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Michele De Vita L’esperienza della Camera di Commercio di Ancona Milano, 2 ottobre 2013 Giovanni Manzotti imprese responsabili in territori sostenibili.

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1 Michele De Vita L’esperienza della Camera di Commercio di Ancona Milano, 2 ottobre 2013 Giovanni Manzotti imprese responsabili in territori sostenibili

2 CSR e sostenibilit à  La Commissione Europea definisce la Responsabilità Sociale d'Impresa (CSR) come “l’integrazione su base volontaria da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali ed ecologiche nelle loro interazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate” (Libro Verde, Commissione Europea, luglio 2001)  “ The responsibility of enterprises for their impacts on society” new communication of the European Commission of 25th October 2011 (no. 681)  La “strategia di Lisbona” (2000) secondo la quale l'UE deve, entro il 2010, "diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale " rappresenta l’imprescindibile quadro di riferimento nel quale collocare le politiche pubbliche  La strategia Europa 2020 punta a rilanciare l'economia dell'UE nel prossimo decennio. In un mondo che cambia l'UE si propone di diventare un'economia intelligente, sostenibile e solidale. Queste tre priorità che si rafforzano a vicenda intendono aiutare l'UE e gli Stati membri a conseguire elevati livelli di occupazione, produttività e coesione sociale. “società partecipativa”, “un’economia competitiva, interconnessa e più verde”

3 CSR e sostenibilit à  la cd. “ Green Economy ” sta assumendo un ’ importanza sempre maggiore nel dibattito pubblico e nelle politiche per lo sviluppo locale lo sviluppo delle energie rinnovabili, l’efficienza energetica, l’edilizia e la mobilità sostenibile, governo del territorio e dell’ambiente, agricoltura biologica, sostenibilità ed accessibilità del turismo ono temi sempre più strategici per lo sviluppo delle PMI)  La responsabilità sociale (o, in senso più ampio, la sostenibilità) è un nuovo approccio strategico alla gestione d'impresa, fondato su una visione relazionale che restituisce all’impresa il suo ruolo di istituto economico-sociale il cui scopo è quello di produrre ricchezza / valore in maniera duratura nel tempo  CSR e sostenibilità sono fattori di innovazione e competitività  Promuovere la CSR e/o lo sviluppo sostenibile è parte integrante delle politiche dell’ente camerale per la promozione dell’economia e del territorio locale

4 La sostenibilità come principio guida Per la Camera di Commercio di Ancona, l a sostenibilità è diventata uno dei principi ispiratori che orienta :  il modello organizzativo gestionale e di comunicazione  le relazioni ed i partenariati nell’ambito del network istituzionale locale  le politiche e gli interventi verso gli stakeholder (imprese e loro associazioni, comunità locale, territorio) dimensione interna (diretta) ed esterna (indiretta) della sostenibilità

5 il percorso verso la sostenibilit à  2002 - istituzione della Scuola EMAS per la formazione di consulenti e revisori ambientali EMAS  2005 – apertura dello Sportello CSR (a seguito di protocollo d’intesa tra Unioncamere e Ministero del Welfare)  2006 – approvazione della Politica Etica e della Carta dei Valori dell’ente – certificazione qualità ISO 9001 dei Servizi Amministrativi (R.I.)  2007 – istituzione del Servizio / Funzione Sviluppo Sostenibile – pubblicazione del primo Bilancio Sociale – certificazione ISO 14001 e convalida della prima Dichiarazione Ambientale  2008 – Registrazione EMAS (prima CCIAA in Italia)  2010 – revisione della Politica Etica ed Ambientale, nuovo programma di mandato e pubblicazione del primo Bilancio di Sostenibilità (integrazione di Bilancio Sociale e Dichiarazione Ambientale EMAS)  2011 – sottoscrizione del Patto dei Presidenti  2013 – integrazione tra BS e Relazione sulla Perfomance, adozione PAES

6  informazione, formazione e sensibilizzazione convegni, workshop, seminari, tavole rotonde, ecc. su temi di CSR e Sviluppo Sostenibile (applicazione di tali principi in ambiti specifici; strumenti) con ampio utilizzo di testimonial e “buone prassi”  azioni promozionali partecipazione collettiva a manifestazioni fieristiche (ECOMONDO, la Bellezza delle Cose, TERRA FUTURA) rilevazione e valorizzazione delle buone prassi, premi e concorsi, promozione del network tra imprese  dal 2010 al 2012 più di 1.500 PMI coinvolte  incentivazione : contributi alle PMI per certificazioni ISO14001 - EMAS - SA8000 - OHSAS 18001 – ISO 50001 e orientamento su opportunità EU e nazionali  92 le PMI certificate ricorrendo al contributo camerale (quasi il 30% sul totale del territorio provinciale  assistenza tecnica : sperimentazione di check-up energetici e tecnologici (eco – innovazione) con le PMI locali, in collaborazione con Università e Centri di Ricerca (35 PMI coinvolte) Principali interventi

7  formazione di professionalità : Scuola EMAS ed altre attività formative strutturate ( 7^ edizione dedicata al settore edilizia 13 partecipanti)  partenariati e progettualità in comune con associazioni di categoria e le istituzioni locali orientati alla sostenibilità (marchio di qualità ISNART – Regione Marche, turismo sostenibile ed accessibile, progetti di filiera corta, riciclo rifiuti in agricoltura, ecc.)  accordi e collaborazioni con Fondazione Symbola, Legambiente, CRESV Bocconi, CISE  attività di sensibilizzazione del consumatore (Guide al Consumo Responsabile, Guida agli Acquisti Verdi, lotta alla contraffazione) del mondo della scuola, ecc.  promozione della cultura brevettuale e dell’innovazione (Osservatorio dei Brevetti Ambientali), sensibilizzazione sulla lotta alla contraffazione  crescente integrazione delle politiche di diffusione della CSR con i Servizi Amministrativi sull’Ambiente (Albo Gestori, MUD, SISTRI, ecc) crescente effetto di “contaminazione”  la sostenibilità sta effettivamente diventando principio che orienta le attività Principali azioni

8 Come promuovere CSR / sostenibilità La Responsabilità sociale d’impresa nasce come “impegno” o “approccio strategico” volontario della singola impresa Le imprese che si “impegnano” o che scelgono questo approccio strategico si aspettano che ciò avvenga in un contesto “favorevole”, “incentivante” o, quantomeno, “coerente” (le politiche di CSR non devono essere “spiazzate”). Quali strumenti?  disseminazione, sensibilizzazione, formazione : fare cultura, fornire strumenti  politiche di incentivazione (orientamento)  riconoscimento del mercato: gli acquisti verdi della P.A.  accompagnamento al mercato: politiche promozionali e di valorizzazione

9 Come promuovere la CSR ? Quali strumenti?  disseminazione : importanza di una visione “culturale” prima che tecnica, differenziata e adattabile ai contesti  chi o che cosa può essere definito come responsabile?  politiche di incentivazione probabilmente ancora necessarie (minacce / opportunità di tali politiche) fondamentale il controllo / monitoraggio, che implica la costruzioni di relazioni durature tra P.A. ed imprese beneficiare  necessità di orientamento

10 Il ruolo delle istituzioni Quali strumenti : riconoscimento del mercato: premialità nei rapporti con la P.A. il GPP (Green Public Procurement) è definito dalla Commissione europea come “... l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.  disposizioni in tema di tutela dell’ambiente e di promozione dello sviluppo sostenibile sono contenute nel D. Lgs 12 aprile 2006, n. 163 «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”  adozione del Piano Nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione” con Decreto interministeriale del 11/04/2008 (aggiornato aprile 2013) con lo scopo di massimizzare la diffusione del GPP tra gli enti pubblici nel 2012 siamo circa all’80% di acquisti con caratteristiche ecologiche

11 Il ruolo delle istituzioni Quali strumenti? Accompagnamento al mercato : sostegno pubblico a politiche promozionali e di valorizzazione (di filiera) che facciano leva su criteri di CSR/sostenibilità  promozione delle “buone pratiche”  promozione del turismo sostenibile o accessibile (Marchio di Qualità regionale)  sostegno pubblico alla partecipazione a manifestazioni fieristiche nazionali o internazionali  azioni di marketing relative a marchi territoriali e a “filiere controllate o certificate”  sostegno pubblico a iniziative promozionali delle produzioni agro-alimentari o tipiche legate al territorio (filiera corta, prodotti a Km 0, biologico, ecc)  iniziative per la tutela del “made in” o del prodotto “100% italiano”  promozione di network territoriali tra PMI, sino alla sperimentazione di EMAS in Ambiti Produttivi Omogenei  sostegno al settore culturale, imprese creative, distretti culturale Sempre più spesso le esigenze di tutela, promozione o sviluppo di filiere locali, vanno di pari passo con obiettivi di sostenibilità (sicurezza del consumatore, tutela dell’ambiente, tracciabilità delle filiere, ecc)

12 Il ruolo della PA e delle istituzioni Una responsabilità di territorio?  il passaggio da una "responsabilità singola e/o individuale" ad una "responsabilità collettiva" ha l'obiettivo di accompagnare le istituzioni e le organizzazioni (PA e imprese, associazioni, mondo profit e non profit) in un percorso di costruzione condiviso  la sostenibilità diventa un elemento, un fattore di qualità della governance dei territori (network tra istituzioni, associazioni ed imprese  la CSR promuove alleanze inedite e logiche di filiera)  la crisi ha colpito duramente alcuni distretti tradizionali (come quelli marchigiani) imponendo una riflessione su nuovi modelli di sviluppo  nuova centralità dei territori

13 Quali sviluppi per le politiche di CSR? La crisi internazionale, se per alcuni versi ha ridotto l’attenzione sui temi di CSR, ha comunque imposto una riflessione sui nuovi modelli di sviluppo:  i temi in questione sono ormai usciti dalla nicchia degli specialisti e sono diventati parte integrante del ragionamento sulle politiche di sviluppo a livello macro e micro (strategie competitive delle imprese)  sviluppo della cultura d’impresa: superamento della logica del vincolo e approccio in chiave strategica sempre più pubblicamente dichiarato (anche in un’ottica di marketing)  lo sviluppo dei settori più strettamente legati all’ambiente (energie rinnovabili, gestione rifiuti, ecc., con significative ricadute in termini di creazione di posti di lavoro)  lo sviluppo del mercato del “green” e dei prodotti a valenza “sociale” e crescita della sensibilità del consumatore (diverse ricerche di mercato a livello internazionale e nazionale lo dimostrano)  competitività, qualità, innovazione e sostenibilità vanno sempre più di pari passo (le imprese più innovative sono anche le più responsabili)

14 Un’occasione per le Camere di Commercio  La Camera di Commercio si configura come un ente pubblico chiamato a promuovere lo sviluppo economico del territorio, facendo sintesi tra interessi del mondo imprenditoriale e le loro associazioni, istituzioni pubbliche, mondo del lavoro e della formazione, professionisti, consumatori e comunità locale  il Consiglio Camerale come organismo multistakeholder, espressione della capacità della comunità economica locale di auto-organizzare la rappresentanza dei propri interessi  in questo senso, i temi della CSR e dello Sviluppo Sostenibile dovrebbero trovare una naturale accoglienza nell’ambito degli enti camerali

15 Grazie per l’attenzione Contatti: Giovanni Manzotti Camera di Commercio di Ancona Area Sviluppo Economico Sito web : www.an.camcom.it www.an.camcom.it e.mail: promozione@an.camcom.it promozione@an.camcom.it


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