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Ultimi vent’anni dell’Ottocento

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Presentazione sul tema: "Ultimi vent’anni dell’Ottocento"— Transcript della presentazione:

1 Ultimi vent’anni dell’Ottocento
Il DECADENTISMO Ultimi vent’anni dell’Ottocento

2 Dalla scissione «io/mondo» alla scoperta dell’inconscio
ROMANTICISMO 1857 Filone fantastico Dalla scissione «io/mondo» alla scoperta dell’inconscio Filone realistico Madame Bovary di Falubert LI fiori del male di Baudelaire REALISMO SIMBOLISMO POSITIVISMO DECADENTISMO

3 Cos’è La storiografia letteraria italiana ha assunto il termine per designare un intero movimento artistico letterario che si sviluppa, a partire dalla Francia, in tutta Europa dalla seconda metà dell’Ottocento fino agli albori del Novecento Caratterizzato dalla assoluta volontà di opposizione al razionalismo tipico del Positivismo scientifico e del Naturalismo In realtà originariamente indicava un movimento letterario nato nella Parigi di fine Ottocento da alcuni intellettuali che avevano la coscienza di vivere un'età di trasformazioni e di trapasso, di crisi, e avvertivano che il loro compito non era quello di proporre nuove certezze, ma di approfondire i termini esistenziali di quella crisi sul piano conoscitivo, di manifestare il malessere del vivere sociale, nello spirito e nel gusto.

4 Nell’accezione più ampia
ingloba tendenze diverse come: Simbolismo e in ambito strettamente italiano, secondo alcuni, anche: estetismo impressionismo ermetismo, futurismo e crepuscolarismo surrealismo dadaismo panismo

5 Il termine 1883 su «Le Chat Noir»: Languer, Paul Verlaine:
Sono l'Impero alla fine della decadenza, che guarda passare i grandi Barbari bianchi componendo acrostici indolenti dove danza il languore del sole in uno stile d'oro L’autore si identifica con l’atmosfera di stanchezza e di estenuazione spirituale dell’Impero romano alla fine della decadenza: compiacimento autodistruttivo

6 DECADENT NEGATIVO POSITIVO 1886 RIVISTA
La critica lo usa per indicare una generazione dei poeti maledetti che davano scandalo incitando al rifiuto della morale borghese Viene assunto dai poeti stessi in polemica per indicare un nuovo modo di pensare, come diversità ed estraneità rispetto alla società contemporanea (un privilegio spirituale da esibire) 1886 RIVISTA creata dai decadenti chiamata così provocatoriamente P. Verlaine presenta i Poètes maudits (Rimbaud, Mallarmé…) tema della "decadenza sociale" e della crisi di valori con forti risvolti esistenziali

7 Presupposti storici: gli anni Ottanta
La crisi dei valori del positivismo; Gli effetti della rivoluzione industriale; Nascita dell’IMPERIALISMO (sviluppo industriale e bellico, che poté permettere la conquista colonie in Asia e Africa, paesi capaci di fornire mano d'opera e materie prime a basso costo) Le borghesie europee voltano le spalle alle masse popolari, disattendendo così ai principi di liberté, egalité e fraternité. Infatti, depositaria dell'economia, cura i propri interessi e conduce un tipo di vita perbenista e conformista ed è insensibile verso il popolo. Nascono così le prime «questioni sociali» (i sindacati e lotte proletarie). Urbanizzazione forzata e stratificazione sociale

8 Conseguenza diretta sarà che:
L'uomo tende a interrogarsi su di sé, sui suoi bisogni, sui suoi desideri La scienza deve ammettere i suoi limiti: in realtà non è propriamente in grado di spiegare tutto , ma solamente di classificare e categorizzare

9 Nuove teorie scientifiche e…
Fisica quantistica (principio di indeterminazione di Heisenberg) ammette la casualità, la probabilità e l'improbabilità, la definizione matematica e l'inesattezza come realtà di cui prendere coscienza. la relatività di Einstein rivoluzionò la fisica tradizionale mostrando come i fenomeni siano basati su indeterminatezza e relatività, dipendendo dal luogo in cui ci si trova, dalla velocità e dalla direzione del movimento. La psicanalisi di Freud che spiegare i vari istinti e riflessi inconsci

10 …filosofiche Filosofia di Kierkegaard rifiutò l’idealismo di Hegel
Le correnti filosofiche antipositivistiche, di impronta spiritualistica ed irrazionalistica: il misticismo di Arthur Schopenhauer, il vitalismo di Nietzsche, l'intuizionismo di Henri Bergson, il contingentismo di Boutroux, il neoidealismo di Benedetto Croce. La crisi del positivismo determinò un ritorno allo spiritualismo che, nelle sue varie forme, riaffermò il valore della volontà, della libertà e della spiritualità umana, riscoprendo, contro l'arido razionalismo, gli impulsi più reconditi dell'animo, l'intuizione, il mistero.

11 L’intellettuale L'intellettuale, portavoce della crisi popolare, si chiude così in sé stesso, ricercando l'individualismo, l'egoismo e l'alibi per non affrontare una realtà grigia e senza stimoli, pressoché incomunicabile. NON E’ più né il vate romantiche né lo scienziato, ma recupera la sua genialità e libertà creatrice Figura che assume una dimensione mitica: il maledetto, l’esteta, l’inetto, il fanciullino, il superuomo, il santo Si differenzia dalla massa di cui non condivide i valori

12 L’arte Venendo meno il valore della scienza e ammessa l'impossibilità di conoscere la realtà più profonda mediante l'esperienza, la ragione, è l’arte l'organo di conoscenza per eccellenza soltanto la poesia (e non il romanzo), per il suo carattere di immediata intuizione, può attingere al mistero della vita, esprimere le rivelazioni dell'ignoto La poesia è pura illuminazione, espressione simbolica

13 La poetica Parte dell’interpretazione della realtà e dell’arte di Baudelaire

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