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ARCHITETTURA CAROLINGIA. PERIODO CAROLINGIO VIII E IX sec.d C. Rinascita culturale con Carlo Magno = renovatio imperii creazione di un’unità politica.

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1 ARCHITETTURA CAROLINGIA

2 PERIODO CAROLINGIO VIII E IX sec.d C. Rinascita culturale con Carlo Magno = renovatio imperii creazione di un’unità politica e culturale fondata sul recupero della cultura classica,sulla valorizzazione della religione cristiana CULTURA Promossa nelle scuole di corte ( monaci benedettini) Sviluppo dell’architettura =investimenti della corona Monasteri e abbazie= centri di diffusione dell’autorità imperiale e delle conservazioni della cultura Modelli architettonici =architettura romana e paleocristiana + influssi barbarici (merovingi)PERIODO CAROLINGIO VIII E IX sec.d C. Rinascita culturale con Carlo Magno = renovatio imperii creazione di un’unità politica e culturale fondata sul recupero della cultura classica,sulla valorizzazione della religione cristiana CULTURA Promossa nelle scuole di corte ( monaci benedettini) Sviluppo dell’architettura =investimenti della corona Monasteri e abbazie= centri di diffusione dell’autorità imperiale e delle conservazioni della cultura Modelli architettonici =architettura romana e paleocristiana + influssi barbarici (merovingi) I numeri : si costruirono 75 palazzi, sette cattedrali e ben 232 monasteri monasteri

3 Statuetta equestre di Carlo Magno IX sec. Bronzo dorato Statuetta equestre di Carlo Magno IX sec. Bronzo dorato Immagine come un imperatore romano dai tratti bizantineggianti Immagine come un imperatore romano dai tratti bizantineggianti

4 La TORHALLE di LORSCH La TORHALLE di LORSCH Es. di recupero modelli architettura romana Es. di recupero modelli architettura romana Portico passante con tre archi e semicolonne con capitelli compositi Portico passante con tre archi e semicolonne con capitelli compositi Tetto a spioventi Tetto a spioventi Due torri scalarie basse ai lati Due torri scalarie basse ai lati Paramento geometrico di lastre marmoree Paramento geometrico di lastre marmoree Piano superiore con piccole finestre e paraste ioniche scanalate e piccoli timpani Piano superiore con piccole finestre e paraste ioniche scanalate e piccoli timpani Evidente richiamo all’arco trionfale romano Evidente richiamo all’arco trionfale romano

5 S.Benetto da Norcia Benedetto da Norcia (Norcia 480 ca. - Montecassino 547 ca.), fondatore del monastero di Montecassino, padre del monachesimo occidentale, santo. Benedetto, proveniente da una illustre famiglia norcina, studiò in gioventù a Roma; non approvando la vita scostumata della città, si trasferì in una zona disabitata presso Subiaco, dove visse in una caverna (poi detta Grotta Santa) per tre anni. In questo periodo la sua fama di santo si diffuse e attirò folle di fedeli. Invitato a diventare abate di un gruppo di monaci a Vicovaro, accettò l'incarico; i monaci, tuttavia, non approvando la sua regola, tentarono di avvelenarlo. Scoperto l'intrigo, Benedetto li abbandonò per fondare, qualche tempo dopo, il monastero di Montecassino. Benedetto da Norcia (Norcia 480 ca. - Montecassino 547 ca.), fondatore del monastero di Montecassino, padre del monachesimo occidentale, santo. Benedetto, proveniente da una illustre famiglia norcina, studiò in gioventù a Roma; non approvando la vita scostumata della città, si trasferì in una zona disabitata presso Subiaco, dove visse in una caverna (poi detta Grotta Santa) per tre anni. In questo periodo la sua fama di santo si diffuse e attirò folle di fedeli. Invitato a diventare abate di un gruppo di monaci a Vicovaro, accettò l'incarico; i monaci, tuttavia, non approvando la sua regola, tentarono di avvelenarlo. Scoperto l'intrigo, Benedetto li abbandonò per fondare, qualche tempo dopo, il monastero di Montecassino. Benedetto formulò una regola, poi adottata dalla maggior parte dei monasteri occidentali, che poneva in risalto i valori della vita cenobitica e del lavoro manuale: al monaco non era concessa alcuna proprietà personale, i pasti erano consumati in comune e le conversazioni superflue erano proibite. Egli stesso si dedicò al soccorso della popolazione locale, distribuendo elemosine e cibo ai poveri. Benedetto formulò una regola, poi adottata dalla maggior parte dei monasteri occidentali, che poneva in risalto i valori della vita cenobitica e del lavoro manuale: al monaco non era concessa alcuna proprietà personale, i pasti erano consumati in comune e le conversazioni superflue erano proibite. Egli stesso si dedicò al soccorso della popolazione locale, distribuendo elemosine e cibo ai poveri.

6 “Desideroso di piacere soltanto a Dio”…. Cosa portava di nuovo nel monachesimo sia orientale che occidentale? Cosa portava di nuovo nel monachesimo sia orientale che occidentale? IL suo insegnamento era discreto e limpido proposto agli altri dopo averlo vissuto in prima persona IL suo insegnamento era discreto e limpido proposto agli altri dopo averlo vissuto in prima persona Il suo itinerario = rigoroso ascetismo + idea cenobitica della vita monastica Il suo itinerario = rigoroso ascetismo + idea cenobitica della vita monastica Comunità monastica = identità di famiglia, unita e ben organizzata, indipendente e autosufficiente Comunità monastica = identità di famiglia, unita e ben organizzata, indipendente e autosufficiente Attingendo alle Scritture redige la REGOLA =scuola di vita per i monaci e per tutti i cristiani Attingendo alle Scritture redige la REGOLA =scuola di vita per i monaci e per tutti i cristiani Dove si impara L’OBBEDIENZA, IL SILENZIO E L’UMILTA’ Dove si impara L’OBBEDIENZA, IL SILENZIO E L’UMILTA’ IL motto celebre e programmatico : ORA ET LABORA IL motto celebre e programmatico : ORA ET LABORA

7 Monaco nello scriptorium- In epoca medievale prima dell’invenzione della stampa i monaci copiavano e miniavano i testi antichi.

8 I LUOGHI : Abbazia di Montecassino

9 Il Sacro Speco di Subiaco (VI -XII sec.)

10 L’Abbazia di Farfa ebbe il patrocinio di Carlo Magno

11 Farfa era così un'Abbazia Imperiale uno dei centri più conosciuti e prestigiosi dell'Europa medievale; Carlo Magno stesso, poche settimane prima di essere incoronato in Campidoglio, visitò l'Abbazia e vi sostò. Per comprendere l'importanza economica di Farfa basti pensare che nel terzo decennio del IX secolo, sotto l'Abbate Ingoaldo, essa possedeva una nave commerciale esentata dai dazi dei porti dell'impero carolingio. Nel tesoro soro abbaziale figuravano, in questi anni, tra l'altro, un cofanetto d'oro purissimo adorno di gemme (dono di Carlo Magno), una croce d'oro con pietre preziose lunga oltre un metro, due croci d'oro con reliquie della Croce, quattordici calici d'argento, due corone d'oro e d'argento e quattro sigilli d'oro. La decadenza dell'Impero carolingio e la penetrazione dei Saraceni furono fatali all'Abbazia. Sette anni resistette l'Abate Pietro I con le sue milizie e, alla fine, divisi monaci e tesoro in tre parti, abbandonò Farfa. L'Abbazia fu presa e incendiata. Farfa era così un'Abbazia Imperiale uno dei centri più conosciuti e prestigiosi dell'Europa medievale; Carlo Magno stesso, poche settimane prima di essere incoronato in Campidoglio, visitò l'Abbazia e vi sostò. Per comprendere l'importanza economica di Farfa basti pensare che nel terzo decennio del IX secolo, sotto l'Abbate Ingoaldo, essa possedeva una nave commerciale esentata dai dazi dei porti dell'impero carolingio. Nel tesoro soro abbaziale figuravano, in questi anni, tra l'altro, un cofanetto d'oro purissimo adorno di gemme (dono di Carlo Magno), una croce d'oro con pietre preziose lunga oltre un metro, due croci d'oro con reliquie della Croce, quattordici calici d'argento, due corone d'oro e d'argento e quattro sigilli d'oro. La decadenza dell'Impero carolingio e la penetrazione dei Saraceni furono fatali all'Abbazia. Sette anni resistette l'Abate Pietro I con le sue milizie e, alla fine, divisi monaci e tesoro in tre parti, abbandonò Farfa. L'Abbazia fu presa e incendiata. Dei tre gruppi il primo fondò Santa Vittoria di Matenano nelle Marche, il secondo fu trucidato a Rieti dai Saraceni e il terzo, che si era salvato a Roma, passato il pericolo tornò a Farfa sotto la guida di Ratfredo che, divenuto Abate, nel 913 completò la chiesa. Dei tre gruppi il primo fondò Santa Vittoria di Matenano nelle Marche, il secondo fu trucidato a Rieti dai Saraceni e il terzo, che si era salvato a Roma, passato il pericolo tornò a Farfa sotto la guida di Ratfredo che, divenuto Abate, nel 913 completò la chiesa.

12 ABBAZIA FARFENSE prima fondazione 890 Abate Pietro

13 S.Firmano a Recanati ad es.

14 Pianta della CAPPELLA PALATINA DI AQUISGRANA(794-805) westwerk

15 Modello: PIANTA DI S.VITALE A RAVENNA paleocristiana

16 La Cappella Palatina di Aquisgrana(inte rno) Edificio a pianta centrale ispirato a modelli tardoantichi e bizantini (es.S.Vitale Doppio piano e doppio deambulatorio Ricco rivestimento musivo Pilastri cruciformi Presenza del pulvino Archi a fasce bicromiche di origine merovingia Piano superiore riservato alla famiglia reale Un grande mosaico decora la cupola

17 Il WESTWERK (prospetto occidentale) Una caratteristica fondamentale dell’architettura religiosa carolingia è rappresentata dal cosiddetto Westwerk, il corpo di fabbrica occidentale, costituito dalla facciata chiusa da due alte torri scalari: tramite queste ultime era possibile accedere a un loggiato interno, riservato all’imperatore e ai dignitari di corte (abbazia di Corvey sul Weser, IX secolo). Una caratteristica fondamentale dell’architettura religiosa carolingia è rappresentata dal cosiddetto Westwerk, il corpo di fabbrica occidentale, costituito dalla facciata chiusa da due alte torri scalari: tramite queste ultime era possibile accedere a un loggiato interno, riservato all’imperatore e ai dignitari di corte (abbazia di Corvey sul Weser, IX secolo).

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19 La Cripta La cripta dal VI all’VIII sec. Era un deambulatorio intorno all’abside,con al centro una fenestella attravero cui i pellegrini usavano sporgere la testa per chiedere una grazia. La cripta dal VI all’VIII sec. Era un deambulatorio intorno all’abside,con al centro una fenestella attravero cui i pellegrini usavano sporgere la testa per chiedere una grazia. Cripta anulare di S.Vincenzo al Volturno VIII sec. “Fenestella “ vano ove si conservavano le reliquie del santo Cappella sotterranea nata per conservare le spoglie del santo a cui era dedicata la chiesa. Origine=nelle catacombe

20 La cripta in epoca carolingia diventa un aula sotto il coro coperta a volta. Sotto la cripta di S.Ruffino (Assisi)

21 Le chiese plebane o pievi dal V e VI sec. (rare testimonianze) Testimonianza importante VIII-IX sec.= Abbazia di Pomposa (es. di arch.pre-romanica)

22 Nasce l’architettura romanica ………….

23 Abbazia benedettina di S.Firmano IX sec. (Recanati) Divisa in tre navate

24 TORRI CILINDRICHE di origine ravennate DOPPIO PIANO S.Claudio al Chienti XI-XII sec. (Segue modello bizantino- carolingio) ABSIDE CON CAPPELLE RADIALI

25 La teoria che colloca Aquisgrana, sede della corte carolingia ed epicentro del rinato Impero Romano, nella valle del Chienti, nel Piceno centrale, è stata formulata dal prof. Giovanni Carnevale., ottantenne salesiano già docente presso licei classici e scientifici. Laureato in lettere all'Università "La Sapienza" di Roma e successivamente in lingue con specializzazione in francese e tedesco, ha svolto la sua attività di formatore insegnando latino, greco, storia e storia dell'arte.Successivamente alla sua collocazione a riposo si è dedicato allo studio di un edificio assai enigmatico, S.Claudio al Chienti, situato nei pressi di Macerata, che rappresentava, insieme ad altre costruzioni coeve, un vero e proprio unicum architettonico e stilistico nel panorama del Medio Evo La teoria che colloca Aquisgrana, sede della corte carolingia ed epicentro del rinato Impero Romano, nella valle del Chienti, nel Piceno centrale, è stata formulata dal prof. Giovanni Carnevale., ottantenne salesiano già docente presso licei classici e scientifici. Laureato in lettere all'Università "La Sapienza" di Roma e successivamente in lingue con specializzazione in francese e tedesco, ha svolto la sua attività di formatore insegnando latino, greco, storia e storia dell'arte.Successivamente alla sua collocazione a riposo si è dedicato allo studio di un edificio assai enigmatico, S.Claudio al Chienti, situato nei pressi di Macerata, che rappresentava, insieme ad altre costruzioni coeve, un vero e proprio unicum architettonico e stilistico nel panorama del Medio Evo S.CLAUDIO COME AQUISGRANA ?????

26 La comparazione di tale manufatto con quello situato a Germigny de Pres, nei pressi di Orleans, costruito sul modello della Cappella Palatina di Aquisgrana, mostrò una analogia cosi evidente che il primo poteva proporsi a modello per quello voluto da Theodulf come oratorio personale. Le analisi e i confronti successivi evidenziarono, poi come il S.Claudio derivasse direttamente dal Frigidarium del palazzo omayyade di Hibet al Mafgar rinvenuto nei pressi di Gerico e tale intuizione riproponeva, pertanto, il riesame della collocazione geografica della sede di Carlo Magno. Il prof. Giovanni Carnevale, tuttavia, ben consapevole che il solo dato architettonico non fosse assolutamente sufficente per formulare una teoria compiuta, allargò il proprio raggio di studio a tutti gli elementi documentali, storici, geografici ed archeologici che una volta sviluppati in modo organico determinarono un orizzonte logico e sconvolgente rispetto alla storia ufficiale. La ricerca che ormai prosegue da ben quindici anni, ha suscitato sicuro interesse e le viene riconosciuta una certa fondatezza tanto per la qualità delle fonti prodotte, quanto per la serietà del presupposto logico che ne è alla base.


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