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PROGETTO “GIOCA WELLNESS”

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Presentazione sul tema: "PROGETTO “GIOCA WELLNESS”"— Transcript della presentazione:

1 PROGETTO “GIOCA WELLNESS”
L’INTEGRAZIONE ATTRAVERSO IL MOVIMENTO

2 PREMESSA - Disabili inseriti a pieno titolo nelle strutture scolastiche. - Pari offerta formativa agli studenti (convenzione ONU marzo 2009). - Interventi motori qualitativamente significativi in età giovanile costituiscono il requisito per un’equilibrata maturazione senso motoria in tutti gli individui e in particolare nelle persone disabili (minor esigenza di riabilitazione, maggiore autonomia, aumentata autostima e rapporti sociali)

3 Classificazione delle disabilità
- Handicap Mentale – DIR - Handicap fisico - Handicap sensoriale Ci possono essere disabilità plurime, vengono classificate a seconda dell’handicap prevalente.

4 Paraplegico (colpiti arti inf.) Cieco totale (Blind) Autismo
Esempi: Handicap Mentale - DIR Handicap fisico Handicap sensoriale Sind. di Down Tetraplegico Ipovedente Cri du Chat Paraplegico (colpiti arti inf.) Cieco totale (Blind) Autismo Displegico (colpito 1 arto) Non udente Epilessia Emiplegici (metà del corpo) Ritardo mentale <80 Monoplegico (un solo arto) Borderline Spastico (alter. vie piramidali) Disturbi rel. e comporta mentali Amputato

5 Caratteristiche di alcune disabilità
Sindrome di Down: - frequente anomalia cromosomica, trisomia 21 - contraddistinta da ritardo globale, cognitivo, comunicativo e motorio - presenza di un encefalo più piccolo rispetto alla norma, meno ricco di circonvoluzioni, quindi con scarse connessioni tra le strutture - il Q.I. varia da 40 a 80 - possono essere presenti malformazioni negli apparati respiratorio, cardiaco ed intestinale e nell’osso occipitale - lo sviluppo psico motorio ha un ritardo nel bambino piccolo di almeno 1 anno - nel periodo della fanciullezza in genere e docile e allegro, nel periodo adolescenziale, alcuni soggetti subiscono una modificazione comportamentale spesso dovuta ad un cattivo inserimento ambientale - i ragazzi down vengono spesso indirizzati verso il nuoto ma ci sono anche altre specialità che possono essere praticate (es. judo)

6 L’autismo - significa “vivere nei termini del sé”
- i casi moderatamente gravi trovano miglioramento in quanto hanno una innata disposizione a riconoscere modelli, somiglianze, ripetizioni e continuità - l’attività consigliata è quella preparata, simulata e ripetuta

7 Disabilità fisiche e sensoriali
Esempi di amputazioni Esempi di lesioni midollari o cerebrolesioni Esempi di ipovedenti o non vedenti Esempi di non udenti

8 Avviamento alla pratica sportiva
Obiettivi Comuni Aspetti generali da tenere in considerazione i bambini devono trovare motivazioni e divertimento nello svolgimento dell’attività motoria in questa fascia di età. Noi dobbiamo sempre tenere in considerazione questo fatto, soprattutto nei confronti del bambino disabile. Il trasporto affettivo è il punto di partenza per il coinvolgimento di questi ragazzini, soprattutto nelle prime fasi, quando manca autostima. E’ bene ricordare, per esempio, che il disabile con handicap cognitivo presenta sì un’età mentale in ritardo rispetto quella cronologica, ma ciò non preclude al bambino di avere emozioni, gioie o frustrazioni.

9 Aspetti specifici riferiti alle diverse disabilità
Le proposte motorie devono saper offrire ai bambini disabili valide opportunità che aiutino a trovare spinte emozionali e vitali, per affrontare con motivazione ed entusiasmo i bisogni della propria età. E’ necessario che l’ambiente sia rassicurante, che ci sia fiducia nell’insegnante e che si crei un rapporto positivo e propositivo coi compagni. Molto spesso un elemento che si riscontra indipendentemente dalla tipologia di handicap è la scarsa capacità attentiva e di concentrazione. Questa è senz’altro dovuta alla carenza di esperienze precedenti. Molte volte i ragazzi sembrano svogliati, invece molto probabilmente vengono trattati argomenti troppo complicati, quindi c’è l’isolamento, l’esclusione. E’ utile in questi casi sfruttare la capacità emulativa, (stare vicino ai compagni) partendo da cose semplici. Ciò aiuta il disabile ad uscire dalla dipendenza dell’adulto e ad avvicinarsi ai suoi coetanei, favorendo così anche la socializzazione. Se parliamo di giovani in carrozzina o non vedenti occorre innanzi tutto osservare i difetti di postura e partire dalla presa di coscienza del proprio corpo per poter ricercare gli schemi motori. Anche la mobilità articolare è molto importante per praticare sport in carrozzina. Inoltre nella spinta della carrozzina occorre usare la massima economicità possibile (non spingere in continuazione) Nel non vedente occorre sfruttare i canali sensoriali (acustico e tattile) (fare esempi di Manuele) Nei giovani amputati la maggior difficoltà si presenta, nel caso di amputazione monolaterale, con la mancanza di simmetria. Infatti il SNC riceve informazioni differenti dall’arto sano e da quello amputato, l’attività motoria deve offrire proposte che aiutino a rideterminare la giusta percezione del corpo

10 Tener sempre in considerazione le tappe evolutive della persona
Nel periodo della Scuola primaria il bambino attraversa la tappa del corpo rappresentato per cui tutte le attività devono essere rivolte alla ristrutturazione degli schemi motori di base, con modalità di lavoro diversificata, ludica e praticata in regime aerobico. Naturalmente la verifica iniziale deve valutare gli schemi presenti in ogni individuo e il lavoro deve essere programmato in base a questi. Bisogna anche dire che in questa periodo della vita il sistema nervoso centrale è nella fase di massima plasticità e pertanto il bambino è in grado di acquisire una grande quantità di condizionamenti ed automatismi, tutti di tipo globale. E’ d’obbligo lo svolgimento di lavori moderatamente prolungati, come la corsa. In questa fase riveste particolare importanza l’educazione ed il controllo della respirazione. Il tono muscolare, per mancanza di specifici ormoni legati alla maturazione degli organi sessuali non ancora sopraggiunta, risulta modesto. Ciò però facilita gli esercizi di rilassamento e di elasticità articolare, nel nostro caso , necessari soprattutto per particolari handicap.

11 Partire dalle individualità e potenzialità dei ragazzi
- le stesse classificazioni funzionali ICF valutano le potenzialità, mentre anni fa si basavano sulla deficienza presente - tenere conto di questo nella programmazione di classe (possono essere previste iniziali proposte individualizzate, e susseguentemente integrate) - La sequenza consiglia di partire da attività globali semplici o attività complesse insegnate con 1 primo elemento, 1 secondo elemento, poi uniti - il tecnico deve essere incoraggiante e divenire una persona di fiducia, senza però ricoprire il ruolo del genitore - non devono essere pesati gli sbagli, ma, soprattutto all’inizio, gratificati i risultati - occorre partire da ambienti familiari, rassicuranti, per poi ampliare l’offerta. - l’attività dell’orienteering, ad esempio, dà la possibilità di svolgere sana attività in un ambiente ricco di stimoli - sembra che i disabili mentali non possano essere autonomi in questa specialità anche se sarebbe nella loro indole ricercare nuove situazioni, quando escono dalla loro “zona di sicurezza”

12 Prove di valutazione Servono per valutare il livello iniziale e i miglioramenti degli allievi relativamente alle diverse disabilità. Per capire bene cosa inizialmente i nostri allievi potranno affrontare sarebbe bene consultare i dati sanitari, ma ciò non è sempre possibile per la privacy; sarebbe comunque opportuno un colloquio informale con i docenti della classe. - riesce a camminare - riesce a camminare in una direzione precisa - riesce a correre - riesce a correre in un tempo prestabilito - riesce a saltare su due gambe - riesce a saltare piccoli ostacoli - riesce ad afferrare la palla - riesce ad afferrare la palla dopo un balzo - riesce a palleggiare - riesce ad eseguire un rotolamento a terra - riesce a mantenere la posizione di equilibrio su una gamba


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