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1 MAGLIE, 13 novembre 2009 IL RUOLO DEL FORMATORE Angela Perucca Università del Salento - Lecce.

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1 1 MAGLIE, 13 novembre 2009 IL RUOLO DEL FORMATORE Angela Perucca Università del Salento - Lecce

2 2 Il ruolo Il formatore è chiamato a considerare il gruppo ad un tempo:  come un sistema di relazioni interpersonali  come una organizzazione orientata a determinati obiettivi

3 3 Il compito Al formatore compete di:  ottenere la motivazione dei partecipanti alle iniziative;  mediare tra istanze che esprimono problemi vissuti e finalità dell’istituzione che promuove l’ iniziativa;  ricondurre i momenti di decisione e di programmazione alle finalità dell’intervento  negoziare il rapporto che si stabilisce fra le attese dell’istituzione e i bisogni esplicitati nel gruppo.

4 4 Le competenze Il formatore necessita di alti livelli di motivazione e di:  capacità di gestire le dinamiche relazionali nel gruppo,  padronanza delle tecniche di gestione della comunicazione.  conoscenza dei processi comunicativi e metacomunicativi che si verificano nella dinamica di gruppo  capacità di agevolare la comunicazione non soltanto all’interno del gruppo anche nei rapporti con le strutture burocratiche istituzionali.

5 5 L’attività di formazione Nell’attività di formazione è necessario:  gestire le relazioni interpersonali in un clima di accettazione delle differenze che consenta di superare le posizioni conflittuali,  gestire la comunicazione per determinare spazi e possibilità di partecipazione alla elaborazione condivisa delle decisioni,  entrare nel campo di decisione del gruppo non per imporre il proprio orientamento, ma per animarlo e potenziarlo.

6 6 La gestione del gruppo La gestione del gruppo dovrebbe sempre comportare la consapevolezza:  dei processi simbolici che concorrono a definire le situazioni e dei loro significati,  delle strutture trasversali di autorità, reali o immaginarie,  del gioco di conferma o di sconferma che può bloccare l’espressione autentica dell’identità

7 7 Attitudini e valori La professionalità del formatore implica come grammatica mentale quei valori e quelle attitudini che ogni collaborazione esige:  tolleranza, rispetto, solidarietà,  reciprocità, empatia, condivisione,  responsabilità, progettualità e creatività

8 8 La comunicazione L’intesa fra formatori e utenti  consente la cooperazione di tutti nella elaborazione di programmi di attività e il loro impegno a partecipare ai vari livelli del potere di decisione  crea un’area di comunicazione capace di far emergere obiettivi condivisi coordinati alle finalità globali dell’iniziativa.

9 9 Il contesto Il contesto istituzionale è un sistema di scambi informativi e formativi reciproci nel quale diventa possibile :  trasmettere modelli di abilità,  scambiare strumenti concettuali  moltiplicare la domanda e l’offerta di formazione  coniugare produttivamente le molteplici sensibilità culturali e i diversi codici comunicativi.

10 10 Difficoltà Non bisogna dimenticare che dinanzi alle difficoltà in cui si viene trovare chi opera interventi formativi nelle istituzioni può tornare facile trincerarsi:  nella ricerca di puntuali specificazioni riduttive del suo ruolo,  nella richiesta di condizioni ottimali di intervento,  nella ricerca di alibi connessi alle carenze di mezzi di strutture  nella demotivazione per l’accelerato ritmo delle trasformazioni richieste

11 11 Rischi Se l’alta qualificazione professionale e culturale viene correlata esclusivamente:  alla burocratizzazione di ruolo,  alla volontà di stabilire rapporti fiduciari con l’amministrazione  all’ interesse per la progressione di carriera, il formatore rischia di perdere la sua funzione  di facilitazione della comunicazione,  di depolarizzazione del conflitto  di animazione innovativa.

12 12 Possibilità Nei contesti di formazione occorre ricordare che: l’apprendimento condiviso e reciproco è essenziale alla crescita formativa ed alla soluzione dei problemi il dialogo collaborativo e la condivisone progettuale sono la condizione necessaria per realizzare interventi culturalmente e tecnicamente qualificati, differenziati in rapporto alla situazione operativa, ai ruoli, alle competenze, alle responsabilità.

13 13 Per il successo delle attività di formazione è essenziale inserirsi nel vasto ambito delle relazioni istituzionali ed interpersonali, con il compito di vivificare il contesto e di renderlo più produttivo e creativo.


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