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Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) Marocco, Romania, Russia, Serbia/Montenegro, Stati Uniti Comune.

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1 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) Marocco, Romania, Russia, Serbia/Montenegro, Stati Uniti Comune di Bari - capofila Associazione tra Enti del PIT3 – Ufficio Unico “ICT e Conoscenza per la competitività internazionale dell’area metropolitana di Bari” Rolando Gualerzi, Esperto in politiche di internazionalizzazione Bari, 25 ottobre 2007 Villa Romanazzi Carducci

2 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 2 Usare appropriatamente le tecnologie informatiche e favorire la cosiddetta alfabetizzazione informatica È la pre-condizione per mettere in grado gli attori locali di apprendere e comunicare -nel sistema globale- tecniche produttive, tecniche commerciali, schemi organizzativi, opportunità di partnership È ciò che il mondo sta realizzando: un asset strategico per competere con successo a livello locale ed internazionale. Fare rete attraverso la realizzazione di politiche ed interventi capaci di coniugare la crescita economica e lo sviluppo sostenibile del territorio. È il ruolo strategico dell’area PIT 3 quale gateway city al centro della rete di connessioni con i paesi obiettivo. ICT E CONOSCENZA PER LA COMPETITIVITA’

3 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 3 La fertilizzazione di una logica distrettuale per l’ICT nell’Area Metropolitana di Bari, consentirà alle imprese di competere con maggiore efficienza a livello sia locale che internazionale in un’ottica di sviluppo sostenibile. Il Comparto ICT del PIT 3 deve presentarsi verso il territorio come un volano di efficienza, per l’intera Società della Conoscenza, in grado di: 1.offrire soluzioni innovative (grazie anche alla stretta collaborazione con il mondo della ricerca pubblica e privata) 2.rappresentare un partner di primissimo livello per lo sviluppo di progetti congiunti di portata internazionale. 3.fornire informazioni strategiche alle Associazioni di Categoria (ed alle imprese del settore ICT), offrendo consulenza anche attraverso le attività di supporto nelle relazioni pubbliche e nello scambio di esperienze a livello internazionale. ICT E CONOSCENZA PER LA COMPETITIVITA’

4 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 4 Le nuove tecnologie informatiche e telecomunicative (Information and Communication Technology, ICT) assumono un ruolo fondamentale nello sviluppo delle attività umane ed imprenditoriali. Le rinnovate logiche di sviluppo di un comparto, di un settore o di un’economia territoriale prevedono una sempre più spinta integrazione tra ricerca, innovazione e azienda. L’innovazione dipende in modo sempre più determinante dall’apporto scientifico e tecnologico della ricerca e da una forte azione di trasferimento tecnologico da altri settori, attraverso uno stretto rapporto partecipativo tra ricerca e industria. Nei casi studio analizzati e che vedremo più avanti, la collaborazione tra i diversi attori locali rappresenta il vero fattore di successo nello sviluppo e nella crescita dei distretti tecnologici. IL COMPARTO ICT COME VOLANO PER L’ECONOMIA

5 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 5 Contribuire alla costruzione della competitività dell’area metropolitana PIT3: ASCOLTARE AGIRE COMUNICARE Il PIT 3 può svolgere un ruolo determinante nel processo di sviluppo delle relazioni internazionali, approfondendo la conoscenza delle dinamiche del commercio con l’estero; l’andamento dei mercati internazionali; il posizionamento competitivo, le filiere produttive e le specializzazioni merceologiche innovative. FINALITA’ DEL PROGETTO Aggregando e mettendo così in circolo le forze e le potenzialità degli attori locali (imprese, enti, organismi di promozione, organismi di settore, centri di ricerca: in generale la business & government community locale) in tutte le fasi di sviluppo delle azioni tanto a livello locale quanto a livello internazionale.

6 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 6 Il settore ICT rappresenta il motore ed il volano dell’Economia della Conoscenza. L’Economia della Conoscenza rappresenta il modello chiave con cui un Sistema (Territoriale, Economico o d’impresa) definisce e approccia la propria politica di sviluppo. Attraverso l’integrazione tra “apprendimento – innovazione e competitività” e know how, risorse intangibili e competenze distintive diventano i fattori chiave da pianificare e gestire con efficienza. L’Economia della Conoscenza è allora uno dei fattori chiave per l’Innovazione competitiva di un intero sistema territoriale/economico. FINALITA’ DEL PROGETTO

7 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 7 Il macro obiettivo o Mission di questo progetto: Creazione di coscienza e di network tra operatori del settore ICT e Istituzioni per competere a livello internazionale senza tralasciare il livello nazionale) sia come imprese che come territorio. ANIMARE E COINVOLGERE IL TERRITORIO E TUTTI I PONTENZIALI PARTNERS FINALITA’ DEL PROGETTO

8 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 8 Le fasi principali del progetto: FINALITA’ DEL PROGETTO

9 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 9 1.Un ruolo fondamentale nei distretti industriali viene svolto dalle istituzioni. L’opera di mediazione, di governance e di guida agli interventi dei vari attori coinvolti nel processo, ne rendono fondamentale la presenza attiva. 2.Il capitale sociale svolge un importantissimo ruolo. In particolare con la presenza della cultura locale che può essere definita come un sistema omogeneo di valori (Becattini). 3.Presenza di strutture in grado di produrre know how, ricerca e innovazione. Università, politecnici, Centri di ricerca 4.Il capitale umano. La mobilità del lavoratore da un impresa ad un’altra svolge da ruolo essenziale nella nascita e nella crescita del distretto industriale. Questa mobilità aiuta a condividere quella che solitamente viene chiamata atmosfera industriale. DISTRETTI: QUATTRO ELEMENTI CHIAVE

10 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 10 Per l’identificazione dei distretti tecnologici è necessario in primo luogo considerare l’incidenza dei settori ad alta tecnologia sull’economia locale, confrontando i valori che emergono a livello locale con la media nazionale. L’attenzione viene quindi focalizzata su quelle variabili che vengono indicate come i fattori di maggiore significatività per la nascita e il consolidamento dei distretti tecnologici, quali: la disponibilità di risorse umane qualificate; la presenza di centri di produzione della conoscenza (Università e laboratori di ricerca sia pubblici che privati); la cultura imprenditoriale locale. DISTRETTI TECNOLOGICI

11 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 11 Un primo insieme di fattori è costituito dalle economie di agglomerazione: in termini di miglioramento dell’efficienza dei processi, sia in termini di scambio e di trasferimento di conoscenze. Il secondo fattore di cambiamento e di sviluppo, è rappresentato dall’integrazione con gli istituti di studio e di ricerca locali (Università, etc…). Un terzo fattore di sviluppo, che si ritrova piuttosto comunemente nelle storie di cambiamento territoriale, è costituito dall’appartenenza ad associazioni, organizzazioni e reti. Un ulteriore fattore è costituito dalla mobilità del lavoro e dalla cultura imprenditoriale. DISTRETTI TECNOLOGICI

12 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 12 In conclusione, per sintetizzare i fattori principali che guidano e favoriscono lo sviluppo di distretti tecnologici, sono principalmente: 1.Economie di aggregazione; 2.Presenza di Università locali di eccellenza in settori tecnico–scientifici; 3.Associazioni, organizzazioni e reti formali Università-impresa; 4.Mobilità del lavoro e cultura imprenditoriale; 5.Incentivi fiscali; 6.Vivibilità del territorio circostante; 7.Fonti di finanziamento; 8.Presenza di istituzioni locali orientate al supporto delle imprese. FATTORI DI SVILUPPO DEI DISTRETTI TECNOLOGICI

13 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 13 ALCUNI ESEMPI TRATTI DALLO STUDIO “ANALISI DI BENCHMARKING NAZIONALE E INTERNAZIONALE” a cura di GMPRgroup - Lattanzio e Assocciati CASE HISTORY “ Nell’organizzazione la conoscenza è raccolta non solo nei documenti o nei repository,ma anche nella routine lavorativa, nei processi, nelle pratiche e nelle norme organizzative”

14 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 14 L’esperienza torinese rappresenta un caso di “best in class” difficilmente trascurabile per le finalità di questo lavoro. Torino e il Piemonte presentavano i presupposti per dar vita a un distretto che si focalizzasse sulle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e che, operando in maniera innovativa, riuscisse a fare del territorio una regione leader a livello europeo: - una capillare presenza di centri e istituti di ricerca, sia pubblici che privati; - un elevato numero di imprese e addetti in aziende manifatturiere ad alta tecnologia, tradizionalmente legate alle specializzazioni storiche della città (Fiat, Alenia, Motorola, STMicroelectronics); - grandi gestori di servizi ICT (Telecom Italia, Colt, Fastweb) e soprattutto imprese, spesso PMI, che operavano nei nuovi settori delle ICT. TORINO WIRELESS

15 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 15 A questa favorevole situazione di partenza, si è unita la volontà politica di svincolare i destini della città dal settore dell’auto: sono state così poste le basi per la riqualificazione hi-tech della città attraverso la costituzione del distretto “Torino Wireless”. La presenza di numerosi centri ricerca privati, fra cui: - Telecom Italia Lab, il Motorola Technology Center - Centro Ricerche Fiat; E di altrettanti centri pubblici: - il Politecnico di Torino con i dipartimenti di elettronica, automatica e informatica, - l’Istituto Superiore Mario Boella: tecnologie radiomobili per la multimedialità, antenne e compatibilità elettromagnetica, e-security, fotonica, networking, sistemi e applicazioni; - l’Istituto Elettrotecnico Galileo Ferraris oltre a due incubatori di impresa e a diversi Parchi Scientifici e Tecnologici. TORINO WIRELESS

16 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 16 I SOCI DI TORINO WIRELESS TORINO WIRELESS

17 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 17 LA FONDAZIONE Nel dicembre 2002 si è creato l’organo di indirizzo e di governance del Distretto Tecnologico: la Fondazione Torino Wireless. L’avvio ufficiale delle attività del Distretto si è avuto nel maggio del 2003, con la firma dell’Accordo di Programma Quadro tra gli attori coinvolti, che si sono così impegnati in modo concreto a sostenere l’iniziativa. Per i primi 5 anni di attività, la Fondazione Torino Wireless è stata supportata dai partner firmatari, per un totale di 130 milioni di euro. Quasi la metà di tali fondi è derivata dall’attività di venture capital in carico a società specificamente istituite a tale scopo, quali ad esempio Piemontech e Innogest. La Fondazione, vera e propria cabina di regia del DT, elabora le linee guida di sviluppo del distretto, supportando le imprese e i progetti più promettenti, proponendo e sviluppando soluzioni basate su tecnologie, competenze e strumenti finanziari, rafforzando l’interazione e le sinergie fra mondo della ricerca, dell’impresa e della finanza, e garantendo la coerenza e l’integrazione con le politiche di sviluppo ICT del territorio. TORINO WIRELESS

18 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 18 La Fondazione si fa carico di tutta una serie di azioni: 1.Iniziative per indirizzare le attività di ricerca e di sviluppo nel Distretto 2.Ricerca applicata per aumentare le competenze eccellenti del Distretto 3.Proprietà intellettuale per valorizzare e supportare lo sviluppo innovativo 4.Accelerazione d’impresa per creare e sviluppare imprese ICT 5.Strumenti finanziari innovativi per sostenere lo sviluppo dimensionale e qualitativo delle imprese 6.Networking come leva per rafforzare le piccole e medie imprese 7.Internazionalizzazione, formazione e l’attrazione di talenti per generare nuove opportunità per le imprese e la ricerca. TORINO WIRELESS

19 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 19 AMBITO OPERATIVO DEL DISTRETTO TORINO WIRELESS

20 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 20 Le imprese che hanno usufruito dei servizi – da quelli di supporto a quelli tecnologici, manageriali e finanziari - sono state più di 180. La mobilitazione di fondi provenienti da Venture Capital, bandi FAR, bandi su Grandi Progetti e direttamente da Torino Wireless è stata di oltre 80 milioni di euro nel quadriennio 2003-2006, 120 milioni nel quinquennio 2003-2007, con un obiettivo di circa 300 milioni entro il 2012. A fine 2006 Torino Wireless aveva esaminato 332 piccole imprese e intrapreso una linea di collaborazione con 182 aziende (per un totale di 514 interventi) che rappresentano 3.198 dipendenti per un fatturato complessivo di 391 milioni di euro. Ad oggi, fra le attività di consulenza e di trasferimento tecnologico, verso le PMI Torino Wireless ha direttamente investito in quest’area 8,3 milioni di euro. Sono stati realizzati 12 fra prototipi e dimostratori, 15 prodotti innovativi pronti per il mercato, 5 trattative commerciali avanzate o concluse, 6 brevetti e sono stati aperti diversi canali per collaborazioni tra PMI e Grandi Aziende. Importanti i processi di clusterizzazione avviati sul settore dell’infomobilità (32 aziende operative nel Cluster sugli Intelligent Transport System) e i bandi tematici per favorire la collaborazione tra PMI e grandi imprese. In questo modo si spera per il 2012 di coinvolgere nelle attività di Distretto circa 300 imprese, per 7.500 dipendenti con un fatturato di oltre 1.000 milioni di euro. TORINO WIRELESS: I RISULTATI

21 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 21 Il caso Helsinki è stato definito il “miracolo Finlandia”. Un paese che puntando sull’high-tech in un periodo di profonda depressione economica, ha saputo vincere la sfida della competitività riconvertendo il proprio tessuto industriale in chiave ICT. Ad oggi la Finlandia rappresenta la regione del Nord Europa con il maggior numero di imprese ad orientamento tecnologico, di ricerca, e scientifico, e la seconda nazione più competitiva del mondo, secondo gli indici del World Economic Forum. Dagli inizi degli anni ‘90, le politiche governative hanno accompagnato e favorito questo processo, attraverso la promozione del settore ICT e l’erogazione di fondi volti a promuovere le attività di ricerca e sviluppo, l’innovazione e il trasferimento tecnologico. Un più stretto rapporto e una più stretta connessione fra il mondo dell’impresa e quello dell’Università, insieme ad una migliore e più accurata formazione scolastica e universitaria hanno fertilizzato e reso reale il Distretto. Il motore e simbolo del passaggio dalle materie prima all’industria elettronica dell’ICT è rappresentato dal gruppo Nokia (la cui sede è a Espoo, vicino Helsinki), che ai primi degli anni ’90 intuendo le enormi possibilità connesse all’utilizzo delle nuove tecnologie, riconvertì il proprio “core business” puntando sull’elettronica e sulle telecomunicazioni, innescando e trascinando lo sviluppo dell’economia finlandese e la crescita del cluster ICT. HELSINKI

22 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 22 Per il decollo e lo sviluppo del cluster si sono rivelati fondamentali le numerose strutture di educazione e ricerca focalizzate sull’ICT di cui la Finlandia ha potuto disporre. Per tutte le aziende che durante gli anni si sono insediate nell’area, l’elevato livello e specializzazione delle strutture educative e di ricerca unito all’eccellente livello formativo della manodopera locale hanno costituito le principali spinte alla localizzazione di nuove realtà produttive all’interno dell’area del HMA (Helsinki Metropolitan Area). A partire dal 1995 il numero dei laureati nei politecnici e nelle Università ICT-oriented è stabilmente e costantemente aumentato, costituendo la base, la manodopera essenziale per lo sviluppo del cluster e la nascita di nuove aziende. Un altro elemento fondamentale per lo sviluppo e il consolidamento del cluster, che per l’importanza che riveste meriterebbe una trattazione a parte, riguarda la rete di relazioni strategiche che si sono innescate e sviluppate al suo interno, favorendone lo sviluppo. Tre sono stati i principali livelli di cooperazione intercorsi fra i differenti settori che compongono il sistema ICT finlandese: 1.Cooperazione fra aziende; 2.Cooperazione fra aziende e centri di ricerca; 3.Cooperazione fra differenti centri di ricerca. HELSINKI

23 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 23 Tre sono stati i principali livelli di cooperazione intercorsi fra i differenti settori che compongono il sistema ICT finlandese: 1.Cooperazione fra aziende; 2.Cooperazione fra aziende e centri di ricerca; 3.Cooperazione fra differenti centri di ricerca. Analizzando i dati sugli occupati nel settore ICT tra il 1990 e il 2000, si può notare come la percentuale sia passata dal 10,7 % al 15%. %. Il 50% del totale degli addetti ICT lavora all’interno dell’HMA. E a riprova della vitalità del settore, durante gli ultimi anni la percentuale di start-up di aziende ICT è passata dal 10 al 13% in Finlandia, e dal 16 al 22% nella HMA. Ad oggi la produzione industriale del comparto ICT sul totale della produzione industriale finlandese rappresenta il 29,4% (agli inizi degli anni ’90 la percentuale era del 7,6%). HELSINKI

24 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 24 HELSINKI: I PRINCIPALI ATTORI NAZIONALI Ministero del Commercio e dell’Industria, che a differenza di altri Ministeri, come ad esempio il Ministero dei Trasporti o quello dell’Istruzione, che solo trasversalmente hanno a che fare con l’ICT, è direttamente attivo nel settore. Il più importante braccio operativo del Ministero, destinato a realizzarne le politiche, è rappresentato dal Tekes (National Technology Agency), oltre a 15 Centri di Sviluppo Economico diffusi lungo tutto il territorio nazionale. Tekes (National Technology Agency), braccio operativo del Ministero del Commercio e dell’Industria, finanzia progetti di R&S condotti da imprese e/o Università. Per comprenderne l’importanza e il peso strategico, basti pensare che nel 2001 Tekes ha finanziato 2.661 progetti di R&S, per un totale di 387 milioni di euro. Il 35% dei fondi è stato indirizzato al settore ICT. Employment and Economic Development Centres (TE-centres), è l’agenzia che fornisce supporto e assistenza alle PMI nelle diverse fasi del loro sviluppo: promuove e incentiva il loro sviluppo tecnologico, le assiste e le accompagna in tutte attività di internazionalizzazione e promozione all’estero. Sitra (Fondo Nazionale Finlandese per la R&S), è una fondazione pubblica indipendente che opera sotto la supervisione del Parlamento. La sua mission è incentrata sulla promozione del benessere e della prosperità della Finlandia. HELSINKI

25 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 25 HELSINKI: I PRINCIPALI ATTORI LOCALI Innopoli Ltd, situato a 20 minuti dal centro di Helsinki, è uno degli incubatori di impresa più grandi e importanti del paese. E’ inserito nell’area del Parco scientifico e tecnologico di Otaniemi, che con i suoi 5.000 ricercatori provenienti da tutto il mondo e 11.000 studenti, costituisce un centro di eccellenza ICT di assoluto rilievo europeo. Culminatum Ltd, è l’organizzazione cooperativa la cui attività consiste nella promozione del trasferimento dell’innovazione tecnologica in tutte le sue varie fasi. Culminatum Ltd gestisce quindi il processo del trasferimento tecnologico dalle sue fasi iniziali: l’analisi dello sfruttamento della ricerca, i contatti con gli inventori, il processo di brevettazione, e l’avvio degli spin-off aziendali. Centre of Expertise Programme, fondato nel 1994 dal Ministero degli Interni, è stato creato con l’idea di convogliare e gestire in maniera integrata le risorse locali, regionali e nazionali per la R&S, indirizzandole in quei settori ritenuti strategici e fonte di vantaggio competitivo per le aziende a livello internazionale. Per completare il quadro degli attori del cluster ICT non si può non citare la Federazione delle Imprese Finlandesi e la Camera di Commercio, che sebbene come ovvio non interamente focalizzate sull’ICT, hanno contribuito in maniera non indifferente alla promozione del cluster HELSINKI

26 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 26 Per favorire uno sviluppo armonico dell’HMA e per andare incontro alle richieste di maggiore coesione e collaborazione regionale, nel 2002 si è proceduto poi alla stipula del “Programma urbano per l’area metropolitana di Helsinki”. L’obiettivo è quello di rafforzare la competitività del tessuto produttivo locale, puntando ancora una volta sulla società della conoscenza e sulla partecipazione attiva dei cittadini. Nel piano sono stati previsti 8 progetti specifici riguardanti il settore dell’ICT, che vanno dalla promozione della attività di R&S, incubatori d’impresa, cooperazione fra Università e parchi scientifici, commercializzazione di nuovi prodotti innovativi, progetti di ricerche innovative, trasferimento tecnologico ecc. Un altro risultato dell’azione comune all’interno dell'HMA ha infine portato alla realizzazione del Piano strategico dell’Area Metropolitana di Helsinki 2020”, dove vengono delineate le linee strategiche per lo sviluppo dell’area metropolitana per i prossimi anni. Le risorse umane si sono rivelate l’elemento decisivo per la nascita del cluster, come confermano ricerche e interviste realizzate ad aziende e imprese localizzate nell’HMA: la principale ragione che le ha spinte a localizzarsi in Finlandia è stata infatti l’eccellenza del livello educativo della manodopera presente nel paese. HELSINKI: Il PIANO STRATEGICO DELL’AREA METROPOLITANA AL 2020

27 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 27 BARCELLONA: CITTA’ DELLA CONOSCENZA Le amministrazioni politiche di Barcellona hanno sviluppato una visione strategica per facilitare l’ingresso della città nella società dell’informazione, chiamata “Barcellona città della conoscenza”, incentrandola sull‘intensificazione delle attività di R&S (Ricerca & Sviluppo), e sullo sviluppo tecnico, scientifico e culturale della città. Le nuove linee di sviluppo economico, basate su un modello service-oriented, hanno quindi favorito la crescita dei nuovi settori economici emergenti. Fra questi i più rilevanti sono quelli legati all’utilizzo delle nuove tecnologie ICT. BARCELLONA

28 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 28 Regione Catalogna: nel 1998 ha predisposto il primo Piano Strategico per la Società dell’Informazione, con l’intento di promuovere l’introduzione dell’ICT in differenti aree della società (P.A., società civile, e settore privato), al fine di consolidare il ruolo della Catalogna nella società dell’informazione. Uno dei principali risultati è stato la realizzazione del sistema “Amministrazione Aperta”, che forniva servizi amministrativi ai cittadini in formato elettronico. Il Piano ha favorito la nascita di una serie di agenzie, centri e istituzioni preposti allo sviluppo della società dell’informazione, sia a favore dei singoli utenti che a supporto del settore produttivo privato. Il Governo Catalano ha recentemente creato due società di “capital risk” al fine di aiutare le aziende locali nei processi di innovazione. Le due società hanno avuto il compito di promuovere i cosiddetti spillover dalle Università. Più in generale, il governo catalano ha incentivato lo sviluppo del settore promovendo la creazione di partnership pubblico-private fra il settore produttivo catalano, il sistema delle Università e della ricerca e la pubblica amministrazione. BARCELLONA

29 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 29 Comune di Barcellona: la città catalana ha avuto un ruolo di primo piano nella promozione della società dell’informazione e delle tecnologie ICT, essendo stata una delle prime città spagnole a porsi il problema del rapporto fra le nuove tecnologie e lo sviluppo del territorio. Barcellona, città della conoscenza: nel 1999 la Città ha dato vita al Dipartimento municipale Barcellona città della conoscenza per coordinare le politiche e le strategie per inserire Barcellona nella mappa internazionale della società dell’informazione. In particolare si è prima provveduto alla scelta dei sub-settori legati alle ICT su cui puntare, scelto che è ricaduta sulle bio-medicine, l’aeronautica, e il settore digitale; in seguito si è provveduto alla creazione di altrettante piattaforme pubblico-private, destinate a gestirne la promozione e lo sviluppo, sia all’interno della regione che all’estero. BARCELLONA

30 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 30 Il caso di Barcellona è emblematico per capire l’importanza che l’ICT, pur senza configurarsi come cluster vero e proprio (come in Finlandia, ad esempio), può assumere nei processi di riconversione e riqualificazione economica di un’area, veicolandone e promovendone lo sviluppo. Ha quindi sempre in misura maggior abbandonato i settori tradizionali di riferimento del suo sistema economico, per incentrarsi su nuove attività economiche come servizi finanziari, servizi alle aziende, attività di real estate, servizi di turismo, più in generale i cosiddetti business service. In questo processo di trasformazione della struttura tradizionale della città in “città della conoscenza” un peso decisivo è stato costituito, come nel caso della Finlandia e di Helsinki, o di Torino per l’Italia, dalla volontà politica di rilanciare l’economia della città sfruttando appunto la natura trasversale e intersettoriale delle ICT come volano di espansione, di crescita e di sviluppo per i nuovi settori economici. BARCELLONA

31 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 31 Le politiche pubbliche si sono così indirizzate principalmente lungo due direttrici: da un lato alla promozione e al sostegno del settore ICT vero e proprio, attraverso la promozione delle attività di ricerca e sviluppo, i processi di trasferimento tecnologico, il sostegno alla creazione di impresa, e più in generale tutte le attività legate ai processi di R&S e trasferimento tecnologico; dall’altro alla diffusione della società dell’informazione e più in generale della cultura scientifica fra i cittadini, e alla promozione e incentivazione dei percorsi formativi ICT-oriented. Questa scelta a favore dell’ICT, pur non essendosi ancora concretizzata, almeno per ora, in un cluster ICT vero e proprio, ha però permesso a Barcellona di riposizionarsi strutturalmente, svincolandosi dalla sua tradizione industriale, per ritagliarsi il ruolo di città dei servizi avanzati e business-oriented, e di vedere il sub-cluster ICT legato all’industria dei contenuti in continua crescita ed espansione, diventando uno dei nuovi settori di riferimento e di traino della sua economia. Altre Case History analizzate BARCELLONA

32 Intervento finanziato dall’UE – F.E.S.R. sul POR Puglia 2000-2006 – Misura 6.2 azione b) 32 - Etna Valley - ICT di Marsiglia - Distertto High-Tech di Cambridge - Bangalore - Florida High-Tech Corridor ALTRI CASI ANALIZZATI


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