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Progettare nel sociale: l’esperienza della co-progettazione nell’Ambito Distrettuale 6.1 Palmanova, 6 giugno 2014.

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Presentazione sul tema: "Progettare nel sociale: l’esperienza della co-progettazione nell’Ambito Distrettuale 6.1 Palmanova, 6 giugno 2014."— Transcript della presentazione:

1 Progettare nel sociale: l’esperienza della co-progettazione nell’Ambito Distrettuale 6.1 Palmanova, 6 giugno 2014

2 Progettare nel sociale: l’esperienza della co-progettazione nell’Ambito Distrettuale 6.1 2 / 10 Contesto socio-culturale nel quale è maturata la scelta Collaborazione significativa con l’Azienda per i Servizi Sanitari, sul piano tecnico ed operativo che evidenziava: -L’esperienza di lavoro nell’EMDH luogo di sintesi dei bisogni della disabilità -Costituzione di équipe integrata per la gestione a domicilio delle persone affette da patologia di demenza e/o Alzheimer -Modalità operative realizzate con il Coordinamento Socio-sanitario – Servizi in Delega -Progettazione condivisa con il Servizio di Neuropsichiatria Infantile Nell’area disabilità: -l’esperienza di lavoro in UVD e la costruzione di percorsi di cura ed assistenza condivisi Distretto/RSA/Ambito Nell’area degli anziani:

3 Progettare nel sociale: l’esperienza della co-progettazione nell’Ambito Distrettuale 6.1 3 / 10 Il lavoro con le cooperative con le quali era attiva la collaborazione con le regole dell’appalto -Operatori inseriti in un gruppo di lavoro, superamento di attività svolta in modo prestazionale ad ore -Ricerca attiva di collaborazioni con agenzie formative della comunità -supporto formativo al cambiamento -Condivisione del superamento dell’approccio prestazionale (fare l’igiene) -Operatore capace di sostenere la famiglia nella «fatica» della quotidianità -Supporto formativo per un aiuto – vicinanza relazionale (che può essere vigile solo se poggia su orientamenti teorici e metodologici opportuni) Nell’area disabilità: Nell’area degli anziani:

4 Progettare nel sociale: l’esperienza della co-progettazione nell’Ambito Distrettuale 6.1 4 / 10 Si erano create le condizioni per condividere, pubblico e privato concetti quali «progetto di vita» (non solo assistenza a scuola) e «ambiente che sostiene» (non solo garantire i bisogni primari) in una logica di continuità vera e utilizzo dinamico di tutte le risorse presenti e costruibili Si era creato una sorta di substrato culturale per affrontare pubblico e privato problemi/bisogni che premono sui servizi quali: -Bisogni che rinviano ad una domanda di orientamento ed accompagnamento - Bisogni che rinviano alla costruzione di luoghi, contesti relazionali di reciprocità e scambio -Bisogni che richiedono risposte flessibili in contesti che cambiano rapidamente

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6 Progettare nel sociale: l’esperienza della co-progettazione nell’Ambito Distrettuale 6.1 5 / 10 Perché lo strumento della co-progettazione: -Attenzione alla qualità dei servizi mettendo insieme competenze diverse per leggere i problemi e ricercare risposte flessibili ed evolutive Perché ci è parso lo strumento maggiormente idoneo al pensiero progettuale maturato Perché la collaborazione con l’Azienda per i Servizi Sanitari aggiungeva valore alle modalità operative avviate Perché si erano create le condizioni culturali ed operativa per una gestione co-partecipata dei servizi nelle due aree Perché poteva meglio declinare: -Centralità del ruolo pubblico: è il pubblico che intercetta le difficoltà ed è garante della tutela dei cittadini più fragili -Centralità della persona come possibilità per ognuno di concorrere alle scelte che lo riguardano -Assunzione di una logica che guarda agli esiti, ricerca soluzioni e può spostare risorse

7 Progettare nel sociale: l’esperienza della co-progettazione nell’Ambito Distrettuale 6.1 6 / 10 Oggetto della co-progettazione: -Piano locale della domiciliarità nel quale sono confluiti tutti i servizi, attività ed interventi che possono sostenere la permanenza delle persone non autosufficienti e disabili nella propria famiglia e nel proprio contesto di vita -Piano Locale della disabilità: dove sono confluiti tutti i compiti in capo al Comune a sostegno dell’autonomia e piena integrazione scolastica e sociale

8 Progettare nel sociale: l’esperienza della co-progettazione nell’Ambito Distrettuale 6.1 7 / 10 Strumenti di governo Staff direzionale di co-progettazione cui compete la pianificazione, organizzazione, gestione e valutazione delle attività svolte. E’ composto da: - Referente Ambito 6.1 – Area Disabilità - Referente Azienda per i Servizi Sanitari - Referente delle cooperative ATI Staff tecnico-operativo cui compete l’analisi dei problemi emergenti del territorio, la formulazione di ipotesi operative e la gestione delle risorse. E’ composto da: - Referente Ambito Area Disabilità - Assistenti Sociali referenti territoriali - 2 referenti dell’ASS. n 6 - 3 referenti delle cooperative

9 Progettare nel sociale: l’esperienza della co-progettazione nell’Ambito Distrettuale 6.1 8 / 10 Quali i risultati Ci si riferisce unicamente all’area disabilità e, nello specifico agli interventi e servizi riguardanti l’integrazione scolastica ed extrascolastica. I cambiamenti introdotti hanno interessato i seguenti assi: Dimensione operativa Dimensione economica Dimensione organizzativa/relazionale

10 Progettare nel sociale: l’esperienza della co-progettazione nell’Ambito Distrettuale 6.1 9 / 10 Elementi in valutazione Dimensione organizzativa-relazionale - Il rapporto con le famiglie - La coerenza del progetto educativo - Impatto sui bambini disabili dei cambiamenti organizzativi Dimensione operativa - Il livello dell’integrazione scolastica Dimensione economica - Rapporto tra costi preventivati e consuntivo - Risorse aggiuntive rispetto alla dotazione iniziale

11 Progettare nel sociale: l’esperienza della co-progettazione nell’Ambito Distrettuale 6.1 10 / 10 Problemi aperti Percorso di formazione comune pubblico e privato per rinforzare il ruolo di regia e controllo a tutela del cittadino da parte del Servizio Pubblico e per un coinvolgimento del privato nella ricerca di risorse anche economiche. Esigenza sempre più pressante di un accompagnamento e confronto nell’applicazione dello strumento in tutte le fasi, soprattutto per definire la cornice giuridica che regola i rapporti collaborativi e partecipativi tra Pubblico e Privato. Quale patto “etico” tra pubblico e privato? Nell’esperienza avviata abbiamo rilevato, in alcune situazioni, la difficoltà da parte delle cooperative di “mettersi in gioco” con tutte le proprie risorse conoscitive a fronte del fatto che le stesse si trovano nella co- progettazione alleate ma concorrenti nella gestione di altri strumenti

12 Progettare nel sociale: l’esperienza della co-progettazione nell’Ambito Distrettuale 6.1 «Continuiamo a camminare insieme. È il noi che vince.» don Luigi Ciotti

13 Grazie per l’opportunità


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