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link La comunicazione a due fasi

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Presentazione sul tema: "link La comunicazione a due fasi"— Transcript della presentazione:

1 link La comunicazione a due fasi
Lo schema di Lasswell (1948) Chi ? Dice che cosa ? Attraverso quale canale ? A chi ? Con quale effetto ? Two-step flow of communication 1. Dai media agli opinion leader 2. Dagli O.L. attraverso canali interpersonali agli individui meno esposti. Modelli e processi della comunicazione

2 Forme di comunicazione
La comunicazione come sistema relazionale La comunicazione verbale La comunicazione non verbale La comunicazione come rappresentazione

3 Il sistema comunicativo umano
COMUNICAZIONE VERBALE COMUNICAZIONE VOCALE Il segno COMUNICAZIONE NON VERBALE Cfr.L. Paccanella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48

4 Nella comunicazione interpersonale
Il codice è analizzato secondo tre punti di vista: Sintassi → analisi delle regole grammaticali Semantica → analisi dei significati attribuiti ai segni Referenti Significati Pragmatica → analisi della relazione fra codici, individui che li utilizzano e i comportamenti connessi all’uso Sintassi analisi tecnica delle componenti di un codice Il referente fa riferimento d un oggetto specifico mentre il significato rimanda al concetto generale La sociologia della comunicazione oltre a studiare gli elementi e le caratteristiche di un sistema di comunicazione, si interessa anche di come la comunicazione comporti un mutameto dei legami fra le persone Ogden e Richards Volli U., Il libro della comunicazione, Il Saggiatore, Milano, 1994, p. 88

5 La comunicazione come sistema relazionale
Pragmatica Scuola di Palo Alto Gli assiomi della comunicazione Il rapporto fra comunicazione e relazione è stata analizzata dalla Scuola di Palo Alto traendo contributi dalla: sociologia, psicologia, etologia, e antropologia

6 Paul Watzlawick e la “Scuola di Palo Alto”
La “Scuola di Palo Alto” ha utilizzato le teorie della comunicazione, in particolare della pragmatica, come sfondo teorico per il lavoro psicoterapeutico. Gli assiomi della comunicazione sono: “alcune proprietà semplici della comunicazione che hanno fondamentali implicazioni interpersonali” P. Watzlawick, J.H. Beavin, D.D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana, trad. it. Astrolabio, Roma, 1971 Siamo negli anni 40 vicino San Francisco. Alcuni studiosi riflettono e si interrogano sulla teoria matematica dell’informazione di Shannon e Weaver imposta come paradigma comunicativo. Questi studiosi si allontanano dalla linearità del processo comunicativo ingegneristico, partono da quello circolare di Wiener applicato alle scienze umane. Questi studiosi esaltano la comunicazione intesa come relazione, come processo sociale in cui acquistano importanza la parola, il gesto, lo spazio interpersonale (elementi della comunicazione non verbale

7 Scuola di Palo Alto anni 50 Gregory Bateson e Paul Watzlawick applicano la teoria cibernetica all’interazione animale e umana e studiano un modello circolare retroattivo della comunicazione 1959 Viene fondato il Mental Research Institute di Palo Alto (California, Usa) 1967 Watzlawick, Helmin e Beacon pubblicano The Pragmatics of Human Communication

8 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
1. “Non si può non comunicare” Chiunque si trovi in una situazione sociale è comunque la sorgente di un flusso informativo, indipendentemente dalla propria intenzionalità, dall’efficacia dell’atto comunicativo o dalla comprensione reciproca.

9 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
“Non si può non comunicare” Una proprietà fondamentale del comportamento è che il comportamento non ha un suo opposto NON COMPORTAMENTO = COMPORTAMENTO NON COMUNICAZIONE = COMUNICAZIONE

10 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
“Non si può non comunicare” La comunicazione può anche essere: intenzionale involontaria conscia inconscia efficace fraintesa reciproca univoca

11 Esempio: La finestra di Johari
Noto a sé Non noto a sé 1. Aperto 2. Cieco 3. Segreto 4. Ignoto Noto ad altri Non noto ad altri

12 La finestra di Johari Sebbene il nostro modo di comunicare riveli moltissimo dei nostri pensieri e sensazioni, noi possiamo nascondere pensieri e sensazioni quasi completamente anche a noi stessi. Il primo quadrante riguarda la sfera pubblica della personalità, atteggiamenti e comportamenti che il soggetto assume consapevolmente e di cui anche gli altri sono al corrente. Siamo di fronte ad un’area comunicativa aperta, dove circolano liberamente i messaggi che l’individuo conosce, è disposto a comunicare e sono note agli altri.

13 La finestra di Johari Il secondo quadrante riguarda il caso in cui nascondiamo alcune verità anche a noi stessi (siamo ciechi), mentre esse possono risultare evidenti agli altri. La terza area riguarda la capacità dell’individuo di simulare, inibire e/o mascherare le caratteristiche che ci riguardano. Il quarto quadrante rappresenta i fenomeni che ci riguardano ma che rimangono ignoti, sia a noi che alle persone che ci circondano. È l’espressione sintetica della sfera dell’inconscio, indisponibile in un dato momento, ma sempre fonte latente di informazione accessibile tramite l’analisi.

14 2 Assioma della comunicazione
“Gli esseri umani comunicano sia in modo digitale che analogico” La sociologia della comunicazione oltre a studiare gli elementi e le caratteristiche di un sistema di comunicazione, si interessa anche di come la comunicazione comporti un mutamento dei legami fra le persone

15 COMUNICAZIONE ANALOGICA
La comunicazione analogica è essenzialmente ogni tipo di comunicazione non verbale Si riferisce all’aspetto di relazione della comunicazione “si basa su una semantica precisa, ma è priva di una sintassi utile a definire la natura delle relazioni che propone” Un tipo di comunicazione per cui non esistono regole grammaticali circoscritte o definite o standard, la comunicazione dei gesti dell’espressione del volto, una comunicazione che può evere molte sfumature e interpretazioni che acquisisce connotazioni diverse a seconda del contesto e della persona che comunica

16 COMUNICAZIONE ANALOGICA
Non solo il movimento del corpo (cinesica), ma anche i gesti, le espressioni del viso, le inflessioni della voce, la sequenza, il ritmo e la cadenza delle stesse parole, e ogni altra espressione non verbale di cui l’organismo sia capace, come pure i segni di comunicazione immancabilmente presenti in ogni contesto comunicativo Esempio: È sempre fondamentale non trascurare mai l’importanza che ha il contesto per la comunicazione “Chiunque si lavasse i denti in una strada affollata invece che nel proprio bagno rischierebbe di essere portato in gran fretta al commissariato o al manicomio”

17 COMUNICAZIONE ANALOGICA
Analogici sono quei segnali che contengono una qualche rappresentazione o immagine del significato a cui si riferiscono Un disegno, ma anche l’abbraccio protettivo di una madre

18 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
COMUNICAZIONE ANALOGICA analogica La comunicazione analogica ha radici arcaiche e la sua validità è molto più estesa e generale perché non si basa sull’apprendimento di un codice ma su una capacità espressiva congenita

19 COMUNICAZIONE DIGITALE
La comunicazione digitale ha una sintassi logica assai complessa e di estrema efficacia ma manca di una semantica direttamente ispirata alla natura delle relazioni che propone “Numerici o simbolici sono quei messaggi che rimandano a un sistema simbolico codificato e formalizzato di segni, la cui relazione con il significato di cui sono portatori è del tutto arbitrario” Ogni volta che si usa una parola per nominare una cosa è evidente che il rapporto tra il nome e la cosa nominata è un rapporto stabilito arbitrariamente Le parole sono segni arbitrari che vengono manipolati secondo la sintassi logica della lingua

20 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
COMUNICAZIONE DIGITALE LEONE digitale Parafrasando Bateson e Jackson, non c’è nulla di specificatamente simile al cinque nel numero cinque; non c’è nulla di specificatamente simile a un leone nella parola leone

21 di tipo arbitrario, generale e convenzionale
Il simbolo Il simbolo esprime una relazione tra un certo segno e il significato attribuito a questo segno, relazione di tipo arbitrario, generale e convenzionale

22 3 Assioma della comunicazione
“Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi metacomunicazione”. Ad esempio ue persone litigano, dopo ue settimane uno dei due incontra l’altro e lo invita a pescare, il contenuto della esca è un pretesto per la riconciliazione, il contenuto dunque influenza o condiziona la relazione, la risposta dell’altr interverà sulla stessa relazioe ma non tamto per il tipo di risposta data quanto per il modo in cui è data, da cui si può intendere ‘intento della riconcliazione oppure il on intento.

23 comunicazione sulla comunicazione
Dal punto di vista pragmatico, la natura della relazione condiziona le conseguenze comportamentali di un certo contenuto comunicativo Ad esempio “sei proprio un genio” assume connotazioni differenti a seconda di come è pronunciato (in senso dispregiativo o di stima), il quale a sua volta dipende dal tipo di relazione che si instaura fra i due. La metacomunicazione è una comunicazione di secondo grado o ordine Metacomunicazione = comunicazione sulla comunicazione

24 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
In sostanza ogni tipo di comunicazione fra due o più individui può avere livelli diversi di: a. notizia b. comando Il primo aspetto(a) trasmette i dati , il secondo(b) il modo in cui si deve assumere tale comunicazione

25 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Ad esempio, i messaggi “E’ importante togliere la frizione gradatamente e dolcemente” oppure “Togli di colpo la frizione, rovinerai la trasmissione in un momento” recano lo stesso tipo di contenuto (aspetto di notizia), ma hanno un livello estremamente differente di relazione (aspetto di comando) seconda, dunque del tipo di contenuto, e della relazione preesistente tra i gli attori che partecipano allo scambio comunicativo, la comunicazione acquisisce una forma diversa

26 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Il concetto di metacomunicazione riguarda la possibilità di comunicare dati sull’atto stesso di comunicare. Ad esempio: un uomo che dice “Sto scherzando!” un cartello con la scritta “Ignorate questa indicazione” Quest’ultimo esempio, in particolare, può generare la comunicazione paradossale

27 Esistono 3 tipi di paradossi: paradossi logico matematici antinomie
Che cos’è il Paradosso Si può definire il paradosso come una contraddizione che deriva dalla deduzione corretta da premesse coerenti Esistono 3 tipi di paradossi: paradossi logico matematici antinomie Nell’ambito della sintassi logica definizioni paradossali antinomie semantiche Nell’ambito della semantica paradossi pragmatici  ingiunzioni paradossali e predizioni paradossali Nell’ambito della pragmatica Antinomia In generale (dal greco antí = "contro" e nómos = "legge"), significa contraddizione di una legge con un'altra, pur essendo giustificabili separatamente. Nel linguaggio filosofico indica una contraddizione irrisolvibile fra due proposizioni entrambe dimostrabili

28 Nell’ambito della pragmatica
Che cos’è il Paradosso Nell’ambito della sintassi logica Scorrettezza della correttezza di un ragionamento logico “un contenitore che contenga tutto non può esistere perché dovrebbe contenere anche se stesso” Nell’ambito della semantica Scorrettezza della correttezza di un significante veicolato “Io sto mentendo” è una frase vera se è falsa, falsa se è vera Nell’ambito della pragmatica Scorrettezza della correttezza di un comportamento suggerito, ordinato, perseguito “Dovresti amarmi” “Voglio che tu mi domini” “Non essere così ubbidiente” Non esiste un contenitore

29 La comunicazione paradossale si basa sulla teoria del doppio legame:
un messaggio è codificato in modo che 1)asserisce qualcosa 2)asserisce qualcosa sulla propria asserzione 3)queste due asserzioni si escludono a vicenda. Il paradosso consiste nell’affermare e negare allo stesso tempo ciò che sto dicendo. Io affermo qualcosa, quello che affermo si definisce paradossale quando nella sua affermazione viene pronunciato qualcosa che vanifica o nega quello che sto dicendo Nel paradosso è presente una comunicazione e una metacomunicazione che annulla la comunicazione 1

30 “Ti ordino di non obbedirmi!!!”
Ad esempio, le seguenti affermazioni costituiscono esempi chiarissimi di comunicazione paradossale “Sii spontaneo!!” “Ti ordino di non obbedirmi!!!”

31 4 Assioma della comunicazione
“La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione fra i partecipanti”

32 La punteggiatura… Fa riferimento ad una comunicazione circolare e bidirezionale, Evidenzia il carattere convenzionale e arbitrario Incide sulla natura della relazione fra gli interlocutori fa riferimento ai processi interpretativi innescati dagli interlocutori su atteggiamenti metacognitivi dell’altro Comunicazione intesa come scambio di significati e non trasmissione unidirezionale da un soggetto all’altro, una comunicazione in cui entrano in gioco variabili di diverso tipo che rendono la comunicazione arbitraria La punteggiatura dpende dal modo di vedere il mondo dellinterlocutore condizionato dalle esperienze pregresse e all’interiorizzazione di alcuni valori, ec.

33 Problemi di reazioni determinati dalla punteggiatura
Lui si arrabbia Marito Moglie causa Lei mette il broncio effetto Lui si arrabbia Marito rinforzo Moglie Lei mette il broncio Lui si arrabbia Marito Moglie Lei mette il broncio Lui si arrabbia Diventa un meccanismo circolare e chiuso di causa ed effetto e rinforzo, per cui l’atteggiamento dell’uno causa una reazione dell’altro (effetto) che a sua volta causa un rafforzamento dell’atteggiamento non condiviso dall’altro, diventa una reazione a catena fino a quando il circolo viene interrotto da qualcuno che razionalmente interpreta le due punteggiature. Marito Moglie Lei mette il broncio

34 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Questo esempio dimostra che: non esiste una punteggiatura “oggettiva” anche la punteggiatura fa parte degli aspetti di relazione della comunicazione Non esiste una uteggiatura giusta e sbagliata, ma relativa e connessa ai punti di vista degli interlocutori Idea di comunicazione come sistema

35 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Un osservatore esterno può ritenere che una serie di comunicazioni rappresenti una serie ininterrotta di scambi. In realtà ogni atto comunicativo rappresenta contemporaneamente uno stimolo, una risposta, un rinforzo

36 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Ad esempio, un ricercatore che cerca di addestrare una cavia, associa alla risposta della cavia (abbassare la leva di una gabbietta) un rinforzo (fornire alla cavia un pezzo di formaggio)

37 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Allo stesso modo, però, la cavia può arrivare alla conclusione di aver addestrato un ricercatore perché tutte le volte che gli fornisce uno stimolo (abbassare la leva di una gabbietta) ottiene dal ricercatore la medesima risposta (un pezzo di formaggio)

38 5 Assioma della comunicazione
“Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza”

39 In generale… In generale, uno scambio simmetrico avviene fra interlocutori che si considerano sullo stesso piano, svolgendo funzioni comunicative e ruoli sociali analoghi In generale, uno scambio complementare fa incontrare persone che hanno una relazione ma non sono sullo stesso piano per potere, ruolo comunicativo, autorità sociale, interessi.

40 Applicando questo concetto al campo dei mezzi di comunicazione di massa sarebbe possibile definire:
una Comunicazione simmetrica quella che avviene attraverso Internet (one  one) una Comunicazione complementare quella che avviene attraverso il tradizionale medium televisivo (one many)

41 BIBLIOGRAFIA RECENTE Istruzioni per rendersi infelici  America, istruzioni per l'uso Di bene in peggio. Istruzioni per un successo catastrofico Il linguaggio del cambiamento. Elementi di comunicazione terapeutica by Paul Watzlawick


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