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Dott.ssa Arianna Marchetti Delegato Nazionale dei Giovani CRI per le Attività dell’Area Servizio nella Comunità Case study sulle attività svolte dalla.

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Presentazione sul tema: "Dott.ssa Arianna Marchetti Delegato Nazionale dei Giovani CRI per le Attività dell’Area Servizio nella Comunità Case study sulle attività svolte dalla."— Transcript della presentazione:

1 Dott.ssa Arianna Marchetti Delegato Nazionale dei Giovani CRI per le Attività dell’Area Servizio nella Comunità Case study sulle attività svolte dalla CRI sul territorio Nazionale

2 “Disagio giovanile e devianze “ Dai PRINCIPI ai VALORI (da Strategia 2020 pg. 5) : “…rafforziamo le capacità delle persone e delle comunità di lavorare in un clima di solidarietà, per trovare soluzioni sostenibili alle proprie necessità e agli elementi di vulnerabilità più pressanti”

3 “Disagio giovanile e devianze “ Dai VALORI alle AZIONI (da Progetto Associativo Giovani CRI): “La nostra azione è volta a soddisfare le necessità e ad utilizzare al meglio le opportunità esistenti, migliorando così le condizioni materiali, psicologiche e sociali dei soggetti vulnerabili, permettendo loro di riprendere in mano la propria esistenza e condurre una vita in equilibrio e benessere … … (Le attività) sono volte ad offrire un’opportunità di benessere sociale alle persone che, potendo godere di una vita produttiva, piena e con un orientamento positivo verso il futuro, sono meno esposte al rischio di vulnerabilità. “

4 “Disagio giovanile e devianze “ Dai VALORI alle AZIONI (da Progetto Associativo Giovani CRI): “Gli interventi vengono svolti in collaborazione o con il supporto di Enti locali territoriali (statali e parastatali) e con le principali agenzie educative. I tempi e le modalità sono definiti da un’attenta pianificazione dell’intervento… Solo grazie a quest’opera di analisi del territorio in cui si vive e si opera, si riescono a costruire dei progetti mirati ai bisogni del territorio stesso.”

5 Obiettivi: migliorare la qualità della vita (sociale) dei giovani; riduzione dei fattori di rischio che possano far emergere comportamenti devianti Dove: nei luoghi in cui sono più alti i tassi di povertà, evasione scolastica, microcriminalità Cosa: interventi di promozione del benessere che possano influire positivamente sulla crescita del giovane “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI PRIMARIE (Prevenzione)

6 CASE STUDY – Attività svolte dai Comitati CRI della Regione Campania Individuazione dei contesti in cui maggiormente si riscontrano fenomeni di disagio e devianza (c.d. Analisi della realtà) -FAMIGLIA/GENITORIALITA’ -SCUOLA -QUARTIERE “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI PRIMARIE (Prevenzione)

7 CASE STUDY – Attività svolte dai Comitati CRI della Regione Campania Analisi della realtà FAMIGLIA/GENITORIALITA’ necessità di implementare la capacità di entrare in rapporto con l’altro, migliorando la componente relazionale tra i membri della famiglia “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI PRIMARIE (Prevenzione)

8 CASE STUDY – Attività svolte dai Comitati CRI della Regione Campania Analisi della realtà SCUOLA alto tasso di evasione scolastica; correlazione tra insuccesso scolastico e costruzione dell’identità deviante; necessità di favorire un corretto processo di socializzazione “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI PRIMARIE (Prevenzione)

9 CASE STUDY – Attività svolte dai Comitati CRI della Regione Campania Analisi della realtà QUARTIERE percepito come ghetto/satelliti; assenza di senso di comunità; assenza di aree verdi/luoghi di cultura; vita di “branco” “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI PRIMARIE (Prevenzione)

10 I. CASE STUDY – Attività svolte dai Comitati CRI della Regione Campania I progetti 1.Attività di doposcuola- ludoteca Obiettivo: fornire un’alternativa alla vita di “branco”; favorire recupero degli insuccessi scolastici; arginare l’evasione scolastica; favorire corretti processi di socializzazione tra pari Destinatari: 6-13 anni Professionalità impiegate: Assistente sociale, Psicologo, Operatori Attività Socio-Assistenziali, Animatori Attività per i Giovani, Operatori dell’Area Pace Tempi: apertura 2 ore/ 3 gg a settimana Metodologia: alternanza dei momenti di studio con attività di gioco in gruppo dei pari Collaborazioni: Settore servizi sociali del Comune, Scuole “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI PRIMARIE (Prevenzione)

11 CASE STUDY – Attività svolte dai Comitati CRI della Regione Campania I progetti 2. Supporto nel monitoraggio dell’evasione scolastica Obiettivo: arginare l’evasione scolastica; approccio dei giovani “a rischio” nei luoghi sensibili del territorio di competenza (centro commerciale, sala gioco, etc…) Destinatari: 6-18 anni Professionalità impiegate: Volontari CRI in collaborazione con Polizia Municipale/Vigili Urbani Strategia: formazione del personale CRI da parte della Polizia Municipale/Vigili Urbani Tempi: 5 ore/ 2 gg a settimana Collaborazioni: Polizia Municipale, Settore servizi sociali del Comune “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI PRIMARIE (Prevenzione)

12 CASE STUDY – Attività svolte dai Comitati CRI della Regione Campania I progetti 3. Organizzazione eventi ed incontri genitori-ragazzi Obiettivo: facilitare la costruzione di comunicazioni/relazioni genitori-figli; favorire la nascita del senso di Comunità; Destinatari: giovani/adulti includendo famiglie con disagio ambientale Professionalità impiegate: Volontari CRI, Psicologi, Assistenti sociali, Medico Metodologia: incontri informali, visite guidate, passeggiata ecologica, feste a tema, etc. Strategia: gli eventi sono strutturati in modo da garantire la massima interazione tra i partecipanti, coinvolgendo nell’organizzazione, facilitando ogni processo di comunicazione; necessaria formazione preliminare dei Volontari CRI da parte degli psicologi/Assistenti sociali Tempi: 2-3 ore / cadenza bimestrale (eventi) settimanale (incontri) Collaborazioni: Scuole, Settore servizi sociali del Comune, ASL “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI PRIMARIE (Prevenzione)

13 CASE STUDY – Attività svolte dai Comitati CRI della Regione Campania I progetti 4. Attività in piazza/luoghi di ritrovo Obiettivo: favorire i processi di socializzazione tra pari Destinatari: bambini e ragazzi (8-13; 14-18) Professionalità impiegate: Animatori Attività per i Giovani; Operatori Attività Socio-Assistenziali Metodologia: attività ludico ricreative, favorendo i gioco di ruolo con obiettivi specifici, campagne CRI di sensibilizzazione/prevenzione Strategia: organizzazione degli eventi in diverse aree geografiche della città Collaborazioni: Scuole, Comune, Altre Associazioni “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI PRIMARIE (Prevenzione)

14 II. CASE STUDY – Attività svolte presso una Comunità Alloggio – Comitato CRI di Acireale (CT) Analisi della realtà -Ospita minori (circa 10) in grave difficoltà nei contesti familiari, scolastici e sociali (forte rischio di devianza sociale) - La struttura mette in atto progetti di interventi socio- assistenziali ed educativi integrativi o sostitutivi della famiglia -Presenza di Educatori Professionali e altro personale strutturato -Per ogni ospite esiste un progetto educativo “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI SECONDARIE (Supporto)

15 CASE STUDY – Attività svolte presso una Comunità Alloggio – Comitato CRI di Acireale (CT) Il servizio svolto I volontari della CRI svolgono servizio in questa Comunità da più di 15 anni, ponendosi nei confronti della struttura nell’ottica e nello spirito di mettersi al servizio delle necessità educative dei ragazzi. Non è possibile proporsi con “pacchetti” di attività, ma è possibile proporre attività di tipo laboratoriale, organizzazione di eventi e coinvolgimento nelle manifestazioni organizzate dal Comitato Locale sempre ed esclusivamente in collaborazione con l’Equipe di Educatori e Psicologo. “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI SECONDARIE (Supporto)

16 CASE STUDY – Attività svolte presso una Comunità Alloggio – Comitato CRI di Acireale (CT) Il servizio continuativo Doposcuola: sostegno nei momenti di studio e svolgimento dei compiti a casa; Feste: organizzazione feste a tema in occasione di compleanni, Natale, Carnevale, Pasqua, etc. (occasioni per facilitare le relazioni genitoriali) Tempi: 6 giorni a settimana per 2 ore Personale impiegato: 3-4 volontari CRI a turno (favorita la continuità/stabilità della relazione) “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI SECONDARIE (Supporto)

17 III. CASE STUDY – Attività svolte presso l’Istituto penale per Minorenni (IPM) “Meucci” – Comitato Locale di Firenze Analisi della realtà L’IPM assicura l’esecuzione dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria nei confronti dei minorenni autori di reato. In tale ambito vengono garantiti i diritti soggettivi dei minori: salute, crescita armonica (fisica e psicologica), non interruzione dei processi educativi, mantenimento dei legami con le figure significative. Gli educatori organizzano attività scolastiche, formazione professionale, animazione culturale, sportiva, ricreativa e teatrale. “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI TERZIARIE (Facilitazione)

18 III. CASE STUDY – Attività svolte presso l’Istituto penale per Minorenni (IPM) “Meucci” – Comitato Locale di Firenze Fasi preliminari del progetto “Div.I – Divertirsi Insieme” 1. Incontri di conoscenza tra Volontari CRI e personale dell’area tecnico-educativa del IPM 2. Formazione: principali aspetti strutturali di un sistema penitenziario rivolto ai minori, le modalità operative specifiche dell’IPM “Meucci” e del contesto locale a cui esso fa riferimento 3. Definizione dei tempi di intervento dei Volontari, obiettivi ed orientamento della progettazione “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI TERZIARIE (Facilitazione)

19 III. CASE STUDY – Attività svolte presso l’Istituto penale per Minorenni (IPM) “Meucci” – Comitato Locale di Firenze Fasi esecutive del progetto “Div.I – Divertirsi Insieme” Esigenza rilevata: nessuna attività strutturata in programma la domenica Obiettivi generali: valorizzazione dei ragazzi, scoprire i loro talenti in potenza; sviluppo del senso di auto-efficacia; espressione “positiva” dell’aggressività; fornire alternativa educativa; Tempi di intervento: dal 2006- domenica dalle 15.00 alle 17.00 Personale impiegato: 4 Volontari CRI per turno (il team è composto da circa 18 Volontari) “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI TERZIARIE (Facilitazione)

20 III. CASE STUDY – Attività svolte presso l’Istituto penale per Minorenni (IPM) “Meucci” – Comitato Locale di Firenze Fasi esecutive del progetto “Div.I – Divertirsi Insieme” Principi e valori trasmessi: concetto di gruppo e di collaborazione; rispetto delle norme; salute e benessere; valorizzazione delle differenze, rispetto delle diversità culturali, solidarietà e principi umanitari. Destinatari: sezione maschile di 30 ragazzi – età 15-20 anni (la maggior parte minoranze etniche) “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI TERZIARIE (Facilitazione)

21 III. CASE STUDY – Attività svolte presso l’Istituto penale per Minorenni (IPM) “Meucci” – Comitato Locale di Firenze Fasi esecutive del progetto “Div.I – Divertirsi Insieme” Attività proposte (inserite nel progetto formativo del IPM): -AREA SPORTIVA: tornei di calcio, pallavolo, tennis, ping pong -AREA RI-CREATIVA: giochi di cooperazione a squadre, sedute di massaggi shiatsu, laboratorio di giocoleria -AREA FORMATIVA: Educazione sanitaria con nozioni di primo soccorso, sensibilizzazione sulle malattie sessualmente trasmissibili, incontri di discussione sul tema delle droghe, principi di educazione stradale -AREA ESPRESSIVO-CULTURALE: pittura, giornate culinarie giornate musicali (musica etnica, rock, karaoke) “Disagio giovanile e devianze “ AZIONI TERZIARIE (Facilitazione)

22 Case study sulle attività svolte dalla CRI sul territorio Nazionale Ringraziamenti: Laura Leardini Simona Marcotullio Santa Sicali Francesco Pelliccia Elena Focardi Giulia Lisotti Andrea Gradella Per educare un bambino occorre tutto un villaggio (Proverbio Keniota)

23 Grazie per l’attenzione, Dott.ssa Arianna Marchetti Croce Rossa Italiana Delegato Nazionale dei Giovani CRI per le Attività dell’Area Servizio nella Comunità arianna.marchetti@pio.cri.it


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