono ad imporre la loro supremazia su aree diverse dell'India, talvolta ricorrendo alle armi. In particolare: -nel 1757, il generale Robert Clive sconfigge il principe del Bengala a Plassey portando il dominio inglese nella zona; -fra le potenze inglese e fracese si scatenano dei conflitti che sfociano nella guerra dei Sette anni; i francesi rimangono sconfitti e mantengono solo la base di Pondicherry; gli inglesi mantengono i loro domini sull'India, gestiti dall'East India Company. Federica Presti

17 LA GUERRA DEI SETTE ANNI
Nel Settecento la Francia e l’Inghilterra rappresentarono le maggiori potenze commerciali e di conseguenza entrarono in contrasto fra di loro; così ebbe inizio un conflitto che vide prevalere nettamente la Gran Bretagna. L’arcipelago delle Antille (colonizzato da inglesi, francesi, olandesi e danesi e importante, a partire dal Seicento, per la coltivazione della canna da zucchero) e le colonie settentrionali furono i luoghi principali in cui avvennero gli scontri. Quello decisivo si ebbe con la guerra dei Sette anni, che si svolse tra il 1756 e il 1763 e che fu definita da uno storico (Winston Churchill) come la prima vera guerra mondiale, poiché vide protagoniste da una parte la Francia schierata con Russia, Austria, Svezia, Sassonia Polonia e Spagna, e dall’altra la Gran Bretagna alleata con la Prussia. Inoltre non fu combattuta solo in Europa, ma anche in india e nel Nord America. Gli inglesi vinsero lo scontro, soprattutto grazie a una formidabile macchina da guerra di cui disponevano e ad un valoroso condottiero, il re Federico II. Nel 1763 fu stipulata la pace di Parigi, con la quale la potenza dominante ottenne il Canada e la Louisiana a est del Mississippi (la Florida degli spagnoli); in questo modo la presenza dei francesi nelle Americhe fu ridotta alle Antille. Daniela Cutrignelli


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