La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Mariko Mori - Wave UFO, 2003 Mariko Mori - Wave UFO, 2003 “Qualcuno potrà anche pensare che tutte le creature di questo mondo esistano indipendentemente.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Mariko Mori - Wave UFO, 2003 Mariko Mori - Wave UFO, 2003 “Qualcuno potrà anche pensare che tutte le creature di questo mondo esistano indipendentemente."— Transcript della presentazione:

1 Mariko Mori - Wave UFO, 2003 Mariko Mori - Wave UFO, 2003 “Qualcuno potrà anche pensare che tutte le creature di questo mondo esistano indipendentemente l’una dall’altra, ma in realtà siamo tutti collegati […] Con Wave UFO mi auguro che tutti gli abitanti di questo pianeta si colleghino gli uni con gli altri, travalicando frontiere politiche e culturali. Senza perdere mai di vista questa intenzione, vorrei dedicare quest’opera a tutti noi che condividiamo il pianeta terra, con l’augurio di una reciproca comprensione, libertà e uguaglianza.”

2 Brain Computer Interface for Second Life “ Le prime applicazioni sono state realizzate per pazienti affetti da gravissime disabilità motorie, i quali hanno perso il controllo di qualsiasi muscolo ma hanno conservato intatte le proprie funzioni cognitive: sono persone perfettamente in grado di intendere e di volere ma completamente impossibilitate a comunicare o interagire con l’ambiente esterno in quanto non sono neanche in grado di muovere gli occhi”. (Luigi Bianchi)

3 Oltre alla definizione dell’autore e dei luoghi dell’arte, si è vista anche una metamorfosi del ruolo dello spettatore. Accade sempre più frequentemente che chi guarda non sia più solo il destinatario dell’opera ma anche l’artefice, insieme all’artista, della sua attivazione > Eliminare la distanza tra opera e osservatore, abolendo il divieto del «non toccare». Théodore Géricault La zattera della Medusa, 1819

4 Il fenomeno più appariscente nato da queste premesse fu, però, un completo superamento dell’idea stessa di «opera», con la nascita di ciò che è noto sotto il nome HAPPENING, «accadimento». PAG. 356 Allan Kaprow (1927-2006) Yard (1961) Nel 1958 Allan Kaprow organizzò i suoi primi happening: un’azione nella quale la distinzione tra pubblico e artista andava perduta, essendo tutti chiamati a interagire. La componente teatrale era molto forte, ma a differenza di quanto accade a teatro, il pubblico doveva prendere parte all’azione e non era prevista una regia dogmatica come invece accadde nelle più tarde performance. PAG. 356 Allan Kaprow (1927-2006) Diciotto happening in sei parti (1959) – Rueben Gallery New York

5 1951, Robert Rauschenberg (1925 – 2008), White Painting 1952, John Cage (1912 – 1992), 4’33’’ Queste opere volevano riflettere proprio l’accidentalità e l’immanenza e agire, come Rauschenberg stesso dichiarò, «nell’intercapedine che separa arte e vita».

6 Mark Napier p-Soup “una zuppa primordiale di grafiche animate”

7 Anche Rirkrit Tiravanija è riuscito efficacemente a coinvolgere lo spettatore e a creare momenti di convivialità con l’allestimento di banchetti e di cene che soddisfano almeno due dei nostri bisogni primari, il CIBO e la RELAZIONE CON GLI ALTRI. Tiravanija voleva annullare la distinzione tra spazio istituzionale e spazio sociale e la distanza tra artista e pubblico. Rirkrit Tiravanija Rirkrit Tiravanija «Dove si ferma la cucina e dove comincia l’arte, visto che l’opera consiste essenzialmente nella consumazione di un piatto e gli spettatori sono incoraggiati a compiere gesti quotidiani?» (Nicolas Bourriaud)


Scaricare ppt "Mariko Mori - Wave UFO, 2003 Mariko Mori - Wave UFO, 2003 “Qualcuno potrà anche pensare che tutte le creature di questo mondo esistano indipendentemente."

Presentazioni simili


Annunci Google