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Condotte problematiche e criminalità minorile

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Presentazione sul tema: "Condotte problematiche e criminalità minorile"— Transcript della presentazione:

1 Condotte problematiche e criminalità minorile

2 ADOLESCENZA Età sospesa
Senso di medianità… in cui si fa più forte il senso di speranza e le paure che le attese comportano È il momento in cui l’adolescente si pone una serie di domande: • Chi Sono? • Come mi vedono gli altri? • Qual è il mio posto nel mondo? • Quanto valgo? Ricerca risposte: nuovi assetti

3 Aree di crisi Sviluppo puberale e sessuale l’identità dei ragazzi
Cambiamenti nella famiglia Transizioni sociali nella scuola: difficoltà, abbandoni, bocciature Situazioni e comportamenti a rischio + responsabilità + maturità

4 IL RISCHIO nell’adolescenza

5 L’attrazione dei giovani per i comportamenti spericolati = sensation seeking
fenomeni cognitivi= l’egocentrismo e l'ottimismo ingiustificato (invincibilità e mito personale). ricerca di unicità e visibilità abitudini maggiormente pericolose= esigenza di essere adulti (Jessor e Jessor (1977), la teoria dei comportamenti problematici)

6 Funzioni del rischio in rapporto all’identità
Rischio e ridefinizione delle relazioni sociali

7 Carriera Antisociale

8 Fattori di rischio INDIVIDUALI SOCIALI Capacità cognitive
Iperattività ed impulsività Disturbi psichici e della personalità SOCIALI Famiglia Gruppo dei coetanei e bande giovanili Scuola Ambiente sociale

9 porre le basi prima di arrivare
Cosa è importante? Importanza della famiglia= porre le basi prima di arrivare all’adolescenza Crescita aspettative nei confronti dei figli e riduzione del tempo della cura (donne a lavoro); «indebolimento» della figura del padre come modello autorevole o eccessivamente aggressivo = a casa permissivismo o autoritarismo; aumento separazioni e divorzi e ricostruzione altri nuclei famigliari; Generazione di giovani fragili, con scarso principio di realtà, incapaci di «autoregolarsi» e ripiegati narcisiticamente (secolo del narcisismo). Delega agli altri

10 Le regole solo in parte possono essere trasmesse con l’insegnamento esplicito verbale:
Soprattutto dall’adolescenza fondamentale è l’esempio dato dalle figure parentali e i conseguenti processi imitativi ed identificatori. Con il passaggio alla vita adulta si acquista consapevolezza del valore intrinseco delle regole, che diviene più indipendente dalle regole

11 Importanza della famiglia e scuola:
1. Migliorare le abilità educative dei genitori. 2. Stabilire buoni rapporti tra scuola e famiglia. 3. Sviluppare le abilità sociali e cognitive. 4. Migliorare le relazioni sociali 5. Promuovere un clima famigliare, scolastico ed extra scolastico positivo Importanza Buona qualità delle relazioni amicali (individuo è maggiormente soggetto all’influenza del gruppo dei pari ).

12 DSM-V: Disturbo da comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della condotta.
Disturbo oppositivo-provocatorio Disturbo esplosivo intermittente Disturbo della condotta Cleptomania Disturbo da comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della condotta (con altra specificazione / senza specificazione) Età adulta Piromania (nell’infanzia associata a DC ADHD) Disturbo antisociale di personalità

13 Criminalità e casi di cronaca

14 Sett 14: Pietro e Alessandra: omicidio/suicidio la follia non spiega un male così grande. «Un odio così forte da essere felice di sacrificare la propria vita per far provare all'altro la vera tristezza" Ottobre 14:"Sei obeso" e lo seviziano. I genitori dell'arrestato: "Era uno scherzo» Duncan, tre adolescenti uccidono “per noia” l’atleta che fa jogging

15 Perché siamo attratti dalla cronaca nera?
PAURA DELLA MORTE= esorcismo: Vedere, capire la morte altrui è una specie di barriera che tiene la morte lontana da noi. DESIDERI necrofilici inconfessabili e istinti di morte che attraverso la cronaca nera vengono vissuti. Non tutti si identificano con le vittime ma una parte del pubblico di spettatori si identifica con il male che gli autori dei crimini incarnano

16 Soprattutto in fasce di età particolarmente a rischio, come quella adolescenziale, il rischio di identificarsi con modelli negativi sui quali proiettare la propria rabbia e la propria smania di ribellione è molto alto a maggior ragione quando ad usufruire di certi contenuti mass mediatici sono ragazzi dalla personalità già di per sé problematica. Meccanismi di IMITAZIONE e EMULAZIONE (ragazza in Francia = delitto Meredith)

17 le conseguenze della spettacolarizzazione
BISOGNO DI PROTAGONISMO: significa essere visti apparire sotto la luce dei riflettori, arrivare al successo, essere riconosciuti, esistere finalmente dopo un’esistenza caratterizzata dal vuoto esistenziale, dalla noia, dal niente. Perché se non vai in televisione allora non sei nessuno. Qualcuno purtroppo farebbe di tutto per arrivarci anche a costo di gesti estremi perché l’incertezza e la vacuità di identità fragili e inconsistenti può portare ad una distorsione della realtà tale da portare alla perdita di un equilibrato esame di realtà come espressione di un disagio profondo a cui chi aveva il dovere di dare delle risposte ha fallito nel suo compito lasciano molto spesso i giovani in balia delle loro pulsioni e della loro solitudine di fronte ad uno schermo vuoto che sembra poter dare tutte le risposte

18 Pericolo di ridurli a «gialli»
inevitabile trasformare tutti i personaggi in figure di carta, senza spessore né odore, spogliarli di vita e dramma, renderli funzionali a quella che non è più una “storia” ma un intreccio, equiparare momenti di sofferenza assoluta al gioco del “se fosse». = Voyerismo - A scapito della giustizia

19 SERIAL KILLER l’enfasi data a personaggi come i serial killer =
status privileggiato I serial killer scioccano, disgustano o incuriosiscono... in altre parole, non lasciano mai indifferenti. Ci sono donne e ragazze che arrivano persino a creare rapporti epistolari o reali con alcuni di loro. Qual è l'origine di questa macabra curiosità? Quando diventa pericolosa?

20 La fascinazione dei serial Killer: persone superiori
L'inizio della "sindrome Hannibal Lecter" "sindrome Dexter“. = identificazione con aggressori piuttosto che con le vittime "fan club" e altrettante pagine Facebook destinati a intessere le lodi dei serial killer più famosi della storia.

21 “Sei famoso, mi piaci” Marc Dutroux, il «mostro di Marcinelle» nel 1996 rapì e torturò 6 bambine, uccidendone adolescenti hanno cercato di mettersi in contatto con lui: «Ciao, sono una ragazza di 15 anni, vivo a la Roche-en-Ardenne. Mi hai sempre affascinato, sei una persona famosa, quando vedo le tue belle foto non posso fare a meno di credere che sei una persona onesta, vorresti avere una corrispondenza con me? Posso mandarti le mie foto se vuoi» (Le soir)

22 Adolescenti = immature, non sono sempre in grado di distinguere la realtà dalla finzione e non si rendono sempre conto dei pericoli insiti nelle loro azioni. Oppure: queste ragazze giocano consapevolmente con il pericolo, "Questi uomini incarnano la forza, la potenza. È possibile che nelle adolescenti esista una forma di attrazione verso questi individui senza rendersi conto dell'anormalità del loro comportamento. Le più grandi: sindrome crocerossina, della giornalista, appropriarsi di una parte di celebrità

23 Infanzia serial killer
Diversi autori che si sono occupati dell'omicidio seriale hanno sottolineato l'importanza delle esperienze traumatiche subite dal soggetto in ambito sia familiare che extrafamiliare, durante l'infanzia e l'adolescenza, per spiegare il manifestarsi del comportamento omicidiario seriale. Esaminando la casistica, si nota che molti assassini seriali rientrano in una delle seguenti categorie: figlio illegittimo; figlio di un genitore abusivo, di solito il padre, mentre l'altro è sottomesso, spesso la madre (anche se è possibile il quadro opposto); orfano di uno o entrambi i genitori; infanzia caratterizzata da violenze fisiche, psicologiche e/o sessuali, perpetrate da uno o da entrambi i genitori.

24 Spesso il futuro "mostro" è un bambino che maturato fantasie perverse, perché trascurato, maltrattato o persino violentato; frustrazioni, stress, incapacità cronica di affrontare e superare i conflitti generano nel bambino e, poi, nell'adolescente un progressivo isolamento dalla società, percepita come entità ostile; e dunque anche estraneità alle sue convenzioni etiche. Questa situazione determina così una rottura dei tabù e una serie di pulsioni violente dirottate su vittime che interpretano un bisogno vertiginoso di rivalsa. La prima è l'autoprotezione; il bambino rifiuta di vivere la propria angoscia, nasconde i suoi sentimenti, si isola. La seconda è la rimozione; le angosce vengono trasferite nell'inconscio, dove giacciono dimenticate, ma attivissime. La terza è la proiezione; si addossa, cioè, ad altri la colpa della propria angoscia. Il serial killer strazia ed uccide perché vede nella vittima l'origine dei propri mali. Al sollievo momentaneo, procurato dalle sevizie e dalla morte, segue una nuova crisi di angoscia dove si riaccende il desiderio di punire.

25 Segni premonitori - La Triade di MacDonald. Presenza cioè nel soggetto, il più delle volte contemporanea in età infantile, di enuresi, atti di piromania e atti di crudeltà verso gli animali che si sposta spesso nell’adolescenza verso i bambini e i più deboli. - L'isolamento sociale e precoci fantasie sessuali. Per dimenticare un mondo reale in cui subisce rifiuti, umiliazioni e abusi di ogni tipo, il futuro serial killer fin da bambino si rifugia in un mondo fantastico, connotato da sesso e violenza. - L'attività sessuale precoce e bizzarra. Manifestazioni precoci di sessualità violenta e abusiva nei confronti di altri e utilizzano materiale pornografico. - I danni neurologici. Danni provocati da ferite o malattie che causano forti mal di testa, attacchi epilettici e scarsa coordinazione muscolare. In seguito a traumi cranici, possono insorgere comportamenti aggressivi. - La difficoltà di apprendimento. Le privazioni, i danni neurologici e gli abusi psicologici, fisici e sessuali contribuiscono a creare il fallimento scolastico che in età adulta si ripercuoterà in quello lavorativo. - I comportamenti autodistruttivi e irregolari. I più comuni sono: bisogno immotivato e cronico di mentire, ipocondria e comportamento camaleontico. - Numerosi problemi con le autorità e di autocontrollo. Incapacità a seguire le regole e a tollerare le restrizioni. - L'ossessione per il sangue e la morte.  - I piccoli furti. Soprattutto sottrazione di biancheria intima o oggetti per alimentare le fantasie sessuali. - Il precoce abuso di stupefacenti e alcolici. A tutti questo si aggiunge il fatto di crescere in una famiglia problematic

26 E prima che sia troppo tardi …
…sarà meglio ringraziare tutti per l’attenzione!!!


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