La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Stereotipo e Pregiudizio

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Stereotipo e Pregiudizio"— Transcript della presentazione:

1 Stereotipo e Pregiudizio
Psicologia Sociale Stereotipi Pregiudizi Teoria identità Sociale Biases cognitivi

2 STEREOTIPI, DISTANZA SOCIALE E PREGIUDIZI SONO CONOSCENZE INTERGRUPPO PERCHE’
si riferiscono a gruppi sociali (il singolo acquista significato alla luce del gruppo a cui lo attribuiamo) più o meno estesi (classe, squadra, scuola, paese, ma anche categorie sociali come età, genere, professione..) tendono ad essere largamente condivise nel gruppo di appartenenza (outgroup)

3 LE CONOSCENZE INTERGRUPPO
componente cognitiva: processi di categorizzazione (percepiamo le persone come membri di categorie sociali distinte) e stereotipizzazione (associamo tratti tipici alle categorie sociale e li generalizziamo) componente emotiva: Il pregiudizio è legato al fattore affettivo - emotivo: nel confronto con membri di altri gruppi sociali percepiamo emozioni positive o negative (es. ansia, rabbia …) componente comportamentale/conativa: distanza sociale cioè la disponibilità dei membri di un gruppo ad avere contatti sociali con persone dell’altro gruppo.si attivano processi di discriminazione: Insieme di comportamenti positivi o negativi diretti a individui sulla base della loro appartenenza a un determinato gruppo sociale

4 Definizione Stereotipo
stereotipo deriva dalle parole greche "stereos" (duro, solido) e "typos" (impronta, immagine, gruppo), quindi "immagine rigida“ definizione in psicologia: Lo stereotipo è una rappresentazione mentale condivisa da un gruppo sociale o ingroup: gruppo di appartenenza e si riferisce a un altro gruppo sociale o outgroup: gruppi esterni al proprio o di non appartenenza a cui vengono attribuite determinate caratteristiche come tipiche della sua identità tali caratteristiche non rispecchiano la realtà oggettiva ma sono generalizzazioni approssimative spesso infondate e non basate sull’esperienza diretta ma su processi di socializzazione (culturale, familiare, religiosa, scolastica, ecc.) definizione generale: rappresentazione cognitiva di un gruppo sociale che associa quel determinato gruppo o categoria a una serie di caratteristiche distintive . definizione specifica: insieme coerente e rigido di credenze che un gruppo condivide rispetto a un altro gruppo

5 Esempi

6 CARATTERISTICHE DELLO STEREOTIPO
STRUTTURA INTERNA è un pensiero organizzato (schema, quadro coerente di informazioni) di bersaglio, caratteristiche salienti (rag. statistici, confronti,valutazioni generali), tra cui si stabilisce un ordine gerarchico , prototipo SCHEMATICITA’ fissa in un’immagine statica una realtà in continua evoluzione RIGIDITA’ non tengono conto del contesto particolare

7 ORIGINI MOTIVAZIONI “CALDE”: primi studi, riconoscono bisogni e interessi, anche profondi, alla base di stereotipi e pregiudizi (bisogno di identità, di sicurezza, di controllo, protezione) MOTIVAZIONI “FREDDE”: legate all’euristica cognitiva, cioè alla ricerca inconsapevole di strategie utili a facilitare il compito cognitivo di semplificazione della realtà (considerati come generalizzazioni approssimative, possono costituire valide strategie cognitive i contesti con cui interagiamo sono complessi, è necessario semplificare per meglio comprendere ciò che percepiamo e agire categorizzazione e stereotipizzazione producono semplificazione consentendoci di interpretare in modo più veloce le situazioni in cui ci troviamo orientando più efficacemente il nostro comportamento esempio: persona anziana > cedo il posto in pulmann )

8 Prima questione Natura/cultura
Definizione problema: l’origine di stereotipi e pregiudizi è da ricercare a livello naturale (neurologico – genetico) o dipende da fattori culturali (storici, sociali, economici, ecc.)? Tesi naturalista: origine del pregiudizio dalle caratteristiche fisiologiche e genetiche della nostra mente e/o dalle esigenze della vita associata, pertanto sono inevitabili e non completamente eliminabili Tesi culturale: hanno origine da fattori culturali e storici, pertanto: non sono irreversibili e possono essere eliminati

9 Stereotipi sugli italiani
“Come si fa a zittire un italiano? Gli si legano le braccia dietro la schiena!” “Perché gli italiani sono tutti bassi? Perché da bambini la mamma gli ha detto: quando sarai grande andrai a lavorare!” “Da cosa si riconosce un italiano ad un combattimento di galli? E’ il solo che scommette sull’anatra. Da cosa si riconosce la mafia in un combattimento di galli? Vince l’anatra…” “Quanti italiani servono per cambiare una lampadina? Mio cugino conosce un tipo che ha un fratello: il padre della sua ragazza ha fatto il militare con un certo Riccardo il cui cognato era stato a scuola con uno la cui madre aveva un laboratorio di calzature. Uno degli operai usciva con una ragazza. Il padre di questa andava sempre a messa la domenica con un certo Guido che conosceva un tipo che aveva una sorella che era sposata con un elettricista che ha detto che lo farebbe gratis” Il paradiso europeo: i poliziotti sono inglesi, i meccanici tedeschi, i cuochi francesi, gli amanti italiani e tutto è organizzato dagli svizzeri. L’Inferno europeo: i poliziotti sono tedeschi, i meccanici francesi, i cuochi inglesi, gli amanti svizzeri e tutto è organizzato dagli italiani”.

10 Funzioni Gli stereotipi sono schemi mentali che intervengono :
1- nella percezione interpersonale (modo di vestire>professione>carattere…); 2- per comprendere i fatti riguardanti i membri del gruppo bersaglio (stereotipi maschili e femminili condizionano l’attribuzione causale del successo) 3 – nella formazione di nuovi stereotipi (lo stereotipo che il professore si forma degli alunni di una classe nuova risente di quello che ha degli alunni delle classi precedenti) 4 – nella creazione di aspettative (se ho davanti uno psicologo, mio amico, tenderò a credere che mi analizzi troppo, quindi non gli dirò tutto quello che penso…)

11 Esperimento di Duncan, 1976 Descrizione: i soggetti dell’esperimento vedevano una scena videoregistrata in cui c’erano due persone. Ad un certo punto una persona spinge l’altra. La richiesta era quella di spiegare cosa avevano visto, classificandolo come “comportamento scherzoso” o come “comportamento violento”. Dalle risposte si evince che: quando la persona che spingeva era un nero, il comportamento veniva classificato come violento. Quando la persona che spingeva era un bianco, il comportamento veniva classificato come scherzoso. Inoltre veniva chiesto di spiegare il comportamento in base a: attribuzioni interne: il comportamento deriva da cause personali attribuzioni esterne: il comportamento deriva da circostanze esterne. Anche in questo caso il fattore importante era la razza: se l’autore della spinta era il nero, la spiegazione del comportamento era interna; se l’autore della spinta era bianco, la spiegazione del comportamento era esterna. In altre parole: quando i neri fanno qualcosa di male, la colpa è loro; quando i bianchi fanno qualcosa di male, la colpa è delle circostanze. Conclusioni: l’esperimento dimostra che gli stereotipi sui gruppi sociali influenzano direttamente ciò che vediamo accadere nella vita associata

12 Stereotipi in Europa

13 DIETRO STEREOTIPI, DISTANZA SOCIALE E PREGIUDIZI C’E’ IN GENERE UN
Stereotipi e Biases DIETRO STEREOTIPI, DISTANZA SOCIALE E PREGIUDIZI C’E’ IN GENERE UN GROVIGLIO DI BIASES cioè DISTORSIONI SISTEMATICHE E INCONSAPEVOLI DELLA NOSTRA RAPPRESENTAZIONE DELLA REALTA’

14 Esempi di Biases Autoconvalida: una volta che ci siamo fatta un’idea sulle cose, tendiamo a conservarla a dispetto delle prove contrarie. Ciò avviene per bisogno di coerenza, di armonia cognitiva, per economia cognitiva o omeostàsi. Ad esempio, noteremo un negro sdraiato su una panchina per convalidare il pregiudizio della pigrizia dei negri, senza considerare che è un’ora di riposo per tutti. Biases da categorizzazione: derivano dalla tendenza a catalogare le persone in classi o categorie. Così rimaniamo prigionieri degli stereotipi e delle etichette verbali senza approfondire la conoscenza della singola persona. Ad esempio, se un medico mi dà un consiglio esso avrà particolare valore per il fatto che viene espresso da un’autorità di competenza, da un medico (etichetta verbale) anche se magari si tratta di un’ovvietà che potrebbe essere espressa da chiunque. Autoconferme comportamentali: Se ci aspettiamo dall’altro un certo comportamento, in base a posizioni pregiudiziali, finiremo, in qualche modo, per provocarlo. Il famoso esperimento dell’ “effetto Pigmalione”: la classe presentata all’insegnante ignaro come super-dotata dagli sperimentatori e considerata tale dall’insegnante, finì per migliorare le sue prestazioni. I negri, ad esempio, saranno condizionati dagli stereotipi che li riguardano e portati a comportarsi di conseguenza; la stessa cosa vale per l’alunno ritenuto indisciplinato dalla maestra, ecc.

15 Altri tipi di Biases La correlazione illusoria: sovrastimiamo l’associazione tra due variabili, dandole un valore di rapporto significativo che di fatto non ha. Ad esempio, vediamo zingari in giro, poco dopo sentiamo dire che ci sono stati dei furti e pensiamo che gli zingari hanno rubato. Accentuazione: tendiamo ad accentuare le differenze tra esemplari di diverse categorie (sovrastima intercategoriale) e a minimizzare quelle tra gli appartenenti a una stessa categoria (sottostima intercategoriale). Ad esempio i “Lumbard”, nella propaganda leghista, appaiono omogeneamente industriosi e onesti, mentre al contrario, i Meridionali, succubi dello Stato assistenziale, tendenti alla raccomandazione Bias dello sguardo selettivo: effetto che avviene quando si notano cose a cui prima non facevamo caso, portandoci a ritenere erroneamente che accadano più spesso. Esempio: acquistato una nuova auto e inspiegabilmente si inizia a vedere la stessa macchina praticamente ovunque. Le donne in stato di gravidanza, improvvisamente notano un sacco di altre donne incinte intorno a loro. Oppure può accadere con un numero, con una canzone. In realtà tali cose accadono con più frequenza, siamo noi che abbiamo focalizzato quella cosa e quindi la notiamo più spesso. Il problema è che la maggior parte delle persone non lo riconosce come un bias di selezione e crede veramente che queste cose o questi eventi stanno accadendo con una frequenza maggiore, il che può portare a una sensazione molto sconcertante.

16 Altri tipi di Biases L’effetto sé/altro: usiamo spiegazioni esterne per il nostro comportamento e interne per gli altri; se le cose ci vanno male è perchè ci siamo trovati in una situazione troppo difficile, invece le difficoltà degli altri dipendono dalla loro incapacità. Il self-serving: vogliamo sostenere la tesi secondo la quale solo i successi dipendono da noi, mentre gli insuccessi dall’ambiente circostante. Se abbiamo buoni voti è merito nostro, se abbiamo brutti voti è colpa dei professori. Fallacia del giocatore: tendiamo a dare particolare importanza agli eventi del passato, credendo che influenzeranno in qualche modo i risultati futuri. L’esempio classico è il lancio della moneta. Dopo aver ottenuto testa, diciamo, per cinque volte consecutive, la nostra tendenza è quella di prevedere un aumento della probabilità che il prossimo lancio sarà croce. In realtà però, le probabilità sono ancora 50/50. Come dicono gli statistici, i risultati in diversi lanci sono statisticamente indipendenti e la probabilità di ogni risultato è sempre del 50%.

17 Definizione Pregiudizio
Pregiudizio (dal latino prae, "prima" e iudicium, "giudizio") ha diversi significati, collegati alla nozione di "giudizio prematuro“, ma a differenza dello stereotipo, non riguarda il modo di rappresentare conitivamente un gruppo, ma bensì il nostro gradimento/sfavore verso quel gruppo Definizione specifica: tendenza a considerare in modo ingiusti-ficatamente sfavorevole o favorevole persone che appartengono a un determinato gruppo sociale

18 Tipologie di Pregiudizi
I pregiudizi più diffusi sono: quello razziale: forte senso di discriminazione verso una gruppo umano, ad esempio l’antisemitismo; quello androcentrico: la considerazione del maschio come essere superiore alla donna; quello etnocentrico: il concepire il proprio gruppo sociale come il centro e il punto di riferimento in base al quale tutti gli altri gruppi vengono valutati e classificati.

19 pregiudizi razziali: le Leggi razziali
dallo stereotipo, al pregiudizio si arriva alla discriminazione Leggi razziali promulgate dal regime fascista a partire dal 1938 e rivolte contro gli Ebrei

20 Il pregiudizio androcentrico 1
Discriminazione femminile parità giuridica non significa parità effettiva finché la società continua ad essere modellata su stereotipi e pregiudizi che avvantaggiano il maschio Esempio: pubblicità donna oggetto sessuale del desiderio maschile maschio dominatore e cacciatore vedi altri esempi

21 Conseguenze del pregiudizio: la distanza sociale (disponibilità ad avere contatti con membri dell’altro gruppo) la discriminazione: tratto in modo diverso le persone che appartengono ad un altro gruppo (in positivo o negativo) se allontano delle persone esse possono diminuire la loro autostima, cambiano il concetto di sé: una persona può arrivare a svalutarsi completamente; ciò può portare ad una diminuzione dell’impegno, cambia e si riduce la motivazione (se so di essere isolato e non essere considerato). Le popolazioni e persone più oppresse vengono a coltivare molto meno le proprie capacità personali. I loro obiettivi sono bassi, non cercano il successo in qualche campo; Profezia che si auto-avvera o effetto Pigmalione: tendiamo a modificare il nostro comportamento sulla base dei nostri pregiudizi con la conseguenza di creare le condizioni che portano al loro verificarsi esempio: Amilcare è convinto che i toscani sono persone litigiose, incontrando il cugino livornese di Matilde assumerà un atteggiamento più provocatorio per difendersi dagli “inevitabili” attacchi che si aspetta. Ma questo suo atteggiamento sarà visto come ostile e ingiustificato dal cugino toscano che a sua volta si metterà sulla difensiva nei confronti di Amilcare, che lo percepirà come litigioso, rafforzando di conseguenza il suo pregiudizio Nei casi più gravi la discriminazione diventa segregazione

22 Esperimenti: influenza del giudizio altrui sul comportamento
In un college americano: un gruppo di ragazzi hanno individuato una ragazza bruttina (che non si sentiva particolarmente bella). Hanno iniziato a elogiarla e a chiederle appuntamenti. Ad ogni appuntamento galante avevano azioni similari. Per il fatto di sentirsi così considerata, ha iniziato a curare molto di più sé stessa. Verso gli ultimi appuntamenti era diventata più carina e rifiutava gli incontri con i ragazzi meno carini. La ragazza aveva cambiato il proprio concetto di sé e si era migliorata nella cura; aveva maggiore sicurezza in sé.

23 DISCRIMINAZIONE MICROSEGREGAZIONE
i due gruppi vivono nello stesso territorio ma frequentano luoghi pubblici diversi (apartheid) SEGREGAZIONE RESIDENZIALE O INTERMEDIA Persone di diversi gruppi vivono nella stessa area/città ma in zone distinte (ghetti ebraici) MACROSEGREGAZIONE Le persone appartenenti a gruppi diversi sono “confinate” in territori specifici (riserve indiane)

24 Pregiudizi anti - italiani
"Occhio zio Sam arrivano i sorci": la vignetta, pubblicata nel 1903 da un giornale americano, evidenzia la pericolosità dei migranti italiani, "portatori" di mafia, anarchia e socialismo.

25 Seconda questione I pregiudizi hanno una base di verità?
Problema: l’errore insito nel pregiudizio consiste nell’attribuire caratteristiche arbitrarie a un gruppo sociale o nell’esagerare alcuni tratti effettivamente presenti in esso, quindi i pregiudizi: prima tesi: possiedono un nocciolo di verità seconda tesi: sono arbitrari, interamente riconducibili a fattori culturali Limiti Prima tesi: rischia di offrire un supporto ai fenomeni di discriminazione sociale in quanto considera vero, seppur esagerato, lo stereotipo/pregiudizio Limiti seconda tesi: la lotta alle discriminazioni necessita siano riconosciute e accettate le differenze, non ignorate o poste come non esistenti uguaglianza non significa riconoscersi tutti uguali, ma consiste nel riconoscimento delle differenze senza che questo porti a una svalutazione, ma sia anzi visto come un arricchimento

26 Fattori predisponenti
PERSONALITA’ – Adorno - “personalità autoritaria” CRISI ECONOMICHE CONFORMITA’ SOCIALIZZAZIONE (FAMIGLIA, COMUNITA’, SCUOLA, MASS MEDIA…)

27 Terza questione Sono fenomeni psicologici o storico - sociali?
Problema: si tratta di un problema duplice che riguarda stereotipi e pregiudizi: con che tipo di fenomeni abbiamo a che fare? con quali discipline studiarli per comprenderli? Stereotipi e pregiudizi come fenomeni storico - sociali la loro descrizione e comprensione rimanda a cause di tipo: economico, culturale, politico, ecc., vanno quindi spiegati come risultato di dinamiche sociali conflittuali Stereotipi e pregiudizi sono fenomeni psicologici: si sviluppano a partire dalle interazioni psico-sociali tra individui e gruppi possono essere compresi solo conoscendo le modalità psicologiche specifiche delle dinamiche interpersonali e ginter-gruppo Conclusione: approccio complementare: esame di stereotipi e pregiudizi deve essere condotto ricorrendo a entrambe le prospettive: sia quella storico – sociale che quella psico - culturale

28 METODI DI INDAGINE Metodo di Katz e Bray (1933) lista di caratteristiche tra cui si chiede di selezionare quelle più tipiche del gruppo-bersaglio (crea gli stereotipi?); Tecniche intensive: si fanno interviste o si richiedono descrizioni libere per poi sottoporre ad analisi del contenuto (evitano semplificazioni ma sono più soggettive); Scala di distanza sociale di Bogardus Questionari di Likert

29


Scaricare ppt "Stereotipo e Pregiudizio"

Presentazioni simili


Annunci Google