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Emma Castelnuovo (Roma, 1923? Figlia di Guido Castelnuovo, si è occupata di didattica della matematica collaborando anche con Bruno de FinettiRoma 1923Guido.

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1 Emma Castelnuovo (Roma, 1923? Figlia di Guido Castelnuovo, si è occupata di didattica della matematica collaborando anche con Bruno de FinettiRoma 1923Guido CastelnuovoBruno de Finetti

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3 “ Per scoprire che studiare Matematica può essere interessante, stimolante, avvincente " a cura della Prof. Maria Cristina Sbarbati Finalmente ! Sono....i nuovi libri di Emma Castelnuovo per la scuola secondaria di primo grado.. Anche se non avessero avuto la copertina e il nome dell’Autrice, li avrei riconosciuti ugualmente fra mille! Lo stile è inconfondibile :Emma si rivolge ai ragazzi e con un linguaggio essenziale e penetrante “racconta” la Matematica in un continuo cercare e trovare contatti con la realtà per aiutarli e guidarli nel comprendere problemi e aspetti di vita quotidiana. Chi come me ha avuto una consuetudine con i libri di Emma, dimenticavo di dire che sono una “vecchia “ insegnante, sfogliando le pagine dei nuovi testi trova sempre la “vivacità” di un tempo ma arricchita sapientemente : la veste tipografica è più accattivante e pone in risalto con pennellate di colore le “proprietà”, le “definizioni “, le “ analogie”, …Ogni volume è facilmente consultabile anche dal più “ sprovveduto “ degli alunni: pratica la suddivisione in teoria ed esercizi visualizzati in colore diverso. Al termine di ogni capitolo di teoria Emma introduce, questa è una novità rispetto alle precedenti edizioni, due schede dal titolo “Controllo se ho capito” e “ Per saperne di più” che invitano gli alunni ad autovalutarsi la prima e a curiosare nei meandri della Matematica la seconda. Sempre presenti le schede storiche all’inizio e al termine di ogni argomento: le fonti sono essenziali e importanti perché i ragazzi possano scoprire il passato, vivere il presente ed inventare il futuro !

4 Che dire degli esercizi : nulla! Sono splendidi come al solito! Qualcuno forse si chiederà : “ Perché splendidi ? “…….. Guidano alla creatività, invitano a pensare, non sono ripetitivi, i primi fanno da guida per risolvere i successivi e compaiono nella giusta quantità : “ infatti non è il numero degli esercizi svolti a rendere l’allievo padrone dell’argomento, ma, piuttosto, la capacità di applicare quanto si è appreso a situazioni diverse“. L’eserciziario di ogni argomento indica ad ogni alunno il cammino da seguire: “verifico le mie conoscenze, applico per imparare, mi esercito ancora, approfondisco“, e lo rende protagonista di una continua “ ricerca “. Dimenticavo le ultime novità….Le Attività di Laboratorio: quante idee e curiosità per un laboratorio di Matematica da realizzare anche per classi parallele ! Ed.....il Laboratorio di Informatica che suggerisce agli alunni l’uso ragionato di Excel e delle sue applicazioni. Numerose le Schede Interdisciplinari che offrono ad alunni e docenti un modo di pensare “ diverso dal solito”.Il testo infine sarà corredato da un'utilissima Guida per impostare il lavoro secondo le esigenze della scolaresca. E la Riforma Moratti ? Il testo di Emma Castelnuovo è per la SCUOLA DI OGGI !

5 In contatto con la realtà La mia non vuole essere una presentazione effettuata in occasione delle “prossime nuove adozioni”, ne vuole che ciascuno di voi venga afflitto dalla ormai diffusissima “sindrome acuta da adozione”, ma si pregia di essere la socializzazione di una linea didattica valida, insostituibile ed efficace quale quella che da tanti anni ci offre Emma Castelnuovo. Chi non la conosce…… il suo Papa’ era il grande matematico Guido Castelnuovo al quale è intitolato l’edificio del Dipartimento di Matematica dell’Università degli Studi di Roma “ La Sapienza”. Emma, matematico ed insegnante di grande esperienza ha dedicato tutta la sua vita alla didattica, “fermandosi”ad insegnare in una fascia d’età forse la più delicata e coinvolgente in cui un insegnante possa operare: quella delle indecisioni, del bambino che diviene ragazzo, delle tempeste ormonali… Ma non divaghiamo e torniamo ai primi PENSIERI. Parlare di Emma Castelnuovo vuol dire parlare di Storia dell’insegnamento durante un secolo: Lei ha “visto tutte le riforme“, tutti i tipi di scuola e nessuno meglio di Lei può proporci una linea didattica al passo con i tempi perché lei è stata, lo è e sarà sempre MODERNA ma soprattutto GIOVANE perché è nella mente dei GIOVANI. Nella sua linea didattica ha ritenuto opportuno di far riferimento non ad una sola metodologia ma alla giusta ed efficace interazione di alcune linee metodologiche quali: Metodologia dell’esperienza promuovendo attività che sollecitino l’iniziativa dell’alunno, il progressivo contatto con la realtà, l’analisi dell’esperienza, dei pensieri e dei sentimenti da essa suscitati. Metodologia della comunicazione offrendo attività che possano condurre il ragazzo a potenziare le proprie capacità di ascoltare, parlare, leggere e scrivere, sì scrivere anche in matematica e tutto attraverso un lessico semplice ma efficace! Metodologia della ricerca stimolando l’alunno a formulare ipotesi, invitandolo a raccogliere dati, organizzarli, selezionarli e verificare l’ipotesi iniziale. Metodologia del rinforzo strutturando e programmando obiettivi rispondenti alle reali potenzialità dell’alunno con conseguente gratificazione e spronandolo all’acquisizione di un metodo di autovalutazione e valutazione.DOVE trovare tutto questo? Emma Castelnuovo ci propone attraverso i NUOVI LIBRI per la scuola media qualcosa di interessante e di pregevole al tempo stesso.Analizziamoli nella veste tipografica e nella loro suddivisione tematica. La suddivisione tematica è aderente ad un percorso didattico di massima e comunque rispondente alle esigenze dettate dalla riforma. Il testo infatti garantisce il processo di personalizzazione degli interventi formativi che l’occhio esperto del Docente saprà cercare all’interno delle proposte offerte dall’Autrice. Si fa un gran parlare di Portfolio: esso si costruisce gradualmente con la partecipazione degli allievi e della famiglia e la sua compilazione segna i momenti importanti di un processo di crescita culturale e di maturazione individuale. Emma offre idee per produrre i documenti delle competenze individuali, per costruire con materiale semplice quanto possa attivare, in ciascun alunno, processi di apprendimento opportunamente utili a sviluppare riflessioni personali, capacità di comunicazione adeguata e originale ed a sollecitare interessi e curiosità. E’ SUFFICIENTE CERCARLO!!!!!! Le diapositive che seguono sono informative e divulgative della linea didattica singolare ed efficace, già presente sin dalla prima edizione dei testi ed oggi cosi attuali se visti alla luce della Riforma.diapositive

6 Omaggio a Emma Castelnuovo "NON SONO LE FIGURE FISSE AD ESSERE INTERESSANTI" ora, se fosse possibile trarre dal discorso fatto da Emma Castelnuovo durante la prima giornata del Festival della Matematica una sola frase (e vi assicuro che sono stata davvero tentata di trascriverlo tutto!!!), per me sarebbe questa.. sarà che ultimamente sto diventando davvero bravina col Cabrì (un programma di geometria dinamica), ma sono assolutamente d'accordo.. e poi il problema dello spago ormai è un classico!! [se io tengo uno spago con quattro dita a formare un rettangolo e poi cambio la forma del rettangolo, il perimetro ovviamente è lo stesso, ma l'area? beh, diciamo che il 90% delle persone affermano con certezza che anche l'area rimane uguale.. del resto, se l'altezza aumenta un po' la base diminuisce, quindi... ecco, invece non è vero per niente! perché come si può facilmente vedere col caso limite posso avere un "rettangolo degenere" (in pratica quando diventa un segmento) di perimetro uguale a quello di partenza ma di area nulla!!!] BIO: Emma Castelnuovo ha studiato presso l'Istituto di Matematica dell'Università di Roma attualmente intitolato a suo padre, Guido Castelnuovo, importante studioso di Probabilità e "padre fondatore" della scuola italiana di Geometria. Qui si laurea, nel 1936, in Matematica con una tesi di Geometria algebrica. Nel 1938 risulta vincitrice del concorso per insegnare nella scuola secondaria, ma non ottiene la cattedra a causa delle leggi razziali vigenti durante il periodo fascista. Dopo la liberazione di Roma (4 giugno 1944) ottiene la cattedra in una scuola media statale. Nello stesso anno fonda insieme ad altri colleghi l'Istituto Romano di Cultura Matematica.. E' del 1946 un articolo su "Il metodo intuitivo per insegnare la Geometria nel Primo Ciclo della Scuola Secondaria", che lei dice, con particolare orgoglio, di aver pubblicato "senza chiedere il permesso a nessuno" in riferimento al regime subito fino ad allora. Tra il '71 e il '74 organizza Roma un'esposizione di lavori dei suoi alunni; queste esposizioni daranno vita alle due pubblicazioni: "Documenti di un'esposizione matematica" nel 1972 e "Matematica della realtà" nel 1976. Nel 1993 pubblica il libro di divulgazione "Pentole, ombre e formiche. In viaggio con la Matematica". (tratto da un'intervista del 2003) A cosa serve oggi per lei la Matematica nella società? Mi sembra una domanda assurda, perché lo sappiamo benissimo che serve moltissimo, però l’insegnamento della Matematica è rimasto molto arretrato. Non parlo dell’Italia, parlo di tutti i Paesi. Direi che l’Italia, per quello che riguarda l’insegnamento della Matematica nella scuola media è fuori di dubbio all’avanguardia per i programmi del ’79. Il nuovo ministro può fare e dire quello che vuole, ma quei programmi sono ben noti dappertutto perché sono proprio dei programmi – come dire – non specifici, non dettagliati, ma dalle idee larghe. Quindi, mentre a qualcuno, a qualche insegnante, possono rimanere difficili proprio perché non ci sono i dettagli, ad altri, agli insegnanti aperti, riescono belli e interessanti proprio perché sono aperti e uno può insegnare come vuole. L’Italia, dobbiamo tutti riconoscerlo, ha sempre avuto una grande libertà nella scuola secondaria. Abbiamo avuto la libertà, forse anche perché mancano gli ispettori! In tutta la mia carriera forse ne ho visto uno il primo anno. Poi niente, e uno può fare, e infatti l’ho fatto, le pazzie che vuole. Comunque, oggi come oggi, quello su cui si deve insistere a mio avviso è la fantasia che occorre per fare il matematico, perché, con i mezzi formidabili che abbiamo, ci sono tante, a volte troppe, informazioni e bisogna saperle scegliere, e ci vuole anche il posto per l'intuizione e la fantasia del matematico. Traduzione dell' articolo "Un encuentro special" di Carla Degli Esposti - Madrid, Febbraio 2004 "Io ero una studentessa del terzo anno della facoltà di matematica a Roma, all’istituto Guido Castelnuovo, è chiaro che sono molto incuriosita da questa “Esposizione” e anche dal cognome noto dell’insegnante che la organizza: Emma Castelnuovo. Mi chiedo cosa esporranno dei ragazzini di scuola media: forse diranno qualche teorema a memoria, forse faranno una specie di recita davanti a genitori compiaciuti. La mia esperienza scolastica non riesce a suggerirmi altro e decido di andare a vedere. E’ passato tanto tempo da quel lontano giorno di maggio, eppure ancora oggi faccio fatica ad esprimere quello che mi è successo quando sono salita al quarto piano della scuola media Tasso e mi sono trovata davanti bambinetti e ragazzi che avevano requisito tutte le aule del piano e mostravano a un vastissimo pubblico, con grande sicurezza, apparecchiature più o meno semplici costruite da loro. Con un linguaggio e dei ragionamenti comprensibili spiegavano, anche a illustri professori universitari, ricordo fra i visitatori Lucio Lombardo Radice e Bruno De Finetti, questioni matematiche molto difficili. Si veniva condotti dalla matematica a parlare di arte, di storia, di economia, di geografia, di fisica, di botanica, di chimica, insomma si sentiva, si percepiva un grande amore per la vita grazie ad una matematica resa accessibile a tutti e legata alla realtà. E’ stata come una folgorazione! quel giorno ho capito che dovevo rivedere tutto quello che avevo studiato, fino ad allora, con occhi nuovi, ho capito che il pensiero matematico è altro da quell’impostazione rigida alla quale ero stata educata. [...] A capire che fino ad allora ero vissuta di fantasie, che insegnare è una vera arte, che la conoscenza di una disciplina nelle sue forme più alte è fondamentale anche per insegnare alla scuola media, che ci vuole rigore e umanità nel rapporto con gli alunni. Di più ancora: che la matematica può arrivare all’intelletto partendo dalle mani, che si deve usare un linguaggio semplice ma efficace per parlare ai ragazzi, che guardare il mondo con gli occhi della matematica crea vere emozioni". PS: se volete saperne di più sul Festival della Matematica (quantomeno sulla prima giornata) potete curiosare sul blog di Elena http://matematica2005.splinder.com/ che ha fatto foto a tutto spiano come un'invasata!!http://matematica2005.splinder.com/ (per Elena: tesoro! lo sai quanto ti voglio bene!! e poi ho detto COME un'invasata, non che lo sei davvero! ;oD..ma chi prendo in giro? tanto lo sappiamo che sembravamo TUTTI invasati.. praticamente una classe delle elementari in gita al luna park!!)


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