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Dr.ssa Cavallaro Alessia Medico chirurgo psicoterapeuta.

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Presentazione sul tema: "Dr.ssa Cavallaro Alessia Medico chirurgo psicoterapeuta."— Transcript della presentazione:

1 Dr.ssa Cavallaro Alessia Medico chirurgo psicoterapeuta

2 IN UN ETÀ DI MEZZO, quando l’infanzia è perduta e la condizione adulta deve ancora realizzarsi, i ragazzi fra 12-14 anni attraversano il periodo più conflittuale, sconcertante e difficile della loro vita. DISORIENTAMENTO, CONFLITTI E DIFFICOLTA’ sono all’ordine del giorno tanto per i genitori che cercano di comprendere cosa stia succedendo, quanto per gli stessi giovani adolescenti, combattuti fra il volere e il NON volere essere compresi. È un momento di ansia, apprensione e aspettative in cui l’ IGNOTO eccita e spaventa allo stesso tempo

3 Il ragazzo di 12 anni si sforza di mettere in relazione fra loro il vecchio e il nuovo mondo, si sottopone a un rito di passaggio, resta aggrappato a ciò che conosce ma è affascinato da ciò che ancora non ha sperimentato. A 14 anni può sembrare che il «giovane» abbia abbandonato le cose infantili ma è ancora senza sicurezza, obbiettivi chiari o direzioni definite.

4 La preoccupazione primaria è quella che riguarda l’ IDENTITA’ PERSONALE: «Chi sono io?»

5 I ragazzi di questa età attraversano delle trasformazioni straordinarie e l’adattamento a tali mutamenti è turbolento tanto per i figli quanto per i genitori; molti di essi si evolveranno insieme ai figli lungo tutto il percorso. La COMPRENSIONE si fonda sulla capacità dei genitori di continuare a mettere in discussione ciò che pensavano di sapere, di sopportare di non sapere (ciò che Bion definisce CAPACITA’ NEGATIVA), di autoanalizzarsi, di apprendere dall’esperienza e soprattutto TOLLERARE IL RIFIUTO - nella forma del ritiro, dell’opposizione, della falsità- nella speranza che questo sia solo un passaggio temporaneo del PERCORSO DI SEPARAZIONE, che sarà lungo e faticoso. La resistenza dei genitori sarà messa a dura prova ma ci si può dire: « Ti voglio bene ma non sempre mi piaci»

6 In questa fascia di età le tensioni e le preoccupazioni possono esprimersi in varie forme di autolesionismo: consumo di droghe o alcolici, tagli sul proprio corpo, autoaggressività, disturbi alimentari, comportamenti delinquenziali. Per non arrivare a questi comportamenti devianti si deve perseguire un EQUILIBRIO fra il riconoscimento e l’incoraggiamento di una maggiore libertà e l’esigenza di continuare a proteggere i figli dalle inquietanti possibilità che si aprono improvvisamente dinanzi a loro. In ogni caso, nonostante i problemi complessi che si pongono tanto ai figli quanto ai genitori, capire che cosa probabilmente succederà ai ragazzi potrà aiutare i genitori a goderseli, aiutarli e sostenerli di più.

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8 UN CORPO DIVERSO, UN SE’ DIVERSO Alcune frasi tipiche di quattordicenni che pensano ai loro 12 anni come a un passato lontano quasi appartenesse ad un persona diversa: «Mi interessava stare a casa e fare le cose da bambini ora invece mi interessano gli sport e andare in giro con gli amici» «Sono passato dal dire tutto ai miei genitori a non dire loro più nulla» «La famiglia era importantissima ma improvvisamente non ho voluto più averci a che fare, anzi meno la vedo meglio sto.»

9 Per i genitori è molto più facile descrivere COSA STIA SUCCEDENDO piuttosto che capirne sufficientemente IL PERCHE’. Ecco alcune frasi tipiche dei genitori: «Improvvisamente ha incominciato a indossare maglioni abbondanti, voler tingere i capelli e farsi il piercing.» «Passa tutto il tempo nella sua stanza/davanti allo specchio/al cellulare/a leggere riviste/a giocare al computer.» «Si mette a discutere per qualsiasi scemenza.» «Solo poche settimane fa ci ha fatto una testa così per avere quel giubbotto, ora che ce l’ha non lo mette più.» Ma che cosa ci dicono i nostri figli con questi atteggiamenti/agiti?

10 I ragazzi/ragazze si ritrovano a essere più collerici, esagitati, volubili, ansiosi, soli, spaventati non si sentono più se stessi… MA PERCHE’ ACCADE TUTTO CIO’? Perché corpo e mente cambiano sotto la spinta ormonale, un processo più o meno improvviso e incontrollabile che destabilizza creando confusione e mancato riconoscimento di sé.

11 LA PUBERTA’: I CAMBIAMENTI CORPOREI In questo periodo avvengono dei cambiamenti biologici sui quali lui o lei non hanno alcun controllo. La pubertà avviene in corpi diversi in momenti, modi e con velocità differenti. In genere compare prima nelle femmine che nei maschi ma in entrambi i sessi la pubertà inizia generalmente tra i 12 e 14 anni

12 Tutti stanno diventando adulti sul piano sessuale, sebbene non necessariamente anche su quello emozionale. I processi emozionali e comportamentali di adattamento alle caratteristiche esterne sono quello che chiamiamo ADOLESCENZA. Le reazioni ai cambiamenti possono essere vissute con una varietà di stati d’animo: dalla negazione che stiano avvenendo alla confusione, al timore, all’apprensione, al sollievo, alla gioia. Di solito gli stati d’animo sono contradditori: orgoglio-disgusto, eccitamento-preoccupazione, e soprattutto imbarazzo.

13 I cambiamenti ormonali e chimici che causano la crescita e lo sviluppo fisico in questo periodo riattivano anche IMPULSI E SENTIMENTI INTENSI, fondamentalmente di amore e odio, che caratterizzarono la relazione fra il bambino piccolo e i suoi genitori, in particolare con la figura materna. La lamentela più frequente ed esasperata dei genitori di un tredicenne è: «Ma piantala di essere così infantile!»

14 I ragazzi sono pervasi da SENTIMENTI AMBIVALENTI di desideri ardente e avversione verso i genitori. Nel caso dei figli di genitori soli o separati, le pulsioni e gli impulsi alimentati dagli ormoni possono sollevare particolari problemi, poiché a volte il necessario PROCESSO DI SEPARAZIONE e distacco assume forme di rifiuto più violento che nelle famiglie dove sono presenti entrambi i genitori, specialmente se uno o l’altra stanno trovando un nuovo partner e per questo la sessualità adulta salta agli occhi del giovane.

15 STABILIRE UN’IDENTITA’ SESSUALE Maschi e femmine sono impegnati nell’affrancamento dalla relazione con i genitori in quanto rapporto centrale e speciale, ma sono costretti a confrontarsi ancora una volta con la prima relazione con la MADRE. Si sollevano sentimenti di felice unione e selvaggia rivalità. In questo periodo della vita si riattivano paure e fantasie molto precoci e spesso in gran parte inconsce che tendono a trovare espressione nei SOGNI più che nel pensiero cosciente, o nei FILM, che esercitano spesso un fascino speciale a questa età. Altre volte si manifestano con comportamenti inattesi e insoliti «ACTING OUT», che a volte sconcertano il giovane tanto quanto le altre persone coinvolte.

16 QUALI LE PREOCCUPAZIONI PRINCIPALI DI QUESTA ETA’? La principale ansia dei MASCHI è quella di essere rinchiusi in un brutto posto, di essere bloccati, intrappolati e di perdere il proprio membro e/o la mente. Le FEMMINE possono temere di essere invase o occupate da qualcosa di terrificante che entrerà in loro provocando distruzione e caos e, in particolare, distruggerà la loro capacità di avere figli.

17 VECCHIE EMOZIONI, NUOVI VISSUTI Le ragazze si sforzano di trovare UN’IDENTIFICAZIONE POSITIVA che non sia soltanto materna né semplicemente sexy, mentre nei ragazzi i comuni stereotipi maschili possono apparire non soltanto affascinanti e carichi di erotismo ma anche in contrasto con il loro animo più tenero e amorevole. Molti descrivono l’immensa fatica di: «Non sentire mai di essere veramente se stessi» «Essere tirati e spinti in tutte le direzioni» «Doversi mascherare» «Vivere in una specie di realtà virtuale dove nessuno ti conosce veramente, neppure tu stesso, e ci si sente soli e disperati per la maggior parte del tempo.» Per i GENITORI è molto difficile sopportare la consapevolezza e al contempo l’esclusione da tale sofferenza; probabilmente la cosa migliore che possono fare è semplicemente capire quanto sia profondo il tormento dei figli e fare ciò che possono per alleviarlo e rispettarlo

18 MA ALLORA UN GENITORE DEVE FARE SOLO DA SPETTATORE? Il confine fra l’invadenza e la non curanza è uno dei maggiori tormenti per tanti genitori. Se si chiude un occhio i giovani adolescenti possono andare al di là di ciò che sono in grado di gestire adeguatamente; eppure, per quanto il giovane possa opporsi, assumere un atteggiamento di sfida e usare lusinghe o raggiri, spesso si sente rassicurato se i genitori stabiliscono dei CONFINI RAGIONEVOLI MA NETTI, anche se è difficile trovarsi d’accordo sul punto in cui essi debbano essere effettivamente tracciati.

19 LA VITA SCOLASTICA: IL DIVARIO PRIMARIA/SECONDARIA I l cambiamento di scuola spesso è atteso con molta impazienza ma l’ingresso nella «SCUOLA GRANDE» e la vita sorprendentemente diversa che essa comporta richiedono un lungo PERIODO DI ADATTAMENTO che spesso dura tutto il primo anno. Un dodicenne scrive: «…è orribile devi nascondere tutto e cambiare il modo di parlare, di agire e persino di camminare…» Non è facile per i genitori comprendere quale impatto possa avere questa transizione: è un vero e proprio RITO DI PASSAGGIO che richiede abilità di sopravvivenza. Per tanti ragazzi è molto difficile adattarsi a tutti i cambiamenti richiesti e si sperimenta la COMPETIZIONE sia nella resa scolastica che nel fisico.

20 ATTEGGIAMENTO DEI GENITORI VERSO LA SCUOLA È comune che al primo anno i ragazzi vivano una sofferenza che i genitori possono capire abbastanza in termini generali ma non negli aspetti particolari. A volte percepiscono qualcosa da segnali indiretti, ad esempio quando al figlio viene un misterioso mal di pancia o mal di testa e non vuole andare a scuola; questo dipende dal fatto che il ragazzo deve cavarsela perlopiù da solo, deve lottare in gran parte senza l’aiuto dei genitori, ma tutto ciò per quanto possa essere doloroso è un modo importante per trovare un posto nel mondo e chiarire la propria identità, sviluppando NUOVE RISORSE, RESILIENZA E AUTONOMIA.

21 In genere per un figlio è utile sentire che i genitori sono sostanzialmente solidali con la scuola nonostante le sue inevitabili carenze e che in genere sono anche dalla parte degli inseganti. I genitori devono mantenere un DIFFICILE EQUILIBRIO, tra il rischio di consegnare tutta la responsabilità del figlio alla scuola e quello di indebolirne l’autorità. Evitare di prendere le parti dell’uno o dell’altro è una buona soluzione: non contestare un regime scolastico eccessivamente autoritario potrebbe apparire come un consolidamento degli atteggiamenti intolleranti a casa e il ragazzo potrebbe trovarsi senza nessuno a cui rivolgersi e riproporre la stessa intolleranza nel suo gruppo di amici o nei rapporti con i bambini più piccoli. D’altra parte non si può accettare acriticamente il suo punto di vista, considerando che a quest’età si tende a esagerare e/o estremizzare ogni cosa.

22 UNA QUESTIONE DI IDENTITA’ : COME CI SI SENTE A 12-14 ANNI? Spesso il tumulto interiore del giovane è connesso più di quanto non si pensi al dolore del distacco dalle cose famigliari: dallo stato di relativa certezza e sicurezza dell’infanzia, da ciò che è noto e da ciò che è riconoscibile (compresa la forma del proprio corpo). Ora si sente costretto ad andare incontro ad un futuro sconosciuto e meno certo, dove ogni passo in avanti può essere vissuto come un calvario e al contempo una nuova avventura. Un aspetto centrale delle pene e delle avventure dei ragazzi tra 12 e 14 anni riguarda la necessità di chiarire chi si è veramente, distinguendosi da ciò che i genitori pensano che siano o vorrebbero che fossero. Le PROVE e le SFIDE rivolte all’autorità degli adulti a se stessi e agli altri, raggiungono il culmine in questa epoca della vita.

23 IN CONCLUSIONE Il problema cruciale è voler essere diversi e temere di esserlo o in altre parole avere il desiderio di distinguersi ma mantenendosi all’interno di confini riconoscibili. Gli impulsi coraggiosi a proiettarsi nel futuro sono di solito accompagnati in questa fase da marce indietro dettate dall’ansia. I genitori possono restare sconcertati di fronte a tali incoerenze, eppure a volte ci si riconoscono perché magari rispettano la contraddittorietà dei loro stessi sentimenti, il loro desiderio di spronare i figli a crescere rapidamente e quello contrastante di tenerli con sé, con la consapevolezza del fatto che UN GIORNO SE NE ANDRANNO PER SEMPRE lasciando un grande senso di vuoto.

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