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POLITECNICO CALZATURIERO

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Presentazione sul tema: "POLITECNICO CALZATURIERO"— Transcript della presentazione:

1 POLITECNICO CALZATURIERO
ANNO SCOLASTICO Fonti utilizzate: “Il tecnico operaio conciatore e pellicciaio” di G. Costanza edizioni Hoepli, Milano Sito internet della ditta “Di Guidi e Rossellini” - TRECCANI ROBERTA CLASSE 2B

2 Le concerie: Le concerie sorsero prevalentemente nei centri storici delle città, generalmente erano articolate su tre piani. Il seminterrato, denominato “riviera”, era adibito alla prima fase della lavorazione, praticata da operai chiamati “sciaboldroni”. Le pelli, ancora provviste di pelo, venivano lavate e ammorbidite in acqua per 3-5 giorni e poi trattate con la calce. Nella fase seguente la lavorazione era affidata ai “cavallettanti” che sul cavalletto o trappolo eseguivano la scarnatura. Si passava poi alla concia vera e propria immergendo le pelli in fosse in pietra o cotto per alcuni mesi. Al primo piano, le pelli, dopo essere state ingrassate venivano disposte su grandi banchi di marmo per la rifinitura. All’ultimo piano, chiamato “spanditoio” o “essiccatoio”, le pelli venivano appese a telai di legno per una lenta essiccazione.

3 La pelle è l’involucro che ricopre l’animale e lo
protegge dal clima e da ogni altra causa esterna. TIPI DI PELLE: Pelli bovine (Europa, India, Nuova Zelanda, Americhe) Pelli caprine (Area mediterranea e Cina) Pelli ovine (Area mediterranea e Africa) Pelli equine (America del sud e Russia) Pelli suine (Est Europa e Giappone) Pelli di rettili Altre pelli (struzzo, daino, renna, cervo, ecc.)

4 Il grezzo come materia prima
Tutte le pelli subiscono facilmente una decomposizione, per conservarle durante il trasporto e il magazzinaggio si provvede dopo la scuoiatura ad un trattamento di conservazione a base di sale o essiccamento. Ai fini commerciali le pelli vengono classificate anche in relazione ai primi tipi di lavorazione a cui sono state sottoposte nei paesi d’origine, per cui si avranno: Piclati (pelli ovine sottoposte ad un trattamento di piclaggio a base di sale per impedirne il rigonfiamento) Pelli di bastardi (pelli di pecora preconciate al vegetale, per la produzione di nappa, foderame e tomaie) Weit blues (pelli bovine preconciate al cromo collegate ai macelli e commercializzate umide) Semiterminati o crust (Pelli lavorate nei paesi di origine)

5 I DIFETTI DELLA PELLE: DIFETTI NATURALI (corrosione da rogna, fori causati dal tarolo, deterioramento causato dall’acaro della scabbia) DIFETTI ARTIFICIALI (cattiva scuoiatura e cattiva conservazione)

6 La pelle si divide in: Epidermide Derma o Corio (la parte che andremo ad utilizzare) Ipoderma Struttura chimica della pelle: Proteine, grassi, sali minerali e acqua per il 65/70%

7 Venendo ora alle lavorazioni, possiamo dividerle in tre fasi:
Preparazione pelle grezza La concia La tintura La rifinizione

8 PREPARAZIONE DELLA PELLE GREZZA:
Rinverdimento: Questa fase ha lo scopo di riportare la pelle alle condizioni originarie e viene eseguita in bottali, il trattamento varia dalle quattro alle sei ore per pelli salate e diversi giorni per pelli essiccate. Calcinaio: Trattamento in bottale con varie sostanze per eliminare peli, epidermide e grasso. Scarnatura: Operazione meccanica per asportare il carniccio, le pelli così trattate vengono denominate pelli in trippa. Spaccatura Serve a rendere uniforme lo spessore del pellame.

9 LA CONCIA Procedimento praticato dai tempi più remoti. Quanto di più bello e prezioso ci trasmette oggi la pelle è il frutto di una tradizione tramandata nei secoli, parte integrante della nostra storia, è una parte di noi stessi

10 LA CONCIA: Consiste nell’impregnare la pelle con sostanze che si fissano alla medesima e ne impediscono la decomposizione senza alterarne la morbidezza I processi sono molteplici e si distinguono in: Concia vegetale (a base di castagno e mimosa dai quali si ricava il tannino) Concia Minerale (a base di sali di cromo, di alluminio, di zolzo e di silice) Concia all’olio o scamosciatura (a base di oli di animali marini) La concia speciale (a base di formalina, chinone e tannini sintetici) La concia mista

11 LA RIFINIZIONE: Ha lo scopo di nobilitare e proteggere la pelle dagli agenti esterni e si suddivide principalmente in: Trattamento chimico Pressatura Stampatura Palmellatura Lissatura Rifilatura Asciugatura Palissonatura Smerigliatura

12 ANALISI DEL CUOIO: ANALISI CHIMICHE: Percentuale di acqua Sostanza dermica (in rapporto diretto con la quantità di azoto) Percentuale di materie adulteranti percentuali di grassi Determinazione del cromo solubile Determinazione del pH dell’estratto acquoso PROVE FISICHE: Controllo del peso specifico Resistenza allo strappo Prova di flessibilità Prova di abrasione Prova di permeabilità al vapore acqueo Prova di solidità del colore

13 Le vacchette Particolare pellame sottoposto ad una rasatura della pelle fino ad ottenere lo trato utile. La pelle viene poi distesa e ammorbidita con la palmella e ulteriormente igrassata a mano e lucidata manualmente con utensili in vetro e pietra.

14 STRUMENTI PER LA LAVORAZIONE DEL CUOIO:
Squadra di ferro e compasso Taglierino Pinza fustellatrice Fustella rotonda Martello Scarnitrice a mano Punteruolo


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