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RIUNIONE NAZIONALE Referenti del Progetto

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Presentazione sul tema: "RIUNIONE NAZIONALE Referenti del Progetto"— Transcript della presentazione:

1 RIUNIONE NAZIONALE Referenti del Progetto
DOCUMENTO AMBIENTE RIUNIONE NAZIONALE Referenti del Progetto presso la FNOMCeO Roma il 10 MAGGIO

2 Presentazione dei materiali e delle proposte operative
DOCUMENTO AMBIENTE Obiettivo dell’incontro con i Referenti degli Ordini Presentazione dei materiali e delle proposte operative

3 Inquinamento atmosferico urbano,
FNOMCeO e ISDE Italia DOCUMENTO AMBIENTE Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre. Inquinamento atmosferico urbano, stili di vita e salute

4 DOCUMENTO AMBIENTE Un progetto comune per affermare il ruolo della categoria medica nella tutela e nel controllo dell’ambiente e dell’inquinamento atmosferico per il diritto della salute

5 come momento centrale dello sviluppo sostenibile
CONFERENZA STAMPA Sabato 5 maggio 2007 ore 15.00 Padovafiere - Civitas Ambiente e salute come momento centrale dello sviluppo sostenibile Presentazione ufficiale del documento “Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre” firmato da FNOMCeO e ISDE Italia

6 IIe Giornate Italiane Mediche dell’Ambiente
EBM Environment Based Medicine Inquinamento atmosferico urbano e danni alla salute Promosse da ISDE Italia con il patrocinio di FNOMCeO in collaborazione con le Società Scientifiche e le Organizzazioni Mediche Italiane Arezzo, novembre e 1 dicembre 2007

7 IIe Giornate Italiane Mediche dell’Ambiente
EBM Environment Based Medicine Inquinamento atmosferico urbano e danni alla salute Obiettivi Promuovere interventi partecipati volti a migliorare la salute dei cittadini, attraverso i vari settori della medicina, partendo da un’analisi sui danni alla salute dovuti all’inquinamento atmosferico; Rilevare i dati relativi ai danni alla salute dovuti all’inquinamento atmosferico diffondendo i risultati delle evidenze epidemiologiche, da utilizzare come strumenti per l’organizzazione delle attività;

8 Obiettivi IIe Giornate Italiane Mediche dell’Ambiente
EBM Environment Based Medicine Inquinamento atmosferico urbano e danni alla salute Obiettivi Promuovere la costituzione di un Coordinamento che favorisca il raccordo e l’integrazione, tra le società mediche, a livello locale e nazionale sulla tematica in oggetto; Stimolare la nascita di analoghe iniziative a livello internazionale; Attivare esperienze formative finalizzate a promuovere interventi integrati di gestione delle problematiche ambiente e salute a partire da quelle correlate all’inquinamento atmosferico urbano

9 Ie Giornate Mediche dell’ambiente
Cortona 12– 15 Dicembre 1991 Con il patrocinio di FNOMM 1^ SESSIONE MONDO GIURIDICO E SANITARIO PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE 2^ SESSIONE TRAFFICO E SALUTE 3^ SESSIONE RISCHIO SANITARIO DI ORIGINE AMBIENTALE PER I BAMBINI 4^ SESSIONE INFORMAZIONE SULLE PROBLEMATICHE AMBIENTALI 5^ SESSIONE NUOVE PROSPETTIVE DI FORMAZIONE SULLE TEMATICHE AMBIENTALI

10 Congresso nazionale promosso da ISDE Italia e FNOMCeO
In collaborazione con: Ministeri Ambiente e Salute, OMS, UNICEF, ANCI, ecc. Padova, inizi 2008

11 Salute della popolazione
Determinanti di salute Salute della popolazione Sociali Economici Ambientali Genetici Sistema sanitario

12 I determinanti della salute
I determinanti della salute dipendono solo per il 10% dai servizi sanitari, mentre per il 90% dipendono dai fattori genetici, comportamentali, ambientali e socio economici Più salute – Meno sanità

13 Contributo dovuto alla eliminazione completa dei fattori di rischio
Determinanti dello stato di salute e riduzione delle 10 principali cause di morte Contributo dovuto alla eliminazione completa dei fattori di rischio Cause di Morte (ICD) Biologici e genetici Stili di vita Ambientali Assistenza Sanitaria 1 – Tumori 2 – Cardiopatia ischemica 3 – Cerebrovasculopatie acute 4 – Altre forme di cardiopatia 5 – Bronchite, enfisema, asma 6 – Polmonite 7 – Tutti gli incidenti 8 – Incidenti automobilistici 9 – Diabete mellito 10 - Suicidi 30 20 25 32,5 15 5 50 40 35 52,5 60 10 17,5 7,5 Fonte: Gunning-Schepers LJ – Hagen JH: Avoidable burden of illness: how much can prevention contribute to health? Soc. Sci. Med. 1987,24,945-51

14 l’impatto dell’ambiente Pruss-Ustun and C. Corvalan
Quanto incide l’impatto dell’ambiente sulla salute? Si stima che il 24% della malattie e il 23% delle morti possa essere attribuito ai fattori ambientali. Più di un terzo delle patologie nei bambini è dovuto a fattori ambientali modificabili. Stime precedenti delle malattie attribuibili all’ambiente, derivate in parte dall’opinione di esperti, erano in generale accordo (OMS, 1997: 23%; Smith, Corvalan and Kjellstrom, 1999_ 25-33%). Pruss-Ustun and C. Corvalan WHO, May 2006

15 non trasmissibili, come tumori e problemi cardiovascolari.
Il tasso delle malattie dovute a fattori ambientali è molto più alto nei paesi del Sud del Mondo che in quelli del Nord, eccetto che per alcune malattie non trasmissibili, come tumori e problemi cardiovascolari.

16 Valore globale di biossido di azoto (NO2) nella tropo-sfera
espresso come densità su una colonna verticale (VCD) , Gen – Giu.2004, Secondo le misurazioni di SCIAMACHY instrument on ESA’s Envisat Agenzia Spaziale Europea

17 SFIDE GLOBALI PER LA SALUTE E LO SVILUPPO
NUOVI SCENARI Rapida globalizzazione Nuova industrializzazione Forte urbanizzazione Povertà e diseguaglianze Consumo non sostenibile Crescita eccesiva della popolazione Trasporto internazionale di sostanze chimiche CAMBIAMENTI AMBIENTALI Cambiamenti climatici Buco dell’ozono Desertificazione/siccità/ deforestazione/uragani Incendi/alluvioni Perdita della biodiversità Aumentato uso delle biotecnologie AMBIENTI DEGRADATI La dimensione è globale ma le responsabilità non sono uguali e le conseguenze peggiori le pagano i paesi e le comunità più deboli

18 Conseguenze sulla salute dei processi di globalizzazione
Sradicamento culturale crescente: aumento patologia mentale Aumento popolazione in condizioni di povertà estrema: aumento malattie infettive, aumento patologia mentale, aumento violenza Riduzione di normative a garanzia della salute pubblica: perdita di universalità di accesso ai servizi sanitari, mancata disponibilità di farmaci e vaccini nei paesi poveri. Riscaldamento globale e degrado ambientale: aumento eventi climatici estremi, riemergere patologie tropicali in zone temperate, aumento patologia cronica degenerativa, disfunzioni riproduttive.

19 The Ottawa and Bangkok Charters: from principles to action
The 20th Anniversary of the Ottawa Charter Florence, November 2006 The Ottawa and Bangkok Charters: from principles to action International Conference for the Evaluation of Global Strategies on Health Promosso da Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS, Regione Toscana, International Society of Doctors for the Environment - ISDE Scuola Internazionale Ambiente Salute e Sviluppo Sostenibile - SIASS In collaborazione con: UNICEF, Agenzia Regionale di SAnità – ARS Toscana, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana - ARPAT, Azienda Ospedaliero Universitaria “A. Meyer”, Istituto degli Innocenti, International Academy of Environmental Sciences (IAES), WHO Collaborating Centre for Health Promotion Capacity Building in Child and Adolescent Health, Firenze

20 Il contesto internazionale in sanità
Si sono imposte politiche neoliberiste: aggiustamento strutturale = tagli alla spesa sociale, privatizzazioni, liberalizzazione del commerci “Riforma” dei sistemi sanitari Banca Mondiale si sostituisce alla OMS come leader internazionale in sanità Nuovi attori in sanità: Banche e Fondi di sviluppo; OMC; privato profit e no profit Le Global Public-Private Partnerships Fonte: E. Missoni mod.

21 INQUINAMENTO ATMOSFERICO URBANO E SALUTE
LE CITTA’ Sono il livello di governo più vicino e più attento ai bisogni delle popolazioni Gran parte dei problemi ambientali e quindi di salute, da quelli locali a quelli globali, hanno origine proprio nelle città dove si concentra la maggioranza delle popolazioni e delle attività umane. Rappresentano però non solo un punto il riferimento delle contraddizioni ma anche il punto di riferimento in positivo per la promozione della salute e dello sviluppo sostenibile. Networks Internazionali di città : Eurocities, Città senza auto, Alleanza per il Clima, Agenda 21, Rete Città Sane ….

22 ore 12,00 a.m. "The Great Smog of London": dal 5 all’8 dicembre 1952, grazie anche alla presenza di particolari condizioni meteorologiche, la capitale britannica fu avvolta da una coltre di smog (dall’inglese "smoke" = "fumo" + "fog" = "nebbia") che provocò la morte di 4000 persone in una sola settimana. "Lo smog arrivò ovunque. A teatro la Traviata venne interrotta dopo il primo atto perché nella sala non si vedeva nulla, la gente camminava appoggiata ai muri non solo in strada ma perfino negli ospedali. In alcuni quartieri la nebbia era talmente fitta che le autorità consigliarono ai genitori di non uscire di casa insieme ai figli, c´era il rischio di perderli."

23 Effetti della riduzione delle emissioni da traffico a livello di popolazione
Durante i giochi Olimpici del 1996 nelle aree di Atlanta, grazie all’azione del PSR (ISDE USA), ci fu chiusura al traffico e fu incoraggiato il trasporto pubblico Si osservarono livelli piu’ bassi di inquinamento da ozono Gli eventi acuti di asma diminuirono del 42% The strategy for decreasing emissions during the Olympic Games in Atlanta included the following measures: integrated 24-hour-a-day public transport system; 1000 additional buses; local business use of alternative working hours and telecommuting; closure of city centre to private cars; and public warnings of potential traffic and air quality problems. The following results were reported: 28% drop in ozone concentrations during the Olympic Games; 217% increase in overall public transportation use; and 11–44% reduction in the number of acute asthma events. Ref: Friedman. Impact of changes in transportation and commuting behaviors during the 1996 Summer Olympic Games in Atlanta on air quality and childhood asthma. JAMA, 2001, 285:897.

24 Nel suo complesso l’inquinamento ambientale urbano è responsabile di effetti nocivi sull’apparato respiratorio e cardiovascolare, di effetti oncogeni e dell’aumento della mortalità generale.

25 Studio dell’American Cancer Society
Sugli effetti a lungo termine dell’inquinamento atmosferico urbano da traffico le ipotesi ormai formulate da molti anni, specialmente sulla correlazione con il tumore del polmone, sono state confermate recentemente da un grande studio di tipo etiologico. Studio dell’American Cancer Society Si tratta di uno studio di coorte, effettuato su circa soggetti adulti residenti in varie città degli Stati Uniti, ed iniziato nel 1982 I risultati di 16 anni di follow-up sono stati pubblicati il 6 marzo 2002 sul JAMA Dr.ssa Maria Grazia Petronio

26 Dr.ssa Maria Grazia Petronio
Studio dell’American Cancer Society : rischio relativo (*) di morte associato ad incrementi di 10 g/mc di PM2.5 1.01 Altre cause 1.14 1.13 1.08 Tumore del polmone 1.09 1.06 Mal.cardio-respiratorie 1.04 Tutte le cause M del periodo Cause di morte (*) Rischi aggiustati per età, sesso, razza, fumo, istruzione, stato civile, massa corporea, consumo di alcool, esposizione lavorativa e dieta Dr.ssa Maria Grazia Petronio

27 I principali studi condotti in Europa ed U. S. A
I principali studi condotti in Europa ed U.S.A. sulla correlazione fra inquinamento atmosferico e cancro al polmone sono concordi nel valutare che per ogni 10 µg/m3 di PM 2.5 si registra un incremento tra l'8% ed il 14% di neoplasie polmonari.

28 Ciò equivale a 8220 decessi annuali
L'OMS stima che nelle 13 principali città italiane esaminate nel periodo (età > 30 anni), il 9% dei decessi per tutte le cause è attribuibile al PM10 (superiore a 20 microgrammi/m3) Ciò equivale a 8220 decessi annuali Dr.ssa Maria Grazia Petronio

29 Da studi recenti emerge che i decessi che si stimano come effetto dell’inquinamento atmosferico non sono una semplice anticipazione di eventi che sarebbero comunque accaduti ma rappresentano un effetto netto di una mortalità che sarebbe stata evitata se i livelli di inquinamento fossero stati inferiori P. Crosignani

30 Effetti sulla salute umana
aumento di rischio per ogni incremento di 10 g/mc PM2,5 4% per mortalità per qualsiasi causa 6% per cause cardio-polmonari 8%-12% per cancro del polmone Mortalità Toscana anno 2004 Totale (1.543) Sist. Circolatorio (1.099) Cancro polmonare 2305 (184) Dr.ssa Maria Grazia Petronio

31 Contesto urbano toscano
Stime costi sociali sopportati dalla comunità (a.2002): 499 casi di mortalità anticipata =420m. di Euro Mortalità par m. cardiov. (5% della mortalità tot.) Mortalità per tumori (8%) 579 casi di ricoveri per m. cardiovascolari e resp. Numerosi casi di attacchi d’asma, bronchite, altre patologie resp.=80 m. di Euro Totale: oltre 500 m.di Euro (1,1% del PIL) 330 Euro pro capite Dr.ssa Maria Grazia Petronio

32 BAMBINI OMS Eccesso di mortalità dell’1%
Piccolo incremento ma grandi numeri “Punta di un iceberg” Aggravamento attacchi asma Incremento e prevalenza tosse e bronchiti Dr.ssa Maria Grazia Petronio

33 Dr.ssa Maria Grazia Petronio
BAMBINI OMS In Europa tra le 4000 e le morti all’anno tra i bambini da 0 a 4 anni sono dovute a inquinamento dell’aria e fino a 5000 potrebbero essere evitate se l’inquinamento fosse ridotto ovunque a 40 µg/m3 Dr.ssa Maria Grazia Petronio

34 dell’1,2 % annuo dei tumori
In Europa negli ultimi 30 anni si è registrato un incremento dell’1,2 % annuo dei tumori fra 0 e 14 anni e dell’1,4% tra i anni Dr.ssa Maria Grazia Petronio

35 Nell’estate 2003, caratterizzata da una forte afa, nel nostro Paese si è osservato rispetto al 2002 un aumento di decessi (da a ) e nel periodo compreso tra il 16 luglio e il 15 agosto l’incremento è stato del 36% nella popolazione in generale e del 40% tra le persone di 65 anni e oltre (ISS, 2005).

36 Le emissioni di gas serra, di origine antropica, sono una delle cause del cambiamento climatico che ha portato a eventi climatici estremi, con la prospettiva di un profondo dissesto dell’ecosistema terrestre e di un avvenire incerto per le future generazioni.

37 Per la riduzione delle emissioni di gas serra in atmosfera – responsabili dei cambiamenti climatici – l’Italia si è impegnata (insieme ad altri 158 paesi nel mondo) a ridurre entro il 2010 l’anidride carbonica in atmosfera del 6.5% mentre in realtà dal 1990 al 2004 si è registrato un aumento dell’11,6%.

38 E’ noto che i principali determinanti della qualità dell’aria sono la mobilità motorizzata, i sistemi di riscaldamento/raffreddamento e le immissioni in atmosfera di sostanze chimiche da insediamenti produttivi e dagli inceneritori. E’ dunque su tutti questi elementi che si deve agire se si vuole migliorare la qualità dell’aria.

39 Il trasporto motorizzato è una delle fonti più importanti di agenti inquinanti pericolosi quali gli ossidi di azoto, il benzene, l’ozono e soprattutto il particolato fine (PM10 e PM 2,5 ) e ultrafine, che producono situazioni di rischio per la salute umana e in particolare per quella dei bambini.

40 Qualità dell’aria e delle emissioni
Le concentrazioni di PM10, ozono e biossido di azoto nel periodo non mostrano nessuna tendenza alla diminuzione. Già a fine giugno 2006 nel 77% dei punti di osservazione è stato superato il valore limite giornaliero della concentrazione di PM10. Il trasporto su strada costituisce la principale sorgente emissiva di PM10 delle città. Il contributo del settore industriale è consistente in particolar modo per i comuni in cui sono localizzati grandi poli industriali.

41 Il traffico motorizzato è in aumento in tutte le città e oltre all’inquinamento atmosferico causa anche un aumento degli incidenti stradali, inquinamento acustico e, indirettamente, sedentarietà ed effetti psicosociali che incidono fortemente sui costi della società.

42 Trasporti Il parco autovetture continua a crescere. In Italia il numero di autovetture pro-capite rimane tra i più alti d'Europa. Quasi tutte le città superano la quota di 500 autovetture ogni 1000 abitanti.

43 Possibili iniziative di riduzione dell’inquinamento atmosferico da traffico e da altre fonti di inquinamento: promuovere la valutazione Ambientale Strategica (VAS), la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS); ridurre la mobilità motorizzata; modificare la distribuzione modale della mobilità e quindi promuovere la mobilità ciclabile e pedonale; ridurre le emissioni in atmosfera; modificare i modelli di vita.

44 Nelle nostre città si stanno già attuando strategie quali il rinnovo del parco veicolare, l’introduzione di filtri per i motori più inquinanti ect., tutti provvedimenti utili ma che non vanno nella direzione di una progressiva riduzione del numero di autoveicoli e dei Km percorsi, perpetuando comunque il fenomeno del traffico.

45 L’opzione corrente fondamentale per poter migliorare la salute pubblica nelle città resta quella di limitare il traffico motorizzato stradale nelle nostre città e nelle aree limitrofe attraverso: l’adozione di piani di “Moderazione del traffico” e la creazione di una rete realmente percorribile in sicurezza pedonale e ciclabile, con particolare riferimento ai percorsi casa-scuola, casa-ambulatorio, casa-lavoro.

46 integrare ambiente e salute, ridurre le pressioni ambientali e
misurare il miglioramento di salute!  Lavorare per una sanità basata sulla prevenzione  Non accettare la visione onnipotente  della società tecnologica che tutto cura e che dona l'immortalità, E lavorare per il futuro delle generazioni a venire

47 International Society of Doctors for the Environment www. isde
International Society of Doctors for the Environment E’ un’ONG internazionale di medici, altri operatori della salute e dell’ambiente e chiunque si riconosca nei suoi fini E’ stata fondata il 25 novembre ISDE ha un Ufficio Scientifico, che coordina le attività di ricerca, formazione e informazione. E’ formalmente riconosciuta da ONU, OMS, WONCA, ecc. Linking Human Health and the Environment

48 Associazione Medici per l'Ambiente - ISDE Italia
Si è costituita nel 1989 con l'obiettivo prioritario di integrare le politiche di promozione della salute con quelle della sostenibilità ambientale. E’ costituita da medici di medicina generale, pediatri, epidemiologi, specialisti in tutte le branche, altri operatori nei settori della salute e dell'ambiente e chiunque ne condivida scopi e strategie; E’ diffusa in tutto il territorio nazionale con sezioni costituite a livello comunale, provinciale, e regionale;

49 Associazione Medici per l’Ambiente Obiettivi
Recuperare il ruolo etico della professione medica. Privilegiare le politiche di prevenzione e le iniziative volte a modificare gli stili di vita Informare la popolazione sui rischi dell’inquinamento e sul modo per contribuire a prevenirlo Essere strumento per l’aggiornamento dei medici Promuovere la salute come priorità nelle scelte politiche delle amministrazioni Svolgere sulle tematiche "Ambiente e Salute" un ruolo di interfaccia tra popolazione e agenzie governative e non a livello locale, nazionale e internazionale

50 Modello Integrato per la Salute, l’Ambiente e la Sostenibilità - MISAS
Integrazione interististuzionale e intersettoriale dei livelli di intervento territoriali LOCALE - REGIONE, ARPA, ARS, PROVINCIA, ASL - COMUNE (Rete Città Sane/OMS, Rete delle Città Sostenibili/Agenda 21) - SCUOLA, Università - ONG (es. “Medici per l'Ambiente”) - ……….. LOCALE - COMUNE (Rete Città Sane/OMS, Rete delle Città Sostenibili/Agenda 21) Altri Enti e Agenzie Locali: Asl, Arpat, .. ONG (es. “Medici per l'Ambiente”) - ……….. NAZIONALE - MINISTERI: SALUTE, AMBIENTE, PUBBLICA ISTRUZIONE, …. - ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA', APAT, ISPESL … - ONG (es. “Medici per l'Ambiente”) - ……….. NAZIONALE - MINISTERI: SALUTE, AMBIENTE, …. - AGENZIE NAZIONALI … - ONG (es. “Medici per l'Ambiente”) - ……….. INTERPERSONALE Insegnanti Famiglia Pediatri di libera scelta Medici di Famiglia, - "Medici per l'ambiente“ - in collaborazione con Epidemiologi ed altri esperti FORMAZIONE come momento di integrazione tra i soggetti coinvolti e base per gli interventi INTERNAZIONALE - NAZIONI UNITE, OMS, UNESCO, UNICEF, UNDP, UNEP, UE - ONG (es. “Medici per l'Ambiente”) ………..

51 Modello Integrato per la Salute, l’Ambiente e la Sostenibilità - MISAS
L’integrazione favorisce il principio di precauzione il principio di responsabilità le buone pratiche la partecipazione la corretta comunicazione

52 Ostacoli da superare per attuare un'azione integrata
"Territorialismo": le istituzioni ed organizzazioni difendono la propria area di competenza da ciò che percepiscono come "minacce d'ingerenza", perdita di prestigio, potere "Agende nascoste", sia a livello individuale che di settori, istituzioni e organismi    Rapidi cambiamenti organizzativi e nel turn-over del personale che destabilizza la coerenza e la continuità dell’azione Competitività per risorse finanziarie limitate: favorire bilanci condivisi Programmi “isolati” diretti solo al cambiamento comportamentale a livello individuale

53 Le attività 1990 Campagna per il Diritto del Bambino a non essere Inquinato Medici di Medicina Generale e strategie integrate di salute La Scuola per una Città Sana e Sostenibile Città Sane e Sostenibili Mortalità evitabile nelle Città Trasporti e salute Inquinamento Atmosferico e Salute Gestione dei rifiuti Rischio chimico Globalizzazione e salute ………………………………. 2007

54 ISDE Italia ha organizzato vari Congressi internazionali tra cui:
- ”Ambiente e salute” in occasione della costituzuione dell’ISDE – Cortona, AR, 25 novembre 1990 - “Ruolo del Medico di Medicina Generale per la protezione dell’ambiente” in collaborazione con WONCA, Cortona, AR, 4-5 Dicembre 1993 - “Il Bambino Inquinato”. in collaborazione con OMS, Firenze, 27 Febbraio 1998 - "Training Activities for the Health Care Provider: Environmental Threats to the Health of Children. Working Group on the Peer Review of Training Materials” in collaborazione con OMS, Arezzo, 8-10 marzo 2004 - “The Ottawa and Bangkok Charters: from principles to action. International Conference for the Evaluation of Global Strategies on Health”, Firenze, nov. 2006

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56 Indice Prefazione G. Farchi Premessa R. Romizi
 Il significato dei concetti di “eventi sentinella” e di “mortalità evitabile” A. Barchielli  Materiali e metodi S. Arniani, S. Bartolucci, F. Mori  Distribuzione territoriale della mortalità evitabile S. Conti, G. Farchi, M. Masocco  Commenti su specifiche cause di morte e su alcuni capoluoghi di provincia E. Buiatti Appendice Tabelle per Capoluoghi di Provincia Italiani e Aree Metropolitane

57 Indice Introduzione R. Romizi
 Significato ed evoluzione del concetto di mortalità evitabile nella letterature internazionale A. Barchielli  Materiali e metodi S. Bartolucci, M. La Mastra L’analaisi della mortalità evitabile quale contributo ai Profili e ai Piani di Salute delle Città G. Zamaro, A. Nonis, N.Chiusso, S. Pascut Prevenzione primaria e mortalità evitabile L. Tomatis Mortalità evitabile nelle città capoluogo di provincia L. Venturi Mortalità evitabile in infanzia e in età giovanile G. Tamburlini Evoluzione nel tempo e nella geografia della mortalità evitabile nelle città capoluogo di provincia: considerazioni riassuntive S.Conti, M. Masocco, M. Vichi Appendice A Rappresentazioni cartografiche dell’Italia per Capoluoghi di Provincia Appendice B Tavole dei capoluoghi di provincia italiani

58 Indice Prefazione Ringraziamenti Introduzione: La salute dei bambini e l’ambiente in Europa Bibliografia Presentazione dell’edizione italiana PARTE I: Una panoramica generale 1.Particolare vulnerabilità dei bambini ai rischi ambientali: una panoramica 2.Effetti sulla salute e fattori associati all’ambiente PARTE II: Rischi ambientali in specifici contesti e matrici: una panoramica 3.Asma, allergia e salute respiratoria 4.Disturbi neuroevolutivi 5.Il cancro 6. Malformazioni congenite 7. Malattie gastrointestinali derivanti dall’acqua 8. Malattie trasmesse dagli alimenti 9. Infortuni PARTE III: Esposizione ambientale associata a molteplici effetti sulla salute 10. Fumo passivo 11. Pesticidi 12. Radiazioni ultraviolette 13. Campi elettromagnetici PARTE IV: La questione dei principi, dei metodi e delle politiche 14. La giustizia ambientale: un tema per la salute dei bambini d’europa e del mondo 15. Cercare le evidenze, affrontare le incertezze e promuovere la gestione partecipata dei rischi 16. Sviluppo della politica

59 Per il diritto del bambino a non essere inquinato
Convegno Nazionale “Il bambino Inquinato” Per il diritto del bambino a non essere inquinato Inquinamento ambientale e salute infantile: ciò che si deve sapere e ciò che si può fare per difendere il bambino Auditorium Comunale, Via Montetini, Arezzo, 5-6 Giugno 1998 promosso da Associazione Medici per l'Ambiente - ISDE Italia International Society of Doctors for the Environment - ISDE con i patrocinii di Comune di Arezzo, Provincia di Arezzo, ASL 8, Regione Toscana, ARPAT, Ministero della Sanità, Ministero dell'Ambiente, Ministero della Pubblica Istruzione, Istituto Superiore di Sanità, Agenzia Nazionale Protezione Ambiente, Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, O.M.S., Unione Europea, Commissione Nazionale UNESCO, UNICEF in collaborazione con Progetto Città Sane di Arezzo/PASA, Rete Italiana delle Città Sane/O.M.S.

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63 ISDE NEWS Newsletter dell’ISDE Italia che informa, dall’aprile 2005, con una cadenza di due volte a settimana, i propri soci, partner e quanti potenzialmente interessati relativamente a iniziative, novità, eventi pregressi e artcicoli inerenti le tematiche relative a ambiente, salute, energia e smaltimento rifiuti, inquinamento atmosferico e chimico, ecc.

64 Associazione Medici per l'Ambiente - ISDE
Punti di forza Presenza in tutti gli ambiti di intervento del Modello Integrato per la Salute l’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile Credibilità dei medici unica organizzazione internazionale di medici per ambiente e salute

65 Ruolo delle Organizzazioni mediche
Sollecitare le autorità governative affinché la salute sia individuata come priorità delle loro azioni. Assistere la preparazione di leggi e dichiarazioni programmatiche, esprimendosi pubblicamente sui principali argomenti. Prendere la difesa dei pazienti-advocacy. Implementare gli esistenti codici etici per medici includendo le responsabilità nei confronti dell’ambiente (per esempio la conservazione delle risorse, le politiche dei consumi) ma anche dell’equità, della pace, ecc..

66 Il nuovo codice di deontologia medica ha dedicato un articolo, il numero 5, alla “Educazione alla salute e rapporti con l’ambiente” che recita “Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini. A tal fine il medico è tenuto a promuovere una cultura civile tesa all’utilizzo appropriato delle risorse naturali, anche allo scopo di garantire alle future generazioni la fruizione di un ambiente vivibile. Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva.”

67 Dalla collaborazione tra FNOMCeO ed ISDE Italia
il Documento Ambiente

68 DOCUMENTO AMBIENTE I medici devono impegnarsi nella realizzazione di programmi per la comunicazione del rischio, nella promozione di progetti integrati di prevenzione primaria, nella formazione, nella valutazione d’impatto ambientale e sanitario di piani, programmi e degli strumenti di pianificazione urbanistici, nella verifica di efficacia dei provvedimenti adottati.

69 DOCUMENTO AMBIENTE I medici si propongono per il supporto tecnico-sanitario ai vari livelli di governo (nazionale, regionale e locale) che esercitano competenze politico-amministrative, normative e regolamentari, nei vari processi di pianificazione che incidono sulla salute collettiva.

70 Obiettivi dell’incontro con i Referenti degli Ordini
DOCUMENTO AMBIENTE Obiettivi dell’incontro con i Referenti degli Ordini Presentazione dei materiali e delle proposte operative Raccogliere suggerimenti per migliorare le proposte operative

71 DOCUMENTO FNOM CeO – ISDE Italia
Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre Inquinamento atmosferico urbano, stili di vita e salute RUOLO DEI REFERENTI ORDINISTICI

72 1^ FASE – dal maggio al novembre 2007
Proposte operative A. Presentazione del Documento e approvazione da parte dei Consigli Ordinistici.

73 1^ FASE – dal maggio al novembre 2007
Proposte operative B. Promuovere attività di coordinamento di tutte le figure mediche del territorio: medici di Medicina Generale, pediatri di famiglia, medici che lavorano nei Dipartimenti di prevenzione o nei settori della sanità pubblica, epidemiologi, ospedalieri, ecc. attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro (o commissione) ordinistico su “ambiente e salute” al quale afferiscono oltre che i rappresentanti ordinistici anche i referenti ISDE locali (compresi i membri del Comitato Scientifico Nazionale residenti in zona), medici amministratori, medici esperti, rappresentanti di categoria (es. FIMMG, FIMP, SUMAI ecc.) con il mandato di supportare sia gli aspetti organizzativo-promozionali di questa prima fase che quelli più strategici della seconda.

74 1^ FASE – dal maggio al novembre 2007
Proposte operative C. Seguire tutta la procedura per la raccolta delle firme di sottoscrizione (anche via ) presso le sedi provinciali degli Ordini dei Medici del Documento Ambiente. La raccolta firme è finalizzata a sensibilizzare il mondo medico e a qualificare l’iniziativa nei confronti della popolazione e delle istituzioni.

75 1^ FASE – dal maggio al novembre 2007
Proposte operative D. Promuovere a livello locale nei confronti dei “medici” iniziative di presentazione del Documento Ambiente e di sensibilizzazione finalizzate anche alla raccolta delle firme attraverso riunioni presso l’Ordine, la partecipazione a convegni e a iniziative mediche, la diffusione della lettera per la richiesta di adesione al documento attraverso per esempio il bollettino dell’OdM. I materiali da utilizzare sono costituiti da: Documento, Comunicato stampa, Cartella stampa, Registro per la raccolta firme: detto materiale è in formato elettronico su Cd Rom. Saranno resi disponibili anche i seguenti materiali: presentazione in Power Point da personalizzare secondo le esigenze locali, una locandina in cui si sintetizza la progettualità in oggetto, lettera tipo per la richiesta di adesione al documento.

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78 1^ FASE – dal maggio al novembre 2007
Proposte operative E. Promuovere nei confronti dei media locali iniziative di presentazione del Documento Ambiente (e quindi indirettamente sensibilizzazione finalizzata alla raccolta delle firme) attraverso una conferenza stampa dedicata e/o la distribuzione della cartella stampa (contenuta nel CD Rom).

79 1^ FASE – dal maggio al novembre 2007
Proposte operative F. Invio del Documento Ambiente accompagnato da lettera di presentazione, a firma del Presidente dell’Ordine e del referente ordinistico per il progetto ambiente, alle autorità ed agenzie governative e non, sanitarie ed ambientali locali: Province (Presidenti e Assessori alla Sanità e all’Ambiente; Comuni (Sindaci ed Assessori alla Sanità e all’Ambiente); ASL (Direttore Generale, Direttore Sanitario, Responsabili Dipartimenti, ecc.); Università (Preside Facoltà Medicina); Scuola; Associazioni; ecc. Per le città Capoluogo di Regione anche Regione (Presidenti e Assessori Salute e Ambiente), ARPA ed ARS (Presidenti e/o Direttori).

80 In occasione delle Seconde Giornate Italiane Mediche dell’Ambiente (29-30 novembre/1 dicembre 2007 ad Arezzo) riunione dei referenti ordinistici per meglio definire le modalità di attivazione della seconda fase.

81 2^ FASE – dal dicembre 2007 Proposte operative A. Promuovere la costituzione di comitati interistituzionali locali coinvolgenti segnatamente le istituzioni locali, finalizzati alla predisposizione di “piani d’azione” condivisi in ordine alle tematiche oggetto del documento, eventualmente tenendo conto della Valutazione d’Impatto di Salute (sarà organizzata un’iniziativa formativa sullo specifico).

82 2^ FASE – dal dicembre 2007 Proposte operative B. Acquisizione dei dati socio-sanitario-ambientali locali (es. attraverso il Profilo di salute e/o altre fonti disponibili in loco) e somministrazione di questionari rivolti ai medici per acquisire informazioni sulle loro esigenze formative, conoscenze e percezione.

83 2^ FASE – dal dicembre 2007 Proposte operative C. Promuovere attività di formazione nei confronti dei medici e di informazione attraverso la distribuzione di materiali negli studi e nei presidi medici sui rischi derivanti dall’inquinamento ambientale e attraverso interventi nelle scuole per sensibilizzare insegnanti e genitori.

84 Agli inizi del 2008 è previsto a Padova un convegno nazionale con il coinvolgimento dei ministeri dell’ANCI ecc. su “Inquinamento atmosferico urbano e salute”.


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