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“LABORATORIO HANDICAP E SOSTEGNO 1” I MODULO

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Presentazione sul tema: "“LABORATORIO HANDICAP E SOSTEGNO 1” I MODULO"— Transcript della presentazione:

1 “LABORATORIO HANDICAP E SOSTEGNO 1” I MODULO
DOTT.SSA SASANELLI LIA DANIELA

2 PARADIGMI PROPEDEUTICI
LA DISABILITA’ E’ LA SITUAZIONE DI DISFUNZIONE – DEFICIT – RITARDO A CARICO DI UNA O PIU’ FUNZIONI UMANE, CHE COMPORTA DIFFICOLTA’ NELLA VITA IL DISABILE UN INDIVIDUO CHE PER CONDIZIONI SOGGETTIVE O ACQUISITE, MANIFESTA INSUFFICIENZE O SOFFERENZE CHE RENDONO NETTAMENTE TIPICA LA SUA PERSONALITA’ RISPETTO ALL’ETA’ ED AL CONTESTO AMBIENTALE E CULTURALE DI APPARTENENZA

3 PATOLOGIE - MENOMAZIONI DISABILITA’ disfunzioni - disturbi
DISABILITA’ disfunzioni - disturbi HANDICAP - SVANTAGGIO

4 Il diagramma dell’integrazione
INSERIMENTO INTEGRAZIONE NORMALIZZAZIONE

5 L’INSERIMENTO …. Costituisce un diritto sancito dalla Costituzione e consiste nell’azione di collocazione del soggetto disabile all’interno delle sedi, dei momenti e delle attività in cui si esercita l’attività formativa /lavorativa /di relazione sociale. …il solo inserimento pone il soggetto in una situazione, ma può banalizzarsi in stati definibili come il porre accanto/ giustapporre/ mettere in presenza/far assistere agli eventi , ecc….

6 INTEGRAZIONE = PARTECIPAZIONE
L’INTEGRAZIONE …indica la variegata condizione in cui il soggetto interassato da tipicità, diversità, partecipa ad attività/processi che una comunità (classe- sezione- gruppo- famiglia) esercita. Tutto ciò, suppone l’espressione di almen o due requisiti: la reale accettazione della persona portatrice di diversità; un consapevole e fondato disegno di aiuto alla persona. INTEGRAZIONE = PARTECIPAZIONE

7 LA NORMALIZZAZIONE … ….Rappresenta lo scopo ultimo e più comprensivo dell’inserimento e dell’integrazione e consiste nel promuovere il benessere psico- fisico personale dell’individuo che si esplica in : - ACCETTAZIONE PROPRIO STATO - CONVIVENZA PROPRIE DISABILITA’ OTTIMIZZAZIONE FUNZIONI NORMO/RESIDUALI PRESENZA DI UN PROGETTO DI VITA INTEGRAZIONE = PARTECIPAZIONE

8 CONCETTO DI CATENA CAUSALE
….. discusso concetto di CAUSA PRIMARIA…. più patologie plurime / eziologia multifattoriale - più conoscenze bio-mediche PROGRESSIVO SFONDAMENTO EZIOLOGICO 

9 OCCORRE INDIVIDUARE LA FONTE PRIMARIA - CONDIZIONE DI RISCHIO
LA CATENA CAUSALE OCCORRE INDIVIDUARE LA FONTE PRIMARIA - CONDIZIONE DI RISCHIO CAUSE / SINTOMI ….. necessità di ….. discriminare i sintomi primari indagare sintomi secondari e derivati condurre diagnosi funzionali ecologiche risalire la catena eziologica mirare il trattamento al sintomo più inclusivo attivare trattamento ecologico

10 DEFICIT/DISORDINE- SINDROMI QUANTITATIVE/QUALITATIVE
DISTURBO  DEFICIT - DISORDINE    A) QUANTITATIVO MINORITA’, DEFICIT B) QUALITATIVE DIVERSITA’, DISORDINE Deficit che non comportano disordini qualitativi  (Ritardo mentale, alcune menomazioni fisiche, alcuni deficit sensoriali) Deficit che comportano disordini qualitativi (Deficit udito-vista, neuro-motori, di memoria, ecc.) Disordini che possono generare deficit quantitativi (Disturbi coordinativi trascurati, es. autismo per rit. Mentale) Disordini che non generano deficit quantitativi (Disordini sequenziali, spazio-temporali, disorg. Del pensiero, disordini comportamento, ecc.) Stati di indistinzione tra deficit e disordine (Situazioni border-line tra deficit e disordine, es. memoria, schemi motori rapidi, dislateralità, disfasie, ecc.).


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