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La conquista dell’Etiopia. Premesse Battaglia di Dogali gennaio 1887 (430 morti) Guerra di Abissinia (Abissinia era l'antico nome dell'odierna Etiopia)(1895-96)

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Presentazione sul tema: "La conquista dell’Etiopia. Premesse Battaglia di Dogali gennaio 1887 (430 morti) Guerra di Abissinia (Abissinia era l'antico nome dell'odierna Etiopia)(1895-96)"— Transcript della presentazione:

1 La conquista dell’Etiopia

2 Premesse Battaglia di Dogali gennaio 1887 (430 morti) Guerra di Abissinia (Abissinia era l'antico nome dell'odierna Etiopia)(1895-96) Scontro tra il Regno d'Italia e l'Impero d'Etiopia Battaglia di Adua (1º marzo 1896) Crollo governo Crispi Pace di Addis Abeba, con cui veniva riconosciuta la piena indipendenza dell'Etiopia (ottobre 1896)

3 Le fasi dell’imperialismo italiano Colonie italiane nel 1914 L'Impero italiano nel 1939.

4 Hailé Selassié d'Etiopia Negus d’Etiopia Ras Tafarì Maconnèn, incoronato Imperatore col nuovo nome di Hailé Selassié,

5 Rastafarianesimo L'ultimo negus è considerato dagli aderenti al rastafarianesimo il nuovo Messia e la seconda incarnazione di Gesù. Il rastafarianesimo accetta tutti i dogmi del cristianesimo ortodosso etiope, il credo che il negus ha sempre praticato nella sua vita. È la religione più praticata in Giamaica ed è famosa per il reggae (e il suo maggior esponente, Bob Marley).

6 Annuncio dell’entrata in guerra: discorso del 2 ottobre 1935 di Benito Mussolini Camicie Nere della Rivoluzione! Uomini e donne di tutta Italia! Italiani sparsi nel mondo, oltre i monti e oltre i mari: ascoltate. « Un'ora solenne sta per scoccare nella storia della Patria. Venti milioni di uomini occupano in questo momento le piazze di tutta Italia. «Mai si vide, nella storia del genere umano, spettacolo più gigantesco. Venti milioni di uomini: un cuore solo, una volontà sola, una decisione sola.(argomento dell’identità tra nazione e fascismo) « La loro manifestazione deve dimostrare e dimostra al mondo che Italia e Fascismo costituiscono una identità perfetta, assoluta, inalterabile. « Possono credere il contrario soltanto cervelli avvolti nelle nebbie delle più stolte illusioni o intorpiditi nella più crassa ignoranza su uomini e cose d'Italia, di questa Italia 1935, anno XIII dell'Era fascista. «Da molti mesi la ruota del destino, sotto l'impulso della nostra calma determinazione, si muove verso la meta: in queste ore il suo ritmo e' più veloce e inarrestabile ormai! «Non è soltanto un esercito che tende verso i suoi obiettivi, ma è un popolo intero di 44 milioni di anime, contro il quale si tenta di consumare la più nera delle ingiustizie: quella di toglierci un po' di posto al sole. (Argomento relativo allo scontro tra “nazioni borghesi” e “nazioni proletarie”) «Quando nel 1915 l'Italia si gettò allo sbaraglio e confuse le sue sorti con quelle degli alleati, quante esaltazioni del nostro coraggio e quante promesse. Ma dopo la vittoria comune, alla quale l'Italia aveva dato il contributo supremo di 670 mila morti, 400 mila mutilati, e un milione di feriti, attorno al tavolo della pace esosa non toccarono all'Italia che scarse briciole del ricco bottino coloniale.( Argomento della vittoria mutilata) «Abbiamo pazientato 13 anni durante i quali si è ancora più stretto il cerchio degli egoismi che soffocano la nostra vitalità. « Con l'Etiòpia abbiamo pazientato 40 anni! Ora basta! (Argomento del riscatto per la disfatta di Adua del 1896) «Alla Lega delle nazioni, invece di riconoscere i nostri diritti, si parla di sanzioni. « Sino a prova contraria, mi rifiuto di credere che l'autentico e generoso popolo di Frància possa aderire a sanzioni contro l'Italia. I seimila morti di Bligny, caduti in eroico assalto che strappò un riconoscimento di ammirazione dello stesso comandante nemico, trasalirebbero sotto la terra che li ricopre... Io mi rifiuto del pari di credere che l'autentico popolo di Gran Bretagna, che non ebbe mai dissidi con l’Italia, sia disposto al rischio di gettare l'Europa sulla via della catastrofe, per difendere un paese africano, universalmente bollato come un paese senza ombra di civiltà.(Argomento della civilizzazione) « Alle sanzioni economiche opporremo la nostra disciplina, la nostra sobrietà, il nostro spirito di sacrificio. «Alle sanzioni militari risponderemo con misure militari. « Ad atti di guerra risponderemo con atti di guerra. « Nessuno pensi di piegarci senza avere prima duramente combattuto. «Un popolo geloso del suo onore, non può usare linguaggio né avere atteggiamento diverso! «Ma sia detto ancora una volta nella maniera più categorica, e io ne prendo in questo momento impegno sacro davanti a voi, che noi faremo tutto il possibile perché questo conflitto di carattere coloniale non assuma il carattere e la portata di un conflitto europeo. Ciò può essere nei voti di coloro che intravedono in una nuova guerra la vendetta dei templi crollati, non nei nostri. ( L’Italia si propone sempre come garante della pace internazionale: fronte di Stresa) «Mai come in questa epoca storica il Popolo italiano ha rivelato le qualità del suo spirito e la potenza del suo carattere. Ed è contro questo Popolo, al quale l'umanità deve talune delle sue più grandi conquiste, ed è contro questo Popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di navigatori, di trasmigratori, è contro questo Popolo che si osa parlare di sanzioni. (Argomento: il mito della Grande Italia) « Italia proletaria e fascista, Italia di Vittorio Veneto e della Rivoluzione, in piedi! Fa che il grido della tua decisione riempia il cielo e sia di conforto ai soldati che attendono in Africa, di sprone agli amici e di monito ai nemici in ogni parte del mondo. grido di giustizia, grido di vittoria! »

7 Società delle Nazioni 7 ottobre 1935, la Società delle Nazioni colpiscono l’Italia con sanzioni economiche: Si vieta agli stati membri il commercio con l’Italia, ma non venne proibita l’esportazione verso l’Italia del ferro, dell’acciaio, del carbone e del petrolio. L’Inghilterra non chiude alle navi italiane il Canale di Suez Si rompe il fronte di Stresa (aprile 1935 a Stresa, Francia, Gran Bretagna e Italia avevano concordato di mantenere l’assetto europeo a fronte delle intenzioni della Germania di Hitler)

8 Oro alla Patria La giornata della fede: 18 dicembre 1935 Raccolta delle fedi nuziali: 37 tonnellate d'oro e 115 argento La cerimonia avvenne all’Altare della Patria a Roma e si espresse come uno dei momenti di massimo e più intenso consenso degli italiani nei confronti del Fascismo. Donatori di oro illustri: i reali (la Regina Elena dona la propria fede, il Re dei lingotti d'oro e il principe Umberto il Collare dell’Annunziata), Guglielmo Marconi (fede e medaglia da senatore), Luigi Pirandello (la medaglia del Premio Nobel) Gabriele D’Annunzio (la fede e una cassa d'oro) Tutto l'oro raccolto venne inviato alla Zecca dello Stato come patrimonio nazionale.

9 I generali Emilio De Bono in Abissinia all'inizio della Guerra d'Etiopia Rodolfo Graziani Badoglio durante la Campagna d'Etiopia

10 Una guerra nazionale 200000 soldati inviati 100000 ascari (soldati indigeni) eritrei 50000 uomini della milizia fascista 609 cannoni 56 carri armati leggeri 235 autoblindo 15500 autoveicoli di vario genere 450 veivoli Tra il 1935 e il 1939 l’Italia, per l’occupazione dell’Etiopia, spese circa 73 miliardi di lire

11 L’Etiopia

12 Offensiva militare: i due fronti Fronte nord: Eritrea italiana gen. Emilio De Bono (ministro delle colonie) 110000 soldati nazionali e 50000 ascari 17 novembre 1935 Mussolini sostituisce De Bono con gen.Pietro Badoglio 20 dicembre Badoglio ordina l’uso dei gas Fronte sud: Somalia italiana gen. Rodolfo Graziani (“pacificatore della Cirenaica”) 25000 italiani e 30000 indigeni 12 ottobre 1935 Graziani chiede l’autorizzazione per usare tutti i mezzi, anche quelli chimici, contro il nemico

13 L’USO DEI GAS(iprite): i telegrammi Testo n. 1 MINISTERO DELLE COLONIE TELEGRAMMA IN PARTENZA Roma, li 27 ottobre 1935 Segreto S.E. GRAZIANI MOGADISCIO 12409 – Sta bene per azione giorno 29 stop Autorizzato impiego gas come ultima ratio per sopraffare resistenza nemico et in caso di contrattacco. Mussolini Testo n. 3 MINISTERO DELLE COLONIE TELEGRAMMA IN PARTENZA Roma, li 19 gennaio 1936-XIV M.P.A. su tutte le MM. PP. AA. Maresciallo BADOGLIO MACALLE’ 790 – Manovra est ben ideata et riuscirà sicuramente stop Autorizzo V. E. a impiegare tutti i mezzi di guerra – dico tutti – sia dall’alto come da terra stop. Massima decisione (.) Mussolini Testo n. 2 MINISTERO DELLE COLONIE TELEGRAMMA IN PARTENZA Roma, li 28 dicembre 1935-XIV Segreto M.P.A. S. E. Maresciallo BADOGLIO MACALLE’ 15081 – Dati sistemi nemico di cui a suo dispaccio n. 630 autorizzo V. E. all’impiego anche su vasta scala di qualunque gas et dei lanciafiamme (.) Mussolini Testo n. 4 MINISTERO DELLE COLONIE TELEGRAMMA IN PARTENZA Roma, li 29 marzo 1936-XIV Segreto M.P.A. su tutte le MM. PP. AA. S. E. BADOGLIO MACALLE’ 3652 Segreto. Dati metodi guerra nemico le rinnovo autorizzazione impiego gas qualunque specie et su qualunque scala. Mussolini A.Del Boca, I gas di Mussolini. Il fascismo e la guerra d’Etiopia, Roma, Editori Riuniti, 2007, pp. 38-42)


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