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Corso di Laurea in Scienze e Tecniche delle Attività Sportive - LM-68

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Presentazione sul tema: "Corso di Laurea in Scienze e Tecniche delle Attività Sportive - LM-68"— Transcript della presentazione:

1 Corso di Laurea in Scienze e Tecniche delle Attività Sportive - LM-68
Ruolo dell’esercizio fisico nella gestione dell’instabilità della spalla: Una revisione della Letteratura Scientifica. Tesi di Laurea di Antonino Greco Matricola: Relatore Ch.mo Prof. Antonino Bianco Anno Accademico – 2014/2015

2 La Stabilità della Spalla
Stabilizzatori Statici Stabilizzatori Dinamici

3 Lassità Instabilità

4 L’instabilità della Spalla
1. Instabilità traumatiche T.U.B.S. 2. Instabilità atraumatiche multidirezionali A.M.B.R.I. 3. Instabilità acquisite A.I.O.S.

5 Iter riabilitativo -Nell’ instabilità traumatica: 1. Immobilizzazione
2. Recupero del ROM (del movimento) 3. Rinforzo muscolare 4. Esercizi di propriocezione e recupero muscolare -Nell’ instabilità acquisita: 1. Rinforzo degli stabilizzatori attivi anteriori 2. Esercizi di allungamento per gli stabilizzatori passivi posteriori -Nell’instabilità atraumatica: Rinforzo dei muscoli stabilizzatori

6 Come impostare un programma riabilitativo volto al recupero motorio e propriocettivo:
-Fase del potenziamento muscolare “classificazione di F.W. Jobe”: Protettori gleno-omerali : rotatori interni, rotatori esterni; 2. Pivot scapolo-omerali e rotatori della scapola; 3. Posizionatori dell'omero. -Fase dello sviluppo della propriocettività: Acquisizione del senso di posizione articolare e stimolazione delle capacità percettive; 2. Stabilizzazione dinamica dell’articolazione; 3. Controllo neuromuscolare reattivo; 4. Attività funzionalmente specifiche secondo lo sport praticato dall’atleta.

7 Obiettivo della Tesi

8 Materiali e Metodi Tra tutti gli studi rivisitati, quelli riportati di seguito sono stati per me i più significativi: Studio Disegno di ricerca Partecipanti Diagnosi Intervento Test di valutazione Follow-up Tilland et al Comparazione tra esercizio e intervento chirurgico Gruppo esercizio: 20 partecipanti Gruppo intervento chirurgico: 14 partecipanti -Storia di trauma -Positivo: al test al segno del solco e al test d’apprensione - Lassità della capsula Fase 1 (da 0 a 6 sett.): Esercizi per imuscoli della cuffia dei rotatori con range di movimento sicuro; allenamento neuromuscolare. Fase 2 (da 7 a 14 sett.): Recupero del ROM nell’elevazione e nell’abduzione del braccio fino a 90 ° Fase 3 (da 15 a 20 sett.): elevazione e rotazione completa dell’omero, esercizi funzionali (per sport over-head) Fase 4 > 20 sett. Ritorno ai precedenti livelli di attività. Non è riportato il volume di allenamento -Nessuno prima dell’intervento - Dopo intervento: Costant score, Rowe score, Misurazione del livello di fitness, autovalutazione dei pazienti. 28 mesi dopo esercizio 37 mesi dopo intervento chirurgico Kiss et al Comparazione tra esercizio e intervento chirurgico + esercizio 2 gruppi ( entrambi praticano esercizio) -62 spalle mai operate -22 spalle già operate -Instabilità in 2 direzioni Allenamento propriocettivo, finalizzato all’acquisizione dei pattern motori gleno-omerali e scapolari e incremento della forza e della resistenza degli stabilizzatori gleno-omerali e scapolari. Sono stati usati specchi, biofeedback, stretching PNF, es, a catena cinetica chiusa, es. di potenziamento ed es. a casa. -Non è riportato il volume di allenamento 3.7 anni

9 Materiali e Metodi Tra tutti gli studi rivisitati, quelli riportati di seguito sono stati per me i più significativi: Studio Disegno di ricerca Partecipanti Diagnosi Intervento Test di valutazione Follow-up Illeyés et al Controlli effettuati prima e dopo. Comparazione tra esercizio e intervento chirurgico più esercizio 3 gruppi Esercizio: 34 spalle Chirurgia + esercizio: 31 spalle Controllo: 25 pazienti in salute -Positivo: al test al segno del solco e al test d’apprensione -Probabile storia di trauma Non è riportato il volume di allenamento e i tipi di esercizio. Programma propriocettivo concentrato sul riapprendimento dei corretti schemi motori, sviluppo della forza e della resistenza dei muscoli gleno-omerali e della scapola. Sono stati usati esercizi a catena cinetica aperta e chiusa -Prima dell’intervento: Misurazione dei picchi di attività elettrica e del broadness. Costant score -Dopo l’intervento: 6-12 sett. 24-51 sett. Kiss et al Esercizio: 32 spalle Chirurgia + esercizio: 19 spalle -Instabilità in 2 direzioni -No storia di trauma -Esami diagnostici per immagini escludono lesioni Programma propriocettivo concentrato sul riapprendimento dei corretti schemi motori, sviluppo della forza e della resistenza dei muscoli gleno-omerali e della scapola. Sono stati usati esercizi a catena cinetica aperta e chiusa. Sono stati usati specchi, biofeedback. Angolo scapolo-toracico, angolo gleno-omerale, spostamenti dei centri di rotazione -Dopo dell’intervento: Gruppo esercizio: 12 sett., 36 sett. Intervento + esercizio: 42 sett.

10 Materiali e Metodi Tra tutti gli studi rivisitati, quelli riportati di seguito sono stati per me i più significativi: Studio Disegno di ricerca Partecipanti Diagnosi Intervento Test di valutazione Follow-up Ide et al Comparazioni effettuate prima e dopo lo studio Un gruppo Esercizio: 46 pazienti, 73 spalle. Tutti positivi al test al segno del solco e al test d’apprensione anteriore e posteriore. -No storia di trauma -Esami diagnostici per immagini escludono lesioni ossee. 2 fasi Fase 1: esercizi isometrici per i muscoli della cuffia dei rotatori 8 sec. in contrazione e 2 sec. di riposo; esercizio isotonici di potenziamento per i muscoli stabilizzatori della spalla. Fase 2 (8 sett.): piegamenti al muro, esercizi con bande elastiche, utilizzo di un tutore. -Prima dell’intervento: Rowe score, dinamometro isocinetico per valutare la forza in IR e ER e il loro rapporto. -Dopo l’intervento: Rowe score -8 sett. per valutare la forza in IR e ER. -7 anni per Rowe score Misamore et al No comparazioni Esercizio: 64 spalle -Instabilità in 2 direzioni 4 Fasi: 1 Fase Esercizi eseguiti con range di movimento ristretti, con pause lunghe, il fine è quello di ridurre il dolore. 2 Fase Esercizi di potenziamento per i muscoli della cuffia e quelli parascapolari. Esercizi di difficoltà crescente per tutti i movimenti eseguiti in isometria, con bande elastiche e manubri. Elevazioni dell’arto sempre maggiori, la fase eccentrica e concentrica vengono enfatizzate, aumentandone gradualmente la velocità. Piegamenti min. per 3 volte al giorno. 3 Fase Esercizi specifici per lo sport praticato 4 Fase Ritorno alla pratica sportiva o al lavoro Nessuna valutazione prima dell’intervento. Autovalutazione dei pazienti riguardo il dolore percepito, l’instabilità, il range di movimento, la forza, e il miglioramento dei sintomi. Autovalutazione riguardo le limitazione nella vita di tutti i giorni, sul lavoro e nel proprio sport. Autovalutazione riguardo lo status della spalla attuale (quindi differenze tra prima e dopo). 2 anni, 8 anni

11 Risultati: Misurazioni Valore p Risultati Time broadness slow throw
Illeyès et al P=.24 bassi Time broadness fast throw P=.19 Angolo scapolo toracico Kiss et al P<.05 Angolo Gleno-omerale Spostamento relativo Media dei picchi di forza per movimenti in IR Ide et al Media dei picchi di forza per movimenti in ER Rapporto dei valori dei picchi di forza per movimenti in ER ed ER

12 Risultati Misurazioni Valore p Risultati Rowe score Ide et al.
<.001 bassi Costant score Kiss et al Illyès et al - Punteggi relativi alla soddisfazione Tillander et al Limitazioni nelle attività giornaliere Misamore et al Scala relativa al dolore e alla instabilità Scala stato complessivo Ritorno / no Ritorno allo sport Tillender et al

13 Shoulder-strengthening exercise with an orthosis for multidirectional shoulde instability: Quantitative evaluation of rotational shoulder strength before and after the exercise program. Gli autori dello studio: Junji Ide, Satoshi Maeda, Makio Yamaga, Keizo Morisawa and Katsumasa Takagi. Scuola di medicina dell’università di Kumamoto, in collaborazione con il centro riabilitativo e l’ospedale nazionale Saishunsou Kumamoto di Kumamoto in Giappone. Tutore utilizza to per stabilizzare la scapola:

14 Risultati

15 Discussione Tutte le ricerche analizzate mostravano differenze sostanziali riguardo i criteri d’inclusione come range d’età troppo ampi, partecipanti con la medesima instabilità ma che presentavano varianti che li diversificavano gli uni dagli altri, soggetti operati e non; i metri di valutazione utilizzati ma l’aspetto negativo più importante comune a tutti gli studi è stato l’assenza di un programma riabilitativo standardizzato.

16 Conclusioni Ad oggi vi è una mancanza di qualità delle prove per attribuire piena validità ad un programma riabilitativo, ciò nonostante, sono stati registrati margini di miglioramento nei pazienti.


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