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I. C. VIRGILIO 4 – NAPOLI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO a. s

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Presentazione sul tema: "I. C. VIRGILIO 4 – NAPOLI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO a. s"— Transcript della presentazione:

1 I. C. VIRGILIO 4 – NAPOLI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO a. s
I.C. VIRGILIO 4 – NAPOLI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO a. s. 2015/16 Classe 1 C Disciplina: GEOGRAFIA Docenti: CINZIA VOTTA - DANIELA SFERRA Alunni: S. S. Percorso didattico: LA BASILICATA 1 1

2 INDICE Carta d'identità Collocazione e confini Toponimo Stemma
Territorio Clima – Precipitazioni – Venti Flora e Fauna Capoluogo, province, superficie, abitanti Sviluppo economico: aspetti e caratteristiche 2 2

3 La BASILICATA La regione Basilicata è situata tra la Calabria e la Puglia, nella parte meridionale dell’Italia. 3 3

4 CONFINI LaBasilicata confina con la Puglia, la Campania e la Calabria
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5 TOPONIMO Il toponimo Basilicata compare nel VII secolo e proviene dal greco basilikos, termine con cui venivano designati i governanti bizantini, che infatti significa "funzionario del re", aggettivo di basileus, cioè "re": si riferisce quindi al periodo in cui la Lucania era una dipendenza dell'Impero Romano d'Oriente. Anticamente era nota come Lucania, nome il cui origine ha diverse ipotesi: dal popolo preromano dei Lucani, della stessa stirpe degli Osci, i quali a loro volta devono il nome all'eroe eponimo Lucus ; dal termine latino lucus ("bosco"); dal greco lykos ("lupo"); altra ipotesi sono i Lyki, antica popolazione (citati da diverse fonti tra i popoli del mare) che si sarebbe stabilita nella zona dalla loro terra originaria, la Licia. 5 5

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7 TERRITORIO Di cui il 46,8% è montano, il 45,2% è collinare e solo l’8% è rappresentato da una morfologia pianeggiante. 7 7

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9 VULCANO Il Vulture è alto m 1326; è un  vulcano spento, l’unico situato sul versante orientale dell’arco appenninico peninsulare Vulcano Vulture ed i Laghi di Monticchio 9 9

10 ZONA MONTUOSA Appennino Lucano è costituito dai monti Volturino (m1836),  Sirino (m 2005) e  Pollino (m 2248). Ad ovest di questi si erige la catena montuosa della Maddalena che interessa solo marginalmente il territorio Lucano La dorsale Appenninica si eleva a formare i Monti del Lagonegrese con le due cime dei Monti del Papa e della Madonna del Sirino e, ai confini con la Calabria, quelli del Pollino. 10 10

11 ZONA COLLINARE Tutto il versante orientale è occupato dall’area collinare che, a causa della costituzione geolitica dei suoli, subisce continue modificazioni dovute a fenomeni erosivi, tanto da dar luogo, in Bassa Val d’Agri e nel Materano, ad aree calanchive prive o quasi di vegetazione 11 11

12 ZONA PIANEGGIANTE Le aree pianeggianti sono individuabili prevalentemente nella pianura Metapontina, originatasi dal continuo accumulo di materiale eroso trasportato a valle dai numerosi fiumi lucani. 12 12

13 IDROGRAFIA MARE - FIUMI - LAGHI E' bagnata dai mari: Tirreno e Ionio
 i fiumi sono: Ofanto, Agri, Basento, Lao, Sinni, Bradano, Cavone, Noce, Sele I laghi sono: Monticchio, Sirino, Pertusillo,Laudemio, Pantano, San Giuliano 13 13

14 CLIMA - Precipitazioni
Mediterraneo lungo le coste Continentale procedendo verso l’interno, dove sui rilievi maggiori della Basilicata presenta caratteristiche tipiche di alta montagna Le piogge risultano più abbondanti lungo l'Appennino e sul versante Tirrenico. I versanti orientali risultano più asciutti. Ovunque le precipitazioni presentano un minimo estivo ed un massimo invernale, anche se durante la stagione calda sono frequenti gli episodi temporaleschi.Durante il trimestre invernale le precipitazioni sulle zone interne appenniniche sono a prevalente carattere nevoso. Sulle cime appenniniche il manto nevoso persiste fino a Primavera inoltrata. 14 14

15 CLIMA - Temperature Le temperature sono condizionate dalla natura del territorio Lucano. Le estati sono calde con valori che superano diffusamente i 30°C e possono raggiungere e superare i 35°C. Tuttavia grazie alla presenza dei rilievi le aree interne beneficiano dell’effetto mitigatore dell’altitudine e dei temporali pomeridiani abbastanza frequenti, mentre sulle coste agiscono le brezze, specialmente sul litorale tirrenico. In Inverno le aree costiere restano abbastanza miti, ma verso le aree interne le temperature si abbassano rapidamente con valori che spesso scendono sotto allo 0°C. Potenza risulta essere infatti una delle città più fredde d’Italia. 15 15

16 CAPOLUOGO - PROVINCE Capoluogo: Potenza Provincia: Matera 16 16

17 SUPERFICIE E POPOLAZIONE
SUPERFICIE: 9.992 km² POPOLAZIONE:   17

18 SVILUPPO ECONOMICO Settore PRIMARIO
Agricoltura: Nelle zone interne è sviluppata la coltura cerealicola: frumento, granturco, orzo e avena, di cui la regione è la maggior produttrice nazionale. Vicino al mare sorgono dei vigneti e le piantagioni di alberi da frutto: susine, pesche, pere, kiwi e agrumeti. Allevamento: è abbastanza sviluppato quello degli ovini, suini, caprini, mentre quello dei bovini è meno importante. La pesca è poco sviluppata. Estrazione: La regione è ricchissima di idrocarburi, particolarmente metano (nella valle del Basento) e petrolio, in Val d'Agri, dove è situato il più grande giacimento dell'Europa continentale. 18 18

19 SVILUPPO ECONOMICO Settore SECONDARIO
L'industria della regione è basata sulle attività di piccole e medie imprese: industrie alimentari (oleifici, aziende vinicole, pastifici), tessili ed industrie della lavorazione del marmo Di rilevanza lo stabilimento automobilistico Fiat di Melfi mentre a Matera è presenta l'industria del mobile. A Potenza esistono stabilimenti chimici mentre nella valle del Basento sono presenti impianti di produzione tessile. Nel Metapontino, infine, vi è una grande presenza di aziende agricole con produzione industriale soprattutto di fragole e alberi da frutto. 19 19

20 SVILUPPO ECONOMICO Settore TERZIARIO
Il turismo è basato su 2 tipologie: Storico-culturale: per quanto riguarda le città della Magna Grecia (Metaponto, Policoro, Nova Siri); le città d'epoca romana (Venosa, Grumentum); città medioevali (Melfi, Miglionico); Preistorica e barocca (I Sassi di Matera) Turistico-balneare: per quanto riguarda le due coste tirreniche (Maratea) ed ioniche (Metaponto,Pisticci, Scanzano Jonico,Policoro,Rotondella, Nova Siri). 20 20

21 COMUNICAZIONI - POPOLAZIONE
Il territorio montuoso ha sempre reso difficili le comunicazioni nella regione, un problema che ancora persiste: i collegamenti ferroviari sono scarsi e la regione non è dotata di un aeroporto. L'emigrazione su larga scala ha fatto sì che la popolazione lucana crescesse soltanto del 12% nel ventesimo secolo, il tasso di crescita più basso in Italia. Dopo un'interruzione negli anni novanta è ripresa in modo significativo l'emigrazione sia verso regioni più ricche, sia interna in cui si spopolano i centri più piccoli e si popolano i due capoluoghi. La Basilicata è ancora oggi una delle regioni più povere del Paese, anche se la sua economia è cresciuta in maniera significativa negli ultimi 20 anni, grazie alla scoperta del petrolio. 21 21

22 FLORA La flora è di tipo Mediterraneo con prevalenza di lecci, lauri, corbezzoli, pini marittimi ed erbe aromatiche lungo le coste, mentre le zone interne e montuose vedono la prevalenza di boschi di latifoglie come castagni, frassini, olmi, querce, faggi ed aceri. Nelle cime più elevate dell’Appennino crescono anche gli abeti bianchi in associazione mista con i faggi e gli aceri di monte. La flora comprende circa specie, quantità notevole rispetto alla ridotta superficie della regione. L'aspetto più importante però è l'alto numero di endemismi : addirittura 168 specie pari al 6,5% della flora regionale, tra i più alti valori d'Italia. Lungo la costa tirrenica (MARATEA) la macchia mediterranea è costituita da leccio , lentisco, fillirea, euforbia arborea , ginepro, terebinto, olivo , fico e carrubi. Sulla costa ionica l'eringio marittimo, il giglio di mare e l'ammofila arenaria, oltre a ginepro, lentisco e mirto. 22 22

23 FLORA La maggior parte dell'area interna è montuosa e presenta foreste di querce quali cerro , roverella e farnetto, oltre ad aceri, carpini ed olmi. Non radi i boschi di castagno mentre il faggio è presente sul massiccio del Pollino anche oltre i metri, insieme all'Abete bianco. E' il pino loricato (pinus leucodermis) ad essere la specie floreale più importante del Pollino e l'emblema stesso del Parco. Una conifera dalla pelle bianca proveniente dai Balcani, che ha resistito per millenni all'assalto del faggio, il pino loricato si trova tra i 900 e i metri di altezza ed è tra le piante più longeve in assoluto, con esemplari che arrivano fino a 950 anni di età. 23 23

24 FAUNA Gli ambienti lucani sono ricchi di animali e di vegetali; la natura stessa del territorio e la bassa densità di insediamenti umani ne favorisce l'abbondanza. Tra le specie animali difatti la lontra (Lutra Lutra) è la rarità più importante (vedi Parco Nazionale Val d'Agri e Lagonegrese) , presente in Italia proprio nel territorio corrispondente alla cosidetta Grande Lucania , ovvero quello ricompreso tra Cilento, le montagne del Pollino e la Puglia settentrionale. Nei boschi lucani è la Volpe (Vulpes Vulpes) a farla da padrone insieme a Faine (Martes faina) Martore (Martes martes) , Donnole (Mustela nivalis) e naturalmente il Cinghiale (Sus scrofa). 24 24

25 FAUNA Ma il più grande predatore della regione è il lupo (Canis lupus italicus) con una presenza concentrata nel massiccio del Pollino. I boschi lucani sono un vero paradiso per i bird watchers soprattutto per la folta rappresentanza dei rapaci . L'Aquila reale ( Aquila chrysaetas) è presente con soli due individui mentre molto frequenti sono invece il nibbio reale ( Milvus milvus ), il Gheppio( Falco tinnunculus ) e la Poiana (Buteo buteo ) oltre al falco pellegrino (Falco peregrinus) al falco grillaio (Falco Naumanni ) e al sempre più raro Capovaccaio (Neophron percnopterus). 25 25

26 CURIOSITA’ CULTURALI leggenda: MADONNINA DI TERRACOTTA
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27 CURIOSITA’ CULTURALI leggenda: MADONNINA DI TERRACOTTA
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28 CURIOSITA’ CULTURALI leggenda: MADONNINA DI TERRACOTTA
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29 GRAZIE per l'ATTENZIONE!
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30 Grazie professoresse per avermi insegnato molte cose e per avermi guidata sia nella scoperta delle “bellezze” paesaggistiche, sia per comprendere meglio il nostro passato attraverso varie fonti storiche disponibili! 30 30


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