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di Cittadini di Paesi Terzi dell’Immigrazione e dell’Asilo

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Presentazione sul tema: "di Cittadini di Paesi Terzi dell’Immigrazione e dell’Asilo"— Transcript della presentazione:

1 di Cittadini di Paesi Terzi dell’Immigrazione e dell’Asilo
Unione Europea Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi Ministero dell’Interno Dipartimento per le Libertà Civili e per l’Immigrazione Direzione Centrale per le Politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo Linee di indirizzo per il riconoscimento della figura professionale del Mediatore Interculturale Gruppo di Lavoro Istituzionale (GLI) Assistenza scientifica

2 PREMESSA I criteri adottati Vaglio di: Descrizione stato dell’arte:
Normative Letteratura Buone pratiche nazionali Comparazione europea Documenti: Descrizione stato dell’arte: Proposte di indirizzo: Attività mediazione Riconoscimento figura mediatore Strategie formative Riconoscimento figura - Inserimento prof. soc. - Validazione/certificazione Riconoscimento soggetti abilitati Ministero del lavoro/ISFOL – Ricerca sulla figura del mediatore Conf. Regioni/riconoscimento della figura professione del Mediatore Interculturale CNEL gruppo di lavoro sulla mediazione culturale

3 PERCHÉ NORMARE IL PROFILO
Individuare : Standard di qualità (professionalità/deontologia) Standard di certificazione Linee di equipollenza del profilo a livello nazionale Indirizzi per gli aspetti lavoratoriali ESIGENZE da conciliare Riconoscimento: Patrimonio pregresso Principali attori Equilibrio tra flessibilità e rigore per conciliare: Bisogni di mediazione diversificati Rigore nella formazione Rigore e trasparenza nel riconoscimento professionale Rispetto dei ruoli: Indirizzo centrale Competenze locali

4 DATI DI SFONDO DELL’IMMIGRAZIONE (Italia)*
Ampiezza e complessità Spagna: 10,2% Francia: 8,9% Germania: 8,8% Grecia: 8,8% UK: 7,9% Presenze: circa 4,5 milioni Incidenza su pop. tot: 6,5% Categorie: Migranti economici Richiedenti asilo e protezione umanitaria Vulnerabili - Minori e donne vittime di tratta - Minori non accompagnati - Vittime di tortura 4500 Mediatori Culturali (70% donne) Provenienze (ca 200 Paesi) Europa 53,6% Africa 22,4% Asia 15,9% Americhe 8,1% Religioni: Cristiani 51,7% Musulmani 33,2% Asiatiche+altro 15,2% Lingue parlate: circa 70 *Dati dossier Caritas 2009

5 Politiche per l’immigrazione
FUNZIONE DEL DISPOSITIVO DELLA MEDIAZIONE Presupposti teorici: Politiche del sociale Politiche per l’immigrazione Assimilazionismo Integrazione e dialogo interculturale Multiculturalismo CONCETTI CHIAVE: Mediazione (ponte, sintesi, dialogo, scambio, non compromesso, intermediazione) Identità (saldezza identitaria, confronto non come relativismo, ma arricchimento) -Cultura (Accezione ampia in senso antropologico che include lingua, tradizione, religione e vissuti)

6 Presupposti teorici Strategie Macroaree di intervento EMERGENZA
INTEGRAZIONE SICUREZZA ACCOGLIENZA INSERIMENTO APPARTENENZA Macroaree di intervento Facilitazione Governance Cambiamento Diritti Servizi Pari opportunità Facilitazione della comunicazione Informazione/orientamento Accompagnamento Cittadinanza Governo dei conflitti Decodifica dello stereotipo Prevenzioni delle discriminazioni Contrasto al Razzismo Valorizzazione delle differenze Dialogo interculturale Approccio interculturale Coesione sociale

7 Definizioni Interprete Sociale Facilitatore della comunicazione
Mediatore di lingua madre Mediatore linguistico Tecnico della Mediazione Linguistica per immigrati Mediatore Linguistico Culturale Mediatore Culturale Mediatore Interculturale Operatore Interculturale Mediatore Sociale FATTORE CULTURALE/ SOCIALE FATTORE LINGUISTICO

8 Tipologie di percorsi formativi
FORMAZIONE DI BASE: SPENDIBILITA’ Mediazione diretta/di servizio in tutti gli ambiti Durata: 400 ore circa Prerequisiti di accesso Età: minimo 18 anni Istruzione: medio alta (salvo eccezioni) Naz: pref. straniera/vissuto migratorio Competenza ling: madre lingua (C) Competenza ling.: It/L2 (B) Attitudini: relazionali Pregresse esp. sociale/imm. Aula 70% stage 30% Soggetti formativi Docenti Gestori mediazione (privato sociale) Funzionari pubblici Mediatori senior Metodologie Frontale Giochi di ruolo Simulazioni A distanza

9 Tipologie di percorsi formativi
FORMAZIONE SPECIALISTICA SPENDIBILITA’ Mediazione indiretta/di sistema in tutti gli ambiti Durata: Da 40 a 200 ore circa Prerequisiti di accesso Come per percorso base + Formazione base o esperienze lavorative pregresse Soggetti formativi Docenti universitari Gestori mediazione (privato sociale) Funzionari pubblici Mediatori senior Aula 50%/ stage 50% Metodologie Frontale Giochi di ruolo Simulazioni A distanza

10 Tipologie di percorsi formativi
Obiettivi: Aggiornamento/integrazione conoscenze generali Aggiornamento/integrazione conoscenze settoriali Ampliamento esperienza di terreno Obiettivi: Aggiornamento contenutistico (generale/settoriale) Elaborazione emotiva Consolidamento d’equipe FORMAZIONE PERMANENTE SPENDIBILITA’ Mediazione diretta e indiretta Aggiornamento Integrativa Metodologie Esami/colloqui per accertare aggiornamento competenze Autoaggiornamento in e-learning Periodi di stage sul terreno con osservazione sul campo Metodologie Aula Tutoring Monitoraggio Debriefing Osservazione Team work Prerequisiti di accesso Come per percorso base/specialistico + esperienze lavorative pregresse Soggetti formativi Docenti Gestori mediazione (privato.sociale) Funzionari pubblici Mediatori senior

11 Formazione universitaria 1*
Corsi di Laurea Lingua Cultura Laurea breve 3 anni, I livello 35 corsi nel 2009 Laurea magistrale 2 anni II livello 5 corsi 2009 Competenze linguistiche veicolari (nessuno stage) Competenze socio umanistiche (Stage) (Antropologia Culturale, Psicologia, Sociologia ecc.) Laurea spendibile in: Interpretariato Commercio Turismo Rel. Internazionali Laurea spendibile in: Ricerca Sociale Servizi Sociali * Fonte: MIUR, parole chiavi “Mediazione Culturale”, “Interculturale”, “Linguistica”- sezione aree umanistica e sociale Mediatore Culturale

12 Formazione universitaria 2*
Master universitari e non I livello 4 universitari 2 non universitari II livello 1 universitario Accessibili con laurea di I livello Accessibili con laurea di II livello Poche materie linguistiche Prevalenza materie socio umanistiche rilevanti per il lavoro sul campo Stage meno 1/3 tot. Durata corso * Fonte MIUR, parole chiavi “Mediazione Culturale”, “Interculturale”, “Linguistica”- sezione aree umanistica e sociale Mediatore Culturale

13 Ambiti di intervento 1 Bisogni di mediazione SCUOLA SANITÀ GIUSTIZIA
Prima accoglienza (accertare livelli di istruzione, inserimento Collaborazione, insegnamento L2 Assistenza didattica interculturale Collaborazione all’aggiornamento interculturale dei docenti Facilitazione dialogo scuola/famiglia Facilitazione dialogo tre famiglie autoctone/straniere Assistenza recupero nell’apprendimento Sostegno recupero disagio psicologico Collaborazione all’orientamento per i successivi livelli Animazione iniziative interculturali fra scuola e territorio Facilitazione accessibilità e fruibilità dei servizi socio sanitari Assistenza all’accoglienza in strutture ospedaliere Assistenza nella comunicazione di anamnesi e diagnosi Decodifica dei significati culturalmente determinati di malattia e cura Accompagnamento Sensibilizzazione e informazione nella prevenzione Settori di impiego prevalenti: percorsi di nascita, ginecologia, pediatria, lungodegenza, pronto soccorso, consultori, centri salute mentale, dipartimenti di salute mentale Formazione interculturale ADULTI (carcere) Prima accoglienza: informazione, facilitazione dialogo personale carcerario Attuazione del programma trattamentale: accompagnamento, assistenza personale carceri, collegamento con famiglie Facilitazione attività formative e ricreative MINORI (CPA, IPM, USSM, Comunita di accoglienza) Prima accoglienza: informazione Attuazione del programma trattamentale specifico per minori Accompagnamento educativo e accompagnamento assistenza (trait d’union con educatori, psicologi, insegnanti, assistenti sociali, operatori sociali, rapporti con le famiglie), programmi di riabilitazione tramite lavoro e formazione

14 Ambiti di intervento 2 Bisogni di mediazione P.A. E SICUREZZA
EMERGENZA Informazione Assistenza alla comprensione e compilazione modulistica Facilitazione all’accesso e orientamento ai servizi Supporto alle pratiche per i primari diritti di cittadinanza ( permessi di soggiorno, ricongiungimenti, ecc.) Risoluzione dei conflitti fra operatore e utente Assistenza aggiornamento interculturale degli operatori PRIMA ACCOGLIENZA Supporto e facilitazione a processi di identificazione, avvio procedure per diritto d’Asilo e protezione umanitaria Facilitazione della comunicazione e accompagnamento nell’accesso ai servizi erogati nei sistemi d’accoglienza ( assistenza medica, psicologica e legale, formazione, ecc) Collaborazione ai percorsi formativi di L2 Aggiornamento interculturale addetti all’accoglienza SECONDA ACCOGLIENZA Informazione relativa all’accoglienza Accompagnamento e presa in carico di tipo assistenziale Animazione di attività formative o ricreative Supporto nella presa di contatto con il territorio finalizzata all’autonomia SERVIZI SOCIALI LAVORO E OCCUPAZIONE SUPPORTO NELLE ATTIVITÀ DI: Segretariato sociali Inserimento lavorativo Integrazione Sociale Servizi previsti dai piani di zona Attività privilegiata Facilitazione nell’accesso ai servizi sociali Informazione Orientamento Accompagnamento Facilitazione nella comunicazione Mediazione dei conflitti Supporto/consulenza agli operatori SPORTELLOI DI ORIENTAMENTO AL LAVORO (Centri provinciali per l’impiego) -Informazione -Orientamento -Supporto ai colloqui con gli interlocutori datoriali -Accompagnamento negli ambiti occupazionali AMBITO AZIENDALE -Supporto nelle fasi del primo inserimento -supporto nell’orientamento attitudinale -Mediazione nei conflitti AMBITO SINDACALE -Supporto all’informazione e orientamento sui diritti sindacali -Supporto nella comunicazione con gli sportelli preposti alla assistenza nella contrattazione e nelle vertenze

15 Criticità 1 Strategie formative
Equipollenza e omologazione sul territorio nazionale Output formativo Bisogni della mediazione nei settori di intervento Dispositivo che concili bisogni di Sicurezza accoglienza Inserimento appartenenza EMERGENZA INTEGRAZIONE Clandestini, richiedenti asilo, vulnerabili Immigrati, nuovi cittadini, II e successive generazioni

16 Criticità 2

17 Criticità 3

18 Criticità 4

19 Criticità 5 Accreditamento

20 Indirizzi condivisi 1 Denominazione Standard del profilo
Terzietà Relazione Cultura MEDIATORE INTERCULTURALE Competenze Capacità Conoscenze Inserimento della figura nella filiera delle professioni del sociale Concertazione Conf. Reg Classificazione sistema NUP (ISFOL/ISTAT) Certificazione per attestato

21 Indirizzi condivisi 2 Università Formazione Validazione e
PARI DIGNITÀ DI PERCORSI PER ACCESSO ALLA QUALIFICA DI MEDIATORE INTERCULTURALE Università Accessibilità migranti Attinenza ai bisogni Pratica sul terreno Formazione Base Specialistica Permanente (aggiornamento/integrativa) Validazione e certificazione della figura: Protocollo d’esame Tipologia di attestato

22 Indirizzi condivisi 3 TAPPE SUCCESSIVE Confronto Stato/Regioni
Schemi di accreditamento Iscrizione figura nelle classificazioni ufficiali Condivisione ambito UE buone prassi: Funzionamento del dispositivo Certificazione della figura Proposte per strumenti legislativi Livello nazionale Livelli regionali


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