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Piano Educativo Individualizzato ed ICF

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Presentazione sul tema: "Piano Educativo Individualizzato ed ICF"— Transcript della presentazione:

1 Piano Educativo Individualizzato ed ICF
Dott.ssa Landolfo

2 Bisogno Educativo Speciale
Il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e/o apprenditivo, che consiste in un funzionamento problematico anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, e che necessita di educazione speciale individualizzata. (Ianes e Macchia, 2008)

3 Il funzionamento educativo
Funzionamento intrecciato tra biologia esperienze di ambienti e relazioni attività e iniziative del soggetto. La cornice che orienta l’analisi del funzionamento può essere basata sulla classificazione internazionale ICF e ICF-Children and Youth

4 OMS e ICF La versione italiana dell’ICF è stata pubblicata nell’aprile 2002 a cura di Erickson Edizioni. Nel settembre 2004 è uscito, sempre a cura di Erickson, la versione breve dell’ICF in italiano a due livelli. Nel novembre 2007, sempre le Edizioni Erickson hanno pubblicato la traduzione italiana di ICF-CY. In italiano non sono state pubblicati CD-ROM e versioni navigabili. 4

5 L’OMS raccomanda l’uso congiunto di ICD-10 per codificare le condizioni di salute e di ICF per descrivere il funzionamento della persona.

6 DEFINIZIONE DELLO STATO DI SALUTE
Salute = assenza di malattia Salute = tensione verso una piena armonia e un sano equilibrio fisico, psichico, spirituale e sociale. (Carta di Ottawa, 1986) All’atto della sua costituzione nel 1947, l’OMS si lasciò dietro la vecchia nozione di salute come assenza di malattia. L’OMS ritenne che la salute fosse uno stato di funzionamento umano che coinvolge l’intera persona nel suo ambiente. Questa visione fu rafforzata nel 1986 dalla Carta di Ottawa per la Promozione della Salute, la quale enfatizzò che benché questa fosse una caratteristica della persona, la promozione ed il raggiungimento della salute coinvolge necessariamente l’intera esperienza della persona ed il suo ambiente. Carta di Ottawa per la Promozione della Salute, 1986: Promozione della salute La promozione della salute è il processo di permettere alle persone di aumentare il controllo e migliorare la propria salute. Per raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, una persona o un gruppo deve poter identificare e realizzare aspirazioni, soddisfare bisogni, cambiare o far fronte all’ambiente. La salute, pertanto, è vista come una risorsa per la vita di tutti i giorni, non un obiettivo di vita. La salute è un concetto positivo che enfatizza le risorse personali e sociali, così come le capacità fisiche. Pertanto, la promozione della salute non è solo responsabilità dei settori sanitari, ma va al di là degli stili di vita salutari, verso il benessere. 6

7 CONCETTO DI SALUTE DELL’OMS
Intera persona tutte le dimensioni del funzionamento umano: fisico, psicologico, personale, familiare e sociale Ambiente Vi sono tre aspetti molto importanti del concetto di salute che è direttamente legato all’ICF: 1. La salute non riguarda alcune parti di una persona (fegato, polmoni..) ma è uno stato di piena forma dell’intera persona. [La definizione dice “il completo stato di..” ma ciò è perché sta definendo la salute ideale, uno stato che ovviamente nessuno può esperire. La definizione ci permette di parlare di “buona” o di “cattiva” salute e, specialmente, “miglioramenti nella salute”, ed è ciò che è importante] 2. La salute è essenzialmente legata al funzionamento umano a tutti i livelli – biologico, personale e sociale 3. La salute non può essere staccata dal completo contesto o ambiente in cui la persona vive. La salute colpisce l’ambiente e l’ambiente colpisce la salute 7

8 Verso una nuova Classificazione
Le componenti della salute secondo l’OMS la presenza di una condizione di salute (malattia, disturbo, lesione, ecc.);  l’integrità e/o le alterazioni della fisiologia corporea; l’integrità e/o le alterazioni della anatomia; quello che una persona fa (in termini sia di quello che sarebbe in grado di fare teoricamente, sia in termini di quello che uno realmente fa nel suo ambiente); il contesto di vita (in termini di impatto di eventuali aiuti o ostacoli); i fattori individuali (età, sesso, convinzioni personali, esperienze di vita, reddito…). Alla luce di questo nuovo approccio, oggi chiunque voglia parlare di salute, di funzionamento o di disabilità deve prendere in considerazione queste sei dimensioni 8

9 Disabilità Danno/Menomazione = Causa/Effetto Modello Bio-medico
In questo modello la disabilità viene, pertanto, considerata come una deviazione dalla normalità che investe una struttura e/o una funzione fisiologica o psicologica ed è causata da una malattia, un trauma o altro evento patologico

10 Disabilità Modello Bio-psico-sociale Disabilità = deficit + restrizione dell’attività + limitazione della partecipazione Il deficit rappresenta l’unico elemento assoluto della disabilità (ad esempio l’amputazione di un arto) a differenza della limitazione nell’attività e la restrizione della partecipazione. Queste ultime sono in stretta correlazione con la natura e l’entità del deficit, ma risentono di una serie di altri fattori: fattori ambientali e fattori personali. In questo modello la disabilità viene, invece, considerata come una variazione del funzionamento umano, che origina dall’interazione tra caratteristiche intrinseche dell’individuo e le caratteristiche dell’ambiente fisico e sociale.

11 Valutazione Funzionale
World Health Organization Classification Assessment Surveys & Terminology Group Greetings , I am happy to greet you on behalf of the World Health Organization and it is my pleasure to provide you with this introduction on the WHO Family of International Classifications (WHO- FIC) We are now in an upgrading process and moving towards the a unified concept of integrated classification systems for health information. In this presentation, I would like to address the following points: What is the WHO Family of International Classifications ? Why is there a need for the WHO FIC ? What are the key concepts of WHO FIC And the underlying principles of family ? How can we use the WHO FIC to improve people’s health? For your information, a copy of the slides used in this presentation is available from WHO or over the INTERNET. The contact addresses are found at the end of this presentation. ICF Valutazione Funzionale

12

13 ICF – Children and Youth
Classificazione Internazionale del Funzionamento umano – bambini e adolescenti a cura dell’OMS. È un approccio globale alla salute e al funzionamento umano e quindi non parla di disabilità o patologie International Classification of Functioning, Disability and Health © Francesco Zambotti - GRIIS Unibz

14 ICF – Children and Youth
Fornisce un linguaggio standard e unificato: condiviso a livello mondiale (191 paesi) condiviso da diverse figure professionali per descrivere il funzionamento umano © Francesco Zambotti - GRIIS Unibz

15 ICF: le domande C’è una “condizione di salute”?
I sistemi corporei funzionano? I sistemi corporei sono integri? Cosa fa la persona ( cosa sarebbe in grado di fare e cosa realmente fa)? Il suo ambiente influisce su quello che fa? Quali sono le caratteristiche individuali significative?

16 L’ICF COME ORDINATORE CONCETTUALE
Concepisce il funzionamento e la disabilità in relazione con l’ambiente di vita dell’interessato fornisce modalità per descrivere l’impatto dei fattori ambientali, in termini di facilitatori o di barriere, rispetto alle attività ed alla partecipazione di quella persona con una condizione di salute. L’utilizzo dell’ICF presuppone un approccio concettuale ecologico e preclude ogni modello concettuale che ignori gli effetti dell’ambiente nella genesi e nel mantenimento della disabilità. È importante notare che l’ICF non è una classificazione delle persone ma descrive le esperienze che le persone si trovano a vivere in quel determinato contesto a causa della presenza di una condizione di salute 16

17 ICF è un linguaggio comune
Permette di descrivere con un significato condiviso tutti i possibili cambiamenti, in termini di funzionamento o di disabilità, nelle funzioni e strutture corporee e nella attività e partecipazione, che avvengono in una persona con un problema di salute nel suo ambiente di vita.

18 L’ICF È UNA CLASSIFICAZIONE
L’ICF NON è uno strumento di valutazione o di misurazione Piuttosto esso Classifica la salute e gli stati di salute ad essa correlati. Il punto importante è che l’ICF non è né uno strumento di misurazione, né di valutazione. E’ una classificazione. L’ICF è una classificazione della salute e degli stati ad essa correlati – è uno strumento per effettuare un ritratto dello stato di salute generale della persona, così come delle caratteristiche associate alla sua esperienza di vita. Possiamo anche dire che l’ICF presenta un vocabolario completo del funzionamento umano e della disabilità. In quanto classificazione di funzionamento e disabilità, l’ICF compie il primo passo essenziale verso la misurazione e la valutazione, effettuando così la piena descrizione scientifica del funzionamento e della disabilità Il prossimo passo scientifico, già effettuato dall’OMS preparando il WHO-DAS, è quello di sviluppare strumenti di misurazione e assessment basati sull’ICF. L’ICF È UNA CLASSIFICAZIONE 18

19 L’ICF è uno strumento di classificazione
Utilizzato per costruire un “profilo di funzionamento” di un determinato individuo, confrontabile nel tempo (ai fini di valutare gli esiti degli interventi) e condivisibile con l’interessato, o il suo rappresentante, con un incremento della sua consapevolezza e partecipazione. Permette di raccogliere elementi di conoscenza, sul funzionamento e la disabilità, attraverso un lavoro di classificazione, intesa come il lavoro di rappresentare cose o persone indicandone tutte le caratteristiche e dandone un’idea compiuta.

20 Modello bio-psico-sociale ICF
Condizioni di salute (disturbo/malattia/dotazione biologica) Fattori Ambientali Fattori Personali Funzioni e strutture corporee Attività Partecipazione Condizioni fisiche Corpo in sviluppo Fattori contestuali

21 Piano Educativo Individualizzato
Costruire obiettivi, attività didattiche e atteggiamenti educativi “su misura” per la singola e specifica peculiarità di quell’alunno, ponendo particolare attenzione anche ai suoi punti di forza, dai quali si potrà partire per impostare il lavoro

22 Co-costruzione Tutti gli insegnanti devono essere partecipi, perché l’integrazione degli alunni in difficoltà deve riguardare tutti gli ambiti della vita scolastica e non essere solo una presenza limitata a qualche ora o a qualche attività svolta con l’insegnante supplementare.

23 PEI - PROGETTO DI VITA PEI -PROGETTO DI VITA Diagnosi funzionale
Momento conoscitivo del reale funzionamento dell’alunno secondo il modello ICF Profilo Dinamico Funzionale Momento di definizione di obiettivi Soluzioni operative nell’insegnamento apprendimento Momento di definizione di tecniche, risorse, materiali per l’insegnamento apprendimento Verifica e valutazione Verifica in itinere e valutazione del PEI

24 Possiamo tradurlo in… PEI -PROGETTO DI VITA
Conoscenza del bambino Osservazione programmata Uso di strumenti di analisi Check-list su base ICF Programmazione formativa, educativa e didattica Obiettivi a lungo termine Obiettivi a medio termine Obiettivi a breve termine Attività, materiali e metodi di lavoro Cosa usiamo Come / chi lo usa Come gestiamo ciò che usiamo nel contesto Verifica e valutazione Verifica in itinere Valutazione periodica Revisione/cambiamento

25 Cosa significa diagnosi funzionale educativa?
La DF deriva da un lavoro interdisciplinare, che vede la collaborazione degli insegnanti, degli operatori dell’ASL e dei familiari. Punti di forza e di deficit dell’alunno, sul quale costruire una serie percorribile di obiettivi e di attività concrete, individualizzate sull’alunno, sul contesto e sulle risorse

26 Perché DF su base IC? Informazioni legate a vita “vera”
Più complessa: più informazioni Informazioni su esperienze reali Mette in relazione caratteristiche del contesto e del soggetto “Obbliga” alla collaborazione con famiglie e insegnanti Piú lunga e dettagliata

27 COME SI FA? Capacità Performance
Ci si mette in moto: cercando fra gli oltre 1000 codici ICF quelli adatti a descrivere i nostri alunni Si dà significato ai codici: qualificando 0 - NESSUNA difficoltà 1 - difficoltà LIEVE 2 - difficoltà MEDIA 3 - difficoltà GRAVE 4 – difficoltà COMPLETA Capacità Performance Per la scuola particolarmente nelle aree attività e partecipazione di ICF

28 Funzioni e strutture corporee
Condizioni di salute Ospedalizzazioni Malattie acute/croniche Anomalie cromosomiche Funzioni e strutture corporee Strutture e funzioni dei vari sistemi corporei, per es. strutture del sistema nervoso/funzioni mentali occhio, orecchio e strutture correlate/funzioni sensoriali e dolore strutture correlate al movimento/funzioni neuro muscolo scheletriche e correlate al movimento Attività personali Apprendimento e applicazione delle conoscenze Compiti e richieste generali Comunicazione Mobilità Cura della propria persona Vita domestica Interazioni e relazioni interpersonali Partecipazione Istruzione Coinvolgimento nel gioco Vita nella comunità Ricreazione e tempo libero Lavoro e impiego Fattori Ambientali Fattori Personali Prodotti e tecnologia Ambiente (clima, luce, inquinamento…) Relazioni e sostegno sociale (famiglia, amici, comunità, animali,operatori) Atteggiamenti Servizi, sistemi, politiche Età Sesso Stili attributivi Autostima/autoefficacia Vita affettiva Motivazione

29 nel contesto sociale reale di vita
Facilitatori / Barriere nel contesto sociale reale di vita Capacità - Descrive l’intrinseca abilità di un individuo nell’eseguire un compito o un’azione. Performance - Descrive ciò che un individuo fa nel suo ambiente attuale, nel contesto sociale.

30 Alcuni Codici esempi 2 1 4 Capacità Val. Barriere/Facilitatori
Performance Gioco cooperativo condiviso Barriera: Comportamento problema/tendenza all’aggressività. Performance di partecipazione alle attività di gruppo inadeguata. 2 Capacità attentive deficitarie Facilitatore: insegnante seduto al suo fianco che fornisce supervisione, aiuto e sollecitazioni Performance attentive adeguate allo svolgimento del compito. 1 Scrivere Barriera: nessuna conoscenza della lingua italiana. Appena entrato nel nostro Paese. Peformance: inadeguata. Scrive solo in hurdu 4

31 Barriere/Facilitatori
Altri Esempi Capacità Val. Barriere/Facilitatori Performance Capacità di spostarsi agevolmente in spazi conosciuti. Capacità deficitaria di muoversi in spazi ampi (palestra, giardino, ecc.) 3 Barriera: spazi ampi e poco strutturati. Facilitatore: uso di aiuti, facilitatori quali cartoncini guida, mappe, etichette, frecce, ecc. Performance inadeguata rispetto a sicurezza/precisione/correttezza nel muoversi. Performance SUFFICIENTE di spostamento/orientamento all’interno dell’edificio scolastico. 2 1 Leggere Facilitatore: sintesi vocale Performance adeguata Scrivere Barriera: scrittura lentissima alla tastiera − scrittura lentissima alla tastiera

32 Sintetizzare i risultati della DF in modo significativo
Le informazioni raccolte nell’osservazione vengono confrontate e sintetizzate nelle aree significative: condizioni corporee; funzioni corporee; strutture corporee; attività personali; partecipazione sociale; fattori contestuali ambientali; fattori contestuali personali

33 Prima di passare al Profilo Dinamico Funzionale …
… definire in maniera anche non perfettamente dettagliata quelli che sono i punti di FORZA e i punti di DEBOLEZZA dell’alunno. Indicazioni pratiche per la stesura degli obiettivi a tutti tre i livelli (lungo, medio, breve termine).

34 È utile creare una vera e propria tabella:
Punti di forza/abilità Punti di debolezza/deficit Ottima capacità di comprensione del linguaggio scritto Ritardo nel linguaggio espressivo verbale. Buone funzioni percettive (uditiva, visiva, visuospaziale, olfattiva, tattile, ecc.) Forte motivazione per ambiti/attività diverse: giochi, manipolazione, travasi, laboratori espressivo-creativi. Compromissione motorio-prassica (coordinazione motoria, ipotonia, motricità fine). Ottime capacità di risoluzione di problemi semplici e complessi

35 Profilo di Funzionamento dell’Alunno
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE Trasforma i dati dell’osservazione (Diagnosi funzionale - DF) in obiettivi a breve termine rispetto a precise priorità. È un processo a più fasi

36 Profilo Dinamico Funzionale fino ad oggi
Redatto da personale delle AA.SS.LL, insegnanti e genitori Indica il prevedibile livello di sviluppo che l’alunno con disabilità possiede nei tempi brevi (6 mesi) e nei tempi medi (2 anni) Evidenzia bisogni e risorse dell’alunno in diversi ambiti (uguali alla Diagnosi Funzionale l’aggiunta della voce “apprendimento”) Va rivisto alla fine della scuola dell’infanzia, della primaria, della secondaria di I e II grado (secondo Decreto di Modifica del 2006 devono essere pronti in tempi utili per l’avvio di pratiche amministrative e organizzative)

37 4 fasi del Pdf Sintetizzare i risultati della DF in modo significativo; Definire gli obiettivi a lungo termine; Scegliere gli obiettivi a medio termine; Definire gli obiettivi a breve termine e le sequenze di sotto-obiettivi.

38 Obiettivi a lungo termine
Sono obiettivi che idealmente ci piacerebbe raggiungere in una prospettiva temporale compresa tra gli 1 e i 3 anni circa. Sono una sorta di obiettivi teorici, cioè quelli che derivano dalle sintesi fatte in precedenza.

39 Obiettivi a medio termine
Sono quelli raggiungibili nel corso dell’anno scolastico, in un periodo di tempo tra i 6 mesi e 1 anno. Sono obiettivi effettivi sui quali si inizia a lavorare e per il quale si devono iniziare a pensare materiali e tecniche.

40 Obiettivi a breve termine e sotto sequenze
Gli obiettivi a medio termine devono essere scomposti in sequenze di sotto-obiettivi più accessibili per l’alunno. - ridurre la difficoltà dell’obiettivo semplificando le richieste di corretta esecuzione; - ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso l’uso di aiuti necessari e sufficienti; - ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso l’analisi del compito (task analysis)

41 Sintetizzare le 4 fasi del PDF
Sintesi dei dati emersi dalla DF Obiettivo a lungo termine Obiettivo a medio termine Obiettivo a breve termine Compromissione delle capacità prassico-motorie Migliorare la capacità prassico-motorie Migliorare la coordinazione motoria Capacità di eseguire singolarmente singoli movimenti; Capacità di soffiare, strappare, accartocciare. Difficoltà nella motricità fine Migliorare la motricità fine della mano e la coordinazione oculo-motoria Capacità di prensione e manipolazione corretta di oggetti di uso comune Impugnare correttamente la penna e le forbici. Manipolare materiali travasanti. Difficoltà nel gioco cooperativo condiviso Migliorare la capacità di partecipazione adeguata a giochi cooperativi di gruppo con i compagni di sezione. Migliorare la capacità di partecipazione adeguata a giochi cooperativi all’interno di piccoli gruppi con un numero massimo di tre componenti. Conoscere le regole principali del gioco a cui partecipa. Interagire adeguatamente con un compagno per lo svolgimento di un gioco in situazione di tutoring.

42 Processo di Conoscenza
Raccolta e sistematizzazione delle informazioni Famiglia Servizi Sanitari Strutture Educative (continuità scolastica, centri educativi, società sportive, ecc.) Scuola

43 Fase successiva - PEI Le informazioni sistematizzate all’interno della griglia del PDF ci permettono di passare alla fase successiva, cioè nel documento del PEI nel quale vengono elaborate: metodologie didattico-educative soluzioni operative materiali rispetto agli obiettivi.

44 Il documento del PEI vero e proprio…
E’ il documento più “sentito” E’ il documento che fa da cerniera fra i bisogni del bambino con disabilità e il curriculum della classe Importante che coinvolga il maggior numero possibile di soggetti per garantire la completezza della programmazione educativa Sottoposto a verifica almeno in sede di valutazione

45 Valutazione Educativa
Punti di forza Punti di debolezza Obiettivi specifici Obiettivi evolutivi Profilo disfunzionale “menomazione” Profilo adattivo “attività e partecipazione”

46 Malattie/Disturbi Funzioni/Strutture Corporee Attività Partecipazione
Fattori Personali Fattori Ambientali

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