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NEUROPSICOLOGIA DEI DEFICIT ESECUTIVI Prof

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Presentazione sul tema: "NEUROPSICOLOGIA DEI DEFICIT ESECUTIVI Prof"— Transcript della presentazione:

1 NEUROPSICOLOGIA DEI DEFICIT ESECUTIVI Prof
NEUROPSICOLOGIA DEI DEFICIT ESECUTIVI Prof. Konstantinos Priftis Corso di Neuropsicologia clinica

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3 Ben organizzato, responsabile, rispettoso, stabile, equilibrato, flessibile, ottimo pianificatore, affidabile Irrispettoso, irriverente, ottuso, volubile, disorganizzato, inconcludente, aggressivo, distratto

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6 I DISTURBI ESECUTIVI

7 Le aree prefrontali Svolgono un ruolo cruciale nella regolazione della cognizione e del comportamento Suddivisione tra le regioni che occupano le tre superfici: laterale orbitaria mediale MA non vi è accordo univoco: eccessivo schematismo

8 Faccia laterale dell’emisfero cerebrale sinistro dell’uomo
In alto: una rappresentazione delle principali strutture anatomiche In basso: l’indicazione approssimativa delle aree citoarchitettoniche secondo Brodmann 8

9 Faccia orbitaria degli emisferi cerebrali dell’uomo
In alto: le principali strutture anatomiche In basso: le aree di Brodmann 9

10 Faccia mediale dell’emisfero cerebrale destro dell’uomo
In alto: le principali strutture anatomiche In basso: le aree citoarchitettoniche di Brodmann 10

11 Funzioni esecutive Capacità di formulare ed eseguire articolati schemi di azione e controllare i processi cognitivi in contesti non abituali, complessi o conflittuali Studi in pazienti con tali deficit hanno evidenziato quadri clinici diversi tra loro, in linea con l’ organizzazione neuro-anatomica della corteccia prefrontale Le funzioni esecutive Sono frazionabili in più processi Possono essere danneggiate selettivamente Riflettono le caratteristiche funzionali delle diverse regioni prefrontali 11

12 Sindrome disesecutiva e corteccia prefrontale dorsolaterale
Facile distraibilità e tendenza a prestare automaticamente l’attenzione a stimoli o ad attività irrilevanti Ridotta capacità di giudizio e valutazione critica delle circostanze Scarsa flessibilità cognitiva Difficoltà ad affrontare situazioni complesse Difficoltà di pianificazione, monitoraggio, verifica e correzione del comportamento Comportamento disorganizzato, non appropriato al fine prefissato Rigidità e incapacità di sviluppare nuove strategie e piani Il circuito dorsolaterale sembra particolarmente coinvolto nelle capacità di pianificazione e astrazione e nella flessibilità cognitiva 12

13 Sindrome disesecutiva e corteccia orbitofrontale
Alterata capacità di prendere decisioni nella vita di tutti i giorni, anche in assenza di deficit cognitivi frontali misurati con i test tradizionali Incapacità di inibire comportamenti impulsivi Confabulazioni Il circuito orbitofrontale sembra particolarmente coinvolto nella regolazione delle emozioni e nei processi decisionali 13

14 Nel suo articolo Harlow descrive, Phineas Gage, così:
“Egli è sregolato, irriverente, indulge talvolta nella bestemmia più volgare (che in precedenza non era suo costume), manifestando poco rispetto per i suoi compagni, è intollerante verso limitazioni o avvertimenti quando questi vanno in conflitto con i suoi desideri, talora tenacemente ostinato, capriccioso ed esitante, progetta molti piani per il futuro, che vengono tuttavia abbandonati, anziché essere organizzati, in favore di altri piani che sembrano più facilmente attuabili”.

15 Sindrome disesecutiva e corteccia cingolata anteriore
Perdita di iniziativa fino al mutismo acinetico Incapacità di mantenere l’attenzione su un compito, inibendo le risposte non più appropriate e controllando l’interferenza da parte di stimoli distraenti Sindrome da dipendenza ambientale Comportamento di utilizzazione Comportamento d’imitazione Il circuito del cingolo anteriore sembra particolarmente coinvolto nel controllo della motivazione e nella inibizione di stimoli o attività interferenti 15

16 Modelli interpretativi delle funzioni esecutive
Il modello di Norman e Shallice (1986) Prevede due meccanismi principali di regolazione del comportamento: Contention Scheduler, CS, opera in situazioni abituali Supervisory Attentional System, SAS, controlla situazioni non abituali Il SAS può sopprimere le risposte abituali elaborate dal CS, dipende dai lobi frontali ed è responsabile dei processi di controllo Una lesione frontale consente il dominio del CS sul comportamento: deficit in situazioni nuove e non abituali 16

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18 Il modello di Baddeley (2003)
È costituito da: sistemi gerarchicamente inferiori, “sistemi schiavi” un esecutivo centrale, CE Il CE coordina il funzionamento dei sistemi schiavi, attribuendo la maggiore quota di risorse attenzionali ai processi ritenuti più rilevanti in un dato momento Il CE sembra descrive efficacemente il funzionamento dei processi esecutivi 18

19 COME DESCRIVERE UN PAZIENTE PREFRONTALE?

20 Secondo Faglioni (1999), il paziente frontale è:
Inaffidabile e irresponsabile: scherza e gioca anche quando è fuori luogo, fa allusioni sessuali inopportune, si distrae facilmente e può diventare estremamente irascibile. Bugiardo e confusionario: confabula raccontando eventi completamente inventati ad esempio su quello che ha mangiato a pranzo o sul numero dei figli, spesso per colmare vuoti di memoria frequenti in questa sindrome. Impulsivo e instabile: utilizza gli oggetti che ha di fronte anche se non gli servono, ad esempio, se ha do fronte un letto si mette a dormire (indipendentemente da dove si trovi!) e attua comportamenti di imitazione (ecolalia, ecoprassia) di chi ha di fronte (se l’esaminatore scrive, lui scrive, se si gratta la testa, il paziente fa lo stesso: comportamento di utilizzazione), insomma non riesce ad inibire comportamenti disfunzionali  Sindrome da dipendenza ambientale

21 Secondo Faglioni (1999), il paziente frontale è:
Rigido e ripetitivo: manifesta perseverazioni, cioè può ripetere la stessa risposta (inizialmente corretta) molte volte anche quando diventa inopportuna e non più corretta. Ottuso e cocciuto: non riesce a imparare dai propri errori e a seguire le regole. Imprevidente e precipitoso: non riesce a trovare soluzioni ai problemi e a prevedere le conseguenze delle sue azioni. Risponde con la prima cosa che li passa dalla mente. Banale e superficiale: non riesce ad elaborare ragionamenti complessi e ha risolvere problemi impegnativi. Sciocco e irriflessivo: perde la capacità di giudizio e di ragionamento critico.


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