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Adolescenza 2.0 Essere ragazzi e ragazze nel mondo che cambia e ci cambia. Strumenti per capire ed essere d’aiuto. Dott.ssa Panciroli Chiara

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Presentazione sul tema: "Adolescenza 2.0 Essere ragazzi e ragazze nel mondo che cambia e ci cambia. Strumenti per capire ed essere d’aiuto. Dott.ssa Panciroli Chiara"— Transcript della presentazione:

1 Adolescenza 2.0 Essere ragazzi e ragazze nel mondo che cambia e ci cambia. Strumenti per capire ed essere d’aiuto. Dott.ssa Panciroli Chiara pancirolich@yahoo.it Chiara Panciroli 2

2 Cosa facciamo stasera Cosa è l’Adolescenza? L’importanza della famiglia Scenari Adolescenti Ragazzi nella Rete Domande e commenti Chiara Panciroli 3

3 Carta d’identità Con il termine preadolescenza si intende un'età dell'individuo inclusa tra i 10 e i 12 anni. Si differenzia dall'adolescenza, che è il periodo successivo, che varia a seconda dei sessi, ed è compresa tra i 12 e i 18 anni, suddiviso a sua volta in prima adolescenza, che va dai 12 ai 15 anni, e in seconda adolescenza, compresa tra i 15 e i 18 anni.adolescenza Chiara Panciroli 4 L’Adolescenza

4 Caratteristiche preadolescenziali Quest'età è differente dall'adolescenza vera e propria, poiché in teoria i cambiamenti fisici (dovuti agli ormoni risvegliati nel corpo) cominciano appena ad accennarsi. L'adolescenza è l'età in bilico tra l'infanzia e l'età adulta, invece la preadolescenza è l'età in bilico tra l'infanzia e l'adolescenza.ormoniinfanzia Il preadolescente pensa maggiormente come un bambino, le caratteristiche che lo differenziano da esso fisicamente sono l'altezza e un l’accenno a cambiamenti delle caratteristiche sessuali secondarie che si faranno più evidenti in adolescenza: seno, voce, peluria... Il preadolescente si rende conto che sta cambiando, ma resta ancora forte e coerente il modello di infanzia, la messa in discussione della famiglia e il processo di separazione-identificazione arriva con l’adolescenza Quest'età comunque è molto breve, poiché dopo questi piccoli cambiamenti il corpo continua a cambiare sempre più velocemente e l'arrivo del menarca nelle femmine e dello spermarca nei maschi segnano la fine della preadolescenza e l'inizio dell'adolescenza vera e propria.menarca Chiara Panciroli 5 L’Adolescenza

5 Cosa non è: Non è una malattia. Cos’è: L’adolescenza è la fase della vita che apre le porte al mondo adulto. È un periodo di grande crescita e di forti cambiamenti: l’adolescente si trova a sperimentare la propria individualità all’interno della famiglia da cui vuole autonomia e comprensione Chiara Panciroli 6 L’Adolescenza

6 Adolescenza, Sviluppo Biologico: E’ con la pubertà che inizia l’adolescenza, il rapido accrescimento corporeo e la maturazione sessuale hanno una profonda risonanza psicologica; l’adolescente segue con grande attenzione la propria evoluzione fisica tanto desiderata come segno dell’entrata nell’età adulta, così come motivo d’ansia perché non se ne conosce l’esito finale. Oltre alla maturazione dei caratteri sessuali secondari, i ragazzi cominciano a sviluppare il pensiero ipotetico-deduttivo che gli permette di esaminare e criticare le opinioni e i comportamenti degli altri e iniziano a riflettere sui valori trasmessi dalla famiglia e dalla società. Chiara Panciroli 7 L’Adolescenza

7 Adolescenza, Sviluppo Sociale L’evoluzione del concetto di sé nell’adolescente passa attraverso le interazioni sociali che in questo periodo diventano fondamentali: la famiglia, gli amici, la scuola, la comunità in cui si vive sono tutti scenari sociali dove si apprendono/si sperimentano i concetti di amicizia, autonomia, giustizia, moralità. La capacità di mettersi nei panni degli altri forma nell’adolescente il senso di cooperazione, di mutuo rispetto e senso del gruppo. Lo sviluppo sociale può essere considerato come l’insieme dei processi attraverso i quali le caratteristiche della persona e dell’ambiente interagiscono per produrre costanza e cambiamento nella vita dell’adolescente. Chiara Panciroli 8 L’Adolescenza

8 Quando finisceee??? Compiti evolutivi dell’adolescente (Havighurst) – Autonomia: indipendenza emotiva ed economica – Identità: conoscere i propri limiti e risorse, acquisire un sistema di valori e una coscienza etica come guida del proprio comportamento – Intimità relazionale: instaurare relazioni nuove e più mature con i coetanei – Sessualità: accettare il proprio corpo e utilizzarlo in modo efficace – Cambiamenti del ruolo sociale: competenza civica e desiderare e acquisire un comportamento socialmente responsabile – Successo scolastico/lavorativo: orientarsi e/o prepararsi per una occupazione professionale Chiara Panciroli 9 L’Adolescenza

9 Fattore protettivo: la famiglia La famiglia è il primo contesto sociale in cui si confronta il bambino e quindi  i genitori hanno una forte incidenza sul modello relazionale che il bambino impara in famiglia e usa confrontandosi con altri ambienti sociali (es. scuola, amici, parrocchia…) Chiara Panciroli 10 L’Adolescenza

10 Come agisce la famiglia sui figli? I genitori hanno una forte incidenza sul modello relazionale che il bambino impara e usa poi negli altri contesti sociali: I GENITORI SONO UN MODELLO. La famiglia veicola diversi fattori protettivi e promotori di comportamenti futuri salutari: – elementi di empatia emotiva ATTACCAMENTO SUPPORTO VICINANZA – elementi di stile autorevole ATTENZIONE INFORMAZIONE MONITORING Come si comunica e come si gestiscono i conflitti e le emozioni: I GENITORI INSEGNANO COME SI PASSANO LE TEMPESTE Chiara Panciroli 11 L’Adolescenza

11 Come la famiglia influenza in modo specifico? Attraverso i modelli di comportamenti positivi che l’adulto propone in contrasto con quelli a rischio/inefficaci Con comportamenti salutari (non fumare, rispetto delle regole, non guidare in modo pericoloso…) Con disapprovazione esplicita nei confronti di comportamenti a rischio/problematici Chiara Panciroli 12

12 Come la famiglia influenza in modo generale? Con il proprio stile educativo Con adeguata supervisione dei comportamenti dei figli attraverso regole esplicite di cui si chiede rispetto Con disponibilità al dialogo e confronto Chiara Panciroli 13 L’Adolescenza

13 Separazione/Individuazione: l’Adolescente è chiamato a rendersi progressivamente indipendente a livello affettivo e intellettuale dai genitori La maggior preoccupazione per un ragazzo che sta crescendo è quella di trovare la sua IDENTITA’: attiva cioè quello che si chiama processo di SEPARAZIONE-INDIVIDUAZIONE. Separazione da chi? Naturalmente dall’ambiente in cui è cresciuto che è quello della famiglia…perché? Perché è spinto a provarsi al di fuori del NIDO per provare la sua capacità di vivere e realizzarsi in altri ambiti sociali. Individuazione consiste nel conquistare le capacità cognitive e affettive per avere consapevolezza della propria identità: potenzialità, limiti e la propria storia aprendo lo sguardo al futuro. Nell’adolescenza, invece si comincia a voler fare di testa propria, a voler sviluppare un proprio pensiero sulle cose, a volere avere un proprio modo di fare diverso da mamma e papà per potere cominciare a camminare con le proprie gambe….ma qui nascono problemi! Si è combattuti tra IL LASCIARE FARE e L’IMPEDIRE DI FARE. Allora proviamo a riflettere su alcune cose : Chiara Panciroli 14 Scenari Adolescenti

14 Separazione/Individuazione L’adolescente non è un adulto! È un “L’AURORA DI UN ADULTO NEL CREPUSCOLO DI UN BAMBINO”, è come una seconda nascita sono come dei neonati impegnati in un lungo lavoro di autodefinizione….sono pieni di voglia di fare, ma sono fragili! La famiglia è conforto e ostacolo: è una certezza nei momenti di bisogno, ma è un muro nei divieti e nelle regole…un primo suggerimento è quello di avere un EQUILIBRIO EDUCATIVO, di essere dei genitori AUTOREVOLI, non AUTORITARI…la famiglia dovrebbe essere CONFORTO e PALESTRA. Genitori coerenti nel loro modo di agire, portatori di regole chiare, con buone capacità di ascolto, che promuovano il dialogo e che testimoniano le capacità di riconoscere e comprendere le emozioni dei figli (funzione riflessiva) Promuovere la socializzazione e organizzare esperienze adeguate dove ci sia separazione dai figli Chiara Panciroli 15 Scenari Adolescenti

15 Mentalizzazione del Sé Corporeo: i cambiamenti corporei della pubertà richiedono all’adolescente di costruire mentalmente e di poter pensare una nuova immagine di sé. L’adolescente si trova a dover cambiare l’idea del suo corpo asessuato e idealizzato dell’infanzia: la maturazione sessuale biologica porta alla necessità di rappresentare il proprio corpo a livello affettivo che sappia comprendere i nuovi sentimenti di timori, attese e desiderio. Spesso capita di incontrare ragazzi che cercano di difendersi da questo compito investendo molto su attività mentali (come lo studio) o al contrario che se ne curano in maniera ossessiva: pettinandolo, truccandolo o provandolo con attività sportiva eccessiva. Il corpo può essere visto a tre dimensioni:  Corpo dei bisogni primari: mangiare e dormire  Corpo del desiderio: che ricerca prima nella figura materna, poi nella persona di cui si innamora  Corpo simbolico: che è quello che si accetta di mostrare al mondo esterno La difficoltà è quella di integrare queste tre dimensioni Chiara Panciroli 16 Scenari Adolescenti

16 Mentalizzazione del Sé Corporeo L’adulto significativo deve svolgere un compito molto delicato: rassicurare i ragazzi su ciò che sta accadendo ai loro corpi. Aiutarli a ragionare sulla funzione procreativa ed accettare che il corpo si completerà con l’incontro di un’altra persona del sesso opposto. Questo permette di riflettere sulla sessualità in maniera profonda aprendo anche ai sentimenti che questo incontro sottende. Anche in questo caso accanto al dialogo sarà necessario che i genitori siano modello: un po’ saranno imitati da loro, un po’ criticati, ma saranno comunque d’aiuto al raggiungimento del loro compito evolutivo come punto di riferimento. Poi un po’ di curiosità in sospensione di giudizio: riuscire a conoscerli in un senso profondo, interessarsi dei loro modi di ingrassare, dimagrire, truccare, dipingere, tatuare il corpo è un buon modo per iniziare un dialogo. Chiara Panciroli 17 Scenari Adolescenti

17 Definizione e formazione di Valori: costruire attraverso l’incontro con l’altro il proprio modello valoriale e senso etico che guida le azioni. Con l’allontanamento dalla famiglia l’adolescente è chiamato a costruire un sistema di valori che guidino le sue azioni. Partendo così dall’identità di genere si costruisce il proprio modello valoriale e senso etico. Questo processo avviene con l’incontro con gli altri: il gruppo dei pari nel quale l’adolescente ricerca la sua identità non con il desiderio di omologarsi, ma con quello di RICONOSCERSI come appartenente ad una rete di relazioni. L’incontro con adulti significativi: insegnanti, allenatori, catechisti, nonni..dei quali l’adolescente si fida e con i quali si confronta. Il difficile nel processo di maturazione è scegliere: avere varie luci (valori) che ti possono guidare e DECIDERE (quindi tagliare/rinunciare a qualcosa che non scegli) le luci più adatte a te. Chiara Panciroli 18 Scenari Adolescenti

18 Definizione e formazione di Valori Aiutare i ragazzi a scegliere significa: 1. Presentare chiaramente quello che sono i valori che ci guidano come persone/genitori 2. NON INDICARE la via giusta da intraprendere, ma METTERE IN EVIDENZA i vantaggi e gli svantaggi dello scegliere una via piuttosto che un’altra 3. Valorizzare ed esercitare la capacità di comprendere in modo approfondito le situazioni 4. Attraverso gli stimoli della quotidianità fare esercizio di analisi-conoscenza- decisione 5. Questo presuppone che c’è la crescita parallela tra genitore e figli: il genitore cambia il suo modo di comunicare: è diverso tra il figlio bambino e il figlio adolescente…e anche il figlio che osserva questo passaggio in cui anche i genitori cambiano modo di comunicare capisce che è nell’ordine naturale delle cose cambiare e si tranquillizza. Chiara Panciroli 19 Scenari Adolescenti

19 Ragazzi nella rete: qualche definizione Nativi digitali: la generazione nata dopo il 1991 cresciuta con il computer, con l’I-Pod, gli smart Phone e i touchscreen (2.0); tecnologia che entra in tutti gli aspetti della vita: lavoro, studio, divertimento e necessità comunicative. Immigrati digitali: adulti che hanno dovuto imparare a cambiare il loro modo di lavorare, comunicare e divertirsi attraverso le nuove tecnologie..ma anche adulti che le hanno inventate! WWW: World Wide Web, rete di grandezza mondiale il cui ritmo di penetrazione (quota di tempo perché una nuova tecnologia venga assimilata da 50 milioni di persone) rimane impressionante: per la radio 38 anni, per la tv 13, per il Web 4, per fb 3,8, per l’I-Pad 2 e per Google 88 giorni. Cyberbullismo: tramite sms, foto, video, telefonate anonime, e-mail, persecuzioni delle chat room, annunci su web. Sexting: da sex sesso e texting inviare messaggi, scambio di immagini e/o testo a scopo sessuale, riguarda soprattutto le ragazze Gambling: gioco d’azzardo che ad oggi è accessibile on line IAD: Internet Addiction Disorder Chiara Panciroli 20 Ragazzi nella Rete

20 Funzioni delle nuove tecnologie per i nativi digitali Per i nativi digitali le nuove tecnologie assolvono le funzioni: 1. Ludica dove rientrano i vari tipi di videogame che aprono uno spazio di tipo ricreativo e di svago. 2. Partecipativa: costituita da piattaforme i cui contenuti vengono generati dagli utenti (Youtube, Instagram e alla loro possibilità di pubblicare foto e video) 3. Utilitaristica, dove la ricerca delle informazioni è sempre a disposizione (per scuola o per vita di tutti i giorni) 4. Intima-relazionale: risponde all’esigenza di mantenere rapporti con le altre persone, è esercitata principalmente dai social network, ma anche dai giochi che prevedono una chat. Tutte le aree sono caratterizzate dal complesso rapporto tra:  Mondo reale: caratterizzato da ruoli, compiti e regole  Mondo Immaginario: fantasie, sogni e desideri  Mondo VIRTUALE: “come se”, ci si muove in una dimensione non reale, ma come se lo fosse Chiara Panciroli 21 Ragazzi nella Rete

21 Nella dimensione Intima-Relazionale Il Computer come “cura per la vergogna”: l’adolescente verifica le sue capacità relazionali senza portare con sé la corporeità con la quale non ha ancora preso confidenza; inoltre uno schermo aiuta a dire ciò che di persona sarebbe difficile. Il profilo di facebook: nuovo manifesto dell’appartenenza ad un gruppo, stessi selfie, stesse frasi, stesse emoticon..linguaggio emotivamente povero, ma molto coeso. L’essere sempre in contatto: per l’adolescente è importante sapere di esistere nella mente dei coetanei, in quello spazio c’è posto per accogliere le loro preoccupazioni, le sofferenze, la rabbia e la ribellione. La memoria digitale: come era per noi il diario segreto e le lettere..i ricordi viaggiano costantemente con loro nei telefoni cellulari Tutto subito: l’adolescente crede che tutto sia gestibile nell’immediato. In realtà questo non sempre è così perché entra in gioco la responsabilità dell’altro nel rispondere, nel tenere vivo il contatto. Espone alle frustrazioni. Chiara Panciroli 22 Ragazzi nella Rete

22 La tecnologia non è il male, lo può essere il suo utilizzo disfunzionale! La RETE va pensata come uno spazio che mette in contatto il mondo interno dei ragazzi (pensieri-sentimenti-modi di essere) con il mondo esterno (amici e relazioni) favorendo il desiderio di scoprire, di sperimentare parti di sé proprio come fanno i bambini attraverso il gioco. Dove il suo utilizzo è disfunzionale ci può essere:  Violazione della privacy, falsificazione delle informazioni e dei profili (fake), amplificazione delle notizie come succede nel Cyberbullismo o nel sexting  Utilizzo indiscriminato e rigido del computer che porta all’isolamento, alla compromissione della relazione con gli altri e alla perdita del contatto con la realtà: hikikomori-di 1 milione di giovani nipponici “rannicchiati in sé stessi”  Linguaggio emoticons (emotion e icon) dove le emozioni sono espresse con delle faccine che non riescono a dipingere del tutto le emozioni più profonde  Sapienti senza essere sapienti (cit. Andreoli) perché gli adolescenti, ma anche gli adulti dovrebbero fare uno sforzo mnemonico se ci sono i motori di ricerca a farlo? Chiara Panciroli 23 Ragazzi nella Rete

23 La genitorialità digitale Cambiamo attraverso il mondo che viviamo, attraverso gli strumenti che utilizziamo Nietzsche Dobbiamo necessariamente arricchire la nostra genitorialità allargando la base sicura anche nell’ambiente on line: DIGITAL PARENTING CHECKLIST 1. Riflettere su come guidare la vostra famiglia nel mondo virtuale allo stesso modo che nel mondo reale 2. Apprendere alcune delle tecnologie con le quali i vostri figli si divertono 3. Parlate con i vostri amici e con la famiglia su come aiutano i loro ragazzi ad utilizzare il mondo digitale: potete apprendere suggerimenti utili 4. Cercate di non utilizzare la tecnologia come la vostra baby-sitter, comunque supervisionate 5. Non temete di imporre limiti e regole, specialmente per i più piccoli 6. Sfruttate al meglio gli strumenti come il Controllo Genitoriale, opzioni di Safesearch e controllo della privacy Chiara Panciroli 24 Ragazzi nella Rete

24 La genitorialità digitale 2 7. Rendere le questioni digitali parte della vita quotidiana 8. Non esitate a parlare agli adolescenti di argomenti difficili come il cyberbullismo, il sexting e la violazione del copyright 9. Mantenere il dialogo mostrando ai vostri figli di comprendere quanto sia importante la tecnologia e rassicurateli sulla possibilità di confidarvi qualsiasi cosa li spaventi nel mondo virtuale Chiara Panciroli 25 Ragazzi nella Rete

25 I figli chiedono genitori passabili Bettelheim genitori pensanti Pietropolli Charmet Genitori disponibili al confronto, capaci di far rispettare e contrattare regole, a dar fiducia e a toglierla se mal riposta Genitori che accettino critiche e sopportino i loro sbalzi di umore, le loro ambivalenze e contraddizioni Genitori flessibili che modificano il loro ruolo educativo a seconda delle esigenze dei figli e dell’evoluzione della famiglia Genitori che sappiano coltivare la propria relazione coniugale, le proprie relazioni amicali e i propri interessi personali GENITORI CHE SI RICORDINO DI ESSERE STATI ADOLESCENTI Chiara Panciroli 26

26 Bibliografia Ferrara A., Mittino F., “Scappati di Mano”, 2013 ed. San Paolo Padrini P., “Facebook, internet e i digital media. Una guida per genitori ed educatori”, 2012 ed. San Paolo Rosci E., “Fare male, farsi male. Adolescenti che agrediscono il mondo e se stessi”, 2003 ed. Franco Angeli Pietropolli Charmet G., “Cosa farò da grande? Il futuro come lo vedono i nostri figli”, 2012 ed. Laterza Vigetti Finzi S., “Quando i genitori si dividono. Le emozioni dei figli”, 2005 ed. Mondadori Pietropolli Charmet G., “AdoleScienza. Manuale per genitori e figli sull’orlo di una crisi di nervi”, 2010 ed. San Paolo Volpi B., “Gli adolescenti e la Rete”, 2014 ed. Carocci Le Bussole Goleman D., “Intelligenza emotiva”, ed. Rizzoli Parsi M. R., Campanella M., “Maladolescenza. Quello che i figli non dicono”, 2014, ed. Piemme Chiara Panciroli 27

27 HO FINITOOOO!! Grazie a tutti…. Chiara Panciroli28


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