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OPPORTUNITÁ E RISCHI DI UN FENOMENO SOCIALE “VOLANO” DI UN NUOVO MECCANISMO DI COMUNICAZIONE dott. Maurizio Vescovi -Presidente SNAMID Parma- dott. ssa.

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Presentazione sul tema: "OPPORTUNITÁ E RISCHI DI UN FENOMENO SOCIALE “VOLANO” DI UN NUOVO MECCANISMO DI COMUNICAZIONE dott. Maurizio Vescovi -Presidente SNAMID Parma- dott. ssa."— Transcript della presentazione:

1 OPPORTUNITÁ E RISCHI DI UN FENOMENO SOCIALE “VOLANO” DI UN NUOVO MECCANISMO DI COMUNICAZIONE dott. Maurizio Vescovi -Presidente SNAMID Parma- dott. ssa Marisa Mengarelli -Psicologa clinica-

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3 Internet e le tecnologie digitali offrono opportunità straordinarie di accesso a nuove informazioni MA trasformano il modo di analizzare le cose e i meccanismi stessi dell’apprendimento?

4 Passando dalla pagina di carta allo schermo perdiamo la capacità di concentrazione? Cioè corriamo il rischio di ragionare in modo più superficiale?

5 Diventiamo dei “PANCAKE PEOPLE”? Come dice il commediografo Richard Foreman larghi e sottili come una frittella. L’analisi profonda corre il rischio di diventare innaturale?

6 TECNOFILI o TECNOFOBI? È questo il problema?

7 INTERNET Uccide la creatività individuale? Jerome Lanier, il genio dell’intelligenza artificiale.

8 Derrick de Kerckhove: “La mente accresciuta” “È la mente così come la conosciamo dentro le nostre teste, ma esteriorizzata, condivisa, moltiplicata, accelerata, accessibile in ogni singolo elemento e generalmente elaborata in un processo connettivo che avviene fuori dalle nostre teste”. “La mente accresciuta”, D. de Kerckhove, e-pub

9 Tre sono le caratteristiche fondamentali della rete: connettività ipertestualità interattività Tutte e tre definiscono la virtualità. L’individuo, utilizzando abitualmente Internet, sviluppa capacità cognitive ulteriori: ha una mente che gli permette di conservare una propria identità individuale ma, nel contempo, partecipa all’intelligenza collettiva attingendo sapere e condividendo esperienze. Si tratta di una mente “connettiva” piuttosto che collettiva.

10 Le nuove tecnologie influenzano la struttura stessa del cervello? Proprio a livello cellulare?

11 Le relazioni influenzano la struttura stessa del cervello

12 La Scuola dovrebbe abituare ad usare con saggezza le nuove tecnologie. Educatori e bibliotecari si stanno abituando all’idea che tutta l’informazione possa essere distribuita in forma digitale? Videoconferenza, e-Learning

13 Il “MEZZO” conta? McLuhan ci dice di sì. Il libro aiuterebbe la concentrazione. Senza libri è più difficile concentrarsi e si è spinti a cercare di volta in volta su Internet nozioni fin qui apprese e archiviate nella nostra memoria profonda.

14 La perdita della memoria di lungo periodo è un rischio?

15 L’esercizio della libertà richiede responsabilità, capacità di mettere a fuoco i problemi, di risolverli anche nell’universo digitale.

16 Quando una nuova tecnologia diventa di uso comune tende a cambiare e nostre abitudini, il modo in cui lavoriamo e il modo in cui socializziamo ed educhiamo i nostri figli. È successo in passato con l’alfabeto e l’introduzione della stampa.

17 Sharon Begley, Newsweek Pubblicato su: “Internazionale, 17 marzo 2011” “Twitter e Facebook hanno rivoluzionalo la nostra vita. Con una conseguenza imprevista: troppe informazioni paralizzano il cervello e spingono a prendere decisioni sbagliate. Le scelte migliori si fanno SOTTO LA DOCCIA…..”

18 Strumento di comunicazione può diventare anche di incomunicabilità?

19 “Città senza wi-fi, Italia da Preistoria” Articolo di Raffaello Masci Fonte: La Stampa Giovedì, 7 ottobre 2010 Sito di riferimento dati: HTTP://V4.JIWIRE.COM Aggiornamento Lunedì, 11 ottobre 2010 Sito di riferimento dati: HTTP://V4.JIWIRE.COM

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21 LE PAURE: 1.cattivi incontri: da appuntamenti virtuali ad appuntamenti reali; 2.sottrae tempo alle attività formative come studio/sport; 3.superficialità di comunicazione e di rapporti: un cattivo esempio; 4.un mondo virtuale che non prepara al mondo reale; 5.minaccia del “nuovo”: qualcosa che non conosciamo bene; 6.perdita del controllo: cadere nella dipendenza. Qual è l’atteggiamento dei GENITORI nei confronti della Rete?

22 Chi sono gli ADOLESCENTI? Il punto di vista Biologico  Il cervello continua i suoi processi di maturazione fino circa ai 20 anni.  L'area del cervello maggiormente coinvolta in questa evoluzione è la corteccia prefrontale, la parte dell'encefalo responsabile del pensiero complesso, che permette il ragionamento astratto, di anticipare le conseguenze, di dare priorità, di controllare gli impulsi, e di adattare il comportamento a tutto questo. Biologicamente, gli adolescenti, non hanno le stesse capacità di controllare le loro azioni e prendere decisioni totalmente ponderate come gli adulti.

23 Bassa percezione del rischio sia a livello individuale che di gruppo Popolazione addictive integrata e non più marginale: sempre più le persone affette da dipendenza non mostrano “caratteristiche” indesiderabili Difficoltà ad individuare gli indicatori di malattia Percezione dell’addictive risk molto bassa Quali conseguenze inoltre

24 Usare la Rete: Normalità vs Problematic Internet Use (P.I.U.) Kandell,J.J. “Internet addiction on campus: the vulnerability of college students.” CyberPsychology & Behavior 1998; 1:11–7 a reduced level of parental monitoring, free access to the Internet (particularly on university campuses), the great availability of free time. Milani L.,Osualdella, Di Blasio, P. “Quality of interpersonal relationships and Problematic Internet Use in adolescence” Cyberpsychology & Behavior, Volume 12, Number 6, 2009 Campione: n=98 (52 femmine), età 14/19 63,3% (n= 62) del campione non ha mostrato particolari problemi P.I.U.: allungamento dei tempi di navigazione relazioni interpersonali non soddisfacenti stile di coping tendente all’evitamento scopo principale socializzare

25 Come comportarsi? 1)Non perdere di credibilità: VIGILARE senza CONTROLLARE NON DEMONIZZARE senza CONOSCERE CONDIVIDERE senza AUTOINVITARSI 2) Fornire informazioni corrette: COME PROTEGGERE LE INFORMAZIONI SENSIBILI

26 I.A.D. -Internet Addiction Disorder- FATTORI di RISCHIO 1.psicopatologie preesistenti: in più del 50% dei casi la IAD può essere indotta da alcuni tipi di disturbi psichici preesistenti come depressione, disturbo ossessivo- compulsivo, disturbo bipolare, compulsione sessuale, dipendenze; 2.condotte a rischio : fare uso di sostanze, cercare forti sensazioni, riduzione delle esperienze di vita e di relazione “reali”; 3.eventi di vita sfavorevoli : problemi lavorativi, familiari; 4.potenzialità psicopatologiche : sentimenti di onnipotenza che, favoriti dallo anonimato, possono degenerare in pedofilia virtuale, sesso virtuale, creazione di false identità, gioco d’azzardo, etc-

27 I.A.D. : una dipendenza diversa? Dominanza: l’attività (come la sostanza) domina costantemente pensieri e comportamenti Tolleranza: è presente nel tempo la necessità di incrementare la quantità di attività (o di sostanza) per ottenere l’effetto piacevole, il quale tende altrimenti ad esaurirsi Astinenza: quando si interrompe o si riduce il comportamento (la sostanza) compare un senso di malessere psicofisico Instabilità dell’umore: l’inizio dell’attività (come l’assunzione della sostanza) induce dei cambiamenti nel tono dell’umore Negazione del problema: è presente, come in tutte le dipendenze, soprattutto nella fase della “luna di miele”, cioè quando il comportamento (come l’uso della sostanza) determina ancora prevalentemente una sensazione piacevole Conflitto: è conseguenza del comportamento disturbato, e determina evidenti conseguenze sull’armonico adattamento familiare, sociale, scolastico e lavorativo Ricadute: vi è la frequente tendenza a ricominciare l’attività (come l’uso della sostanza) dopo averla interrotta

28 Il test risulta positivo nel caso in cui l’intervistato risponda affermativamente ad almeno cinque della seguenti domande: 1.Ti senti eccessivamente assorbito da Internet (pensi al collegamento precedente o pianifichi già la prossima sessione on-line)? 2.Senti il bisogno di passare sempre più tempo collegato alla Rete per ottenere la stessa soddisfazione? 3.Hai ripetutamente tentato di controllare, ridurre o interrompere l’uso di Internet, ma senza successo? 4.Ti senti irrequieto, nervoso, depresso o irritabile quando tenti di ridurre o interrompere l’uso di Internet? 5.Rimani on-line più a lungo di quanto originariamente intendessi? 6.Hai mentito ai familiari, al terapeuta o ad altri per nascondere l’entità del tuo coinvolgimento nella Rete? 7.Usi Internet come mezzo per scappare dai problemi o per alleviare l’umore disforico (per esempio, sentimenti di impotenza, colpa, ansia, depressione) I.A.D. : 7 domande per riconoscerla I.A.S. - Internet Addiction Syndrome Web Addiction P.C.U. - Pathological Computer/Internet Use

29 Kimberly Young Secondo Kimberly Young, fondatrice del Center for Online Addiction USA, sono stati riconosciuti 5 tipi specifici di dipendenza online: Sesso virtuale scaricamento, utilizzo e commercio di materiale pornografico online, o frequentazione di chat-room per soli adulti Relazioni virtuali: gli individui che ne sono affetti diventano troppo coinvolti in relazioni online o possono intraprendere un adulterio virtuale Giochi di rete: comprende una vasta categoria di comportamenti, compreso il gioco d'azzardo patologico, i videogame, lo shopping compulsivo e il commercio online compulsivo Sovraccarico cognitivo: gli individui trascorreranno sempre maggiori quantità di tempo nella ricerca e nell'organizzazione di dati dal Web. Gioco al computer: questi giochi non prevedono l'interazione di più giocatori e non sono giocati in rete I.A.D. : tante forme di dipendenza

30 Connessione, aggiornamento e controllo della propria pagina web Amicodipendenza ovvero la ricerca di nuove amicizie virtuali da poter registrare sul proprio profilo ….. altri osservatori aggiungono …..

31 IL TRATTAMENTO A Brusson (Valle d’Aosta) la “Terapia del Bosco”


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