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Creare un Contenuto ContenutoProdotto CARATTERISTICHE Utilità Distintività Replicabilità Migliorabilità Condivisibilità Applicabilità Comprensibilità.

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Presentazione sul tema: "Creare un Contenuto ContenutoProdotto CARATTERISTICHE Utilità Distintività Replicabilità Migliorabilità Condivisibilità Applicabilità Comprensibilità."— Transcript della presentazione:

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2 Creare un Contenuto

3 ContenutoProdotto

4 CARATTERISTICHE Utilità Distintività Replicabilità Migliorabilità Condivisibilità Applicabilità Comprensibilità Vendibilità A part. pass. di produrre ; anche agg. Fatto, fabbricato | Causato. B s. m. 1 Tutto ciò che la terra produce, o che deriva da un'attività umana: i prodotti dell'agricoltura, dell'industria | Prodotti di bellezza, cosmetici | Prodotto interno lordo, V. PIL. 2 Risultato di attività e operazioni varie: un prodotto della fantasia. 3 (mat.) Moltiplicazione | Risultato di una moltiplicazione.

5 Definizione Contenuto … A Part. pass. di contenere ; anche agg. Racchiuso | Trattenuto. B s. m. 1 Ciò che si trova dentro qlco.: il contenuto di un recipiente. 2 Argomento, materia trattata | In un'opera d'arte, l'idea, la situazione che l'artista rappresenta

6 Esempi di Contenuto … ?

7 Tipologie di Contenuto … Contenuti Materiali Contenuti Immateriali Come si trasferiscono i contenuti intangibili?

8 ContenutoForma Significato Significante SostanzaEspressione Conoscibilità della Materia La materia è conoscibile solo attraverso l’organizzazione, l’articolazione che ne dà la forma del contenuto, ossia quando diventa materia formata, ossia “sostanza”.

9 …un esempio Parola italiana verde. La forma della sua espressione è data dall’insieme di fonemi della lingua italiana che compongono la parola verde: la v, seguita dalla e chiusa, dal nesso consonantico rd e dalla vocale finale atona e. La sostanza dell’espressione è il risultato fonetico e grafico di quella parola, che può avere infinite variazioni di accento secondo la pronuncia del parlante o numerosi aspetti grafici secondo la mano che quella parola ha scritto o del carattere tipografico con cui è stata composta. Così pure succede sul piano del contenuto: la parola della lingua italiana verde che indica la classe di vibrazione cromatica corrispondente al verde è la forma del contenuto, mentre la sostanza del contenuto è proprio quella classe di vibrazione appartenente al continuum dello spettro cromatico ed è quindi propriamente un’entità extralinguistica, in questo caso fisica, che tuttavia ha bisogno di una forma per poter essere espressa. In ciò sta la inscindibilità tra forma e sostanza.

10 Interpretazione del contenuto (semantica) A) Elementi primitivi di significato: - concetti più semplici - dipendenti dalla nostra esperienza del mondo - idee innate di stampo platonico. La ricerca dei primitivi porta a definire modelli semantici basati sul reperimento di figure non ulteriormente scomponibili tramite i quali stabilire le differenze specifiche dei vari lemmi. B) Gli interpretanti di un segno (linguistico e non linguistico) sono infiniti, o almeno indefiniti. Per cogliere il contenuto di una parola ci si serve di segni presi dal repertorio enciclopedico in un processo fatto di spostamenti continui che riferiscono un segno ad altri segni o ad altre catene di segni, e soprattutto circoscrivono i contenuti senza mai arrivare a toccarli direttamente ma rendendoli accessibili mediante altre unità culturali.

11 Dall’ Idea al Prodotto IDEACONTENUTOCONCETTOPRODOTTO TECHNE’

12 IDEA Nella filosofia moderna e contemporanea, espressione che designa ogni concezione o rappresentazione della mente. Secondo Platone, le diverse realtà empiriche percepibili dai sensi sono solo imitazioni imperfette delle idee eterne, ossia di forme essenziali e invarianti che costituiscono i modelli o paradigmi di tutto il reale. Idee matematiche, Idee di Valori, Idee di Cose naturali ed artificiali.

13 IDEA Qualsiasi contenuto (immediato) della mente che sia in un rapporto di rappresentazione con qualcosa. Idea Avventizia Idea Fattizia Idea Innata Oggetto che la nostra ragione concepisce nel tentativo di oltrepassare i fenomeni dell'esperienza sensibile

14 Idea CARATTERISTICHE Concezione della mente Realtà immateriale Modelli di realtà empiriche Criteri di giudizio Conoscenza del sensibile Contenuto mentale

15 CONCETTO Rappresentazione astratta e generale di una cosa o di un fatto. Nel concetto (dal latino conceptus, participio passato del verbo concipere, “prendere insieme”) sono raccolti insieme i caratteri permanenti di un gruppo di oggetti individuali, fra loro simili; in questo senso il concetto esprime ciò che un certo oggetto ha in comune con altri oggetti della sua stessa specie o del suo genere, ovvero esprime la comune essenza di questi oggetti. Proprio perché questa essenza è universale, essendo comune a tutti gli individui di un certo gruppo o insieme, per arrivare al concetto bisogna fare astrazione dagli aspetti puramente individuali di una certa cosa.

16 CONCETTO Estensione Comprensione

17 CONCETTO Platone identificò i concetti universali con le idee, modelli eterni e perfetti di cui le cose sensibili sarebbero solo imitazioni. Aristotele invece affermava che i concetti sono il frutto dell’attività dell’intelletto che, con l’ausilio indispensabile dei sensi, astrae dagli oggetti individuali la loro essenza. Mach teorizzò la funzione “economica” dei concetti, intesi come il risultato di operazioni riassuntive che ci consentono di organizzare nel modo più economico ed efficace la molteplicità dei dati di senso.

18 STEP PER LA CREAZIONE DI UN CONTENUTO Approccio: Motivazione - Visione Organizzazione idee e risorse Volontà ed intuito nell’incrocio di risorse interne e opportunità esterne Trasfigurazione sul piano espressivo (progetto) Sperimentazione Verifica – Collaudo (funzionalità, valori simbolici, trasferibilità, applicabilità, riproducibilità, vendibilità…) Prototipo Tecnica Modello

19 TECNICA s. f. 1 Serie di norme che regolano il concreto svolgimento di un'attività manuale o intellettuale: la tecnica della pittura a olio; la tecnica militare. 2 Modo di lavorare. 3 Qualsiasi forma di attività umana volta, sfruttando le conoscenze della scienza, alla creazione di nuovi prodotti e strumenti che migliorino le condizioni di vita dell'uomo. Democrito: in origine la vita umana era priva di ordine come quella degli animali, e l'uomo isolato e indifeso soccombeva alle intemperie e alle belve; la paura spinse gli uomini ad associarsi e la società diede origine al linguaggio. Il bisogno spinse poi gli uomini a trar spunto dall'esperienza per usare le loro doti naturali (mani e ragione) allo scopo di costruire cose utili per sopravvivere. La tecnica nasce dalla natura e dalla necessità, ma si costituisce a seconda natura (op. cit., pp. 15-60)

20 PRASSI e PRODUZIONE PRASSI: Da Praxis Termine greco, derivato dal verbo práttein (“compiere”), che nel linguaggio filosofico, in particolare viene utilizzato per designare ciò che concerne l’attività pratica in contrapposizione all’attività teoretica PRODUZIONE: Da póiesis: dal verbo greco poiéin, “fare”, “fabbricare”.

21 PRASSI e PRODUZIONE Aristotele precisa che, mentre la praxis possiede il proprio fine in se stessa (“il fatto di agire bene è lo scopo medesimo dell’azione”), il fine della produzione (poiesis) è esterno all’attività della produzione stessa. L’azione morale rientra pertanto nell’ordine della praxis, mentre l’arte di fabbricare appartiene al campo della poiesis, poiché il prodotto è esterno al processo della fabbricazione. In questo senso la virtù non è un’arte (techne), prodotta secondo determinate regole di cui si può stabilire la rispettiva scienza, ma possiede un carattere del tutto peculiare: essa, infatti, è guidata dalla “saggezza” o “prudenza” (phrónesis), che è la disposizione a ricercare sempre il fine buono e riguarda sempre le azioni singole. Questa peculiarità della praxis è ciò che distingue la politica e l’etica tanto dalle scienze teoretiche quanto dalle arti o tecniche e che fa dell’attività morale qualcosa che non può essere subordinato al concetto di produzione, secondo un insegnamento aristotelico che è stato invece dimenticato nell’epoca moderna.

22 ISTINTO s. m. 1 Manifestazione congenita ed ereditaria, che fa parte dell'inconscio e ha il compito di preservare l'individuo per la conservazione della specie: l'istinto delle api; istinto sessuale, materno. 2 (est.) Spinta interiore indipendente dal ragionamento e dalla volontà: seguire l'istinto | Inclinazione naturale dell'animo umano: istinto generoso | Impulso: l'istinto del cuore | Fare qlco. per –i, d'–i, senza ragionarci sopra. ETIMOLOGIA: dal lat. instinctum, dal part. pass. di instinguere ‘pungere (*stinguere) contro (in-)’, ‘eccitare’. CONOSCENZA INNATA E SILENZIOSA SAGGEZZA PRIMORDIALE

23 Nei processi creativi e realizzativi di NUOVI CONTENUTI è necessario un Equilibrio Dinamico tra TECNICA e ISTINTO

24 Stefano Petrucci Settembre 2009


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