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IL TEMPO “ Scuola in Ospedale”

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Presentazione sul tema: "IL TEMPO “ Scuola in Ospedale”"— Transcript della presentazione:

1 IL TEMPO “ Scuola in Ospedale”

2 Le feste nel mondo

3 CARNEVALE IN BRASILE  Il carnevale in Brasile é la festa più famosa. E' perfetto per vivere una grande esplosione dell'anima, in quattro giorni ricchi della musica e della danza proprie delle radici culturali del paese. In tutti i 26 stati della repubblica federale si festeggia il carnevale, sia con il tamborim che con l'agogo, nella mattina o nella sera. In questi giorni praticamente tutto si ferma in Brasile e l'unica cosa che importa é rimanere svegli nell'animo e nel corpo per vivere e lasciare che l'energia del carnevale superi la stanchezza. E' una grande festa.

4 A Rio de Janeiro si trova un festeggiamento che viene dalla tradizione delle "escolas de samba" (scuole di samba), che è ciò che richiama migliaia di turisti di tutto il mondo. E' veramente uno spettacolo vedere le stupende fantasie che rivestono gli folioes (i carri delle scuole di samba) e sentire la musica venuta da una gamma di più di cento strumenti diversi suonati da 400 persone in ogni banda, situati in un'arena progettata per questo, con circa tre km di gradinate da ambo le parti per gli spettatori, che pagano il biglietto per entrare nel Sambódromo.

5 Dagli anni '40, il carnevale di Rio é fatto cosi, però, adesso, ci si smette anche la tecnologia per sviluppare lo spettacolo che ogni anno diventa più glamour. A Rio de Janeiro insieme a Salvador (Bahia) , Recife e Olinda (Pernambuco) sono le feste di carnevale più famose del Brasile. In questi altri posti la festa é fatta nelle strade con i famosi Trio elétrico (un camioncino sul quale viene montato un impianto di riproduzione elettrico).

6 Al contrario di Rio, qui la tradizione è in queste macchine che portano in giro per la città migliaia di persone al loro ritmo. Spesso le musiche suonate lì diventano conosciute in tutto il resto del paese. In Salvador ci sono più o meno venti Trio elétrico, raccomandati per i cantanti più importanti dalla axé music, un mescolato di samba e ritmi africani portati dagli schiavi. Daniela Mercury, Carlinhos Brown con la Timbalada ed Olodum sono esempi di performance sul Trio elétrico, che incantano anche i turisti di tutto il mondo.

7 In Recife e Olinda, più a nord di Bahia, il carnevale ha una caratteristica singolare, venuta dalla storia dello stato. E' la festa del Maracatu, in cui si festeggia una tradizione dell'epoca dei schiavi. Diverso da Bahia, qui ci sono pochi Trio elétrico. La musica é suonata, principalmente, da percussionisti che battono per terra facendo i ritmi del maracatu, del maxixe, del dobrado e del frevo.

8 Quest'ultimo si danza con un ombrello di vari colori, accessorio tipico del carnevale di Pernambuco. Si può dire, allora, che a nord é il carnevale dei Trio elétrico e a sud delle escolas de samba.

9 COMMENTO Il carnevale brasiliano mi ha interessato molto perché i brasiliani pensano molto a rilassarsi con il corpo ballando e sfogandosi . A Rio e negli altri piccoli stati brasiliani si costruiscono enormi carri la cui preparazione dura un anno : la partecipazione è molto alta ma è anche molto elevato il numero di incidenti.  Caterina B Cl. II° L Scuola Media

10 La festa di Martisor Il filo rosso bianco con un amuleto (uno scudo in oro o argento, un conchiglia) un tempo veniva legato dai genitori al polso dei piccoli, offerto dai giovanotti alle ragazze (e viceversa in Moldavia), oppure scambiato tra ragazze con l'augurio di buona fortuna, di salute "come l'argento lucido, la pietra del fiume, una conchiglia nell'acqua". I fili erano quasi sempre rossi e bianchi ma potevano anche essere neri e bianchi o d'oro e argento. Con il passare del tempo il piccolo scudo è stato sostituito da vari oggetti, in oro o argento, con degli amuleti dai significati più svariati, seri, sentimentali o divertenti.

11 Il Martisor (che si pronuncia martzisor) o "il piccolo Marzo", veniva regalato all'alba del 1° marzo e indossato da 9 a 12 giorni, a volte fino a quando fioriva il primo albero o sbocciava la prima rosa. A quel punto veniva appeso a un ramo fiorito con la speranza di vedere i fiori sbocciare tutto l'anno. A volte invece si continuava a portarlo nei capelli.

12 A Dobrogea, [sud est della Romania, tra il Danubio e il Mar Nero] veniva portato fino all'arrivo delle cicogne e quindi lanciato verso il cielo perchè la fortuna fosse più "grande e alata". In altri tempi le ragazze e le donne lo portavano fino al primo maggio, festa dell'estate. Lo scudo serviva a comprare del vino rosso che si beveva all'ombra, all'esterno, con chi lo aveva offerto.

13 Aveva a quel punto la virtù di proteggere le ragazze dai raggi brucianti del sole d'estate, così come proteggeva i bambini dal freddo primaverile. Sempre un tempo si comprava del formaggio, il "cas" rumeno, per far diventare il viso dei bambini bianco come il latte. Nei villaggi della Transilvania, il Martisor rosso e bianco, di lana, era appeso alle porte, alle finestre, alle corna degli animali, ai recinti delle pecore, ai secchi dei manici, per allontanare gli spiriti malefici e per invocare la vita, la sua forza rigeneratrice, attraverso il rosso, il colore della vita stessa.

14 Oggi Ai giorni nostri, tutti gli oggettini appesi con un filo rosso e bianco possono essere un Martisor. Ai nostri amati piuttosto che un semplice amuleto offriamo un gioiello . Intorno ai Martisor si è sviluppata tutta un'industria e le strade pedonali, come i marciapiedi delle città, a fine febbraio si riempiono di bancarelle e tavoli dove i venditori competono in creatività. Questa é anche l'occasione per gli studenti di Belle Arti di racimolare due soldi. A volte in questi posti si trovano dei veri tesori.

15 Un po' di storia Si tratta di una tradizione specifica dei Rumeni, con ogni evidenza legata alle pratiche e credenze agricole. Il primo marzo rappresentava il ritorno della primavera, che corrispondeva al nuovo anno presso i Rumeni. Marzo era il protettore dei campi e del bestiame, un dio che impersonificava la rinascita della natura. Secondo i Traci, di cui facevano parte le Daci, gli attributi di marzo erano propri del dio Marsyas Silen, considerato l'inventore del flauto traverso, e il cui culto era legato alla madre terra e alla vegetazione.

16 Archeologia Su molti siti archeologici in Romania, sono stati trovati dei Martisors più vecchi di 8000 anni, sotto forma di pietruzze di fiume dipinte in rosse e bianco, infilati e portati come collana. Il rosso, legato al fuoco, al sangue e al sole, era attribuito alla donna, alla vita. Il bianco, legato alla chiarezza delle acque e al biancore delle nuvole, era specifico della saggezza, quella maschile. Il filo intrecciato del Martisor simboleggiava dunque la coesione inseparabile di questi due principi.

17 C'è una leggenda legata a un'eclissi all'inizio del millennio, ai tempi degli antenati dei Rumeni, i Daci. Racconta che un giovane coraggioso si era recato a liberare il sole catturato da un drago. Dopo tre stagioni arrivò dove si trovava il drago, e combatterono. Il suo sangue colò sulla neve fresca, ed è da allora che il rosso e il bianco si intrecciano per combattere i mali dell'inverno e annunciare il ritorno alla vita.

18 Questa leggenda spiega la nascita della festa di Martisor e ciò che più mi ha colpito è il coraggio del giovane che riesce a uccidere il drago,dando origine al rosso e bianco del Martisor. Martina R. Cl. IV° Bella questa leggenda, bello soprattutto il dono che viene dato alle donne come segno d’amore. Non avevo mai sentito parlare di una festa simile,sarebbe bello che si festeggiasse anche qui in Italia.

19 La festa della luce Simbolicamente si festeggia il ritorno della "Luce" nella sua casa di origine (il nostro corpo), da dove manca da molto tempo, dopo avere sconfitto tutte le nostre cattive tendenze (Ravana). Diwali cade esattamente 20 giorni dopo la festa di Vasara, in qualche giorno tra la fine di ottobre e la prima metà di Novembre.

20 Rama, dopo avere sconfitto, insieme a suo fratello Lakshmana e al suo esercito di scimmie, Ravana re di Lanka che aveva rapito sua moglie Sita, torna ad Ayodhya carico di gloria e di onori. Qui lo attende il fratello Barata che si è rifiutato di salire al trono, come avrebbe voluto sua madre Kaikeyi, e che ha dichiarato di essere pronto a immolarsi se il fratello non fosse tornato entro 14 anni. Il popolo di Ayodhya, per celebrare il ritorno di Rama, Sita e Lakshmana, festeggia ogni anno Diwali , facendo scoppiare mortaretti e illuminando a giorno tutte le case con torce (diyas) e altre luci.

21 La festa comincia due giorni prima e culmina nel terzo giorno
La festa comincia due giorni prima e culmina nel terzo giorno. Molto in uso sono piccole casette di fango al cui centro siede una immagine di Lakshmi. E' anche d'obbligo comprare piccole statuine di Ganesha e Lakshmi che verranno utilizzate nella puja (forma di celebrazione indù).

22 I negozi, pieni di luce e allegramente decorati, espongono il mithai (dolce tipico di questa festa; sono dei rotoli, fatti di farina, jaggery e miele impastati con acqua, ripieni di delizie varie e poi fritti nel ghee) facendo ottimi affari. E' infatti consuetudine che tutti gli uomini di affari lo offrano ai loro dipendenti. Per gli uomini di affari questo giorno è il primo giorno dell'anno contabile e tutti inaugurano un nuovo libro contabile. E' molto diffusa l'usanza di fare visita a parenti e amici.

23 E' molto importante che tutta la casa sia bene illuminata con torce ad olio, candele e lampadine. Almeno una torcia è d'obbligo. E' il giorno in cui la puja della casa viene gioiosamente decorata con fiori freschi e foglie. Gli Indiani sono maestri nel disporle in modo da formare eleganti disegni geometrici.

24 E finalmente arriva il giorno di Diwali
E finalmente arriva il giorno di Diwali. E' consuetudine molto diffusa iniziare il giorno con un bagno purificatore da fare prima dell'alba, seguito da un massaggio con oli profumati. Questo rito è considerato molto propiziatorio ed è considerato alla stregua di un bagno nel Gange. Soprattutto nel nord dell'India si gioca a carte per tutta la giornata con piccoli premi in denaro, coinvolgendo anche i bambini. La puja viene ancora più decorata con fiori freschi e ghirlande di fiori vengono messe intorno alle statuette di Lakshmi e Ganesha. Le donne e i bambini fanno a gara a chi forma i disegni più belli.

25 Finalmente arriva la sera e prima che faccia buio (al tramonto) tutti, elegantemente vestiti con gli abiti tradizionali, si ritrovano nella puja, elegantemente decorata e illuminata con candele e torce a petrolio. I piatti più prelibati, il mithai e tanta frutta sono poste in un lato della Puja, dove sono in bella mostra i nuovi utensili comprati per la casa.

26 A questo punto tutto è pronto e la cerimonia ha inizio cospargendo di teeka le divinità e tutti i presenti e successivamente aspergendo gli idoli con acqua, aipun, roli e riso. Ognuno poi prende un piccolo pugno di riso tenendolo stretto e il più anziano del gruppo narra la tradizionale storia di Diwali.

27 Dopo aver letto il “ mito “ di Lakshmi, tutti i membri della famiglia gettano del riso, mentre la donna più anziana dispone il Prasad (mithai) su un vassoio e lo offre a tutti i presenti. Ciascun partecipante dovrà mettere qualche chicco di riso ed una monetina in un vasetto (che rappresenta la casa) a simboleggiare che la ricchezza sta entrando in quella casa. Poi le candele e le torce della puja vengono poste tutto intorno alla casa e sul tetto.

28 . E' buona abitudine dare petardi anche ai bambini poveri in modo che possano divertirsi anche essi. Poi cominceranno i balli e i giochi di carte che andranno avanti tutta la notte. Non è raro che venga bevuto qualche bicchiere in più (attualmente è molto in uso il wiskey) . Di solito tutto finisce alle prime luci dell'alba. Questa è la festa di Diwali come viene celebrata nell'India tradizionale.

29 COMMENTO: E’ interessante conoscere le diverse culture presenti in festività religiose. Abbiamo osservato la diversa visione della vita e dell’aldilà, ma anche la gioia con cui si impegnano a preparare il rito, proprio come noi facciamo con il nostro Natale e la Pasqua. Molto ci hanno colpito il momento della purificazione e le tante luci di contorno alla festa. Federica B. classe 3^ a (scuola secondaria di primo grado) Sara R. classe 5^a (scuola primaria)

30 Feste natalizie in Polonia
In Polonia le feste natalizie iniziano con l'apparizione della prima stella, la sera della vigilia. I bambini spiano ansiosamente il cielo e, appena appare il primo brillio tutti si mettono a tavola. Prima di cominciare a mangiare si fa circolare una sottile fetta di pane azzimo, chiamato "opplatek", raffigurante le immagini di Maria,Giuseppe e di Gesù Bambino.

31 Ognuno prende un pezzetto di opplatek
Ognuno prende un pezzetto di opplatek. Un tempo in campagna, c'era l'abitudine di darne un po' anche agli animali della fattoria; oggi invece se ne dà solo agli animali domestici che vivono in casa. La tavola é sempre festosamente apparecchiata; sotto la tovaglia, però,   c'é sempre un sottile strato di paglia, per ricordare a tutti, che Gesù é nato in una stalla e si usa fra i bambini tirare le pagliuzze e, quella presa che sarà la più lunga indicherà longevità. Un tempo le ragazze usavano mettere il pettine sotto al cuscino la notte di Natale e, colui che in sogno le avrebbe pettinate, sarebbe diventato il futuro sposo.

32 A tavola poi, restano sempre posti liberi, pronti per accogliere Maria e Gesù Bambino se per caso arrivassero all'ultimo momento. La rappresentazione della natività é allestita su due piani, una specie di scenario portatile chiamato " szopka". Nel primo é rappresentata la Natività, in quello inferiore le scene degli eroi nazionali. Sono celebri i presepi di Cracovia, esposti anche a Roma; sono altissimi, ornatissimi e simili a cattedrali. La cosa più bella del Natale polacco sono i canti; soprattutto i Kolenda, la maggior parte dei quali risalgono al periodo barocco.

33 Il Natale in Polonia è particolare e,diversamente dal nostro,ancora molto legato alle vecchie tradizioni..Ciò che mi ha colpito di più è l’usanza delle ragazze che un tempo mettevano un pettine sotto il cuscino e il ragazzo che sognavano sarebbe stato il loro futuro marito. Il nostro Natale, purtroppo ha perso molte usanze che solo i nostri nonni ricordano con nostalgia : spero che queste non spariscano col tempo ma diventino un documento di vita. Serena O. Classe I° A “ Scuola media “

34 La festa del ringraziamento
Il Giorno del ringraziamento (Thanksgiving Day in inglese) è una festa osservata negli Stati Uniti d'America e in Canada in segno di gratitudine per la fine della stagione del raccolto.

35 Il 26 novembre è la festa del ringraziamento
Il 26 novembre è la festa del ringraziamento. E’  un momento di tradizione e condivisione in cui i membri di una famiglia, anche se vivono molto distanti,si riuniscono in casa di qualche vecchio parente per ringraziare tutti insieme per ciò che possiedono.In questo spirito di condivisione organizzazioni caritatevoli offrono un pasto tradizionale alle persone che ne hanno bisogno, in particolar modo ai senzatetto.

36 Nella maggior parte delle case si mangia lo stesso cibo che, secondo la leggenda, mangiarono i primi coloni, e che è diventato il pasto tradizionale.

37 Commento Questa festa è molto significativa per gli americani perché ricorda i tempi passati .In quel giorno tutti i parenti si riuniscono attorno a una tavola imbandita così come noi ci riuniamo il 25 dicembre per il santo natale. Gli americani hanno queste feste molto vicine tra loro,ma è per loro quasi più importante la prima. Agnese C. Cl. 1 b scuola media

38 La festa della primavera in Cina
Oggi ricorre la Festa della primavera cinese, (che in occidente conosciamo con il nome più improprio di Capodanno cinese) e l’immenso Paese asiatico che entra nell’anno 4704, segno zodiacale del Cane. Questa festa cade sempre in un periodo compreso tra il 21 gennaio e il 20 febbraio ed ha due significati importanti: celebra l'inizio della rinascita del mondo naturale ed è un'occasione di riunione familiare.

39 Nell'antica Cina le celebrazioni erano precedute da lunghi preparativi simili a quelli in uso in Italia in occasione dell'arrivo della Pasqua, le case venivano ripulite, si dava colore alle pareti e si riparavano e dipingevano porte e finestre. Tutto questo aveva un significato simbolico ed esprimeva il desiderio di allontanare l'anno trascorso e le sue avversità e di iniziarne uno più prospero.

40 Ancora oggi i preparativi per il Capodanno iniziano qualche giorno prima. Giunta la vigilia le famiglie si riuniscono e si procede allo scambio dei regali. Particolarmente importante era la sera della Vigilia (chu xi), tutte le luci erano accese sia all'interno che all'esterno delle case e la famiglia al completo si riuniva per festeggiare con una cena sontuosa. Il giorno seguente si celebra il Capodanno. In alcune zone il capofamiglia ha il compito di osservare i tre riti: in onore degli antenati, del Cielo e della Terra, e del dio della Prosperità.

41 Commento Questa festa è molto significativa perché celebra l’inizio dell’anno per i cinesi ed è un momento di riunione tra le famiglie. Le differenze più evidenti sono quelle legate alla stagione di celebrazione di tale evento:inverno per noi,primavera per loro,mentre ci sono delle somiglianze “nel quotidiano”(es.Il cenone). Dominique P. 3^C scuola media Letizia L. 1^ superiore

42 La festa s. Fermin (Spagna)
Si svolge nella metà di luglio. Ogni anno documentano una forsennata e folle corsa–sfida tra uomini ubriachi e tori inferociti per le strade cittadine.

43 La corsa mista tori–uomini ha origini lontane.
Si chiama encierro, che letteralmente sta a significare proprio il rinchiudere i tori nell’arena. Alle otto precise, annunciati da una fragorosa esplosione, sei tori inferociti (più cinque o sei manzi addestrati per accompagnarli nel percorso) vengono liberati dalla propria stalla perché raggiungano l’arena attraverso il centro storico.

44 Con loro quasi un migliaio di folli in cerca di gloria che, non contenti della notte brava trascorsa a bere vino in quantità industriale, vogliono dimostrare a se stessi, agli altri, ai tori, alle donne di essere nello stesso tempo coraggiosi, veloci, furbi. Incitano i tori, li pungolano con oggetti, li istigano con il rosso dei foulard e delle sciarpe.

45 Musica e alcool in ogni buco: per le strade, nelle piazze, nelle osterie. Orchestre e balli tipici, il luna park e le bancarelle, le gare di taglio della legna, gli spettacoli teatrali. E cibo. Paella e bocadillos, soprattutto. A mezzanotte è il momento delle danze. Iniziano i balli sotto le stelle. Dappertutto, in città. Ce ne sono per tutti i gusti.

46 Commento Questa festa dei tori è triste perché colpiscono gli animali senza motivo e con crudeltà. Per me non è una festa e non mi piacerebbe partecipare . Suraj S. Classe II° B Scuola Media di Villafalletto (Cn ).

47 Oktoberfest O anche detta festa di ottobre è un festival popolare, della durata di due settimane, che si tiene ogni anno a Monaco di Baviera (München), in Germania, a cavallo tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre. È l'evento più famoso ospitato in città, nonché la più grande fiera del mondo, con mediamente 6 milioni di visitatori ogni anno.

48 Tra i momenti più importanti c'è certamente l'apertura, quando il sindaco di Monaco è chiamato a spillare la prima birra. Per farlo deve inserire, a forza di potenti colpi di martello, il rubinetto nella botte inaugurale. Una volta fatto pronuncia la celebre frase "È stappata!" e la festa ha ufficialmente inizio. I visitatori consumano anche grosse quantità di cibo, in gran parte composto da salsicce, pollo e altre prelibatezze tipiche della Baviera come il bue arrosto.

49 Commento Ho svolto questa ricerca sull’ Octoberfest per una mia curiosità. Mentre trattavamo questo argomento mi sono fatto alcune domande a cui l’ insegnante Maria Teresa ha risposto molto gentilmente e accuratamente .

50 La festa di S. Giovanni Fin dall'antichità il cambio di direzione che il sole compie tra il 21 e il 22 giugno, riprendendo la sua corsa sull'orizzonte, è stato salutato come l'inizio di un nuovo periodo di vita. Questo giorno, detto solstizio estivo, è ancora oggi ricordato e atteso, in quanto primo giorno d'estate, ed è associato alla magica festa di San Giovanni Battista.

51 Il sole, per l'uomo principale fonte di vita, muta il suo cammino sull'orizzonte e sembra fermarsi ("sosta" di qui "solstizio") per alcuni giorni in un punto preciso, sorgendo e tramontando sempre nella stessa posizione, finché, il 24 giugno (e il 25 dicembre) ricomincia a sorgere, giorno dopo giorno sempre più a sud sull'orizzonte (a giugno, e sempre più a nord a dicembre), determinando in maniera graduale l'allungarsi o l'accorciarsi delle giornate.

52 Fin dall'antichità gli uomini si erano resi conto di questi cambiamenti e avevano celebrato l'evento con diversi festeggiamenti. Gli antichi greci chiamavano il solstizio estivo "Porta degli uomini", poiché, nella loro mitologia, era il momento in cui le anime uscivano dalla caverna cosmica. I solstizi erano anche festeggiati dalle grandi civiltà dell'America precolombiana, in Perù per esempio, il dio sole, Inti, che era anche l'Imperatore, riceveva grandi sacrifici di animali ed offerte naturali, in modo propiziatorio perché i raccolti estivi fossero abbondanti.

53 La religione Cristiana, conscia della portata di questi festeggiamenti, si preoccupò fin dai suoi inizi di acquisire le date dei festeggiamenti, sovrapponendoli con solenni celebrazioni. Per dare un'idea dell'importanza di queste feste basta considerare che il solstizio invernale è stato sostituito dal Natale! E che, secondo la tradizione sapienziale, Giovanni sarebbe nato il 24 giugno, esattamente sei mesi prima di Cristo.

54 Le erbe magiche di San Giovanni
  San Giovanni è quindi un santo a cui venivano associati i festeggiamenti più vari, per salutare e per prepararsi all'inizio di una nuova piacevole stagione. Nel periodo in cui cade la sua festa, si credeva anche che nascessero delle piante speciali, in grado di dare poteri magici a chi le raccogliesse. Tra le piante di San Giovanni vi erano quelle adatte a risolvere questioni amorose, per attirare l'attenzione dell'innamorata, per interrogare il suo cuore a distanza, e piante in grado di svelare l'iniziale del proprio futuro marito.

55 Vi era anche l'usanza, per le ragazze, di gettare un garofano a terra, e chi all'alba lo avesse calpestato avrebbe determinato la famiglia di appartenenza del futuro sposo. Ma c'erano anche le piante della saggezza. Piante speciali e rarissime in grado di donare a chi le avesse colte proprio nella notte del santo, chiaroveggenza e invisibilità!

56 In quel caso, chi fosse riuscito a reperire la magica pianta nel bosco, dopo averla colta sarebbe stato inondato da una luce meravigliosa, poi si sarebbe sentito chiamare dalla voce di un proprio caro, un meccanismo attivato dal demonio per evitare di cedere il potere magico della pianta. Solo chi fosse riuscito a resistere alla chiamata, e non si fosse girato, avrebbe acquisito l'incredibile potere.

57 Le più ricercate erano però le piante della buona salute, erbe in grado di donare forza e benessere a chi le avesse assunte. Con alcune di queste veniva fatta un'acqua, che una volta benedetta da un prete, sarebbe stata di buon augurio. In Val Padana inoltre, con certe piante si fa ancora un liquore, tipico di San Giovanni, detto nocino. Anche la rugiada della mattina di San Giovanni era di buon auspicio e veniva raccolta dalle giovani spose che volevano avere molti figli.

58 Commento Il solstizio d’estate è quando il sole “sosta” per un periodo, tramontando e sorgendo nello stesso punto , finchè il 24 giugno e il 25 dicembre riprende a spostarsi a sud a giugno e a nord da dicembre determinando l’allungarsi e l’accorciarsi delle giornate . La chiesa ,per dare un senso cristiano a questo fenomeno, ha inserito 2 feste:Natale e San Giovanni.Nella festa di San Giovanni si festeggia l’inizio dell’estate e si richiede il “benessere”dalla natura.

59 E’ stato interessante scoprire che già nell’antichità dei greci e dei romani , del Perù e degli Inca , si festeggiava il solstizio d’estate ,adorando gli dei (mitologia) e gli elementi naturali (sole). DOMITILLA A. CLASSE 4C Scuola Primaria VIRGINIA D CLASSE 1E Scuola secondaria primo grado SERENA O CLASSE 1A Scuola secondaria primo grado

60 IL TEMPO NELLA MUSICA E NELL’ARTE

61 Haydn e le sue sinfonie Haydn è stato spesso onorato del titolo di "padre della sinfonia"; sebbene l'appellativo sia giustificato solo in parte, poiché esistono precedenti e paralleli importanti sia in Italia sia in Germania, è indubbio che la produzione haydniana contribuì enormemente a riscattare questo genere strumentale dalla subalternità rispetto alla musica vocale, e a dargli una forma ampia, duttile e complessa. Per quanto riguarda il quartetto d'archi, invece, la paternità di Haydn è fuori discussione.

62 IL TEMPO NELLA MUSICA DÌ HAYDN
Nel gruppo delle prime sinfonie, di ispirazione almeno in parte tardo barocca, merita una menzione il ciclo delle non. 6, 7 e 8, dal carattere moderatamente descrittivo, ispirate alle parti della giornata (i titoli francesi sono Le Matin, Le Midi e Le Soir). Composte probabilmente nel 1761, sono ricche di momenti concertanti (interventi solistici), di una accentuata ricerca timbrica e di una grande varietà di situazioni musicali (notevoli per es. il recitativo ed il duetto strumentali, su modello operistico, nel tempo lento della n. 7).

63 Tra il 1767 e i primi anni del decennio successivo, Haydn inserì nelle sue opere elementi di maggiore intensità espressiva, soprattutto nei lavori in modo minore: anche se alcuni critici negano la possibile influenza del movimento letterario tedesco, questa fase è stata denominata dello Sturm und Drang.

64 COMMENTO Haydn rappresenta il tempo nelle tre sonate : 6, 7, 8, che indicano i tre momenti della giornata. Le sonate sono ricche nel timbro e varie nelle situazioni. Haydn è stato il primo a valorizzare la “sonata” che, sino ai suoi tempi, era sottoposta al “vocale”. Molta influenza ebbe l’inserimento, nelle sue opere, di intensità espressiva. Carlotta G. Scuola media I°M

65 Le stagioni nella musica
Il ciclo delle stagioni `e stato trasposto in musica da molti compositori, come ad esempio Vivaldi, Beethoven, Prokofiev. In questa ricerca ho scelto Vivaldi, con i suoi concerti per violino : LE QUATTRO STAGIONI

66 La "Primavera" è un concerto in Mi maggiore per violino, archi e clavicembalo. I tre movimenti di cui consta la Primavera descrivono tre momenti della stagione: il canto degli uccelli (allegro), il riposo del pastore con il suo cane (largo) e la danza finale (allegro). Il violino solista rappresenta un pastore addormentato, le viole il latrato del suo fido cane mentre i restanti violini le foglie fruscianti.

67 L'Estate è un concerto in Sol minore per violino, archi e clavicembalo
L'Estate è un concerto in Sol minore per violino, archi e clavicembalo. Il concerto per i suoi toni accesi e violenti riflette con maggiore efficacia rispetto gli altri la carica esplosiva della stagione. La tempesta viene descritta passo passo nella sua manifestazione al pastore: dapprima si avvicina da lontano nella calura estiva (allegro non molto allegro), quindi il pastore che si spaventa per l'improvviso temporale (adagio presto) e infine la virulenza sprigionata dalla tempesta in azione (presto).

68 L'Autunno è un concerto in Fa maggiore per violino, archi e clavicembalo. Vivaldi descrive la figura del Dio romano Bacco: un'iniziale panoramica della vendemmia è seguita dell'ebbrezza provocata dal vino, movimento dal titolo "I dormienti ubriachi", in un clima trasognato e sereno.

69 L'Inverno è un concerto in Fa minore per archi
L'Inverno è un concerto in Fa minore per archi. Il concerto era stato concepito da Vivaldi perché fosse eseguito in chiesa, tant'è che i toni pastorali costringevano l'orchestra a suonare quasi in sordina, quasi a non voler disturbare i fedeli in preghiera. L'Inverno viene descritto in tre momenti: l'azione spietata del vento gelido (allegro), il secondo movimento, tra i più celebri de Le quattro stagioni, della pioggia che cade lenta sul terreno ghiacciato (adagio) e la serena accettazione del rigido clima invernale (allegro).

70 COMMENTO La musica delle Quattro Stagioni è molto bella: gli strumenti sanno rappresentare i diversi “ tempi “ creando la giusta sensazione “ temporale “. Spero un giorno di poter suonare questi brani musicali con il mio clarinetto. Filippo F. Classe IV B Scuola elementare I° Circolo di Cuneo

71 La primavera di Botticelli
La Primavera di Alessandro Filipepi detto il Botticelli è un'opera realizzata a tempera su tavola di cm 203x314, di datazione incerta (fra il 1477 e il 1490), destinata originariamente alla villa di Castello (probabile collocazione iniziale assieme alla La nascita di Venere), e oggi alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Dibattuto è il significato e conseguentemente la titolazione. Se da una parte si ha una certa convergenza nella individuazione di alcuni dei nove personaggi in essa raffigurati, pareri assai contrastanti si sono sviluppati nel corso degli anni, e in particolare a partire dalla seconda metà dell'800, sui riferimenti letterari più specifici e i significati che l'opera nasconde.

72 Secondo l'interpretazione che ne diede Adolph Gaspary nel 1888, mutuata e articolata da Aby Warburg cinque anni dopo, le figure, partendo da sinistra sono: Mercurio identificato dai calzari alati e dal caduceo rivolto verso il cielo; le tre Grazie, figure mitologiche impegnate in una danza assai leggiadra; La dea Venere che fa da asse alla composizione; Cupido che volando sul capo della figura centrale è impegnato a dardeggiare una delle tre fanciulle quasi nude e guarnite di acconciature elaborate e diverse con perle.

73 Flora che unica del gruppo guarda direttamente l'osservatore e sembra intenta a spargere i suoi fiori all'esterno della scena; Clori che produce i fiori primaverili dalla bocca; Il vento Boreo (Zefiro), raffigurato con colori freddi mentre rincorre e tenta di catturare la sua sposa Clori. L'aspetto allegorico-metaforico del dipinto non ne toglie, tuttavia, i riferimenti al mondo fisico: i visi dei personaggi sono non immaginari ma di persone esistenti all'epoca e note al pittore.

74 L'ipotesi più accreditata riguardo alle tre fanciulle danzanti, che costoro rappresentino le tre Grazie: quella di sinistra, dalla capigliatura ribelle, la Voluttà (Voluptas), quella centrale, dallo sguardo malinconico e dall'atteggiamento introverso, la Castità (Castitas), quella di destra, con al collo una collana che sostiene un'elegante prezioso pendente e dal velo sottile che le copre i capelli, la Bellezza (Pulchritudo).

75 Questo quadro mi fa venire in mente l’allegria delle persone in primavera, quando la natura mostra tutte le sue bellezze, fioriscono le piante e i bambini iniziano ad uscire di casa, a correre e giocare nei prati. In questo quadro il personaggio che mi ha colpito di più è la signora al centro del dipinto che, al contrario degli altri personaggi , sembra impassibile all’arrivo della nuova stagione e non festeggia. Secondo me questa donna rappresenta tutte quelle persone che non fanno caso alle bellezze della natura. Daniele!!! Cl. I H “ITIS”

76 Le stagioni nelle poesie
La tua luce   E' luce nella notte la tua comparsa nella mia vita. Di sera il cielo regala riflessi d'argento, perchè sei vespero nell'infinito azzurro.

77 Di giorno, il chiasso c'invade, troppe luci abbagliano: la tua luce s'attenua ma a sera, è la tua luce che si posa tacita sulla mia anima.

78 Pensiero Un pensiero felice gioca sotto il sole.... come lo scoiattolo sul ramo del pino

79 Non è fuoco fatuo.... La dolcezza che tu mi dai, non è fuoco fatuo. Il dono infinito di te è luce chiara, dolce musica.

80 Inverno Torino a sera, quando la neve cade l'aria mi sa d'antico.... Lo sfarfallio dei fiocchi come d'anime: bianche le facce, la nostalgia d'incontri, vita di un mondo ormai passato.

81 Commento La stagione che più mi è piaciuta è l’Inverno perché è quella del mio compleanno. La poetessa descrive Torino con la neve e i fiocchi che scendono portano la nostalgia del passato e del tempo che fu. Simone L. Classe 1C Scuola superiore di primo grado.

82 PROVERBI E MODI DI DIRE

83 Faccia chi può, prima che il tempo mute; che tutte le lasciate son perdute.
Il tempo consuma ogni cosa. Il tempo dà consiglio.

84 Il tempo è come il denaro: non ne dissipate e ne avrete sempre d'avanzo.
Il tempo scorre incessantemente come l'acqua. Rosso di sera bel tempo si spera, rosso di mattina la pioggia s'avvicina. Il tempo perduto mai non si riacquista. Non sono tutti uguali i giorni.

85 Da cosa nasce cosa, e il tempo la governa.
Il tempo è galantuomo e puntuale. Chi ha tempo ha vita. Il tempo viene per chi lo sa aspettare. Non è più il tempo che Berta filava.

86 COMMENTO Antonio Classe II° Scuola Primaria
 Abbiamo letto i proverbi sul tempo e abbiamo scelto quelli più significativi per noi. Antonio Classe II° Scuola Primaria Io ho scelto “ Il tempo consuma ogni cosa “ Questo vuol dire che il tempo passa su tutto.

87 Thomas Classe IV° Scuola Primaria
Io ho scelto “Rosso di sera bel tempo si spera,rosso di mattina la pioggia s’avvicina .“ Questo è un proverbio molto usato dai contadini che seguivano il colore del cielo e notarono che il rosso di sera portava sole e il rosso di mattina il brutto tempo.

88 Cristian Classe III° Scuola Primaria
Io ho scelto “ Non sono uguali tutti i giorni “ Questo vuol dire che ogni giorno capitano fatti sempre diversi.

89 IL TEMPO & L’ASTRONOMIA

90 La teoria di tipo geocentrico più completa fu quella di Tolomeo, astronomo della Scuola alessandrina che visse intorno al 151 d.C. Egli fu il più rappresentativo assertore della teoria geocentrica, che dal suo nome venne chiamata teoria tolemaica e che fu sviluppata in un’opera il cui titolo è “Almagesto” che significa “il più grande”.Il modello di Tolomeo è qualificato come geocentrico in quanto pone la Terra all’interno delle orbite descritte dai pianeti, dal Sole e dalla Luna. La Terra dunque risultava essere al centro dell’universo. Secondo Tolomeo inoltre il moto dei pianeti si svolge su una circonferenza, detta EPICICLO, il cui centro ruota a sua volta intorno alla Terra su una seconda circonferenza di raggio più grande, detta DEFERENTE.

91 Negli intervalli di tempo in cui il pianeta si muove sull’epiciclo nello stesso verso del centro dell’epiciclo sul deferente, sembra che il pianeta si muova più velocemente. Quando invece il pianeta sull’epiciclo si muove in verso opposto al moto del centro dell’epiciclo sul deferente sembra che il pianeta si muova più lentamente e torni indietro. Il numero delle inversioni del moto dipende dal rapporto delle velocità angolari del pianeta intorno al centro dell’epiciclo e del centro dell’epiciclo intorno alla Terra. Tolomeo però per adattare il modello alle traiettorie dei pianeti osservate sperimentalmente fu costretto ad apportare alcune correzioni ponendo la Terra in posizione eccentrica rispetto al centro del deferente. Il modello tolemaico quindi grazie “all’invenzione” degli epicicli e dei deferenti, riesce a spiegare bene anche perché in alcuni momenti il moto dei pianeti, pur avvenendo sempre in senso antiorario (diretto), può apparire ad un osservatore terrestre come se si realizzasse in senso orario (retrogrado) dando l’impressione di un loro retrocedere.

92 I pianeti descrivono una traiettoria circolare detta epiciclo, il cui centro ruota intorno alla Terra descrivendo una seconda circonferenza detta deferente. Da ciò deriva la possibilità che il moto del pianeta visto dalla Terra appaia retrogrado, pur realizzandosi sempre in senso antiorario. La teoria eliocentrica di Copernico In contrapposizione alla teoria tolemaica, l’astronomo Nicola Copernico, riprendendo una teoria di Aristarco di Samo fu il divulgatore della teoria eliocentrica, in base alla quale il Sole è immobile al centro dell’universo, mentre la Terra e i pianeti ruotano su orbite circolari intorno ad esso.

93 La scelta del punto di vista di Copernico fu determinata soprattutto da motivi di semplicità, armonia ed eleganza: nel sistema geocentrico occorrevano circa ottanta circoli per spiegare i movimenti celesti , in quello eliocentrico ne bastavano quarantotto. Copernico, così come gli astronomi greci, era tenacemente legato all’idea della perfezione delle figura circolari ed era convinto dell’uniformità dei moti degli astri. Perciò utilizzò anch’egli combinazioni di più circoli per spiegare le divergenze fra le osservazioni e il modello geometrico ipotizzato. I punti fondamentali del sistema copernicano possono così essere enunciati:

94 L’Universo è limitato dalla sfera immobile delle stelle fisse
Il Sole è immobile al centro dell’universo Tutti i pianeti si muovono intorno al Sole con moto circolare uniforme La Terra è dotata di un moto di rivoluzione intorno al Sole e di rotazione intorno al proprio asse. Questa teoria spiegava i moti retrogradi con il fatto che i pianeti vengono osservati dalla Terra in movimento. Marte ad esempio essendo più esterno si sposta più lentamente della Terra. Ne segue che la Terra, raggiunta la linea di congiunzione Sole-Marte, sorpasserà Marte , che appare così muoversi di moto retrogrado. Il modello copernicano spiega il moto retrogrado di Marte come dovuto alla maggiore velocità della Terra . Il moto appare retrogrado quando la Terra supera Marte.

95 Commento Le teorie di Copernico e Tolomeo hanno due punti di vista opposti. L’uno pone il sole al centro del sistema mentre l’altro vi pone la terra. Non si può dire che siano corrette ma sono teorie trattate in modo molto approfondito e preciso anche se sono il perfezionamento di due teorie già esistenti ma accantonate. ANNA D. II LICEO SCIENTIFICO

96 Lavoro realizzato dagli alunni della Scuola in Ospedale.


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