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1 L’arte abbandona ogni ideale di bellezza perché l’obiettivo è quello di comunicare ideali e valori. L’arte non deve più rappresentare la natura, ma farsi.

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Presentazione sul tema: "1 L’arte abbandona ogni ideale di bellezza perché l’obiettivo è quello di comunicare ideali e valori. L’arte non deve più rappresentare la natura, ma farsi."— Transcript della presentazione:

1 1 L’arte abbandona ogni ideale di bellezza perché l’obiettivo è quello di comunicare ideali e valori. L’arte non deve più rappresentare la natura, ma farsi interprete dell’uomoe dei problemi del mondo. Si fondono le diverse tecniche e i diversi linguaggi: pittura, scultura e architettura si mescolano tra loro. Si utilizzano materiali nuovi, anche oggetti di uso quotidiano, dai materiali più nobili a quelli più poveri. Il mescolarsi di culture diverse crea nuovi linguaggi e nuove forme di espressività. S. Dalì, La Venere a cassetti, 1936 La prima metà del Novecento

2 La Storia 2 Sconvolgenti eventi sociali e politici caratterizzano la prima metà del Novecento: Le due Guerre mondiali. I regimi totalitari in Italia, Germania, Spagna e Unione Sovietica. Il nuovo primato economico e politico degli Stati Uniti d’America. Importanti scoperte tecniche e scientifiche. R. Capa, Morte di un soldato repubblicano, 1936 La prima metà del Novecento

3 La Storia 3 Nuove invenzioni: telegrafo senza fili (Marconi, 1899) e radio (1901). Nascita della psicanalisi (Freud) e della fisica contemporanea (Einstein, teoria della relatività). Il cinema unisce lo svago a questioni politiche, all’informazione e alla denuncia. Disegno industriale: nuovo equilibrio tra funzionalità e qualità estetica. Walter Gropius, Automobile Adler, 1931 La prima metà del Novecento

4 Le Avanguardie Storiche 4 Viene meno la fiducia nella ragione. Grande carica rivoluzionaria ed esigenza di rinnovamento: Non esistono verità assolute. Messa in discussione dell’arte del passato. Scardinati i principi di ordine e proporzione. Nascono i manifesti dei movimenti artistici. L’arte diventa mezzo di consapevolezza della propria condizione esistenziale. La prima metà del Novecento

5 5 Le Avanguardie Storiche Espressionismo: introdotto dai movimenti Die Brücke in Germania e Fauve in Francia. Immagini della realtà deformate, colori usati in modo espressivo, spazio non prospettico. La prima metà del Novecento

6 6 Le Avanguardie Storiche Futurismo: le forme riproducono il movimento tramite la loro scomposizione, ripetizione e sovrapposizione. Cubismo: oggetti scomposti in forme geometriche dai contorni spezzati, osservati da più punti di vista contemporaneamente. La prima metà del Novecento

7 7 Le Avanguardie Storiche Astrattismo: abbandono di ogni riferimento alle forme della natura. Dadaismo: rielaborazione di oggetti comuni, riproposti come opere d’arte. La prima metà del Novecento

8 8 Le Avanguardie Storiche Ritorno all’ordine: fine della Prima Guerra Mondiale; esigenza di tornare alla figurazione. Pittura metafisica e Surrealismo: immagini deformate o collocate in contesti estranei, come sogno e inconscio. La prima metà del Novecento

9 I grandi temi E. L. Kirchner, Scena di strada, 1913Piet Mondrian, Evoluzione, 1910-1911 Il bisogno di spiritualità spinge l’arte verso il misticismo e l’astrazione. Critica dei mali della società e della mancanza di valori spirituali. 9 La prima metà del Novecento

10 I grandi temi Giacomo Balla, Velocità d’automobile, 1912Marcel Duchamp, Scolabottiglie, 1914 Gli oggetti semplici sono trattati allo stesso modo della “grande arte” del passato. Futurismo: esaltazione del movimento, della velocità e delle macchine. 10 La prima metà del Novecento

11 I grandi temi G. de Chirico, Il cattivo genio di un re, 1914Le Corbusier, Palazzo del Parlamento, 1951 Architettura razionalista: tecnologie e materiali moderni, modelli standardizzati. La pittura metafisica ricerca ciò che è oltre l’apparenza, l’arte surrealista l’inconscio. 11 La prima metà del Novecento

12 12 A.Mucha, Manifesto teatrale Si ispira alle forme della natura, è elegante, si basa sull’ornamento e sull’uso di materiali raffinati. Si sviluppa in Europa tra fine Ottocento e la Prima Guerra Mondiale. È lo stile della società borghese della Belle Époque. Il risultato più importante è nelle arti applicate: mobili, carte da parati, abiti, ceramiche. Art Nouveau Interessa le arti figurative, l’architettura, l’arredamento e le arti decorative. La prima metà del Novecento

13 V. Horta, Atrio della Casa Tassel, 1892-1893. Ricchezza ornamentale: risalto alle decorazioni. Vengono meno gli ordini classici. Principio del progetto unitario: coerenza tra struttura, decorazioni e arredo. Uso di materiali moderni: cemento, ferro, vetro. Victor Horta: edifici dalle superfici ondulate. Hector Guimard: ingressi della metropolitana di Parigi. 13 L’architettura si lega alla decorazione Art Nouveau La prima metà del Novecento

14 Joseph Maria Olbrich, Palazzo della Secessione, 1898-1899. Volontà di distaccarsi dalle accademie. Secessioni in Austria, Boemia e Germania. Applicazioni: arti figurative, architettura, arredamento, progettazione di oggetti. Esponenti della secessione sono: Gustav Klimt, Otto Wagner, Joseph Maria Olbrich, Joseph Hoffmann, Adolf Loos. La secessione a Vienna La loro architettura è caratterizzata da una rigorosa geometria di stampo classico. Art Nouveau 14 La prima metà del Novecento

15 Antoni Gaudí, Sagrada Familia, in fase di ultimazione. Gaudí è il maggiore esponente del Modernismo, che si diffonde a Barcellona, in Spagna. Tradizione artistica della Catalogna: spunti dalla cultura islamica, gotica, rinascimentale. Riprende le forme della natura. Utilizzo del cemento e della tecnica del mosaico. Colori luminosi e superfici dinamiche, popolate da figure e forme fantasiose. Art Nouveau Gaudí L’architettura come visione 15 La prima metà del Novecento

16 Trae ispirazione dalla natura, nello studio delle forme. Il tetto sembra il dorso di un drago. Gli elementi decorativi si integrano nella struttura. La facciata è rivestita di mosaici policromi che riflettono la luce del sole. La superficie della casa sembra muoversi, come fosse viva. Casa Batlló 16 Lettura dell’opera Scheda Gaudí 1905-1906 La cima della torre sembra l’elsa di una spada. La prima metà del Novecento

17 Ritratto di Adele Bloch-Bauer, 1907 Gustav Klimt è uno dei fondatori della Secessione Viennese. Viene influenzato dal Simbolismo, ma esprime il gusto per la decorazione. Gustav Klimt I soggetti sono ridotti a elementi ornamentali, ricchi d’oro e di colori irreali; i visi sono naturalistici. Riprende i caratteri tipici dei mosaici bizantini: bidimensionalità, colori brillanti e luminosi, forme contornate da una linea continua. 17 La prima metà del Novecento

18 È l’opera preparatoria per il fregio di Palazzo Stoclet. Il dipinto è dominato dal mantello dell’uomo, decorato da motivi fantasiosi. L’abbraccio Tutti i segni hanno valenza simbolica: si riferiscono agli elementi opposti maschile-femminile, spirito-materia. Figure piatte. Gustav Klimt Lettura dell’opera 1905-1909 Manca ogni accenno al volume e allo spazio. 18 Albero della vita. Motivi decorativi. La prima metà del Novecento

19 19 H. Van de Velde, Scrivania, 1898 William Morris fonda il movimento Arts and Crafts, che promuove la realizzazione artigianale di oggetti d’arte. Gli artisti dell’Art Nouveau danno grande importanza al lavoro artigianale. Le origini del disegno industriale Design e arti applicate Gli artisti producono numerosi oggetti, caratterizzati da linee sinuose e da decorazioni a motivi floreali. Il vetro, per trasparenza e luminosità, si mostra adatto al carattere decorativo dell’Art Nouveau. La prima metà del Novecento


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