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Noi e la Sicurezza Quarto modulo Agire in sicurezza.

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Presentazione sul tema: "Noi e la Sicurezza Quarto modulo Agire in sicurezza."— Transcript della presentazione:

1 Noi e la Sicurezza Quarto modulo Agire in sicurezza

2 Analizzate due ambienti diversi (magari ipotizzando i luoghi del vostro stage) cercando di identificare i rischi che potreste affrontare Gruppo 1Gruppo 2 Gruppo 3Gruppo 4 sintesi

3 I FATTORI DI RISCHIO POSSONO ESSERE DIVISI IN MACROCATEGORIE RISCHI CONNESSI ALL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO RISCHIO FISICO RISCHIO INFORTUNI RISCHIO CHIMICO/BIOLOGICO RISCHIO INCENDIO

4 RISCHI CONNESSI ALL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO  FATTORI PSICOLOGICI  FATTORI ERGONOMICI  CONDIZIONI DI LAVORO DIFFICILI

5 RISCHI CONNESSI ALL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

6 FATTORI ERGONO MICI Affaticamento fisico e mentale Postazioni di lavoro non corrette Illuminazione insufficiente Spostamento manuale di carichi troppo pesanti Microclima non adeguato (fonderia, celle frigorifere)

7 RISCHIO FISICO  RUMORE  VIBRAZIONE  CAMPI ELETTROMAGNETICI  RADIAZIONI  ILLUMINAZIONE  MICROCLIMA

8 RISCHIO FISICO Rischio Fisico RUMORE Carpenteria Sala prova motori VIBRAZIONE Utensili aria compressa Battitura pavimentazioni CAMPI ELETTROMAGNETICI Generati dalla corrente RADIAZIONI Raggi X Laser Sorgenti radioattive ILLUMINAZIONE Luce insufficiente Abbagliamento MICROCLIMA Temperatura Umidità Ventilazione

9 RISCHIO INFORTUNI  RISCHIO MECCANICO  RISCHIO ELETTRICO  RISCHIO CADUTE DELL’ALTRO

10 RISCHIO INFORTUNI RISCHIO MECCANICO per riavvio accidentale (mancata visuale dell’operatore/ritorno corrente) Per ribaltamento IMPIGLIAMENTO SCHIACCIAMENTO INTRAPPOLAMENTO TRASCINAMENTO ATTORCIGLIAMENTO ATTRITO-ABRASIONE URTO CONTATTO –TAGLIO PERFORAZIONE RISCHIO ELETTRICO contatto diretto/indiretto TETANIZZAZIONE ARRESTO RESPIRATORIO FIBRILLAZIONE USTIONE

11 RISCHIO CHIMICO/BIOLOGICO  RISCHIO CHIMICO dovuto a sostanze inquinanti che interagiscono con l’organismo e possono provocare patologie acute croniche e irreversibili  RISCHIO BIOLOGICO esposizione ad agenti biologici (microrganismi, coltura cellulare, endoparassita umano) che potrebbero provocare infezioni, allergie o intossicazioni

12 RISCHIO CHIMICO/BIOLOGICO RISCHIO CHIMICO GAS processi di saldatura VAPORIsolventi, bagni acidi e basici AEROSOL polveri – MACINAZIONE DI MATERIALI (es legno, plastica) fibre – minerali (amianto), organiche e artificiali nebbie – verniciatura a spruzzo, lavorazione con oli fumi – saldatura, stampaggio a caldo della plastica RISCHIO BIOLOGICO BATTERI Lavorazioni con oli Prodotti di origine animale Attività sanitarie FUNGHI E MUFFE Lavorazioni con alimenti Prodotti di origine animale Lavorazioni agricole VIRUS Prodotti di origine animale Attività sanitarie PARASSITI Lavorazioni con animali

13 RISCHIO INCENDIO E’ il principale rischio per tutti gli ambienti di lavoro (ha una normativa molto dettagliata) La lotta antincendio si basa:  evitare l’innesco  ridurne la propagazione

14 Principali effetti del fuoco su persone e strutture Sull’uomo:  Difficoltà respiratorie (asfissia) per l’intossicazione data dai fumi;  Difficoltà di evacuazione per la ridotta visibilità; Sulle strutture:  A causa dello stress termico possibile crollo

15 Come dovrebbero essere le postazioni di lavoro al video terminale (VDT)? Gruppo 1Gruppo 2 Gruppo 3Gruppo 4 sintesi

16 Come dovrebbero essere le postazioni di lavoro al video terminale (VDT)? Bisogna evitare:  Posture inadeguate;  Controllare l’esecuzione dei movimenti ripetuti;  Riflessi/abbagliamen ti sul monitor;  L’uso di materiali non a norma

17 Come dovrebbero essere le postazioni di lavoro al video terminale (VDT)?

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19 Disturbi associati all’uso del VDT Il sovraccarico può creare lesioni o microlesioni del disco intervertebrale. Le posture lavorative fisse, determinano la mancata alimentazione del disco: se la posizione rimane fissa, il disco o è schiacciato o è dilatato. In questa situazione il meccanismo che permette la nutrizione si interrompe determinando l'insorgenza delle patologie a carico delle strutture vertebrali Ogni tanto è bene fare qualche esercizio ….

20 Come deve essere lo schermo  Facilmente orientabile ed inclinabile;  Posizionato davanti a se (per evitare torsioni del collo);  Il bordo superiore dello schermo deve essere all’altezza degli occhi Posture corrette per l’uso del mouse

21 Disturbi associati all’uso del VDT  mal di testa e rigidità nuca;  bruciore agli occhi/iperlacrimazione;  nervosismo;  dolori alle spalle, braccia e mani

22 La movimentazione manuale dei carichi (MMC) E’ comune praticamente alla totalità delle attività lavorative e non al quale si collegano altri rischi:  caduta del carico provocando contusioni/fratture;  provocare la caduta per mancanza di visibilità;  Può essere caldo o tagliente…

23 La movimentazione manuale dei carichi (MMC) Carico sulla colonna vertebrale

24 La movimentazione manuale dei carichi (MMC)

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27 RISCHIO ELETTRICO La corrente elettrica è un flusso di particelle elettriche – elettroni – che scorre in un conduttore elettrico (in alcuni corpi meno facilmente di altri, questi ultimi detti isolanti) grazie alla differenza di potenziale (misurato in Volt) tra gli estremi del conduttore. Se passa troppa corrente il conduttore BRUCIA Cosa succede se passa nel corpo umano?

28 FOLGORAZIONE il corpo umano è costituito da acqua ed elettroliti ed è un buon conduttore e va incontro a lesioni che aumentano in caso di cute bagnata.

29 FOLGORAZIONE Pericolosità di una scarica 1) inferiore a 0,5 mA (soglia di percezione): non si ha alcun danno e percezioni dolorose per tempi indefiniti 2) fino a 10 mA (limite di rilascio): non si hanno effetti pericolosi oltre alla percezione dolorosa, ed è possibile rilasciare la muscolatura; 3) 10-500 mA: non si è in grado di rilasciare i muscoli contratti dalla corrente (tetanizzazione) e la pericolosità della scarica è in funzione del tempo di applicazione; 4) 500 mA: intensità pericolosa per qualunque durata temporale.

30 RISCHIO ELETTRICO I responsabili per i danni dovuti a problemi elettrici sono da ricercare: -progettista; -istallatore; -gestore. Il rischio dipende dal livello di sicurezza degli impianti e dal loro corretto utilizzo

31 RISCHIO ELETTRICO La riflessione più importante: ERRORE PERICOLOSISSIMO INSERIRE UNA PRESA SCHUKO IN UNA PRESA «ITALIANA» PERCHE’ SI ELIMINA LA PROTEZIONE DELL’IMPIANTO DI TERRA

32 RISCHIO ELETTRICO

33 RISCHIO CHIMICO La pericolosità di un agente chimico è data da:  le sue caratteristiche chimico fisiche;  dalle condizioni di uso;  sensibilità individuale ; Possono avere effetti traumatici:  esplosioni, corrosioni, ustioni; Possono avere effetti a lungo termine:  neoplasie, effetti su organi «bersaglio»

34 RISCHIO CHIMICO Sono classificati secondo categorie di rischio in base a test standardizzati; alcune frasi «R» R1Esplosivo allo stato secco R2Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti di ignizione R4forma composti metallici esplosivi molto sensibili R10infiammabile R14reagisce violentemente con l’acqua R15a contatto con l’acqua libera gas estremamente infiammabili

35 RISCHIO CHIMICO Ci sono alcune frasi che consigliano come usare le varie sostanze; alcune frasi «S» Sono inoltre riconoscibili da simboli specifici S37usare guanti adatti S39proteggersi gli occhi/la faccia S40per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto, usare (… da precisare da parte del produttore) S41in caso di incendio e/o esplosione non respirare i fumi S44in caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l’etichetta S48conservare soltanto nel recipiente originale

36 RISCHIO CHIMICO AMIANTO Gruppo di minerali fibrosi molto utilizzati in passato che provocano patologie che si evidenziano anche a decenni di distanza. Bandito in Italia dal 1992, ma molto presente sul territorio

37 RISCHIO BIOLOGICO Sono tutti i microrganismi, anche geneticamente modificati, colture cellulari e endoparassiti (presenti nelle cellule e nei tessuti di un organismo ospite) umani che potrebbero provocare infezioni, allergie od intossicazioni Microrganismo: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico:  Batteri (saprofiti, patogeni, opportunisti, tossine batteriche)  Virus non riescono a moltiplicarsi fuori dalle cellule  Funghi – muffe e lieviti – possono produrre micotossine molto pericolose) Coltura cellulare: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari Possono essere immessi nell’ambiente di lavoro in modo volontario o meno

38 RISCHIO BIOLOGICO Sono classificati in 4 gruppi di pericolosità (normati con adempimenti diversi): INFETTIVITA’ – capacità di penetrare e moltiplicarsi nell’ospite PATOGENICITA’- capacità di produrre malattia a seguito di infezione TRASMISSIBILITA’- capacità di essere trasmesso da un soggetto infetto ad uno suscettibile NEUTRALIZZABILITA’ – disponibilità di efficaci misure profilattiche per prevenire la malattia o terapeutiche per la sua cura.

39 RISCHIO BIOLOGICO Gli agenti biologici sono inoltre classificati in 4 categorie in base alla loro pericolosità ed alla capacità di diffondersi e di estendere il contagio alla popolazione TRASMISSIONE CONTATTO (diretto con l’ammalato/indiretto – oggetti contaminati) INALAZIONE (piccole o grandi gocce- implica vicinanza o meno con il malato) INGESTIONE ACCIDENTALE (mani, sigarette, alimenti e cibi…) VETTORI ESTERNI (zanzare, pidocchi, zecche…) PARENTERALE (siringa, graffi di animale, tagli..)

40 PREVENZIONE RISCHIO BIOLOGICO Potenziali fonti di pericolo biologico Prevenzione Contatto con bambini (pannolini…Igiene delle mani, in particolare dopo avere contattato/cambiato i bambini o toccato oggetti potenzialmente infetti Impianti idrici e di aereazione in cattivo stato di manutenzione Corretta manutenzione impianti aereazione e idraulici PolvereAdeguate procedure di pulizia degli ambienti Arredi e tendaggiMonitoraggi e controlli ambientali periodici per verificare la qualità dell’aria, la pulizia delle superfici ecc. Ambienti sovraffollativentilazione, adeguato numero di ricambi dell’aria, ecc.

41 Esempio: IN UFFICIO Agenti biologiciVirus, batteri (stafilococchi, legionelle), funghi (Aspergillus, Alternaria,ecc.), allergeni indoor (acari, peli animali, muffe, blatte) Fonti di pericolo- Impianti di climatizzazione e idrici in cattivo stato di manutenzione; - polvere di arredi, tendaggi, moquette. Via di esposizione- Contatto diretto e indiretto - Inalazione Effetti sulla saluteInfezioni, allergie Monitoraggio ambientale - monitoraggio microbiologico dell’aria per la carica microbica totale e carica fungina; - monitoraggio delle superfici di scrivanie, scaffali; - monitoraggio ambientale di legionella; - monitoraggio ambientale degli allergeni indoor nella polvere Prevenzione e protezione - Adeguata pulizia degli ambienti - Frequente ricambio dell’aria - Adeguata manutenzione degli impianti di climatizzazione e idrici - Monitoraggi ambientali periodici per controllare la qualità dell’aria

42 Esempio: CENTRI SPORTIVI Agenti biologiciVirus (papillomavirus), batteri (coliformi, stafilococchi, legionelle), funghi (dermatofiti), endoparassiti, allergeni (muffe, acari) Fonti di pericoloSuperfici di attrezzi ginnici, panche, armadietti, pavimenti / Impianti idrici e di climatizzazione / Contatto diretto con utenti Via di esposizioneContatto diretto e indiretto / Inalazione Effetti sulla saluteInfezioni respiratorie, infezioni cutanee (verruche), micosi cutanee (piede d’atleta), allergie Monitoraggio ambientale monitoraggio microbiologico dell’aria / monitoraggio delle superfici (panche, armadietti, ecc.)/ monitoraggio di legionella / monitoraggio degli allergeni indoor Prevenzione e protezione Evitare contatto diretto con: superfici degli attrezzi ginnici, panche degli spogliatoi, sanitari / Utilizzare tappeti personali /Indossare indumenti di cotone/ Usare salviettine con disinfettanti per detergere le superfici degli attrezzi ginnici dopo l’uso degli operatori o dei frequentanti Ventilazione e ricambio d’aria / Pulizia e sostituzione dei filtri dell'impianto di condizionamento/ Accurata pulizia e disinfezione delle superfici / Asciugarsi accuratamente dopo la doccia / Astenersi dal frequentare centri sportivi quando si è ammalati e rispettare idonei tempi di convalescenza a guarigione avvenuta.

43 LA PULIZIA Polvere e sporco rappresentano un ottimo terreno di coltura. N.B.: I disinfettanti NON sono agenti detergenti e ostacolano la rimozione dello sporco. Vanno usati solo dopo la pulizia.

44 LA PULIZIA Sanificazione: uso di detergenti per ridurre il numero di contaminanti batterici su oggetti e superfici. Una prima accurata detersione con acqua e detergente seguito da risciacquo è il sistema più semplice e valido Disinfezione: impedisce la proliferazione dei germi patogeni; non deve sostituire la sanificazione in quanto la presenza dello sporco sulle superfici protegge i microrganismi dal contatto diretto con il disinfettante, inattivandolo e rendendo inutile la procedura. Sterilizzazione: uccide tutte le forme di microrganismi e le spore batteriche (120°C per almeno 20 minuti in autoclave)

45 Il lavaggio sociale delle mani


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